elgatoloco
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giovedì 4 marzo 2021
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francamente nada
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"Via del Croso"(Adolfo Lippi, che ha scritto anche la sceneggiatura con Augusto Caminito, 2000)racconta di un sabato in via del Corso e comunque in zona"borgatara"di Roma(che, come racconta l'operatore ecologico a fine serata, un tempo era "altra cosa"), tra amoretti, amorazzi, Liebeleien etc.(Cochi e Renato...do you remember?), con una ragazza che festeggia i suoi diciott'anni, altre che frmeono o vengono tradite, per i ragazzi idem anzi anche decisamente peggio. Il tutto finisce in una sala "nobile"con personaggi dell'haute société, passando, però per ricoveri all'ospedale o meglio permenenza al Pronto Soccroso dopo un incidente strdale, tentato stupro, altre esperienza non troppo piacevoli.
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"Via del Croso"(Adolfo Lippi, che ha scritto anche la sceneggiatura con Augusto Caminito, 2000)racconta di un sabato in via del Corso e comunque in zona"borgatara"di Roma(che, come racconta l'operatore ecologico a fine serata, un tempo era "altra cosa"), tra amoretti, amorazzi, Liebeleien etc.(Cochi e Renato...do you remember?), con una ragazza che festeggia i suoi diciott'anni, altre che frmeono o vengono tradite, per i ragazzi idem anzi anche decisamente peggio. Il tutto finisce in una sala "nobile"con personaggi dell'haute société, passando, però per ricoveri all'ospedale o meglio permenenza al Pronto Soccroso dopo un incidente strdale, tentato stupro, altre esperienza non troppo piacevoli. Audio pessimo(molte voci non si capisce che cosa dicna), falso neo-neorealismo, con la solita solfa sui "poveri", gli"esclusi"senza prorporre nessuna trasfomrazione sociale, una sorta di"la vita è così, prendetela come viene"(il che è confemrato dai titoli di coda, dove si raccontano le differenti vite successive dei personaggi, con alcune/i vincitrici(vincitori e alti/e perdento, come dire"che cosa volete-vogliamo farci, le cosa sono e vanno cos^", ossia un'insoportabile accettazione aprioristica di un furutro che comunque non è mai"prederminato"ma è anche, almeno in parte, opera dei soggetti agenti e delle trasformazioni sociali, che invece qui si rappresentano come immobili, mai avvenute, forse pericolose o comunque da sconsigliare...Diremmo che tutto il resto, che vorrebbe catturare la"casualità", il non previsto né prevedibile(ma allora, se tutto va come va e bisogna prendere il futuro come viene, perché non sarebbe"prevedibile"?), è asoslutamente inutile e l'ideologia di fondo del film è asoslutamente insopportabile: ma, volendo inifierire ulteriomente, non si capisce che cosa il film voglia dire o almeno suggerire di voler dire: se è quanto detto, ossia un'orribile melassa fatalistica, sarebbe stati meglio astenersi dal realizzarlo, se invece c'è qualche altrea intenzione, poià"urbana"(dato che parliamo del'Urbe...)e più "nobile", evidentemente tale intenzione recondita proprio non si evince dal film e rimarrà un mistero... Fotografia casual, tutto il resto idem, scrasa coerenza con quanto eventualmene vorrrebe essere il"novo realismo"ma anche con(all'opposto)una sorta di"moderna o post.mdoerna fiaba urbana". C'è anche un leggero sentiment antifemminile nel film, che sembra voler suggerire che solo le donne belle si sposano"bene"8osisa, secondo lo standard accettato anche dal film)con chi è ricco, mentre i maschi, se sono belli, bene, se invece la natura o anche la srote finanziaria non li soccorre, finiscono poveri o persino delinquenti... Tra le/gli intepreti, decisa dominanza femminile(ma auesta, forse , è una scelta"stetica")ma l'unica attrice che abbia ottenuto, a distanza di circa un ventannio, un riconoscimento di un certo rlieivo è Laura CHiatti, mentre degli altri(a parte Nicola Farron)anche i nomi dicono ben poco, per non dire nulla. La sorte di film realizzatir troppo in fretta e con poche idee giò in partenza, si dovrebbe dire. Mi rendo conto di aver fomrulato giudizi forse insolitamene drastici, ma film come questo penso/temo li meritino. El Gato
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portiere volante
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venerdì 3 maggio 2019
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via della noia
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Scandalosamente brutto.
Pessime le interpretazioni, eppure qualche attore di discreto livello c'era ,pessima la sceneggiatura e pessimi i dialoghi.
La Chiatti e le altre fanciulle non perdono occasione per svestirsi velocemente alla ricerca del migliore sesso occasionale ,i ragazzi fanno i fighi da quattro spicci e le banalità si susseguono senza un perché.
La voglia di cambiare canale vi assalira' dopo una trentina di minuti.
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elgatoloco
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venerdì 27 aprile 2018
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filmetto che dice poco
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Questo"Via del Corso"(2000, di Adolfo Lippi), film a destinazione anche TV del 2000,.anno canonico, oltre che "santo"per chi ha fede cattolica, francamente è più facile definirlo negativamente, ossia dicendo che cosa non è: A9non è un documentario con finalità socio-antropologiche, perché non riesce ad approfondire le problematiche giovanili, relative, certo, a quasi vent'anni fa, ormai...né quelle dei borgatari nè quelle dei"Romani centrali"; B)non è un film che voglia dirci molto sulle abitudini sessuali o amorose dei giovani, in quanto è comunque generico, non volendo approfondire, non volendo-potendo-sapendo"entrare in merito" più di tanto.
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Questo"Via del Corso"(2000, di Adolfo Lippi), film a destinazione anche TV del 2000,.anno canonico, oltre che "santo"per chi ha fede cattolica, francamente è più facile definirlo negativamente, ossia dicendo che cosa non è: A9non è un documentario con finalità socio-antropologiche, perché non riesce ad approfondire le problematiche giovanili, relative, certo, a quasi vent'anni fa, ormai...né quelle dei borgatari nè quelle dei"Romani centrali"; B)non è un film che voglia dirci molto sulle abitudini sessuali o amorose dei giovani, in quanto è comunque generico, non volendo approfondire, non volendo-potendo-sapendo"entrare in merito" più di tanto... ; C)anche come film turistico su Roma si ferma, ad un certo punto, non volendo approfondire, non riuscendo a farlo, forse o meglio perché gli sponsor non lo consentivnao, non volendo investire un capitale"tot"che probabilmente sarebbe stato necessario. E'un film comico, che"nun fa ride"(spero il mio romanesco non sia troppo orribile, ma forse a livello grafematico "ci prendo"di più che a livello fonematico)almeno non più di tanto. Laura Chiatti, nel ruolo interpretato, ovviamente, non come persona extra-set, allora effettivamente in procinto di diventare maggiorenne, si pretende spregiudicata ma non lo è poi troppo, anzi si rivela più che altro una ragazzina buona e non troppo"ardita", al di là di certe esibizioni. Per il resto, molte cose si erano già viste, anzi ampiamente viste e la comicità oltre la canzoncina"programmatica"e altro, oltre la classica rivalità tra"romanisti"e"laziali", francamente non siamo a un top, per essere generosi. Non è per essere esteroficili o magari, anzi, filo-USA, ma è ovvio che anche nel"teen-ager-movie"magari un po'allargato come età, il cinema degli"States"abbia a disposizione molti più mezzi e in specifico interpreti, vista la grandezza degli States stessi, Considerazione ovvia e banale ma pur sempre vera. El Gato
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