udinese
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domenica 14 dicembre 2008
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me stexa
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la ragazza con l'recchino di perla è un film ke mi ha colpito subito ma Quello che mi ha colpito da subito, in questo film, è la luce, la famosa luce di Vermeer, quella che illuminava in modo così particolare i soggetti ritratti nei suoi quadri: ogni scena, ogni angolo della pellicola è un omaggio all'opera di Ian Vermeer. Non conosco la sua vita ma se la trasposizione cinematografica è realistica, dev'essere stato un uomo davvero tormentato, combattuto tra le sue passioni terrene, che l'hanno portato, almeno nel film, ad avere un numero considerevole di figli, e la sua passione suprema, l'arte: è su quest'ultimo terreno che incontra un'anima che lo comprende più di chiunque altro. nel film la ragazza a veermaer le ha fatto capire parecchie cose ad esempio quand ha spostato la sedia perch
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la ragazza con l'recchino di perla è un film ke mi ha colpito subito ma Quello che mi ha colpito da subito, in questo film, è la luce, la famosa luce di Vermeer, quella che illuminava in modo così particolare i soggetti ritratti nei suoi quadri: ogni scena, ogni angolo della pellicola è un omaggio all'opera di Ian Vermeer. Non conosco la sua vita ma se la trasposizione cinematografica è realistica, dev'essere stato un uomo davvero tormentato, combattuto tra le sue passioni terrene, che l'hanno portato, almeno nel film, ad avere un numero considerevole di figli, e la sua passione suprema, l'arte: è su quest'ultimo terreno che incontra un'anima che lo comprende più di chiunque altro. nel film la ragazza a veermaer le ha fatto capire parecchie cose ad esempio quand ha spostato la sedia perche secondo lei copriva la luce e il pittore a ascoltato il suo consiglio e qiundi a dipinto il quadro senza la sedia
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giovanna
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venerdì 27 giugno 2008
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il silenzio dell'amore......
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Un film che vedo ogni giorno! Che adoro! L'amore che prova il pittore per Griet è sorprendente. Si sono amati in silenzio, con profondi sguardi, sospiri, parole dette e non dette. Ma il loro amore era per lo più costituito da momenti di silenzio e dalla pura attrazione per l'arte. Latelièr era il loro mondo, il rifugio per allontanarsi dal resto della famiglia che non capiva e che non sapeva apprezzare il magnifico dono della pittura, del rendere vive le emozioni, i sentimenti attraverso una tela, utilizzando solo un pennello, il tutto unito alla profonda e affascinante arte dell'enigma. L'enigmicità della serva nel quadro è sorprendente. é come se quel quadro parlasse, come se Griet volesse dire qualcosa.
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Un film che vedo ogni giorno! Che adoro! L'amore che prova il pittore per Griet è sorprendente. Si sono amati in silenzio, con profondi sguardi, sospiri, parole dette e non dette. Ma il loro amore era per lo più costituito da momenti di silenzio e dalla pura attrazione per l'arte. Latelièr era il loro mondo, il rifugio per allontanarsi dal resto della famiglia che non capiva e che non sapeva apprezzare il magnifico dono della pittura, del rendere vive le emozioni, i sentimenti attraverso una tela, utilizzando solo un pennello, il tutto unito alla profonda e affascinante arte dell'enigma. L'enigmicità della serva nel quadro è sorprendente. é come se quel quadro parlasse, come se Griet volesse dire qualcosa. Nel film vediamo che Griet è girata verso il pittore mentre la sta ritraendo, e guarda proprio lui. E non c'è dubbio che nei suoi occhi ci sia un grande amore per quel pittore "stano" e silenzioso e maledettamente affascinante! Per quel suo modo così distaccato ma stranamente piacevole di trasportare nel suo mondo, insegnando a guardare in un altro modo, con un'altra prospettiva. Trovo che il film sia fantastico, sebbene siano state apportate delle modifiche rispetto al libro di Chevalier. Molto curato, basato più sugli sguardi e sul "NON DIRE" che su altri aspetti.E questo avrebbe potuto correre il rischio di raffreddare il clima del crescente amore di Griet per il pittore, e per Griet da parte di Vermeer. Ma la bravura del regista ha fatto si che questo non potesse accadere. Per chi non l'avesse mai visto, consiglio vivamente di guardarlo! Vi innamorerete! Ve lo assicuro! GIOVANNA.
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billina
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sabato 22 marzo 2008
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passione e complicità nella delft del 1600
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Il film è ambientato nell'Olanda del 1600 e mostra stralci di una Delft antica e popolana. La protagonista del film è Griet, giovane e ingenua ragazza, che rimane sin da subito soggiogata dal talento e dal mistero che emana Johannes Veermer, pittore per cui lavora. L'uomo è oppresso dalla moglie, dalla suocera, dai figli e dal mecenate e ritrova in Griet una complicità e una tacita comprensione che non si aspettava di trovare in una semplice domestica.
