Otto donne e un mistero |
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Un film di François Ozon.
Con Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, Fanny Ardant, Virginie Ledoyen.
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Titolo originale 8 Femmes.
Giallo,
durata 101 min.
- Francia 2002.
- Bim Distribuzione
MYMONETRO
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Femmine fatali
di StefanoFeedback: 0 |
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mercoledì 25 gennaio 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A prima vista, potrebbe sembrare un tipico giallo alla Agatha Christie: una villa isolata in mezzo alla neve, otto donne costrette a stare sotto lo stesso tetto… mentre, nel frattempo, il padrone di casa giace senza vita nella sua stanza, con un coltello da cucina conficcato nella schiena. Ben presto, salterà fuori che la sua rispettabile famiglia non è poi così impeccabile come appare, e che tutte le signore presenti alla villa avevano un ottimo motivo per desiderare la sua morte: ma chi di queste è l’assassina? Nei primi minuti del film, lo spettatore ha l’impressione che si tratti più di una parodia che di un vero e proprio giallo: ma guardando al di là della superficie di frivola leggerezza tipica del cinema francese, ben presto ci si rende conto che 8 femmes è in realtà un gioco teatrale di formidabile precisione, un adorabile divertissement il cui principale merito è quello di aver saputo riunire il fior fiore delle attrici francesi. Come di fronte a un palcoscenico, lo spettatore si trova ad assistere a un allegro gioco al massacro che non risparmia niente e nessuno, e che metterà alla berlina tutte le ipocrisie, le falsità e i pregiudizi della famiglia; mentre le otto protagoniste di questa cinica commedia umana, nell’arco di un’intera giornata, si fronteggiano a colpi di affermazioni al vetriolo, tirando fuori una dopo l’altra i propri scheletri nell’armadio. Il cast è di prim’ordine: Catherine Deneuve è una tipica moglie borghese snob e perbenista, mentre Fanny Ardant è la sua disinibita cognata, lo scandalo della famiglia. Isabelle Huppert, grande attrice poco avvezza ai ruoli da commedia, recita troppo sopra le righe nella parte bizzarra della zia zitella e bigotta, ma in compenso è magnifica nei momenti drammatici (straordinaria l’espressività del suo sguardo). Eccellente uso simbolico dei colori per delineare i diversi personaggi, a ciascuno dei quali è assegnato un particolare numero musicale. Il film sa alternare con abilità dramma e commedia, divertimento e commozione: spassosissima la scena in cui le due rivali Deneuve e Ardant si azzuffano l’una con l’altra e finiscono sul pavimento a scambiarsi effusioni saffiche. E il finale, con l’immancabile colpo di scena, per una volta non lascia delusi. Consigliabile a tutti gli appassionati del giallo… tranne che per le feste di famiglia.
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