La rosa bianca - Sophie Scholl |
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Un film di Marc Rothemund.
Con Julia Jentsch, Alexander Held, Fabian Hinrichs, Johanna Gastdorf.
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Titolo originale Sophie Scholl - Die letzten Tage.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 117 min.
- Germania 2005.
uscita venerdì 28 ottobre 2005.
MYMONETRO
La rosa bianca - Sophie Scholl
valutazione media:
3,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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UNA PERSONA "NORMALE" CHE DIVENTA EROINAdi NICOREXFeedback: 0 |
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lunedì 24 marzo 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'ho visto a 3 anni di distanza dalla sua uscita in sala cinematografica e ne sono rimasto sconvolto.Una delle poche volte in cui la barbarie del nazismo viene vista dall'interno, dalla parte dei tedeschi che noi tutti -colpevolmente- siamo abituati a considerare come consustanziali al nazismo.Questa é una grande storia vera, verissima dove una ragazza normale, insieme al fratello, all'amico e ad altri pochi ragazzi diventa, suo malgrado, una esaltante eroina: non é indottrinata da qualsivoglia opzione politica, é protestante, risponde soltanto alla sua coscienza, non può assolutamente comprendere perché la distribuzione di alcuni volantini possa essere un atto criminoso contro il nazismo.Insomma la normalità della nostra incrollabile coscienza, dove i sentimenti di giustizia che albergano negli intimi recessi del nostro sentire, rifiutano -anche a livello inconscio- la follia di quella guerra, di quel regime che uccide gli ebrei e che proclama la classe superiore a fronte di bambini malati di mente.E' una ragazza tosta Sophie,tosta ed intollerante con se stessa nel senso della giustizia che connota il dna del suo sentire, tosta senza cercare assolutamente di apparire.Risponde a chi la interroga con le armi della ragione, del suo credo in Dio, dell'unico Dio che invoca di darle il coraggio di andare avanti.Rifiuta l'ancora di salvataggio che le offre il dirigente della Gestapo, un dirigente - si badi bene- assolutamente non indottrinato, bensì un semplice "servitore" ed "esecutore" dello stato nazista,uno dei tanti del regime.E' un film tutto tedesco ampiamente sofferto dal regista e dalla protagonista, dai protagnisti, a ricordare che non dobbiamo assolutamente dimenticare quello che é successo, oggi che finalmente si é coronato il sogno della unificazione delle "due" Germanie che apparve come una grande ingiustizia agli studenti del '68. Questa grande e sofferta pausa di riflessione a cui ci obbliga un film di grande impegno civile, assume una particolare connotazione negli anni 2000 dove tutto si normalizza e si omologa, dove ogni forma di "resistenza" viene edulcorata sotto le false spoglie della pace civile.La scena finale di Sophie che abbracia suo fratello ed il suo amico, dopo una breve fumata,indica il percorso obbligato della nostra coscienza, della autoresponsabilità, della costanza della ragione che deve rispondere soltanto all'interno del nostro io, contro la negritudine irreversibile dei sentimenti a mezzo del quale si concretizza ogni forma di sopraffazione dell'uomo sull'uomo.
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