Tra loro non accade nulla, o forse accade tutto: sguardi, silenzi che valgono più di mille parole, che fanno nascere tra loro un legame molto forte, che va al di là delle convenzioni sociali, pur rimanendo nell'ambito della casa.
Lei, desiderata dal mecenate del pittore, lui, che non vuole cedere alla richiesta di quest'ultimo ( un ritratto che ha come soggetto Griet), ma è costretto.
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Il film è ambientato nell'Olanda del 1600 e mostra stralci di una Delft antica e popolana. La protagonista del film è Griet, giovane e ingenua ragazza, che rimane sin da subito soggiogata dal talento e dal mistero che emana Johannes Veermer, pittore per cui lavora. L'uomo è oppresso dalla moglie, dalla suocera, dai figli e dal mecenate e ritrova in Griet una complicità e una tacita comprensione che non si aspettava di trovare in una semplice domestica.
Tra loro non accade nulla, o forse accade tutto: sguardi, silenzi che valgono più di mille parole, che fanno nascere tra loro un legame molto forte, che va al di là delle convenzioni sociali, pur rimanendo nell'ambito della casa.
Lei, desiderata dal mecenate del pittore, lui, che non vuole cedere alla richiesta di quest'ultimo ( un ritratto che ha come soggetto Griet), ma è costretto. E alla fine, sembra essere proprio questo dipinto a segnare l'apice e la fine di un legame intenso, doloroso e che vede il suo termine in modo brusco e inaspettato, ma che lascia lo spettatore con una sensazione di soddisfazione, così che egli possa dire: "Il cerchio si è chiuso, nulla è rimasto in sospeso".
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ary92
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giovedì 20 marzo 2008
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coinvolgente perchè afffronta il divario sociale.
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Il film è veramente suggestivo, grazie a una forte attenzione e cura per creare gli effetti di luce. Forse troppa, poichè la trama è piuttosto noiosa per i pochi dialoghi, ma è proprio questo lo scopo del regista Webber: accentuare tutta l'attenzione verso il piano visivo, per evidenziare gli ambienti e l'azione in corso. Gli attori hanno ricoperto bene i loro ruoli molto seri e drammatici, infatti durante la visione ero veramente presa e coinvolta nel film, infatti mi ha colpito il forte divario sociale tra nobili e popolani.
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riccardo
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venerdì 14 marzo 2008
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suggestivo...
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...delicato, poetico. E in più ottimo cast.
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lauretta
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domenica 9 marzo 2008
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ammiro la forza di griet
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Griet è una ragazza della mia età, fortunatamente non so cosa si provi ad avere un padre cieco e la madre distrutta per il lavoro e non potersi permettere nulla....ma in ogni caso penso che per una figlia (Griet) non debba essere assolutamente facile abbandonare la famiglia per poter andare a lavorare come domestica,per lei è una situazione nuova da gestire, in dei tratti del libro apparive qualche volta invadente in altri era il pittore che la incitava per farla parlare e aprirsi con lui. Premettendo che non ho mai visto il film mi soffermo su quello che ho letto sul libro. Cocludendo sul libro si riesce a sentire molta delicatezza, tanto amore e forza e credo che una ragazza come Griet la ammirerebbero tutti.
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(di pippo)
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pulce
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venerdì 1 febbraio 2008
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bello ma incompleto
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questo film mi ha catturato. ottimo il cast di attori e le scenografie.mi è dispiaciuto però che non è stato dato il giusto valore al finale;lasciato morire cosi... la trama comunque è palpabile,questo strano amore e non tra la sguattera e il padrone di casa che a dire il vero tanto padrone non è perchè non sa neanche gestire una moglie piagnucolosa e una vecchia bisbetica...però mi è piaciuto...
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fede9394
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venerdì 4 gennaio 2008
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la ragazza con l'orecchino di perla
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Un'orecchino di perla trasforma la serva Griet in un nuovo soggetto per il grande pittore Johannes Vermeer. I capelli nascosti da un turbante celeste, l'aria ingenua e la luce particolare e luminosa che fa sognare... queste le poche caratteristiche del quadro che viene raccontato nel film. Scarlett Johansson, Colin Firth, due degli attori che grazie alla regia di Peter Webber hanno potuto onorare la memoria di Vermeer e del suo famoso quadro.
Film caruccio ma niente di che, i pochi dialoghi annoiano un pochino...
