fefy
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giovedì 10 gennaio 2008
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in viaggio con “che” guevara
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Buenos Aires, gennaio 1952. Due giovani amici, Fùser (il furibondo Sern, dal cognome della madre, Celia de la Serna) e Miàl (mio Alberto, come con affetto l’apostrofava l’amico), decidono di intraprendere un viaggio epico in America Latina in cerca d’avventura e forse, ancor di più, per osservare e capire quel continente conosciuto solo attraverso i libri. In sella alla “Poderosa”, la motocicletta di Alberto, una Norton 500 del 1939 percorreranno più di diecimila chilometri attraversando l’Argentina, il Cile, il Perù fino ad arrivare, quasi sette mesi dopo, in Venezuela.
Le strade polverose, le regioni aride e desertiche, la neve delle Ande segneranno il carattere di quei ragazzi, ma ancor più a cambiare la loro vita, forse per sempre, sarà l’incontro con la miseria e l’ingiustizia sociale che schiacciano le genti che abitano l’America Latina, non padrone della loro vita e incapaci di scrivere la propria storia.
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Buenos Aires, gennaio 1952. Due giovani amici, Fùser (il furibondo Sern, dal cognome della madre, Celia de la Serna) e Miàl (mio Alberto, come con affetto l’apostrofava l’amico), decidono di intraprendere un viaggio epico in America Latina in cerca d’avventura e forse, ancor di più, per osservare e capire quel continente conosciuto solo attraverso i libri. In sella alla “Poderosa”, la motocicletta di Alberto, una Norton 500 del 1939 percorreranno più di diecimila chilometri attraversando l’Argentina, il Cile, il Perù fino ad arrivare, quasi sette mesi dopo, in Venezuela.
Le strade polverose, le regioni aride e desertiche, la neve delle Ande segneranno il carattere di quei ragazzi, ma ancor più a cambiare la loro vita, forse per sempre, sarà l’incontro con la miseria e l’ingiustizia sociale che schiacciano le genti che abitano l’America Latina, non padrone della loro vita e incapaci di scrivere la propria storia. I due ragazzi erano Ernesto Guevara de la Serna, allora ventitreenne studente di medicina che poi sarebbe diventato il Comandante “Che”, e il ventinovenne Alberto Granado, biochimico, che otto anni dopo questa loro avventura fu chiamato da Ernesto a Cuba e qui fondò una scuola di medicina.
Il film, diretto da Walter Salles (Central do Brasil – 1998), non è un film politico, piuttosto un racconto di formazione che non indugia in sentimentalismi, ma narra, descrivendolo in modo efficace, il mondo fatto di ideali e sentimenti coraggiosi di due giovani che volevano cambiare il mondo. L’uso dei campi lunghi e lunghissimi non è mai sfruttato per regalare panorami mozzafiato, ma semmai per descrivere nel modo più sincero possibile un continente ricco per natura e tradizioni.
L’utilizzo, in alcune scene, della cinepresa a mano, invece, ci avvicina in modo più intimo ai personaggi rendendoci quasi partecipi degli avvenimenti.
Giova molto, ed è decisiva, l’interpretazione dei due attori protagonisti, Gael Garcia Bernal (Ernesto) e Rodrigo de la Serna (Alberto), molto bravi, spontanei e intensi, specialmente il primo già bravo interprete di “Amores perros”. Gli attori di contorno, tra i quali ricordiamo Mia Maestro (Frida 2002), sono altrettanto bravi e sapientemente orchestrati dal regista che attraverso loro delinea con più precisione le figure dei due protagonisti.
In sostanza si tratta di un bel film, uno di quei film che ti fanno venire voglia di andare in libreria ad acquistare i libri che hanno ispirato la pellicola o che in qualche modo ne fanno parte. In questo caso si tratta di “Latinoamericana” scritto da Ernesto “Che” Guevara, edito in Italia da Feltrinelli, che è il diario di quel viaggio, e di “Un gitano sedentario”, la autobiografia di Alberto Granado (ora ottantaduenne), edita da Sperling&Koupfer, e che prende il titolo dal soprannome che Ernesto diede ad Alberto nell’ultima lettera che il “Che” gli inviò..
In una scena del film, osservando a Machu Picchu le rovine della civiltà Inca, Ernesto si chiederà: “Come si può avere nostalgia di qualcuno che non si è conosciuto?”, è la stessa domanda che ci poniamo noi uscendo dalla sala cinematografica…
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[+] x marissssssssisssssssima
(di josef)
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josef
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martedì 8 gennaio 2008
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i diari della motocicletta=easy rider!!!
