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lunedì 3 febbraio 2025
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purtroppo ? cosi
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Totalmente d'accordo. Come se Lucas volesse distruggere la sua stessa creatura. Sembra quasi, secondo me, una caricatura. Poi per?, penso, si ? rifatto con gli ultimi tre
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dave san
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giovedì 31 agosto 2023
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voi siete qui...
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In questa pellicola, la parte che mi ha appassionato subito, è l’inseguimento tra Anakin, Kenobi e il sicario della senatrice. Sembra che Lucas abbia pensato a Blade Runner e lo abbia riallestito con una veste più concitata. Rientrando così nei ranghi meno meditativi della sua saga. I guardaspalle di Amidala si lanciano tra i flyer, balzano nella metropoli e vi sfrecciano dentro con spavalderia e abilità funambolica. Tutto intorno si stagliano i grattacieli, il traffico, i manifesti, i neon, la popolazione variopinta… Quel brulichio indubbiamente evocato nel celebre lavoro di Scott. Nell’Episodio II non mancano inoltre scene tipiche del cinema classico, spesso incentrato sullo sfoggio di meccanismi visivi automatizzati e insieme spettacolari.
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In questa pellicola, la parte che mi ha appassionato subito, è l’inseguimento tra Anakin, Kenobi e il sicario della senatrice. Sembra che Lucas abbia pensato a Blade Runner e lo abbia riallestito con una veste più concitata. Rientrando così nei ranghi meno meditativi della sua saga. I guardaspalle di Amidala si lanciano tra i flyer, balzano nella metropoli e vi sfrecciano dentro con spavalderia e abilità funambolica. Tutto intorno si stagliano i grattacieli, il traffico, i manifesti, i neon, la popolazione variopinta… Quel brulichio indubbiamente evocato nel celebre lavoro di Scott. Nell’Episodio II non mancano inoltre scene tipiche del cinema classico, spesso incentrato sullo sfoggio di meccanismi visivi automatizzati e insieme spettacolari. La sequenza su Geonosis, dove Padme, R2D2 e C3PO si affannano per scansare i macchinari, ricorda alcuni inserti cinefili proverbiali (Tempi Moderni, Metropolis). Si parla verosimilmente di scelte estetiche. L’assenza di una simbologia politica o sociale è evidente. Pensiamo a una trama epica d’azione, piuttosto che a una satira sui tempi moderni (per l’appunto). Da questa trilogia, grazie alle moderne tecnologie computerizzate, assistiamo anche a uno Yoda rinnovato. Il leggendario Jedi, qui, diventa personaggio a tutti gli effetti. Possiede una sua fisica. Lo vediamo combattere o interagire nelle assemblee, senza percepire la differenza tra creatura generata e protagonisti umani. Una simulazione rivoluzionaria. Poco teatrale o controversa forse. Sicuramente volta a offrire un intrattenimento per così dire, immersivo. Diversamente dalla prima saga o dal lavoro di Abrams, lo scenario, sembra inoltre assumere un ruolo centrale. Se nelle pellicole collegate l’ambiente ambientale appare più accessorio, ne L’attacco dei Cloni il fondale si manifesta con eloquenza. La battaglia dei cloni, gli oceani di Kamino, il deserto di Tatooine o La città di Coruscant, sono quadri viventi. Scandiscono le azioni dei personaggi lungo tutta la trilogia come una sorta di localizzazione ricorrente. Gli avvenimenti si svolgono proprio in questi luoghi e questo fatto viene marcato con cura e con passione percettibili. Come farebbe la più abile delle guide turistiche.
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[+] se nelle pellicole collegate l''ambiente appare...
(di dave san)
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effref
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giovedì 18 giugno 2020
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che merda!
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Titolo ingannevole, solo 10 minuti di attacco dei cloni. Per di più troppe parti lentissimel
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effref
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giovedì 18 giugno 2020
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ppì
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Titolo assolutamente ingannevole, 10 minuti di attacco dei cloni in un film il cui titolo è "Attacco dei cloni". Una vera schifezza, per lo più troppe parti lente
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fabio
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venerdì 15 febbraio 2019
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ancora poco avvincente
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Ancora un episodio tiepido che porta avanti la storia ma senza entusiasmare. La recitazione appare sforzata e i momenti clou vengono annacquati.
