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venerdì 25 dicembre 2015
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il misterioso m...
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Kaurismäki stupisce una volta in più con questo bel film, certo drammatico ma con risvolti ironici, momenti altamente grotteschi, dialoghi improbabili e con una grandissima speranza celata dietro i volti dei protagonisti. "M", impersonato da Markku Peltola, colui che perde la memoria, perde (quasi) la vita e si risolleva a piccoli passi aiutato da Irma, la donna arruolata nell'Esercito della Salvezza che lo comprende, lo aspetta, lo ama. "M" è quasi spacciato ma ha un'enorme volontà, ricomincia dal... niente, pensa e non si abbatte, ascolta musica rock e intanto prepara una nuova esistenza e, se capita, anche una feroce vendetta. Irma ne è subito attratta, il suo fascino da "uomo vissuto" ma ora in difficoltà lo aiuta in questo.
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Kaurismäki stupisce una volta in più con questo bel film, certo drammatico ma con risvolti ironici, momenti altamente grotteschi, dialoghi improbabili e con una grandissima speranza celata dietro i volti dei protagonisti. "M", impersonato da Markku Peltola, colui che perde la memoria, perde (quasi) la vita e si risolleva a piccoli passi aiutato da Irma, la donna arruolata nell'Esercito della Salvezza che lo comprende, lo aspetta, lo ama. "M" è quasi spacciato ma ha un'enorme volontà, ricomincia dal... niente, pensa e non si abbatte, ascolta musica rock e intanto prepara una nuova esistenza e, se capita, anche una feroce vendetta. Irma ne è subito attratta, il suo fascino da "uomo vissuto" ma ora in difficoltà lo aiuta in questo. Ma anche con gli uomini "M" riesce ad instaurare un rapporto di fiducia perchè, probabilmente, trasmette serenità e sicurezza. Si adatta dapprima a vivere in un container per il quale viene proposta una cifra esagerata: d'altronde deve pur dormire da qualche parte, però comincia subito ad arredarlo in maniera moderna, al primo posto quindi un giradischi, la musica è una compagna fidata. Con il cane di Anttila non ci sono davvero problemi, e pensare che il padrone gli aveva detto che gli avrebbe strappato il naso in un solo colpo... Bisogna ora citare una battuta esilarante tra "M" e Anttila, dove il primo sostiene che se gli venisse a mancare il naso sarebbe avvantaggiato negli sguardi trasversali. Al che Anttila risponde prontamente - "Può anche essere così, ma dubito che senza naso potresti ancora fumare sotto la doccia..." - Più in là "M" riuscirà anche a farsi "noleggiare" l'auto da Anttila, per portare Irma a fare una gita dove troveranno una discreta quantità di funghi con i quali farsi una intima cena nel container. Intanto riesce anche a far conoscere ai componenti del gruppo musicale locale la nuova corrente musicale, il rock, del quale subito vengono affascinati. Vedendo poi una saldatrice qualcosa gli torna in mente: un capannone, operai, macchinari, riesce a ricordarsi cosa faceva anche se il nome, quello no, proprio non se lo ricorda. Quindi è in difficoltà per aprire un conto in banca, decide per aprirne uno cifrato con un nome fittizio ma... arriva in banca proprio nel mezzo di una rapina. Finisce in commissariato dove rischia per non poter fornire un nome valido ma viene rilasciato dopo che l'avvocato dell'Esercito, mandato da Irma, lo salva ridicolizzando il commissario. Questa scena, interpretata dal politico Matti Wuori in un gustosissimo cameo, è una delle migliori di tutto il film. Così come il dialogo più grottesco lo propone "M" con Irma, quando dice di essere stato sulla Luna e di non avere visto nessuno per il semplice fatto che lui, sulla Luna, ci era andato di domenica... E poi scopre di essere anche sposato, anche se in attesa di divorzio. I litigi tra lui e lei erano dovuti alla sua sfrenata passione per il gioco, aveva molti debiti e di qua la motivazione dell'agguato che lo ha ridotto in fin di vita. Ora "M" ricorda, ricostruisce la sua vita passata e arriva alle conclusioni. Accetta il divorzio, ora per lui conta solo Irma, la donna che gli ha creduto e di fatto la ha salvato, e gli abitanti nullatenenti dei containers. E poi è il manager del gruppo musicale "rivitalizzato" con la sua cura a base di rock, le serate ora sono più allegre e la gente apprezza la novità. Il film è davvero bello, "M" con la sua perseveranza è convincente e lo spettatore è dalla sua parte. - di "Joss" -
