demelzius
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mercoledì 18 luglio 2007
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l'unico vero paese komunista al mondo è l'italia
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Politici, impiegati comunali, impiegati provinciali,
impiegati statali,insegnanti materna,insegnanti elementari,insegnanti medie, insegnanti superiori,insegnanti universitari, medici ,infermieri, poliziotti,carabinieri,guardi di finanza, pompieri,vigili urbani, esercito, aereonautica, guardie forestali
impiegati comunali,provinciali,regionali
impiegagti socialmente utili, impiegati alle poste,alle ferrovie dello stato
Basta non dimentico nulla? Ah lo sapevate che la regione calabria da sola ha lo stesso numero di guardi forestali di tutto il Canada?
Provate ad ammalarvi in cina popolare, vediamo se vi ricoverano gratuitamente ( provare per crederci). Ma ke cazzo andate cercando siamo già in un paese komunista basta vedere le tasse che paghiamo!! Ormai si ruba al povero pirla che lavora per dare a chi non produce un cazzo, classico comunismo: Viva Che Guevara? Poveri Noi e Poveri Voi che vivete col paraocchi.
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Politici, impiegati comunali, impiegati provinciali,
impiegati statali,insegnanti materna,insegnanti elementari,insegnanti medie, insegnanti superiori,insegnanti universitari, medici ,infermieri, poliziotti,carabinieri,guardi di finanza, pompieri,vigili urbani, esercito, aereonautica, guardie forestali
impiegati comunali,provinciali,regionali
impiegagti socialmente utili, impiegati alle poste,alle ferrovie dello stato
Basta non dimentico nulla? Ah lo sapevate che la regione calabria da sola ha lo stesso numero di guardi forestali di tutto il Canada?
Provate ad ammalarvi in cina popolare, vediamo se vi ricoverano gratuitamente ( provare per crederci). Ma ke cazzo andate cercando siamo già in un paese komunista basta vedere le tasse che paghiamo!! Ormai si ruba al povero pirla che lavora per dare a chi non produce un cazzo, classico comunismo: Viva Che Guevara? Poveri Noi e Poveri Voi che vivete col paraocchi. Svegliatevi cazzo la rivoluzione komunista è già arrivata e ci sta rovinando da 40 anni a questa parte ! E' ora di rovesciare il regime komunista! Viva la libera imprenditoria Viva la Libertà! Abbasso lo statalismo sinonimo di Immobilismo. Privatizzare la parola d'ordine!! Basta komunismo!!!
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[+] sistema mafioso
(di fabry)
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(di wjkehrgliu)
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(di josef)
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[+] bravo fabry !!!
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fuser
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martedì 17 luglio 2007
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mial, fuser e la poderosa
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Bene diciamo che la mia non sarà una recensione, ma un semplice commento su questo film che, devo dire, mi ha appassionato enormemente..Bene, il film è chiaro che vuole affrontare due temi differenti, infatti nel film si possono notare questi due temi che vanno intrecciandosi, ebbene il primo è sicuramente l'amore per il viaggio, per la scoperta di nuove terre a anche la voglia di scoprire nuovi orizzonti, scoprire gente nuova con le sue tradizioni, i suoi modi di fare e i suoi costumi.Ma in questi due ragazzi non vi è solo la voglia di organizzare un viaggio per visitare l'America Latina,no, è il loro modo di rendersi utili, è il modo di cercare di curare un male incurabile per quei tempi, la lebbra.
