harley360
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giovedì 19 dicembre 2013
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troppo caos
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Una grandissima pecca e che non si capisce per nulla la trama... Quindi come risultato soltanto un enorme confusione! È i proseguì come ad esempio the call 2 non è da meno . Per il resto per quanto la pellicola sia stile vecchio e fatta abbastanza bene .
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luca_93
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domenica 28 giugno 2009
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the call
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é 1 film già visto(the ring) solo che ora tocca al telefonino, film già visto
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fluturnenia
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venerdì 5 giugno 2009
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un'altro mondo, un'altro modo di dire e fare
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L'unico vero grande "difetto" delle pellicole dagli occhi a mandorla è l'espressività interpretativa che contraddistingue gli attori, che a loro volta esprimono fedelmente il modo di essere e di porsi dell'uomo orientale, dal semplice cittadino al manager affermato, nella vita di tutti i giorni. Certo è un errore catalogare il cinema dell'estremo oriente confinandolo in un unico grande cerchio, perchè da paese a paese ci sono elementi e dettagli che ne contraddistinguono l'unicità. Il cinema thai nn è quello nipponico o coreano e via dicendo, e qui nn ci piove ma è necessario generalizzare per dar vita a un discorso nn troppo articolato. Fatto sta che per noi occidentali, a prescindere dalle profonde diffirenza culturali che si evincono nel modo di creare, elaborare e narrare trame e storie intriganti e particolari, le mimiche e gli stili interpretativi di attori + o - bravi sn lontani anni luce dai gusti e dalle abitudini a cui siamo legati.
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L'unico vero grande "difetto" delle pellicole dagli occhi a mandorla è l'espressività interpretativa che contraddistingue gli attori, che a loro volta esprimono fedelmente il modo di essere e di porsi dell'uomo orientale, dal semplice cittadino al manager affermato, nella vita di tutti i giorni. Certo è un errore catalogare il cinema dell'estremo oriente confinandolo in un unico grande cerchio, perchè da paese a paese ci sono elementi e dettagli che ne contraddistinguono l'unicità. Il cinema thai nn è quello nipponico o coreano e via dicendo, e qui nn ci piove ma è necessario generalizzare per dar vita a un discorso nn troppo articolato. Fatto sta che per noi occidentali, a prescindere dalle profonde diffirenza culturali che si evincono nel modo di creare, elaborare e narrare trame e storie intriganti e particolari, le mimiche e gli stili interpretativi di attori + o - bravi sn lontani anni luce dai gusti e dalle abitudini a cui siamo legati. Ogni opera che proviene dal sol levante mostra molti punti comuni figli di un'altro mondo, un'altro modo di dire e di fare. Le atmosfere sn sempre intriganti e suggestive così cm il modo di raccontarle ma lo stile con cui interagiscono i personaggi nn mi piace e credo nn riuscirò mai ad apprezzarlo. Ma è solo una questione di gusti...
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fulgio
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domenica 12 ottobre 2008
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pregi e difetti del sol levante....
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Il film ha i pregi e i difetti di moltissimi film di gnere provenienti dal sol levante. Il pregio principale sta nell'atmosfera assolutamente disorientante, nella paura instillata dentro lo spettatore più sotto forma di disagio, che di minacce fisiche; tecnica, questa, che permette di entrare dritti nello stomaco dello spettatore.
Il difetto principale, ed ahimè quello che penalizza molto questo film come altri (penso all'originale THE EYE) della stessa provenienza, è l'assenza di patos, ma ancor prima l'assenza di qualsiasi emozione nelle fasi di pausa, tra un "orrore" e l'altro...dopo un pò lo spettatore inizia ad abituarsi a questo andare altalenante, e la prossima scena di tensione diventa quasi un appuntamento con la fermata del bus.
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Il film ha i pregi e i difetti di moltissimi film di gnere provenienti dal sol levante. Il pregio principale sta nell'atmosfera assolutamente disorientante, nella paura instillata dentro lo spettatore più sotto forma di disagio, che di minacce fisiche; tecnica, questa, che permette di entrare dritti nello stomaco dello spettatore.
Il difetto principale, ed ahimè quello che penalizza molto questo film come altri (penso all'originale THE EYE) della stessa provenienza, è l'assenza di patos, ma ancor prima l'assenza di qualsiasi emozione nelle fasi di pausa, tra un "orrore" e l'altro...dopo un pò lo spettatore inizia ad abituarsi a questo andare altalenante, e la prossima scena di tensione diventa quasi un appuntamento con la fermata del bus...
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walez93
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domenica 3 agosto 2008
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:/ ...e mica e nu mala film??
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film davvero bello a vedersi tiene testa a i + famosi horror giapponesi...la fase finale è davvero elettrizzante!!
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dian cinema
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sabato 14 giugno 2008
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film a denuncia sociale?
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MOLTO PROBABILMENTE IL REGISTA FA ALLUSIONE ALL'UTILIZZO SPROPOSITATO DEL TELEFONINO DEFINENDO LA SOCIETA' ODIERNA SCHIAVA E VITTIMA DI QUESTO STRUMENTO DI COMUNICAZIONE. TESSE UNA STORIA INQUIETANTE E PER CERTI VERSI CONVINCENTE. LO SPETTATORE AVVERTE LA TENSIONE BRAVI I PERSONAGGI DI QUESTO FILM UN PO' SURREALE MA CHE LASCIA LAVORARE IL CERVELLO DI CHI GUARDA.. IL FINALE DELUDE UN PO' SI COMPRENDE POCO IL MESSAGGIO (DEL TELEFONINO?) CHE IL REGISTA VUOLE LASCIARE AL PUBBLICO.. IN OGNI CASO UN FILM CHE SI LASCIA GUARDARE FINO ALLA FINE. VOTO 6
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sara
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lunedì 9 giugno 2008
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boh
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Assolutamente sconsigliato!!dura un'eternità..a un certo punto sembra un polizzesco e non un horror..è noioso e nn si capiscono bene alcune cose
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rita
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martedì 27 maggio 2008
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incubi giapponesi e cellulari...
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Sul tuo cellulare noti che hai una chiamata non risposta. Stranamente, la data in cui è stata fatta la chiamata è di tre giorni nel futuro e proviene dal tuo stesso numero. Quando senti il messaggio nella segreteria telefonica capisci che si tratta chiaramente della tua voce, ma è disperata e piena di paura. Che cosa farai nei prossimi tre giorni, nell'attesa che arrivi il fatidico istante?
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fra89
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lunedì 28 gennaio 2008
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the call
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sinceramente non ci ho capito niente!
[+] idem x me
(di fred)
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asdrubale
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giovedì 6 luglio 2006
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dsa
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1. lo svolgersi è di una monotonia disarmante
2. fa ridere più che paura ( la musichetta, bieca imitazione di un walzer e suspiria dei Goblin )
3. non han ancora capito che gli horror giapponesi son horror spiritici, ed è lo spirito ad uccidere
zero, porcheria.
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