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lidini
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lunedì 28 luglio 2014
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linguaggio semplice ma vero
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Il linguaggio sembra perfino banale,ma la verita' e' che non siamo piu' abituati ad esprimerci in modi cosi'naturali
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cibox89
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sabato 14 luglio 2012
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un film freddo la finlandia
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Lo so il regista Kaurismaki è un maestro per molti(non lo nego).Mi dispiace però,questa volta,mi ha deluso davvero. Mi è sembrato un film banale(per quanto possa essere banale un grande regista):la recitazione,so che è fattaapposta,ma non mi è piaciuta;il soggetto del racconto mi è sembrato piuttosto povero di contenuto;le scelte registiche non hanno brillato di bellezza(scusate io sono legato ad Antonioni,che forse esagera ma per me è straordinario);infine i messaggi inviati mi sono sembrati piuttosto superficiali,o meglio difficilmente non condivisibili, e per questo piuttosto superficiali.Chissà è molto facile che non lo abbia capito io,è facile che abituato come sono ad amare i drammi e i film angoscianti(Bertolucci o Antonioni per intenderci) quando guardo un film più "positivo"non lo riesca ad intendere,Può darsi tante cose,ma purtroppo in un film ricerco emozioni profonde che mi stravolgano,film capaci di distruggere qualsiasi convinzione incontrata sul cammino.
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Lo so il regista Kaurismaki è un maestro per molti(non lo nego).Mi dispiace però,questa volta,mi ha deluso davvero. Mi è sembrato un film banale(per quanto possa essere banale un grande regista):la recitazione,so che è fattaapposta,ma non mi è piaciuta;il soggetto del racconto mi è sembrato piuttosto povero di contenuto;le scelte registiche non hanno brillato di bellezza(scusate io sono legato ad Antonioni,che forse esagera ma per me è straordinario);infine i messaggi inviati mi sono sembrati piuttosto superficiali,o meglio difficilmente non condivisibili, e per questo piuttosto superficiali.Chissà è molto facile che non lo abbia capito io,è facile che abituato come sono ad amare i drammi e i film angoscianti(Bertolucci o Antonioni per intenderci) quando guardo un film più "positivo"non lo riesca ad intendere,Può darsi tante cose,ma purtroppo in un film ricerco emozioni profonde che mi stravolgano,film capaci di distruggere qualsiasi convinzione incontrata sul cammino.Perchè per me "ARTE" deve essere sinonimo di STRAVOLGIMENTO-CAMBIAMENTO, e purtroppo questo film non mi ha comunicato niente di davvero importante. D'altra parte il grande A.WARHOL diceva "un'artista è colui che dà alla gente ciò che le persone non credono di avere bisogno"...e questo film non mi ha dato nulla di cui non sentissi il bisogno! Questo è ciò che penso,seppur m'inginocchio davanti al regista Maestro e difronte agli attori che certamente sono grandi attori,anche se io non li ho direttamente apprezzati per la loro freddezza al limite dell'apatia.
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mimmo_calciano
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venerdì 11 giugno 2010
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bello
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mimmo_calciano
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venerdì 11 giugno 2010
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bello
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paride86
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domenica 18 aprile 2010
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bello
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Film originale e raffinato che, quasi in sordina, senza ombra di volgarità ed eccessi, tocca diversi temi importanti e attuali, come la psicologia di un uomo che cerca di ricostruirsi, la sopraffazione tra persone e del sistema.