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Due giovani, Alberto ed Ernesto, molto diversi tra loro (in particolare x l'età: 7 anni di differenza), partono x 1 lungo viaggio di formazione attraverso il Sud America e arriveranno (anke se ciò non appare nel film) fino a Miami, vedendo ciò ke li accomuna maggiormente. Partono da Buenos Aires pieni di gioia e voglia di divertirsi e, attraverso uno scenario ke rikiama le praterie nordamericane, giungono a Mar del Plata, dove abita Chichina, la ragazza di Ernesto (non ancora il Che). Chichina non riuscirà a dissuadere Ernesto dal continuare il viaggio, ma gli darà 15 dollari. Non per il viaggio (nell'America latina dell'epoca erano una somma grande abbastanza x permettere ai due di affrontare il viaggio con una certa tranquillità), ma per un banale costume da bagno della Florida.
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Due giovani, Alberto ed Ernesto, molto diversi tra loro (in particolare x l'età: 7 anni di differenza), partono x 1 lungo viaggio di formazione attraverso il Sud America e arriveranno (anke se ciò non appare nel film) fino a Miami, vedendo ciò ke li accomuna maggiormente. Partono da Buenos Aires pieni di gioia e voglia di divertirsi e, attraverso uno scenario ke rikiama le praterie nordamericane, giungono a Mar del Plata, dove abita Chichina, la ragazza di Ernesto (non ancora il Che). Chichina non riuscirà a dissuadere Ernesto dal continuare il viaggio, ma gli darà 15 dollari. Non per il viaggio (nell'America latina dell'epoca erano una somma grande abbastanza x permettere ai due di affrontare il viaggio con una certa tranquillità), ma per un banale costume da bagno della Florida. Un Ernesto pur visibilmente deluso da una ragazza così materialista e interessata + al vestirsi alla moda ke al suo ragazzo ke viaggia per diversi mesi senza soldi (non è ancora il Che, ma Ernesto, oltre a sognare la rivoluzione, sembra rifiutare ricchezza e consumismo) accetta. Sarà la storia di questi 15 dollari ad essere metafora del cambiamento di Ernesto. Nonostante la moto con cui i due viaggiano ha problemi in continuazione tra Argentina e Cile, Ernesto rifiuta i costanti inviti di Alberto a usare quei soldi per riparare la moto. I due se la caveranno scroccando ospitalità e fingendosi grandi esperti di lebbra. La moto li pianterà definitivamente non lontano da Santiago, in Cile, e qui Ernesto rifiuta l'ultimo invito di Alberto a usare i dollari di Chichina per il viaggio. Per un pò non se ne parla più. Ma, su un battello che attraversa la Foresta Amazzonica, Alberto trova 1 prostituta e chiede x l'ennesima volta i soldi. Qualcosa però è cambiato in Ernesto. L'attraversamento del deserto di Atacama ricco di miniere di rame dove i minatori vengono sfruttati e malpagati dalle compagnie nordamericane, l'incontro con gli indios e la vista del contrasto tra la spettacolarità di Machu Picchu, antica capitale degli Incas, e lo squallore di Lima, capitale del Perù lo hanno portato a rendersi conto realmente delle sofferenze dei poveri, per i quali quei dollari non servono per comprarsi costumi da bagno, ma per vivere per alcune settimane. Si scopre così ke Ernesto non ha + quei soldi xkè li ha donati a due minatori perseguitati per motivi politici. I dollari sono la metafora della maturazione di Ernesto da ragazzo idealista ma come tutti gli altri a combattente x la causa. Il più grande difetto del film? Essere uscito solo nel 2004 e non 30 anni prima. Allora avrebbe dato filo da torcere anke al mitico Easy Rider! Il film infatti parla di un modo di viaggiare molto affine a quello dei giovani contestatori degli anni '60 e '70 e il viaggio come idea di libertà è presente in entrambi i film. Non solo: il Che era un mito molto + allora, nel pieno della contestazione anti-Cile e anti-Vietnam, ke adesso. In generale, grandi film entrambi.
Concludo con una frase del Che: "Non è questo il racconto di gesta impressionanti. E'il racconto di due vite che hanno percorso insieme un determinato tratto".
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helios'93
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mercoledì 19 dicembre 2007
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diari di una motocicletta...
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i diari della motocicletta non è un film che cerca di miticizzare ernesto che guevara, amzi quello che cerca di trasmettere è tutto l'opposto. Il regista ha cercato invece di umanizzare i due protagonisti,... questo film è la storia di otto mesi nelle vite di questi due giovani uomini, otto mesi nei quali si sono confrontati con una realtà che differiva completamente da quella in cui erano abituati nell'argentina urbana... si ritrovano in una realtà che chiede loro di fare delle scelte di vita, e in definitiva di decidere che strsda avrebbero preso..... questo è un film sul trovare il proprio posto nel mondo, un mondo per cui valga la pena di lottare.... helios'93
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lily'93
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mercoledì 19 dicembre 2007
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l'america latina e ernesto che gevara
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Il film non parla sicuramente di politica, ma mostra le condizioni di vita di quello che noi oggi chiamiamo terzo mondo.
