lazarus
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lunedì 16 marzo 2009
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si nuota tutti insieme per non affondare
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Grazia, tormentata, ma anche amorosissima creatura, sempre sospesa in un difficile equilibrio tra realtà e desiderio, si esprime socialmente in uno spontaneo anticonformismo, talvolta in comportamenti borderline. Non tutti in paese sono in grado di capirla. Alcune donne le se rivoltano contro e vogliono riportarla alla loro piatta normalità. Ma lei ama e vuole continuare ad amare la vita come sa farlo, spontaneamente e liberamente. La scena finale, bellissima e commovente, sembra riassumere il significato profondo del film, e della vita: ci si deve sostenere tutti, perchè se si lascia affondare uno, si rischia di affondare tutti.
Intonatissima la colonna sonora.
[+] il delfino e la fera
(di tatict)
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giulio palazzo
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domenica 14 luglio 2002
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fuori dal branco
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Respiro è assai più di uno scorcio esistenziale di una realtà arretrata (quale Lampedusa non credo che sia). La vita dei pescatori, i giochi violenti dei ragazzi, i rituali vendicativi, la solidarietà impotente del paese sono la ferrea legge del branco. La telecamera amplifica con cura la materialità dei gesti comuni, i contatti fra i corpi e la roccia, mani e piedi nel mare, a descrivere la realtà faticosa e fatale degli animali del branco. Grazia, pur fisicamente partecipe agli eventi, non appartiene al branco, è spirito che trasforma gli eventi: il mare è liberazione dalla schiavitù della pesca, la scomparsa del cane scatena la liberazione di tutti i randagi, la fuga di Grazia diventa il "miracolo" del suo ritrovamento in cui tutto il paese si lascia alle spalle le pire rituali e nuota verso di lei.
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Respiro è assai più di uno scorcio esistenziale di una realtà arretrata (quale Lampedusa non credo che sia). La vita dei pescatori, i giochi violenti dei ragazzi, i rituali vendicativi, la solidarietà impotente del paese sono la ferrea legge del branco. La telecamera amplifica con cura la materialità dei gesti comuni, i contatti fra i corpi e la roccia, mani e piedi nel mare, a descrivere la realtà faticosa e fatale degli animali del branco. Grazia, pur fisicamente partecipe agli eventi, non appartiene al branco, è spirito che trasforma gli eventi: il mare è liberazione dalla schiavitù della pesca, la scomparsa del cane scatena la liberazione di tutti i randagi, la fuga di Grazia diventa il "miracolo" del suo ritrovamento in cui tutto il paese si lascia alle spalle le pire rituali e nuota verso di lei.
Tutto nel volgere di un intenso, metafisico respiro trattenuto nel mare.
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(di conte di bismantova)
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(di chiara)
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dylandog
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lunedì 21 marzo 2005
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"il respiro del mare"
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E' un film delicato pure se tratta di una donna che non appare (agli altri ) delicata o "sana".
Primo film dove ...ho potuto sentire il sapore del sale !!
Il sole , le spiagge, il cielo, sono reali da toccare ...e pure la Golino...si fosse potuta solo sfiorare.....
Bravissima e bellissima.
Uno dei film più belli della stagione.....e del nostro povero cinema italiano così bistrattato.
Da tenere in videoteca.
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angelo
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giovedì 19 settembre 2002
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al cinema di classe non servono poi grandi mezzi
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In un panorama di luce mediterranea svavillante l'obiettivo riprende la vita quotidiana di una comunità di pescatori isolani. Neorealismo moderno, sullo stile di film come "Pane e Tulipani", che inquadra una società ancora semplice e ingenua, in qualche caso crudele, come nel caso dei giochi dei ragazzini, ma capace esprimere sentimenti che superano le inestirpabili incomprensioni e arretratezze culturali paesane. La Golino, per una volta, non recita da perenne strafiga incompresa, e colpisce al cuore con una interpretazione di ottimo spessore. Alla fine vince l'amore
(metaforicamente raffigurato dall'aria che entra nei polmoni dopo l'immersione nei fondali marini) e non l'oppressione.
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