erika
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venerdì 27 giugno 2008
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l'uomo senza passato
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Un cinema fatto di atmosfere rarefatte quello di Aki Kaurismaki, di personaggi semplici, umili e pronti a non perdersi d'animo di fronte ad una vita che sembra volersi prendere gioco di loro.
Protagonista de ‘L'uomo senza passato’ un operaio che appena giunto ad Helsinki viene picchiato e derubato da un gruppo di balordi e perde la memoria.
Un uomo privato di tutto, privato della sua stessa identità, che non si abbatte ma con gran dignità continua a camminare a testa alta e pian piano si ricostruisce una nuova vita riuscendo a trovare anche l'amore.
Un cinema malinconico quello di Aki Kaurismaki, che descrive vite al margine di una società cinica che non lascia spazio ai valori dell'amicizia, della solidarietà, del rispetto tra esseri umani.
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Un cinema fatto di atmosfere rarefatte quello di Aki Kaurismaki, di personaggi semplici, umili e pronti a non perdersi d'animo di fronte ad una vita che sembra volersi prendere gioco di loro.
Protagonista de ‘L'uomo senza passato’ un operaio che appena giunto ad Helsinki viene picchiato e derubato da un gruppo di balordi e perde la memoria.
Un uomo privato di tutto, privato della sua stessa identità, che non si abbatte ma con gran dignità continua a camminare a testa alta e pian piano si ricostruisce una nuova vita riuscendo a trovare anche l'amore.
Un cinema malinconico quello di Aki Kaurismaki, che descrive vite al margine di una società cinica che non lascia spazio ai valori dell'amicizia, della solidarietà, del rispetto tra esseri umani. I colori freddi, le ambientazioni scarne e desolate che utilizza il regista richiamano alla profonda solitudine dei personaggi. Il dialogo, ridotto all’essenziale, appena accennato, fatto di sguardi, gesti, parole non dette, diventa espressione forte di un tema caro al regista, quello dell’incomunicabilità e della solitudine, non cercate, ma subite dall’uomo.
Allo stesso tempo un cinema ottimista quello di Aki Kaurismaki, che crede ancora nelle capacità individuali di esseri umani e nella collaborazione con il prossimo per superare le difficoltà della vita.
La forza di voler reagire nasce proprio da chi è stato privato di tutto dalla vita, da chi non ha nulla da perdere. Un bell’esempio di speranza e allo stesso tempo uno schiaffo morale a chi ama lamentarsi e non riesce a godere di ciò che ha.
In un mondo, il nostro, dominato dall’immagine, dove ciò che sembra veramente contare è solo l’apparenza, forse esiste ancora la possibilità di vivere in maniera diversa, riscoprendo valori che sembrano dimenticati? Questo film ci dà la speranza che ciò sia ancora possibile..
Grazie Aki Kaurismaki per questo bellissimo film.
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venerdì 25 dicembre 2015
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il misterioso m...
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Kaurismäki stupisce una volta in più con questo bel film, certo drammatico ma con risvolti ironici, momenti altamente grotteschi, dialoghi improbabili e con una grandissima speranza celata dietro i volti dei protagonisti. "M", impersonato da Markku Peltola, colui che perde la memoria, perde (quasi) la vita e si risolleva a piccoli passi aiutato da Irma, la donna arruolata nell'Esercito della Salvezza che lo comprende, lo aspetta, lo ama. "M" è quasi spacciato ma ha un'enorme volontà, ricomincia dal... niente, pensa e non si abbatte, ascolta musica rock e intanto prepara una nuova esistenza e, se capita, anche una feroce vendetta. Irma ne è subito attratta, il suo fascino da "uomo vissuto" ma ora in difficoltà lo aiuta in questo.
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Kaurismäki stupisce una volta in più con questo bel film, certo drammatico ma con risvolti ironici, momenti altamente grotteschi, dialoghi improbabili e con una grandissima speranza celata dietro i volti dei protagonisti. "M", impersonato da Markku Peltola, colui che perde la memoria, perde (quasi) la vita e si risolleva a piccoli passi aiutato da Irma, la donna arruolata nell'Esercito della Salvezza che lo comprende, lo aspetta, lo ama. "M" è quasi spacciato ma ha un'enorme volontà, ricomincia dal... niente, pensa e non si abbatte, ascolta musica rock e intanto prepara una nuova esistenza e, se capita, anche una feroce vendetta. Irma ne è subito attratta, il suo fascino da "uomo vissuto" ma ora in difficoltà lo aiuta in questo. Ma anche con gli uomini "M" riesce ad instaurare un rapporto di fiducia perchè, probabilmente, trasmette serenità e sicurezza. Si adatta dapprima a vivere in un container per il quale viene proposta una cifra esagerata: d'altronde deve pur dormire da qualche parte, però comincia subito ad arredarlo in maniera moderna, al primo posto quindi un giradischi, la musica è una compagna fidata. Con il cane di Anttila non ci sono davvero problemi, e pensare che il padrone gli aveva detto che gli avrebbe strappato il naso in un solo colpo... Bisogna ora citare una battuta esilarante tra "M" e Anttila, dove il primo sostiene che se gli venisse a mancare il naso sarebbe avvantaggiato negli sguardi trasversali. Al che Anttila risponde prontamente - "Può anche essere così, ma dubito che senza naso potresti ancora fumare sotto la doccia..." - Più in là "M" riuscirà anche a farsi "noleggiare" l'auto da Anttila, per portare Irma a fare una gita dove troveranno una discreta quantità di funghi con i quali farsi una intima cena nel container. Intanto riesce anche a far conoscere ai componenti del gruppo musicale locale la nuova corrente musicale, il rock, del quale subito vengono affascinati. Vedendo poi una saldatrice qualcosa gli torna in mente: un capannone, operai, macchinari, riesce a ricordarsi cosa faceva anche se il nome, quello no, proprio non se lo ricorda. Quindi è in difficoltà per aprire un conto in banca, decide per aprirne uno cifrato con un nome fittizio ma... arriva in banca proprio nel mezzo di una rapina. Finisce in commissariato dove rischia per non poter fornire un nome valido ma viene rilasciato dopo che l'avvocato dell'Esercito, mandato da Irma, lo salva ridicolizzando il commissario. Questa scena, interpretata dal politico Matti Wuori in un gustosissimo cameo, è una delle migliori di tutto il film. Così come il dialogo più grottesco lo propone "M" con Irma, quando dice di essere stato sulla Luna e di non avere visto nessuno per il semplice fatto che lui, sulla Luna, ci era andato di domenica... E poi scopre di essere anche sposato, anche se in attesa di divorzio. I litigi tra lui e lei erano dovuti alla sua sfrenata passione per il gioco, aveva molti debiti e di qua la motivazione dell'agguato che lo ha ridotto in fin di vita. Ora "M" ricorda, ricostruisce la sua vita passata e arriva alle conclusioni. Accetta il divorzio, ora per lui conta solo Irma, la donna che gli ha creduto e di fatto la ha salvato, e gli abitanti nullatenenti dei containers. E poi è il manager del gruppo musicale "rivitalizzato" con la sua cura a base di rock, le serate ora sono più allegre e la gente apprezza la novità. Il film è davvero bello, "M" con la sua perseveranza è convincente e lo spettatore è dalla sua parte. - di "Joss" -
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