Sempre belli gli effetti speciali. Peccato perché, pur comprendendendo le esigenze della produzione sono convinto che sì possa fare di più.
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sellerone
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lunedì 13 agosto 2018
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amore oscuro
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Non si sa per come, né perché ma si verifica l'allineamento nelle età dei protagonisti sentimentali della storia. Fondamentale perchè si scopre in questo episodio che l'amore, come i carboidrati, i grassi e tutto quello che maggiormente piace all'umanità fa male. Film molto bello ed interiore che nonostante le spacconate, cerca di portare di fondo la storia di un amore impossibile e tormentato che nonostante tutto e tutti nasce e sfida le colonne dell'universo. Bellissimo!
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inesperto
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sabato 3 marzo 2018
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il lato oscuro è potente
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Dopo due mandati da regina del suo popolo, Amidala diventa senatrice della repubblica e subito subisce un attentato. Le viene concessa la scorta di due jedi che lei conosce bene: dopo 10 anni reincontra Obi Wan Kenobi ed Anakin. Il primo indaga su chi possano essere i responsabili, il secondo la protegge da vicino. Nell'arco del film, Anakin subisce la perdita della madre ad opera di alcuni farabutti che l'avevano rapita: il lato oscuro entra definitivamente nel cuore del giovane apprendista... Il maestro Obi Wan, tra una vicissitudine e l'altra, porta alla luce un esercito che era stato ordinato a dei fabbricanti di cloni da un jedi morto 10 anni prima: è la guerra che si affaccia alle porte dellla repubblica.
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Dopo due mandati da regina del suo popolo, Amidala diventa senatrice della repubblica e subito subisce un attentato. Le viene concessa la scorta di due jedi che lei conosce bene: dopo 10 anni reincontra Obi Wan Kenobi ed Anakin. Il primo indaga su chi possano essere i responsabili, il secondo la protegge da vicino. Nell'arco del film, Anakin subisce la perdita della madre ad opera di alcuni farabutti che l'avevano rapita: il lato oscuro entra definitivamente nel cuore del giovane apprendista... Il maestro Obi Wan, tra una vicissitudine e l'altra, porta alla luce un esercito che era stato ordinato a dei fabbricanti di cloni da un jedi morto 10 anni prima: è la guerra che si affaccia alle porte dellla repubblica. Presto tutto verrà definito.
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laurence316
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martedì 26 settembre 2017
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soap wars, altro che star wars
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Secondo episodio della trilogia prequel, L’attacco dei cloni è, indubbiamente, il peggiore dell’intera saga.
Era già stata palesata abbastanza platealmente nel film precedente la mancanza di idee originali (o quantomeno interessanti), ma qui si finisce veramente per raschiare il fondo.
Del tutto povero di inventiva, è un film scialbo e scontato, dalla trama mai così esile, la cui unica funzione narrativa all’interno della serie sembra essere quella di raffigurare l’inizio dell’amore fra Padmé ed Anakin.
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Secondo episodio della trilogia prequel, L’attacco dei cloni è, indubbiamente, il peggiore dell’intera saga.
Era già stata palesata abbastanza platealmente nel film precedente la mancanza di idee originali (o quantomeno interessanti), ma qui si finisce veramente per raschiare il fondo.
Del tutto povero di inventiva, è un film scialbo e scontato, dalla trama mai così esile, la cui unica funzione narrativa all’interno della serie sembra essere quella di raffigurare l’inizio dell’amore fra Padmé ed Anakin. 142 minuti solo per questo? A quanto pare sì. Ma, come se non bastasse, 142 minuti zeppi di banalità, stereotipi e situazioni straviste. Oltreché di insopportabili melensaggini da soap opera televisiva di quarta categoria, in cui si cerca di inscenare un’ardente passione “tra due interpreti espressivi e sensuali come due lische di pesce surgelate” (Morandini). Non vi è alcuna profondità, i personaggi sono bidimensionali e la sceneggiatura effimera.
