giovanni ciampaglia
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lunedì 13 gennaio 2003
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dialoghi strepitosi!
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Una colonna sonora da film western contrastano con immagini che mostrano una anonima cittadina della provincia francese. Un uomo dal volto duro e segnato, barba incolta e giubotto nero, sempre sulle stesse note, scende, portando con se una msteriosa borsa. Il caso lo porta a incontrare un goffo professore di francese in pensione. Ecco che sono dentro a una storia, ancora, sul CASO: l'incontro è insolito quanto sorprendente; un professore di francese in pensione e un ladro professionista. Il professore ospita il ladro e così vengono fuori dei bellissimi dialoghi, sempre più intensi, tra i due: uno dovrà subire un intervento delicato il Sabato successivo; l'altro dovrà rapinare una banca. Sanno di quanto sia breve questo loro incontro ed entrambi si appoggiano, l'uno all'altro, rivelando le proprie debolezze, i propri sogni.
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Una colonna sonora da film western contrastano con immagini che mostrano una anonima cittadina della provincia francese. Un uomo dal volto duro e segnato, barba incolta e giubotto nero, sempre sulle stesse note, scende, portando con se una msteriosa borsa. Il caso lo porta a incontrare un goffo professore di francese in pensione. Ecco che sono dentro a una storia, ancora, sul CASO: l'incontro è insolito quanto sorprendente; un professore di francese in pensione e un ladro professionista. Il professore ospita il ladro e così vengono fuori dei bellissimi dialoghi, sempre più intensi, tra i due: uno dovrà subire un intervento delicato il Sabato successivo; l'altro dovrà rapinare una banca. Sanno di quanto sia breve questo loro incontro ed entrambi si appoggiano, l'uno all'altro, rivelando le proprie debolezze, i propri sogni. Molto bravo Jean Rochefort (il professore di francese), divertenti e taglienti i dialoghi. C'è tempo per ascoltare anche Schubert. Il finale è un po' ridondante. Durante il film, mi vengono in mente le parole di un mio amico, che spesso non si risparmia e agli occhi dei più appare come uno smidollato: 'mi restano pochi mesi di vita.. bisogna divertirsi!': è quello che gli piace ripetere, anche se gode di ottima salute. A volte credo esageri, a volte so che ha maledettamente ragione: ecco, scoprirete un atteggiamento di questo tipo nei confronti della vita in Jean Rochefort e nella sua parte.
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stefanocapasso
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sabato 24 maggio 2014
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la personalità che ingabbia
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Due uomini si incontrano casualmente in una farmacia di una cittadina francese. Apparentemente opposti come carattere e personalità. Manesquier è un anziano professore che vive da sempre nella casa di famiglia, uomo di cultura legato al passato e alle tradizioni. Milan è un uomo di mezza età, ex artista circense, rapinatore dalla vita movimentata e avventurosa. In tre giorni di lento avvicinamento cominciano per gioco a sperimentare l’identità dell’altro e confidandosi i propri sogni e le proprie aspettative a scoprire che non sono poi così diversi. Possono arricchirsi delle caratteristiche dell’altro.
Leconte indaga in modo raffinato sulle sovrastrutture che l’uomo si trova cucite addosso, per storia o circostanze e che gli impediscono di accedere ad un’identità di se più completa.
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Due uomini si incontrano casualmente in una farmacia di una cittadina francese. Apparentemente opposti come carattere e personalità. Manesquier è un anziano professore che vive da sempre nella casa di famiglia, uomo di cultura legato al passato e alle tradizioni. Milan è un uomo di mezza età, ex artista circense, rapinatore dalla vita movimentata e avventurosa. In tre giorni di lento avvicinamento cominciano per gioco a sperimentare l’identità dell’altro e confidandosi i propri sogni e le proprie aspettative a scoprire che non sono poi così diversi. Possono arricchirsi delle caratteristiche dell’altro.
Leconte indaga in modo raffinato sulle sovrastrutture che l’uomo si trova cucite addosso, per storia o circostanze e che gli impediscono di accedere ad un’identità di se più completa.
Attraverso l’incontro con l’altro, il rispecchiamento rende accessibile quella natura che è sempre stata presente e in qualche modo trasformata in un contenitore diverso. Per potervi accedere pienamente è necessario percorrere fino in fondo quella strada. La morte delle sovrastrutture che formano un’identità che non risponde più diventa il punto di rinascita per una vita nuova.
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parsifal
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lunedì 11 dicembre 2017
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incroci del destino
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Patrice Leconte, uno dei registi di spicco della Francia contemporanea, concepisce questo piccolo ma intenso capolavoro, incentrato sull'animo umano allo specchio, sui desideri e la realtà e sull'inseguire e sfuggire ciò che la Vita propone ad ognuno di noi. Due individui apparentemente agli antipodi l'uno dall'altro, magicamente e misteriosamente si incrociano in un piccolo paese dell' Ardechè; uno è Milan ( Johnny Hallyday) misterioso , di poche parole e da i modi ruvidi di cui non si conoscono le motivazioni che lo conducono in centro così piccolo, l'altro è il Prof Manesquier, pacato e riflessivo, molto socievole e loquace con il suo inaspettato ospite.
