luigi chierico
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martedì 3 giugno 2014
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sconvolgente
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Quando si entra in un cinema per vedere un film,di cui non si sa nulla,ci si può rimanere scontenti o sconcertati.Se ti capita di ssistere alla proiezione del film “L’odore del sangue” senza un’adeguata preparazione psicologica,ovvero perché non sei pronto e capace di entrare nella storia, perché non ne condividi le ragioni, che non solo non sono condivise, ma neanche essere accettate dalla tua morale, allora ne uscirai sconvolto,prima ancora di vederne la fine.Mi riferisco soprattutto agli spettatori adulti maschi e donne,non per i,”giovani,muscolosì,antipatici,ignoranti,ispidi,prepotenti”,come li definisce Silvia(Fanny Ardant),superficiali ed immorali; il film racconta la storia di molti di loro.
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Quando si entra in un cinema per vedere un film,di cui non si sa nulla,ci si può rimanere scontenti o sconcertati.Se ti capita di ssistere alla proiezione del film “L’odore del sangue” senza un’adeguata preparazione psicologica,ovvero perché non sei pronto e capace di entrare nella storia, perché non ne condividi le ragioni, che non solo non sono condivise, ma neanche essere accettate dalla tua morale, allora ne uscirai sconvolto,prima ancora di vederne la fine.Mi riferisco soprattutto agli spettatori adulti maschi e donne,non per i,”giovani,muscolosì,antipatici,ignoranti,ispidi,prepotenti”,come li definisce Silvia(Fanny Ardant),superficiali ed immorali; il film racconta la storia di molti di loro.Chi,giunto alla maturità in senso assoluto,ha avuto modo di leggere il libro di Goffredo Parise, preparato,assisterà invece ad un ottimo film. Sebbene turbato dalla losca vicenda non potrà fare a meno di vedere un’ottima trasposizione del romanzo con una felicissima scelta dei tre protagonisti: Michele Placido (nella parte di Carlo, marito di Silvia),Fanny Ardant (nella parte della moglie Silvia),Giovanna Giuliani(è Lù,la giovanissima di cui si è invaghito Carlo),Sergio Tramonti(è Sergio il ragazzo del cui vigore fisico è totalmente presa Silvia).La prestazione dei quattro è notevole,ma trova momenti grandissimi nella coppia sposata e separata di Carlo e Silvia,di Michele Placido e Fanny Ardant.
da sottolineare la difficoltà di entrare nel personaggio di Silvia,moglie accondiscendente e fedele che lascia libero il marito di andare a trovare la sua amichetta;si dicono tutto perché sono una coppia moderna,non incline alla gelosia.L’odore del sangue, che la donna per sua natura conosce meglio dell’uomo, in quanto mette al mondo i figli, che ne assaporano immediatamente l’odore, ed hanno un ciclo che ricorda loro, che sono donne, capaci di procreare, assale improvvisamente Silvia. Si concederà senza freni inibitori, subirà ogni tipo di abuso e di violenza dal suo amante; parola grossa ed impropria per definire Sergio. Amante,infatti,è colui che ama non colui che possiede,amore e passione sono le facce di una stessa medaglia,disgiunte hanno due diversi valori.L’amore risiede nel cuore,nell’anima,nella mente;la passione soltanto nel corpo,nell’istinto,nella carne,nel sangue.Ed è il sangue che scatena la violenza contro la donna,quando va alla testa,come suol dirsi.
“L’istinto,forte come un animale,fabbricava e presentiva certezze,e la ragione, debole come è sempre la ragione rispetto all’istinto,si perdeva nei dubbio”(scrive l’autore).Silvia è travolta oltre ogni misura,si confida col marito, con cui è stata a letto insieme a Lù(Paloma nel romanzo).Carlo non sente,lui proprio lui,l’odore del sangue a cui va incontro Silvia,e lascia che il destino si compia.Film amaro appunto come l’odore del sangue, triste, cattivo perché offende i sentimenti di chi ama senza vendersi.Il comune senso del pudore è violato.Un film erotico lo si può accettare perché non inganna, è un genere, ma questo film è tremendo perché va oltre l’inganno,c’è la lussuria,il sesso oltre ogni limite.Il sesso di per sé stesso non stupisce, rientrando in qualcosa di naturale;in questo dramma invece è innaturale e quindi sconvolgente,il sesso è amore calpestato, offeso,infangato.Coloro che sanno vedere un capolavoro in un film,anche sei non ne condividono la storia,vadano pure a vedere ed ascoltare se non Carlo e Silvia,almeno Michele e Fanny carichi di fascino e di confessioni.