L’azione, comunque, non manca e, in questo senso, il film riesce a regalare almeno un paio di sequenze memorabili: quella della “affollata” battaglia tra jedi e robot nell’arena di Geonosian e quella dello scontro tra il conte Dooku e Joda, quest’ultima probabilmente la migliore dell’intero film. Di buona qualità anche la sequenza d’inseguimento d’apertura, anche se viene tirata un po’ troppo per le lunghe.
Il problema rimane il fatto che la riuscita di talune scene non riesce in alcun modo a fugare la generale sensazione di occasione mancata, di un film con delle potenzialità risolto invece nella maniera più superficiale e prevedibile. Ed è veramente un peccato, solo in parte riparato dall’ottimo ultimo capitolo, La vendetta dei Sith.
Scritto da Lucas con Jonathan Hales, visivamente è comunque un film assolutamente degno di nota: girato interamente in digitale in alta definizione, con gran spreco di effetti speciali, spalanca definitivamente le porte all’avvento del cinema digitale.
Certo che però i dialoghi e la recitazione sono di un livello (spesso) talmente misero da lasciare proprio senza parole. Mentre i contributi tecnici, a cominciare dalla colonna sonora del solito Williams e dalla scenografie di Bocquet, sono (spesso) di ottimo livello.
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iuriv
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lunedì 22 febbraio 2016
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episodio 2: tra lucas e moccia.
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George Lucas riprende in mano le vicende di Obi Wan e dei suoi amici dopo tre anni. Per festeggiare l'avvenimento decide di raccogliere tutti i difetti dei film precedenti in un unico calderone.
La prima sensazione che Episodio II sputa fuori dallo schermo è la noia. Assistere alla proiezione è come osservare una coppia di signori che camminano per strada fermandosi di continuo quando devono dirsi qualcosa. Lungo, pomposo, verboso e popolato dai soliti personaggi appena accennati. McGregor è lo Jedi più goffo nella storia del cavalierato, Portman riesce a cambiarsi l'abito a ogni inquadratura e Christensen solo a vederlo fa prudere le mani (ma in questo caso il suo intento è proprio quello, quindi magari va bene così).
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George Lucas riprende in mano le vicende di Obi Wan e dei suoi amici dopo tre anni. Per festeggiare l'avvenimento decide di raccogliere tutti i difetti dei film precedenti in un unico calderone.
La prima sensazione che Episodio II sputa fuori dallo schermo è la noia. Assistere alla proiezione è come osservare una coppia di signori che camminano per strada fermandosi di continuo quando devono dirsi qualcosa. Lungo, pomposo, verboso e popolato dai soliti personaggi appena accennati. McGregor è lo Jedi più goffo nella storia del cavalierato, Portman riesce a cambiarsi l'abito a ogni inquadratura e Christensen solo a vederlo fa prudere le mani (ma in questo caso il suo intento è proprio quello, quindi magari va bene così).
Consapevole dei limiti, Lucas cerca di alzare i ritmi proponendo un altro grande classico della saga: il montaggio alternato per raccontare più storie assieme. E infatti narra una vicenda noiosa da una parte, intersecandola con una ancora peggiore dall'altra. Intanto, già che c'è, riempie di parole tutto quanto.
Dopo due ore di tutto questo nulla, il regista ci viene in soccorso con la consueta battaglia campale che mette fine alla pellicola. Solo che il giochino, dopo cinque film, non funziona più. Anche perché gli scontri in campo aperto sono praticamente delle sequenze in animazione, mentre i duelli tra gli eroi sono l'elogio del green screen, durante i quali si vedono combattenti che tentano di uccidere l'aria nella speranza che in post produzione si riesca a mettere un pupazzetto nel posto giusto. La computer grafica è eccezionale, ma, così come in Episodio I, l'utilizzo smodato di questa tecnica finisce per sterilizzare l'ambiente e porre un distanziatore bello grande tra lo schermo e gli spettatori. Quasi che Lucas stia raccontando la storia più a se stesso che a noi.
