edoardo mazzaferro
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giovedì 27 luglio 2006
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un'opera da studiare come si fa con platone
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Non semplice l'obiettivo che Linklater, Regista e sceneggiatore, si prefigge in quest'opera che non è soltanto un esercizio di stile (bellissima la resa grafica, il film è stato dapprima completamente girato, tranne una scena, poi dipinto sulla base delle riprese) ma, sopratutto, un trattato racchiudente in sè il pensiero del'autore che, tra richiami a Philip K. Dick ed all'evoluzionismo, passando per le neuroscienze e il rapporto mente-corpo, espone concetti e teorizza una realtà forse non accessibilissima ma comunque molto interessante per chiunque abbia il coraggio e la curiosità per interiorizzare, dunque non solo osservare, questo film. L'importanza dei sogni viene assegnata non soltanto a carico dell'apparato prettamente psicologico ed emotivo, ma spostata nell'ambito esistenziale tornando a trattare quel sempre più frequente concetto di "realtà nella realtà" che è centrale, anche se in maniera diversa, in film meravigliosi come "Ghost in the shell", "Matrix", "eXistenZ".
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Non semplice l'obiettivo che Linklater, Regista e sceneggiatore, si prefigge in quest'opera che non è soltanto un esercizio di stile (bellissima la resa grafica, il film è stato dapprima completamente girato, tranne una scena, poi dipinto sulla base delle riprese) ma, sopratutto, un trattato racchiudente in sè il pensiero del'autore che, tra richiami a Philip K. Dick ed all'evoluzionismo, passando per le neuroscienze e il rapporto mente-corpo, espone concetti e teorizza una realtà forse non accessibilissima ma comunque molto interessante per chiunque abbia il coraggio e la curiosità per interiorizzare, dunque non solo osservare, questo film. L'importanza dei sogni viene assegnata non soltanto a carico dell'apparato prettamente psicologico ed emotivo, ma spostata nell'ambito esistenziale tornando a trattare quel sempre più frequente concetto di "realtà nella realtà" che è centrale, anche se in maniera diversa, in film meravigliosi come "Ghost in the shell", "Matrix", "eXistenZ". Il sogno dunque come metafora della vita, o addirittura come una vita in cui il vivere non è altro che un rimandare l'attimo del vivere, cioè del morire, attraverso un costante "no grazie, non è ancora l'ora". In quest'ottica dunque ben si comprende il film, o almeno la sua trama, attraverso cioè la consapevolezza che gli incontri fatti e vissuti dal protagonista dopo il suo incidente (anche quello un sogno) altro non sono se non la necessaria condizione tramite cui egli potrà accedere alla vita, quella vera, qualunque cosa essa rappresenti e sia. Un'ultimo appunto. Nella biografia di Linklater che questo sito ha ripreso da "film tv"(!!) o qualcosa del genere, "Waking Life" viene definito come il passo falso tedioso e fastidioso di questo splendido regista, ed è triste a mio dire la consapevolezza di quanto possa arrivare ad essere incompetente chi lavora nell'ambito della critica cinematografica. "Waking life" è un capolavoro sotto tutti i punti di vista che però, proprio a causa della sua natura effettivamente filosofica, va studiato e rivisto più volte, esattamente come ancor oggi si fa con i classici del pensiero.
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menzore
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giovedì 18 ottobre 2007
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una vita folle
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Dopo film che fanno degli effetti speciali il fulcro dell'opere cinematografiche degli ultimi tempi, questo visionario quanto profondo film concettuale ribalta le cose: Linklater utilizza gli effetti speciali (la tecnica di rotoscope) in funzione del film, della sua visione grafica e astratta dei concetti filosofici che tratta. Invece di basarsi unicamente sui trucchi visivi per stupire il pubblico, li immerge nella sua filosofia aiutandosi con quest'arte.
Direi che il connubio che ne scaturisce sia artisticamente impeccabile. un genio a basso costo, in un industria americana troppo presa da vuote storie in ricca carta-regalo.
un regista, Linklater, fuori dalle righe che merita di essere visto
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gabry90
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lunedì 19 marzo 2018
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capolavoro
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premesso che lo visto parecchie volte prima di poterlo comprendere appieno, questo film animato è un capolavoro sotto ogni aspetto e punto di vista. Questo commento contiene spoiler per cui se non lo avete ancora visto (e vi consiglio di farlo!!!) interrompete qui la lettura.
Secondo il mio personalissimo parere (e anche criticabile, ci mancherebbe!) i personaggi che il ragazzo incontra non sono nient'altro che il suo io, cioè il suo inconscio, che attraverso tematiche, seppur differenti tra loro, pongono la stessa domanda: qual'è il mio posto nel mondo? (o nell'universo?) in questo caso la domanda è rivolta al ragazzo da se stesso.
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premesso che lo visto parecchie volte prima di poterlo comprendere appieno, questo film animato è un capolavoro sotto ogni aspetto e punto di vista. Questo commento contiene spoiler per cui se non lo avete ancora visto (e vi consiglio di farlo!!!) interrompete qui la lettura.
Secondo il mio personalissimo parere (e anche criticabile, ci mancherebbe!) i personaggi che il ragazzo incontra non sono nient'altro che il suo io, cioè il suo inconscio, che attraverso tematiche, seppur differenti tra loro, pongono la stessa domanda: qual'è il mio posto nel mondo? (o nell'universo?) in questo caso la domanda è rivolta al ragazzo da se stesso. Domanda che tendenzialmente ci si pone (esplicitamente o implicitamente, come in questo caso) verso la fine di un esistenza o durante un trauma. E da qui che mi sorge un dubbio a cui non sono ancora riuscito a venirne a capo: il ragazzo è morto? Allora, si capisce che il film animato è ambientato in un sogno dall'inizio alla fine e se si fa attenzione si nota un piccolo particolare, la scena iniziale e quella finale sono identiche su un aspetto: la mano che si tiene alla portiera dell'auto. All'inizio del film il ragazzo (seppur con sembianze diverse, ma l'importante non è chi lo fa ma il gesto in se) si "trattiene" dal librarsi in volo attaccandosi alla macchina, come se la macchina (potrebbe identificare il mezzo per cui è caduto nel sogno?) fosse la vita stessa, come se il ragazzo si volesse aggrappare alla vita. Infatti, successivamente, nonostante il ragazzo tenti di svegliarsi dal sogno non ci riesce, fino a quando, verso la fine, ecco la stessa scena, con la differenza che a questo punto lascia la presa, o meglio, non l'afferra, e come sotto consiglio della ragazza dai capelli rossi: "se ti vuoi svegliare, svegliati, fallo!" che da un certo punto di vista potrebbe significare "abbandonati e non sforzarti". Da li in poi dopo la scena finale del ragazzo che libra in cielo non è dato sapere se si risveglierà da un sogno oppure si libererà della vita lasciando che la morte (fisica) sopraggiunga. Cosa ne pensate voi invece?
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