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Bene diciamo che la mia non sarà una recensione, ma un semplice commento su questo film che, devo dire, mi ha appassionato enormemente..Bene, il film è chiaro che vuole affrontare due temi differenti, infatti nel film si possono notare questi due temi che vanno intrecciandosi, ebbene il primo è sicuramente l'amore per il viaggio, per la scoperta di nuove terre a anche la voglia di scoprire nuovi orizzonti, scoprire gente nuova con le sue tradizioni, i suoi modi di fare e i suoi costumi.Ma in questi due ragazzi non vi è solo la voglia di organizzare un viaggio per visitare l'America Latina,no, è il loro modo di rendersi utili, è il modo di cercare di curare un male incurabile per quei tempi, la lebbra. E' per questo che Mial e Fuser sono investiti da questo spirito di avventura, perchè hanno la consapevolezza di essere utili per un altra persona che a km di distanza sta morendo perchè nn seguito da un medico, è per questo che durante il loro viaggio di esplorazione dell'America Latina si fermano a socializzare,visitare posti nuovi. Durante il film Fuser viene fermato da un uomo che gli chiede aiuto per una vecchia donna malata mentre lui e Mial erano in procinto di uscire con due argentine, e beh, fuser ha sentito il dovere di mettere al primo posto la salute di quella donna abbandonata. Certo Ernesto nn era consapevole a cosa andava in contro, non poteva sapere ke sarebbe diventato un leader, ma la cosa più importante è che Ernesto Che Guevara era prima di tutto un uomo con dei sani principi.Il secondo tema che viene affrontato è l'amicizia sincera ed eterna tra Mial e Fuser. E' proprio anche questo che rende ancora più entusiasmante il film, lo rende emozionanate perchè un'amicizia come quella tra Fuser e Mial, sempre leali e fedeli, sempre disponibili e comprensibili..beh è davvero difficile da trovare e, consiglio a chi l'ha trovata di tenersela stretta perchè non sa ke dono importante ha ricevuto dal cielo.
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poldo
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domenica 6 maggio 2007
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un bel fim
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Un bel film, meglio di quanto mi aspettassi. Un film emozionante e scorrevole. Una storia ben raccontata di due giovani in viaggio nel Sud America e di un'esperienza che gli ha segnato la vita.
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camilla
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venerdì 2 marzo 2007
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latinoamericana
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Il viaggio sulla Poderosa II è il sogno ad occhi aperti di un ragazzo di ventitré anni. Alla guida dell’acciaccato bolide non c’è ancora il comandante Guevara, leader politico e guerrigliero carismatico di qualche anno più tardi, ma soltanto un ragazzo lieto di affacciarsi alla vita.
Le immagini ci scorrono dinanzi voluttuose coinvolgendo tutti i nostri sensi. Percepiamo i colori forti dei luoghi con gli occhi, ma chiudendoli per un istante, udiamo i silenzi chiassosi della natura, e gli odori penetranti della fertile terra latina dopo la pioggia battente, e così, carichi di entusiasmo, saliamo anche noi volentieri sull’amato ronzinante a motore, vagando senza una meta definita, con l’euforia e la spensieratezza consueta dei vent’anni.
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Il viaggio sulla Poderosa II è il sogno ad occhi aperti di un ragazzo di ventitré anni. Alla guida dell’acciaccato bolide non c’è ancora il comandante Guevara, leader politico e guerrigliero carismatico di qualche anno più tardi, ma soltanto un ragazzo lieto di affacciarsi alla vita.
Le immagini ci scorrono dinanzi voluttuose coinvolgendo tutti i nostri sensi. Percepiamo i colori forti dei luoghi con gli occhi, ma chiudendoli per un istante, udiamo i silenzi chiassosi della natura, e gli odori penetranti della fertile terra latina dopo la pioggia battente, e così, carichi di entusiasmo, saliamo anche noi volentieri sull’amato ronzinante a motore, vagando senza una meta definita, con l’euforia e la spensieratezza consueta dei vent’anni.
Lo spirito iniziale dell’avventura per il giovane Che, ancora ignaro della vita che verrà, è quello della vacanza, del giro turistico e del divertimento a tutti i costi con l’inseparabile compagno e amico di sempre, il caro Mìal; in sella all’affannata motocicletta i due, inarrestabili, percorrono strade desolate inerpicandosi lungo i tortuosi sentieri andini, giungendo dinanzi a panorami mozzafiato di remote terre.