In effetti non avrebbe nemmeno tutti i torti a fare così, perché ancora una volta dimostra di essere uno scrittore dal talento non particolarmente sviluppato. Ad una trama incongruente e devastata dai soliti buchi di sceneggiatura, questa volta Lucas vuole aggiungere anche il romanzetto rosa. Mentre si ammira Anakin e Padme correre sui prati, tra un voglio ma non posso e un ti amo ma anche no, pare di assistere a una puntata di Georgie. La senatrice della repubblica e l'equilibratore della forza finiscono persino per rotolarsi sull'erba tra sguardi incantati. Lucas, ma cosa mi combini?
Tutta questa melassa rancida, oltre a far correre in bagno lo spettatore con una mano premuta sulla bocca, produce uno dei dialoghi più insensati nella storia della creatività umana. Anakin" Li ho uccisi tutti! Non solo gli uomini, ma anche le donne e i bambini!" Padme: "La rabbia è un sentimento umano." Persino il futuro Dart Fener la guarda sconcertato. Il senato è in buone mani.
Piccone alla mano e casco da minatore in testa (e scavando davvero tanto) qualcosa di buono da questo pastone la si può anche tirare fuori. Il ruolo di Jar Jar è finalmente marginale come dovrebbe essere e, nell'unico momento in cui riesce a ritagliarsi un po' di notorietà, condanna la galassia a decenni di dominazione operata tramite i cloni. Tanto era già così simpatico.
Episodio II è di gran lunga il peggior film della saga. Ormai devastato nella narrazione da un Lucas che si è perso nelle sue trame politiche e privato dello stile scanzonato della prima trilogia, questo lavoro perde tutto ciò che aveva dato notorietà alla serie. Male Lucas, stavolta davvero male.
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mauro
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sabato 26 dicembre 2015
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l'attacco di sonno!
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E' un film nel quale si fatica a stare svegli, troppo inutilmente lungo, troppo banale nello svolgersi delle vicende. Se ci spiega i passaggi fondamentali che hanno portato il giovane anakin a scegliere la via del lato oscuro, lo fa perdendosi in inutili orpelli romantici e cadendo in niosissime scene prive di qualsiasi interesse, a volte sembra di scadere nei ritmi paranoici di quei polpettoni pseudo storici tanto in voga negli anni 1950/60. In ogni caso ciò che risulta così fastidioso è l'incoerenza tecnica con i primi tre episodi originali, non è accettabile scegliere altre tecniche, perchè la scenografia deve per forza di cose avere una sua continuità, anche a livello estetico.
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E' un film nel quale si fatica a stare svegli, troppo inutilmente lungo, troppo banale nello svolgersi delle vicende. Se ci spiega i passaggi fondamentali che hanno portato il giovane anakin a scegliere la via del lato oscuro, lo fa perdendosi in inutili orpelli romantici e cadendo in niosissime scene prive di qualsiasi interesse, a volte sembra di scadere nei ritmi paranoici di quei polpettoni pseudo storici tanto in voga negli anni 1950/60. In ogni caso ciò che risulta così fastidioso è l'incoerenza tecnica con i primi tre episodi originali, non è accettabile scegliere altre tecniche, perchè la scenografia deve per forza di cose avere una sua continuità, anche a livello estetico. Nessun fumettista si sognerebbe mai di cambiare i tratti delle proprie striscie perchè è follia, non ha senso. Bisognava resistere alla tentazione della tecnologia e puntare sulla credibilità del prodott, su una maggiore aderenza per far sì che tutte le pellicole sembrassero veramente in sequenza era anche più difficile farlo! La storia, come dicevo, ci spiega tante cose, ma cede veramente tanto, ed in un modo gratuito, alle lusinghe delll'ultima frontiera digitale. Ho trovato anche poca fantasia negli scenografi l'idea di modificare elementi esistenti, come paesaggi e strumenti tecnologici, in chiave futiristica, vedi i risciò, oppure le case in tufo dei paesi mediterranei, ma ci sono altri mille riferimenti, poca creatività! Lasciamo perdere i giochi da anfiteatro riproposti al futuro, misti ad animali simil giurassico, cretacei. Il buon Lucas deve ritrovare la sua via, oppure decisamente mollare questa saga, perchè la sta rovinando e tutto sommato era già stata chiusa non senza fatiche, col ritorno dello Jedi.
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