Molto interessante.
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erika
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venerdì 27 giugno 2008
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l'uomo senza passato
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Un cinema fatto di atmosfere rarefatte quello di Aki Kaurismaki, di personaggi semplici, umili e pronti a non perdersi d'animo di fronte ad una vita che sembra volersi prendere gioco di loro.
Protagonista de ‘L'uomo senza passato’ un operaio che appena giunto ad Helsinki viene picchiato e derubato da un gruppo di balordi e perde la memoria.
Un uomo privato di tutto, privato della sua stessa identità, che non si abbatte ma con gran dignità continua a camminare a testa alta e pian piano si ricostruisce una nuova vita riuscendo a trovare anche l'amore.
Un cinema malinconico quello di Aki Kaurismaki, che descrive vite al margine di una società cinica che non lascia spazio ai valori dell'amicizia, della solidarietà, del rispetto tra esseri umani.
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Un cinema fatto di atmosfere rarefatte quello di Aki Kaurismaki, di personaggi semplici, umili e pronti a non perdersi d'animo di fronte ad una vita che sembra volersi prendere gioco di loro.
Protagonista de ‘L'uomo senza passato’ un operaio che appena giunto ad Helsinki viene picchiato e derubato da un gruppo di balordi e perde la memoria.
Un uomo privato di tutto, privato della sua stessa identità, che non si abbatte ma con gran dignità continua a camminare a testa alta e pian piano si ricostruisce una nuova vita riuscendo a trovare anche l'amore.
Un cinema malinconico quello di Aki Kaurismaki, che descrive vite al margine di una società cinica che non lascia spazio ai valori dell'amicizia, della solidarietà, del rispetto tra esseri umani. I colori freddi, le ambientazioni scarne e desolate che utilizza il regista richiamano alla profonda solitudine dei personaggi. Il dialogo, ridotto all’essenziale, appena accennato, fatto di sguardi, gesti, parole non dette, diventa espressione forte di un tema caro al regista, quello dell’incomunicabilità e della solitudine, non cercate, ma subite dall’uomo.
Allo stesso tempo un cinema ottimista quello di Aki Kaurismaki, che crede ancora nelle capacità individuali di esseri umani e nella collaborazione con il prossimo per superare le difficoltà della vita.
La forza di voler reagire nasce proprio da chi è stato privato di tutto dalla vita, da chi non ha nulla da perdere. Un bell’esempio di speranza e allo stesso tempo uno schiaffo morale a chi ama lamentarsi e non riesce a godere di ciò che ha.
In un mondo, il nostro, dominato dall’immagine, dove ciò che sembra veramente contare è solo l’apparenza, forse esiste ancora la possibilità di vivere in maniera diversa, riscoprendo valori che sembrano dimenticati? Questo film ci dà la speranza che ciò sia ancora possibile..
Grazie Aki Kaurismaki per questo bellissimo film.
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tia
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giovedì 13 marzo 2008
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bello
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il film è bello,ma personalmente il tipo di recitazione e le atmosfere tristi alla lunga mi annoiano...comunque la vicenda è interessante e il film è girato molto bene.
geniale la figura dell'avvocato!
da vedere per chi ama questo tipo di film.
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anonimo
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mercoledì 19 ottobre 2005
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mitico!
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Kaurismaki è ormai un mito..uno dei rari cineasti degli ultimi anni capaci di inventare qualcosa di nuovo e credibile e sopratutto un immaginaro particolare,tutto suo!!cinema finlandese-cinema lappone-cinema scandinavo..ebbene si!!rigurdatevi tutti gli altri suoi film(incredibile:Leningrad Cowboys..)(magnifici:La Fiammiferaia e Tatjana)..un cinema onesto da cinefili..quà e là ritroverete j.p.leaud..jim harmusch..il fascino statico di helsinki e della finlandia..ce ne fossero di registi cosi!!
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anonimo
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venerdì 5 agosto 2005
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vergognoso
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