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laura
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giovedì 27 dicembre 2007
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la luce di vermeer
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Quello che mi ha colpito da subito, in questo film, è la luce, la famosa luce di Vermeer, quella che illuminava in modo così particolare i soggetti ritratti nei suoi quadri: ogni scena, ogni angolo della pellicola è un omaggio all'opera di Ian Vermeer. Non conosco la sua vita ma se la trasposizione cinematografica è realistica, dev'essere stato un uomo davvero tormentato, combattuto tra le sue passioni terrene, che l'hanno portato, almeno nel film, ad avere un numero considerevole di figli, e la sua passione suprema, l'arte: è su quest'ultimo terreno che incontra un'anima che lo comprende più di chiunque altro. Prova ne è la scena in cui Griet sposta la sedia che era ritratta in un quadro che lui stava dipingendo e che, obiettivamente, sembrava di troppo e lui, cogliendo il silenzioso suggerimento, la toglie dal quadro, chiedendole, poi, il perchè della sua azione.
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Quello che mi ha colpito da subito, in questo film, è la luce, la famosa luce di Vermeer, quella che illuminava in modo così particolare i soggetti ritratti nei suoi quadri: ogni scena, ogni angolo della pellicola è un omaggio all'opera di Ian Vermeer. Non conosco la sua vita ma se la trasposizione cinematografica è realistica, dev'essere stato un uomo davvero tormentato, combattuto tra le sue passioni terrene, che l'hanno portato, almeno nel film, ad avere un numero considerevole di figli, e la sua passione suprema, l'arte: è su quest'ultimo terreno che incontra un'anima che lo comprende più di chiunque altro. Prova ne è la scena in cui Griet sposta la sedia che era ritratta in un quadro che lui stava dipingendo e che, obiettivamente, sembrava di troppo e lui, cogliendo il silenzioso suggerimento, la toglie dal quadro, chiedendole, poi, il perchè della sua azione. C'era, tra loro, un feeling che forse lui non aveva trovato mai altrove ma che viene bruscamente interrotto, con grande sofferenza di Ian e anche di Griet, che forse si aspetta qualche reazione da parte del pittore, dalla moglie di lui, gelosa del fatto che una miserabile serva, con indosso il suo orecchino di perla, avesse posato per il marito. Entrambi tornano alla loro vita precedente, come se nulla fosse accaduto, ma, alla fine, a lei vengono recapitati i due orecchini di perla, forse affinchè lei non dimenticasse quella che era stata, sia pure in modo assolutamente casto, una intensa storia d'amore. Bel film.
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gabry
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venerdì 21 settembre 2007
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buono anche se non all'altezza del romanzo
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E' sempre arduo portare sullo schermo un libro di successo come quello della Chevalier,senza sottrarsi all' inevitabile confronto. Il romanzo ,devo dire è molto coinvolgente, sia dal punto di vista narrativo che quello emozionale; intenso,particolareggiato,con una grandissima sensualità e una buona dose di erotismo. Griet, che prepara l'impasto dei colori per il pittore, di nascosto, che a differenza della moglie di lui che vede i quadri come fonte di guadagno, vede il colore dentro il colore, le luci, le ombre i dettagli.
Un legame che li unisce, l'amore per l'arte, la condivisione, l'ispirazione di lui che la vuole ritrarre. Lei che si annoda delle fasce in testa ,lasciando intravedere al pittore , per un istante ,i suoi capelli.
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E' sempre arduo portare sullo schermo un libro di successo come quello della Chevalier,senza sottrarsi all' inevitabile confronto. Il romanzo ,devo dire è molto coinvolgente, sia dal punto di vista narrativo che quello emozionale; intenso,particolareggiato,con una grandissima sensualità e una buona dose di erotismo. Griet, che prepara l'impasto dei colori per il pittore, di nascosto, che a differenza della moglie di lui che vede i quadri come fonte di guadagno, vede il colore dentro il colore, le luci, le ombre i dettagli.
Un legame che li unisce, l'amore per l'arte, la condivisione, l'ispirazione di lui che la vuole ritrarre. Lei che si annoda delle fasce in testa ,lasciando intravedere al pittore , per un istante ,i suoi capelli. E' come se in quel momento , lei fosse nuda davanti a lui; fino alla richiesta di'indossare l'orecchino di perla e per farlo Griet dovrà perforare il lobo dell'orecchio; in quel momento è come se lei gli offrisse la sua verginità. Certo rispetto al libro, il film soccombe in qualche modo, a me personalmente la scelta di far interpretare Veermer a Colin Firth non l'ho trovata molto convincente, la sua recitazione è forzata e spaesata allo stesso tempo, brava la Johannson. La scelta di modificare il finale è invece apprezzabile, bisogna sempre tener conto che sono i cambiamenti, le interpretazioni, le libertà che il regista si concede che determina il film. trascinare il peso letterario sullo schermo è un suicidio il film a differenza del racconto, si esprime per immagini
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