La ragazza con l'orecchino di perla |
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Un film di Peter Webber.
Con Scarlett Johansson, Colin Firth, Tom Wilkinson, Judy Parfitt, Cillian Murphy.
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Titolo originale Girl with a pearl earring.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 95 min.
- Gran Bretagna, Lussemburgo 2003.
MYMONETRO
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Tutti presi da Scarlett
di VirgilioFeedback: 0 |
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lunedì 12 febbraio 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo aver letto il libro, il film, come spesso accade, viene visto con occhio particolare, poiché inevitabilmente si vanno a cercare situazioni che hanno segnato l'itinerario del romanzo della Tracy. Il rapporto di Griet con la propria famiglia è inesistente nel film, mentre segnano fortemente la protagonista la sofferenza per la morte della sorellina e le vicende del fratello. Anche la questione religiosa è molto ai margini, mentre nel romanzo è una componente che mette in risaldo la differenza di due mondi, vicini e divisi. Viene sacrificato anche il personaggio amico di famiglia che mette in guardia Griet dalle insidie del donnaiolo mecenate van Ruiven. Marginale anche la figura di Cornelia, che nel film appare più enigmatica di quanto non lo sia nel libro, dove è dipinta chiaramente come una bambina di carattere, capricciosa e crudele come lo sanno essere solo i bambini. Il film è didascalico, non decolla neanche quando dovrebbe far emergere i sentimenti repressi nei due personaggi principali, il pittore e la serva, appunto. La scena dei capelli sembra piuttosto frettolosa. E non viene rispettata la sequenza del romanzo, perché è a questo punto che Griet si sente "violata" e corre da Pieter (il figlio del macellaio) per concedersi Bella la fotografia, i colori sono quasi sempre azzeccati, a volte troppo bui. Scarlett è bella e sensuale, nella sua apparente innocenza. In realtà interpreta bene la parte di una ragazza in bilico tra l'adolescenza e la maturità, capace di intuire i sentimenti di Vermeer ma altrettanto conscia di non doverli incoraggiare. Vermeer è il presente/assente, come nel libro. Maria Thins è tratteggiata molto bene nel suo personaggio. Il mecenate è patetico nella sua arroganza. Il finale è tronco. Molte cose sono lasciate sospese, il che potrebbe anche essere un pregio, un invito alla riflessione, ma non in un film di questo tipo.
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