Non senza motivo vengono rapiti dal formidabile splendore delle rovine del Machu Pichu, e ancor di più rimangono incantati dalla bellezza di Cuzco e da quella dei suoi abitanti. Confidando nella generosità altrui, come autentici viandanti vanno avanti decidendo di elemosinare i pasti e il riposo ed abbracciando in ogni occasione l’umanità che incontrano, convinti di far partecipe ognuno della propria sfrontata e contagiosa allegria, nonché del desiderio sprovveduto di sfidare la vita, certi e fieri della propria invincibilità, perché a vent’anni la morte non esiste.
Ma ben presto altre emozioni prenderanno il sopravvento sulle intenzioni di gioia ed allora comincerà per i due girovaghi un tragitto nuovo, diretto a sondare l’umanità dei loro cuori e destinato a cambiare per sempre le loro vite.
Disarcionati dalla Poderosa, i due sono costretti a continuare il viaggio a piedi, e mano a mano che si inoltrano nella quotidianità dei luoghi che visitano, vedono aprirsi davanti a se scenari sconosciuti e inattesi. Gli incontri con una popolazione rassegnata al proprio destino di sofferenza e iniquità svegliano e rivelano, soprattutto al giovane Ernesto, l’aspirazione nuova e forte di cambiare e vedere cambiato il mondo, attraverso la forza delle proprie idee.
I volti segnati dalla fatica e gli occhi vitrei dei contadini si imprimono violentemente nelle menti dei due ragazzi, opprimendo in maniera insistente la loro coscienza col bisogno di sollevare dalla muta disperazione chiunque incrocino sul proprio cammino.
Il disagio del Che per l’appartenenza ad un cerchio di privilegiati diviene così subito strumento inevitabile di analisi e di comprensione per il sofferente mondo dei diseredati latinoamericani, nonché stimolo energico per la realizzazione successiva di un progetto politico in grado di coinvolgere gli indios, nel tentativo, non del tutto riuscito, di renderli artefici di una società più egualitaria.
Inevitabilmente dunque l’incontro con l’anziana donna malata a cui Ernesto regala tutte le sue medicine contro l’asma da principio ad un’esplorazione nuova, non più dei luoghi ma delle anime degli oppressi e degli sfruttati della martoriata terra sudamericana. L’avvenimento che segna però il vero e definitivo punto di rottura con le fanciullesche scorribande è però senza dubbio la conversazione con la coppia di operai comunisti, nel deserto di Atacama. La povertà ha portato loro via il bene più caro, l’amore del figlio, chiedendogli anche il sacrificio più grande, cioè la consegna ad altri dell’amato piccino nella speranza che possa essere sfamato, e questa inumana privazione non può che colpire in modo particolare il giovane Che.
Lo scenario delle misere condizioni di lavoro dei lavoratori della cava di rame, cava gestita da una multinazionale straniera, offre poi un’occasione in più ad Ernesto di mettere alla prova il suo senso di umanità e giustizia, deviando gradatamente le proprie riflessioni dal piano filantropico a quello politico.
La successiva tappa al lebbrosario di San Paolo suggella dunque le nuove intenzioni di un uomo già profondamente mutato nell’animo, e la cui dura esperienza a contatto con la sofferenza della malattia non fa che, ancora una volta, generare spontanea immedesimazione con un’altra categoria di deboli, quella dei malati di lebbra, perché anche l’aspirante medico Guevara, afflitto dalla nascita da un’insanabile asma, conosce bene il dolore del corpo.
Il viaggio dei due esploratori della vita non termina con la partenza dei due da San Paolo, ma sicuramente, da questa tappa in poi, comincia per entrambi un percorso nuovo, influenzato innegabilmente da quanto i loro sensi dovettero cogliere nei 12 mila km percorsi lungo l’America latina, consegnando le loro vite a destini diversi da quelli programmati.
Il film, stilisticamente perfetto, caratterizzato da una perfetta fotografia, nonché da una fedele quanto sintetica riproduzione degli episodi narrati nel diario, è interpretato magistralmente, da un intenso e partecipe Gael García Bernal nei panni del giovane Guevara, che ha scelto, pena la perdita di credibilità, di non risparmiarsi in nessun modo, proponendosi personalmente anche per le scene della nuotata notturna.