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Patrice Leconte, uno dei registi di spicco della Francia contemporanea, concepisce questo piccolo ma intenso capolavoro, incentrato sull'animo umano allo specchio, sui desideri e la realtà e sull'inseguire e sfuggire ciò che la Vita propone ad ognuno di noi. Due individui apparentemente agli antipodi l'uno dall'altro, magicamente e misteriosamente si incrociano in un piccolo paese dell' Ardechè; uno è Milan ( Johnny Hallyday) misterioso , di poche parole e da i modi ruvidi di cui non si conoscono le motivazioni che lo conducono in centro così piccolo, l'altro è il Prof Manesquier, pacato e riflessivo, molto socievole e loquace con il suo inaspettato ospite. IL Professore confessa di essere affascinato dalla vita vissuta che viene estrinsecata nel corso dei loro lunghi dialoghi, poichè gli unici viaggi che ha compiuto sono quelli della mente edi il suo esistere è sempre stato contraddistinto dalla prevedibilità delle sue giornate. Mentre Milan, a sua volta sente il desiderio di riposare e deporre le armi e non solo in senso metaforico. Perchè in realtà è un rapinatore e si trova nel piccolo centro per portare a termine un colpo. Mano a mano , si realizzerà una sorta di osmosi intellettuale tra i due. IL professore diventerà quasi euforico, perdendo la sua proverbiale pacatezza e si muoverà alla ricerca del tempo perduto mentre Milan inizierà ad apprezzare il valore della speculazione intellettuale e dell'introspezione. Ma il destino ha in serbo uno dei suoi proverbiali scherzi , per ognuno di loro ed entrambi ne conosceranno l'amara ironia. Tutto ciò che Ying diventa Yang e viceversa ed inoltre l'uomo desidera sempre ciò che non ha. Le due icone di Francia ,i due grandi interpreti di questo film, sono scomparsi a breve distanza l'uno dall'altro. Da vedere.
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giovanni morandi
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sabato 10 dicembre 2022
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il film delle occasioni perdute giovanni morandi
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Due uomini s'incontrano in una farmacia di un piccolo e desolato paese: uno è l'anziano professore (Rochefort) in pensione Manesquier, l'altro il silenzioso ed enigmatico Milan (Hallyday ) appena sceso dal treno. Siccome Milan non sa dove alloggiare, il professore lo accoglie amichevolmente in casa propria.
A poco a poco, i due cominciano a confidarsi e a diventare amici: Milan racconta di essere solo di passaggio in città, avendo un impegno importante il sabato successivo, di aver viaggiato e di essere stato a lungo in America; Manesquier, al contrario, ha avuto un'esistenza estremamente normale, tutta dedita allo studio e all'insegnamento. Anche per il professore, come per Milan, sabato sarà una giornata importante: dovrà infatti sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico.
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Due uomini s'incontrano in una farmacia di un piccolo e desolato paese: uno è l'anziano professore (Rochefort) in pensione Manesquier, l'altro il silenzioso ed enigmatico Milan (Hallyday ) appena sceso dal treno. Siccome Milan non sa dove alloggiare, il professore lo accoglie amichevolmente in casa propria.
A poco a poco, i due cominciano a confidarsi e a diventare amici: Milan racconta di essere solo di passaggio in città, avendo un impegno importante il sabato successivo, di aver viaggiato e di essere stato a lungo in America; Manesquier, al contrario, ha avuto un'esistenza estremamente normale, tutta dedita allo studio e all'insegnamento. Anche per il professore, come per Milan, sabato sarà una giornata importante: dovrà infatti sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico.
Col passare dei giorni, osservando a fondo il suo ospite, Manesquier non tarda a scoprire che egli non è altro che un ladro venuto per rapinare con dei complici la banca locale. Ciò non fa altro che fargli sembrare Milan un eroe: dopo una vita piatta e noiosa, egli invidia al suo ospite di non aver potuto vivere una vita emozionante come la sua. Per contraltare, Milan gli racconta di aver sempre desiderato una vita ordinaria e tranquilla, ma "certi eventi" lo hanno costretto altrimenti. Addirittura insegnerà, al professore che lo desidera, a sparare con la pistola ai barattoli.
Dopo alterne vicende, arriva così il sabato. Per una strana coincidenza del destino, Manesquier verrà operato proprio mentre Milan compie la rapina. Ma finirà male per entrambi: il ladro verrà ferito a morte, il professore avrà una crisi cardiaca sotto i ferri. Un attimo prima di morire, i due, in una sorta di scambio telepatico, immagineranno di vivere ognuno la vita dell'altro.
Ma se Milan (Hallyday) ha, durante tutto il film un "unica espressione"- probabilmente voluta dal regista, Rochefort ci delizia di una sorta di "dialogo mancato" col suo ospite, che resta sempre indifferente , almeno apparentemente, con la sua granitica immobilità espressiva.
Più che per una performance cinematografica, la sceneggiatura pare costruita per una piece teatrale.
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ignazio vendola
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lunedì 13 giugno 2011
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film intelligente ma un po' lento
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Patrice Leconte è un regista intelligente ed ironico, ed i suoi film sono sempre dei piccoli capolavori. Ma questa prova d'autore non è all'altezza del suo stile. Si guardi l'insuperato "Il marito della parrucchiera".
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