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enzo
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venerdì 20 marzo 2009
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Una fantastica Fanny Ardant (come ai bei tempi della "La signora della porta accanto").
E' uscito in DVD. Spero, anche se non l'ho ancora trovato.
E in TV? MAH!!! Con tutte le stupidaggini che mandano in onda, un bel film come questo che fa riflettere, sarebbe una manna per i teleudenti annoiati.
Che dire? Bravo Martone e cento ancora di questi film graffianti e mordenti.
Vincenzo - Viterbo.
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jason
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venerdì 26 agosto 2005
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manca un attore
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Ho il dvd, l'ho visto più volte e con maggior attenzione ma in questo film l'attore Riccardo Scamarcio non è presente, nemmeno come comparsa o altro ruolo non rilevante, non c'è neanche il suo nome nei titoli di coda, eppure su internet lo si nomina tra il cast.
Qualcuno lo sa?
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(di danielef)
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alessandro pesce
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mercoledì 19 maggio 2004
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l'odore del sangue
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L'ODORE DEL SANGUE
di Mario Martone
L'odore del sangue è l'odore della passione, del rischio, della vita insomma e quindi della morte.
E' un odore che Carlo, intellettuale giornalista ha avvertito spesso quando è stato inviato di guerra.
E deve averlo desiderato anche quando ha lasciato la sua comoda casa di Roma e la sua bella e sensuale moglie, Silvia
( che continua ad amare moltissimo e con la quale comunica con lunghissime telefonate) per ritirarsi in campagna
e vivere con una giovanissima androgina pulzella contadina, Lù.
A un certo punto Silvia, prima con allusioni e reticenze, poi aprendosi sempre di più, gli parla di un nuovo amore, un ragazzo difficile, prepotente che sta entrando nella sua vita con insolenza e passione.
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L'ODORE DEL SANGUE
di Mario Martone
L'odore del sangue è l'odore della passione, del rischio, della vita insomma e quindi della morte.
E' un odore che Carlo, intellettuale giornalista ha avvertito spesso quando è stato inviato di guerra.
E deve averlo desiderato anche quando ha lasciato la sua comoda casa di Roma e la sua bella e sensuale moglie, Silvia
( che continua ad amare moltissimo e con la quale comunica con lunghissime telefonate) per ritirarsi in campagna
e vivere con una giovanissima androgina pulzella contadina, Lù.
A un certo punto Silvia, prima con allusioni e reticenze, poi aprendosi sempre di più, gli parla di un nuovo amore, un ragazzo difficile, prepotente che sta entrando nella sua vita con insolenza e passione.
E Carlo sente di nuovo l'odore del sangue,sia dal punto di vista della gelosia sia da quello del pericolo.
Tra salotti romani e veneziani dove si consumano i soliti riti di onversazioni inutili, i due vivono, straniati, questa nuova ossessione che sfocierà in tragedia.
Ho sempre apprezzato il lavoro di Mario Martone, è per questo che mi duole oggi dover osservare che questo nuova pellicola mi ha lasciato molto perplesso.
E' la prima volta che M. gira lontano da Napoli e puo' essere stato, questo, motivo di spaesamento artistico.
Alla base c' un brutto romanzo di Parise che lo scrittore stesso non ebbe mai il coraggio di far pubblicare.
M deve averci vista la possibilità di un viaggio vertiginoso nei meccanismi della psiche nella coppia,
un Eyes wide shut nostrano che però alla fine non è riuscito a gestire.
Il romanzo di Parise è molto strutturato come racconto d'epoca, fine anni 70-inizio anni 80,
c'è la metropoli di quei tempi con i suoi vizi e il suo vuoto, c'è il ragazzo che fa parte di Ordine nuovo, l'organizzazione neofascista.
Martone ha optato invece di ambientarlo in un indefinito presente,
e ha scelto di non far apparire mai il ragazzo ( se non negli incubi di Carlo),
suggerendo allo spettatore che si tratti probabilmente di una fantasia che Silvia usa per tener vivo il rapporto con Carlo.
Tutto questo può essere anche suggestivo ma se non ci sono scene forti , rivelatrici, a sostenere questa storia estrema,
tutto alla fine resta raggelato, astratto, complici oltretutto alcune location originali ma a mio avviso poco " sentite"
e una colonna sonora scarsamente incisiva.
Placido fa un Carlo dagli umori mediterranei, più focoso che intellettuale.Perfetta la Ardant.
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