L’ultima inquadratura sfuma sul volto anziano del vero Alberto Granado, che, con occhi ricolmi di nostalgia, ci rimanda a dolci e lontani ricordi di gioventù e di quella che fu certamente una straordinaria amicizia.
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(di miriam the best)
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ggg414
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lunedì 29 gennaio 2007
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un film commovente e romantico
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Penso che tre stelle siano assolutamente poche...questo bellisiimo film parla di una amicizia senza confini, la bellezza di viaggiare, la voglia di conoscere...Una cosa che mi ha colpito è che giustamente non si accenna minimamente al futuro Che ma si parla di due amici che partono ragazzi e tornano uomini entrambi con la stessa voglia di cambiare il mondo...alla fine credo che tutti vorrebbero fare un viaggio simile...ROMANTICO E COMMOVENTE
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franz
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domenica 7 gennaio 2007
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brutto brutto
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brutto film scialbo specialmente la seconda parte ne diversamente poteva essere visto il personaggio di cui si parla.Un fregapopolo che voleva combattere "l'imperialismo USA" con la dittatura comunista mettendo al posto di Batista un altro dittatore e assassino chiamato Fidel .Al Pacino da Scarface" i comunisti non mi piacciono perchè ci dicono sempre quello che dobbiamo fare".Cuba livre sta minchia
[+] perchè voi fascisti siete meglio ?
(di alexscorpio)
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(di ale)
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mimmo
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martedì 29 agosto 2006
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un film che immortala un mito dell'uguaglianza
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...che si è battuto perchè la stessa uguaglianza non diventasse un mito. Complimenti al regista e requie in pacem magne Erneste.
Il Che ritonerà.
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abda
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giovedì 27 luglio 2006
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semplicemete un uomo
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E' un film direi a dir poco sublime, racchiude in se valori positivi come la speranza, la libertà, l'avventura,l'onestà, la presa di coscienza di un mondo ingiusto con l'intenzione di poterlo cambiare.
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alberto cinelli
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venerdì 11 febbraio 2005
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nulla di nuovo sotto il sole
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Piuttosto deludente. Una storia almeno all'inizio coinvolgente ma che durante il percorso cala di tensione. L'intento era quello di raccontarci il viaggio compiuto dal giovane Ernesto Guevara col suo amico Alberto Granado nell'America Meridionale al principio degli anni Cinquanta, durante il quale, presa coscienza delle condizioni della gente povera sarebbe nata in lui - di origine borghese - la vocazione per raddrizzare torti e ingiustizie che lo avrebbe portato a diventare il Che. A conti fatti però è venuto fuori un film di ordinaria amministrazione, sincero e onesto ma di maniera e che per questo non ci dice niente di nuovo, con in più una struttura narrativa e uno stile piuttosto vecchiotti, prolisso e anche un po' noioso.
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Piuttosto deludente. Una storia almeno all'inizio coinvolgente ma che durante il percorso cala di tensione. L'intento era quello di raccontarci il viaggio compiuto dal giovane Ernesto Guevara col suo amico Alberto Granado nell'America Meridionale al principio degli anni Cinquanta, durante il quale, presa coscienza delle condizioni della gente povera sarebbe nata in lui - di origine borghese - la vocazione per raddrizzare torti e ingiustizie che lo avrebbe portato a diventare il Che. A conti fatti però è venuto fuori un film di ordinaria amministrazione, sincero e onesto ma di maniera e che per questo non ci dice niente di nuovo, con in più una struttura narrativa e uno stile piuttosto vecchiotti, prolisso e anche un po' noioso.
Dei due attori ha più rilievo quello che impersona Granado, l'altro quasi non esiste.
Peccato, perché c'erano le premesse affinché venisse fuori un'opera interessante. Non diciamo che sia completamente da buttare via, perché qualche merito c'è (l'ambientazione, la fotografia, certi paesaggi, e poi il fatto che i road movies sono sempre e comunque interessanti), ma francamente ci si aspettava di più. Quando il film è stato presentato a Cannes, il vero Alberto Granado, appositamente invitato, dopo la proiezione pare sia rimasto freddo e indifferente. Se è così, ci sarà pure stata una ragione.