Quelle che mostrano sono scene scioccanti per noi occidentali abituati a vivere nel lusso.
vedere la miseria e la povertà in cui vivono le persone conosciute da ernesto, è molto toccante. ma lo è di più vedere come quel poco che hanno sono disposti a condividerlo................ a mio parere è un fil BELLISSIMO...................................lily'93
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(di maxime(femmina))
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benni
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giovedì 6 dicembre 2007
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per drago
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io nn so dove tu hai visto questo cartone animato il duce che scappava con una divisa tedesca in che anno sei nato 2007 che nn conosci la storia, se nn sai di che parli perfavore nn nasconderti dietro un PC ma scaraventati da un ponte.
[+] guarda che è inutile che critichi !!!
(di alexscorpio)
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drago
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sabato 24 novembre 2007
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quante ricchezze nelle tasche dei gelarchi
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poveri voi a credere nel fascismo. il duce cercava solo una poltrona calda insieme a hitler e dei poveri italiani non gli è mai fregato un c.... tanto è vero che stava scappando in germania travestito da soldato tedesco.
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buzzo
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martedì 20 novembre 2007
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che guevara servo dell'imperialismo sovietico
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Che Guevara, personaggio mitizzato dai giovani d'oggi che non lo conoscono per niente, era in realtà un servo dell'imperialismo sovietico.
[+] se lui era servo dell'imperialismo ....
(di alexscorpio)
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lunedì 22 ottobre 2007
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bha
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secondo me voi siete tutti ragazzini ingnoranti che ragionate per slogan....
Apparte che il film non cita per niente il futuro del che, riporta solo quello che c'è scritto nel libro, senza nessuna seconda trama....
Comq sono state dette cavolate del tipo w il duce, penso che sia come dire w hitler o w stalin o simile...
Più che altro perchè sarà uscito dalla bocca di uno che ama uscire il sabato sera che ama la discoteca, uno che magari non sa che quando c'era il fascismo la dittatura impediva di uscire dopo le 18.00 fino ai 21 anni...
Ma raggiunti questi anni non vi era la pacchia completa, anzi v'era l'obbligo di servire l'arma....
Ma io non so come commentarlo penso ci riusciate da soli.
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secondo me voi siete tutti ragazzini ingnoranti che ragionate per slogan....
Apparte che il film non cita per niente il futuro del che, riporta solo quello che c'è scritto nel libro, senza nessuna seconda trama....
Comq sono state dette cavolate del tipo w il duce, penso che sia come dire w hitler o w stalin o simile...
Più che altro perchè sarà uscito dalla bocca di uno che ama uscire il sabato sera che ama la discoteca, uno che magari non sa che quando c'era il fascismo la dittatura impediva di uscire dopo le 18.00 fino ai 21 anni...
Ma raggiunti questi anni non vi era la pacchia completa, anzi v'era l'obbligo di servire l'arma....
Ma io non so come commentarlo penso ci riusciate da soli...
Ma è stato fatto anche il nome di Carlo Giuliani offendendo una persona che è stata difesa da associazioni mondiali di ogni politica e stirpe...
In quel lontano 21 luglio 2001 successe di tutto, le forze dell'ordine attaccarono, senza spiegazione, il corteo di pacifisti tralasciando il corteo di BlakBlock che distruggevano la città, ma come è possibile?
Carlo Giuliani, insieme ad altri, vedendosi venire addosso cordoni di polizia a deciso di scappare e preparare una contromossa....
Voi cosa fareste se la polizia vi attacca, vi limitereste a prendere le botte tenendo le mani alzate ed urlando basta? O reagireste?
Comq basta parlare di questi fatti....
Guardati il film prima di fare commenti azzardati......
P.S. io sn un carabiniere e quindi servo la "patria" come qualcuno di voi a scritto, vi assicuro che questa "patria" non è tanto a posto come voi credete....
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[+] bravo : ottimo commento !!!
(di alexscorpio)
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seneca
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venerdì 7 settembre 2007
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mah
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A parte il film ovviamente di parte e osannante a senso unico, Il signor Ernesto "Che" Guevara credo sia uno dei massimi guerrafondai della Storia, ha portato ovunque guerra, sofferenza e morte (con la scusa di elinimare la sofferenza...). La cosa che mi fa specie è che un branco di mocciosi che sono nati solo molti anni dopo che questo benefattore dell'umanità ha tolto il disturbo, quindi senza avere conosciuto personalmente nulla delle opere pie del nostro, ne porti l'effige perfino alle marce pacifiste. Quando si dice l'ignoranza e l'affidarsi alle ideologie. Qui non è un problema di politica, ma di oggettività. Chi ammazza o incita ad ammazzare è comunque un criminale (ripeto, criminale) anche se coperto da bandiera rossa.
[+] per guadagnarsi la liberta' ....
(di alexscorpio)
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lalli
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venerdì 27 luglio 2007
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hasta la victoria siempre
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NN MALE IL FILM...
EL CHE VIVE!!!!
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