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[+] how wonderful life is now your in the world
(di marta)
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malerk
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venerdì 18 giugno 2004
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l’ inizio di un mito
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“I diari della motocicletta” a grandi tratti rispecchia la varie fasi del viaggio che compiono Ernesto (Gael Garcia Bernal) ed Alberto(Rodrigo De la Serna) del lungo percorso attraverso una Maiuscola America che li porterà a scoprire e a provare forti emozioni a contatto con le diverse popolazioni indigene della America latina in lento ma graduale decadimento, il tutto incernierato dagli scenari mozzafiato della Patagonia, delle grandi ed eterne Ande, di antiche città Incas ed ancora altre finestre aperte su quel incanto chiamato dai due giovani: “Nuestra America” .I due protagonisti Ernesto ed Alberto, (uno laureando medico e l’ altro laureato biochimico) s’ avventurano da Buenos Aires su di una vecchia Norton 500 e come questa moto, che cade letteralmente a pezzi, il film inizialmente rischia di cadere nella banalità di una trama piatta e spezzettata più volte dalla troppo accurata introspezione delle motivazioni dei due amici .
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“I diari della motocicletta” a grandi tratti rispecchia la varie fasi del viaggio che compiono Ernesto (Gael Garcia Bernal) ed Alberto(Rodrigo De la Serna) del lungo percorso attraverso una Maiuscola America che li porterà a scoprire e a provare forti emozioni a contatto con le diverse popolazioni indigene della America latina in lento ma graduale decadimento, il tutto incernierato dagli scenari mozzafiato della Patagonia, delle grandi ed eterne Ande, di antiche città Incas ed ancora altre finestre aperte su quel incanto chiamato dai due giovani: “Nuestra America” .I due protagonisti Ernesto ed Alberto, (uno laureando medico e l’ altro laureato biochimico) s’ avventurano da Buenos Aires su di una vecchia Norton 500 e come questa moto, che cade letteralmente a pezzi, il film inizialmente rischia di cadere nella banalità di una trama piatta e spezzettata più volte dalla troppo accurata introspezione delle motivazioni dei due amici . Ma pure in tali frangenti la storia riprende corpo con sorprendenti guizzi di genialità: il regista Walter Salles regala allo spettatore stupendi paesaggi ambientali, veri effetti speciali del film, sapientemente fotografati da inquadrature largocampi davvero ben fatte che si uniscono alle letture del diario in prima persona alla madre di Guevara.
La vera scoperta del continente arriva proprio quando “la Poderosa” interrompe definitivamente il suo inarrestabile incedere. A piedi fra mille difficoltà scoprono e conoscono le reali condizioni di vita degli agricoltori cileni ,degli indigeni e nomadi peruviani, di una colonia di lebbrosi ,uniti in un solo lamento di dolore che condizionerà profondamente l’uomo Guevara e la sua ideologia.
Il momento chiave di tutto il film e la festa di compleanno di Ernesto ed il conseguente addio, (i due volontari partiranno poi il giorno dopo) quel suo attraversare il fiume, a nuoto di notte, che separa il campo dell’ ospedale dalla colonia dei lebbrosi per festeggiare anche con loro è molto forte emotivamente. Quella impossibile nuotata, quella voglia di gioire con i più diseredati rappresenta il passaggio dal progressivo disincanto delle illusioni giovanili alla maturazione di ideali d’ eguaglianza.
Questo grande viaggio lungo il continente fatto insieme al suo amico Alberto formerà nel cuore del giovane Guevara de la Serna -senso futuro della sua vita- quella rabbiosa scintilla di un unica grandiosa rivoluzione proletaria in tutto il SudAmerica.
autore: Alessandro Raimondi
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[+] malerk... una bestia
(di the punisher)
[ - ] malerk... una bestia
[+] diario de la motocicleta
(di dexterr)
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