maurizio biondo
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sabato 17 settembre 2022
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ottimo. suggestivo e coinvolgente
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Riesce a creare una atmosfera, molto coinvolgente. Film sorprendente, perfettamente incastrato tra i due millenni,girato nel 1999,uscito nel 2000. Pochissimi punti deboli. Da vedere,e rivedere.
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elibook
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giovedì 26 dicembre 2019
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the beach
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Reduce da un successo planetario Di Caprio sceglie di recitare in un film lontano anni luce dallo star system hollywoodiano, in molti e molte ci fu sconcerto, incredulita', una sorta di smarrimento di Jack che ancora era ben vivo nei ricordi. La critica stronco' questa pellicola, ma in realta' si tratto' di un lavoro in cui il giovane piu' ambito dalle funs si rimise completamente in gioco come pochissimi avrebbero avuto il coraggio di fare. Eppure quel piccolo film ha lasciato una impronta di originalita', di fuga dagli enormi riflettori e fasti poco prima sperimentati. The beach fa sognare una vita lontana dalla follia della societa' moderna, dalla quotidianeta' ripetitiva e imposta con catene invisibili sempre meno a misura d'uomo.
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Reduce da un successo planetario Di Caprio sceglie di recitare in un film lontano anni luce dallo star system hollywoodiano, in molti e molte ci fu sconcerto, incredulita', una sorta di smarrimento di Jack che ancora era ben vivo nei ricordi. La critica stronco' questa pellicola, ma in realta' si tratto' di un lavoro in cui il giovane piu' ambito dalle funs si rimise completamente in gioco come pochissimi avrebbero avuto il coraggio di fare. Eppure quel piccolo film ha lasciato una impronta di originalita', di fuga dagli enormi riflettori e fasti poco prima sperimentati. The beach fa sognare una vita lontana dalla follia della societa' moderna, dalla quotidianeta' ripetitiva e imposta con catene invisibili sempre meno a misura d'uomo. E' un ideale che fallisce per futili motivi, e che lascia dolore. L'ideatrice si invaghisce del protagonista molto piu' giovane e che non puo' non cedere alle grazie di una francesina con la sua stessa giovane voglia di disobbedire. Film declassato ma che segna un punto cruciale nella carriera di uno tra i migliori attori oggi sul mercato. Occorrera' un po' di tempo, ma Di Caprio si e' ampiamente e da tempo ripreso il posto che gli spetta di dovere ..
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rmarci 05
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martedì 25 giugno 2019
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un film "alla deriva", furbo e commerciale
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4° film del regista inglese di Danny Boyle, reduce del successo di Trainspotting, The Beach è un film dalle intenzioni encomiabili che si impegna di trattare tematiche delicate come la gelosia, le menzogne, i rapporti interpersonali, la ricerca della felicità e, soprattutto nella seconda parte, lo smarrimento e l’estraniazione da una comunità a causa dei suoi principi deliranti. Purtroppo però le ammirevoli ambizioni filosofiche vengono parzialmente sacrificate in favore di una sottesa operazione commerciale, abilmente celata sotto l’importanza del contenuto, che sfrutta in particolare l’icona adolescenziale di Leonardo DiCaprio, reduce del successo planetario di Titanic.
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4° film del regista inglese di Danny Boyle, reduce del successo di Trainspotting, The Beach è un film dalle intenzioni encomiabili che si impegna di trattare tematiche delicate come la gelosia, le menzogne, i rapporti interpersonali, la ricerca della felicità e, soprattutto nella seconda parte, lo smarrimento e l’estraniazione da una comunità a causa dei suoi principi deliranti. Purtroppo però le ammirevoli ambizioni filosofiche vengono parzialmente sacrificate in favore di una sottesa operazione commerciale, abilmente celata sotto l’importanza del contenuto, che sfrutta in particolare l’icona adolescenziale di Leonardo DiCaprio, reduce del successo planetario di Titanic. Si tratta dunque di un film furbo, studiato a tavolino, ma anche di un’opera ambivalente, indecisa se intraprendere la via autoriale del racconto o vendersi alle più convenzionali regole del dramma hollywoodiano, risultando poco riuscita su tutti e due i fronti. La straordinaria potenza visiva e l’ottima recitazione di DiCaprio compensano solo in parte le banalità della sceneggiatura, i molteplici personaggi bidimensionali ed i dialoghi a tratti superficiali. Alcune note positive di possono riscontrare nell’interpretazione e nel personaggio di Tilda Swinton (leader della comunità) nonché in alcune scene indubbiamente toccanti. In conclusione, un’occasione parzialmente sprecata.
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eric.o
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lunedì 29 febbraio 2016
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the beach
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Discreto.Semplice, forse troppo
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richard2000
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mercoledì 1 luglio 2015
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salve a tutti
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ciao sono nuovo. volevo chiedere a tutti voi del forum se,all inizio del film,quando richard conosce daffy,avete notato che i due non si presentano con i propri nomi,pero quando daffy saluta richard gli dice ''ciao richard e' stato un piacere conoscerti..e chi gliel ha detto che si chiamava richard? ciao a tutti.
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luk.one
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venerdì 12 dicembre 2014
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chi non sogna una vacanza del genere?
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un desiderio utopico portato alla massima forma. bello tranne che per i momenti di follia scenograficamente sciatti.
[+] ciao
(di richard2000)
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valetag
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venerdì 11 luglio 2014
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la felicità di far parte di un qualcosa
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Richard sbarca in Thailandia con la speranza di trovare la tanta agoniata felicità. Dopo aver ricevuto da uno squinternato la mappa per raggiungere una spiaggia segreta, recluta una coppia francese, ed insieme partono alla ricerca del paradiso. Una volta sull'isola scoprono che essa è abitata da una comunità di hippie, il cui unico scopo nella vita è crogiolarsi delle meraviglie della natura, e, allo stesso tempo, preservarne la bellezza, mantenendo segreta la posizione della spiaggia.
Si lasciano alle spalle la routine del mondo civilizzato, concentrandosi solo sul divertimento. Il "ritorno alle origini", però, implica anche far emergere quegli istinti che ci rendono simili alle bestie: gelosia, crudeltà, individualismo.
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Richard sbarca in Thailandia con la speranza di trovare la tanta agoniata felicità. Dopo aver ricevuto da uno squinternato la mappa per raggiungere una spiaggia segreta, recluta una coppia francese, ed insieme partono alla ricerca del paradiso. Una volta sull'isola scoprono che essa è abitata da una comunità di hippie, il cui unico scopo nella vita è crogiolarsi delle meraviglie della natura, e, allo stesso tempo, preservarne la bellezza, mantenendo segreta la posizione della spiaggia.
Si lasciano alle spalle la routine del mondo civilizzato, concentrandosi solo sul divertimento. Il "ritorno alle origini", però, implica anche far emergere quegli istinti che ci rendono simili alle bestie: gelosia, crudeltà, individualismo. Piano piano quello che era il paradiso si trasforma in routine, la routine si trasforma in incubo, l'incubo si trasforma in pazzia.
The beach di Danny Boyle è stato fortemente criticato, ma se da una parte è vero che ci si perde per strada, a furia di volerci infilare citazioni, filosofeggiamenti e spunti psichedelici a tutti i costi, dall'altra è vero anche che il film mantiene un buon livello di coerenza e interesse, che possiede una fotografia degna di nota (facilitata dai magnifici paesaggi thailandesi) e una colonna sonora imponente.
Un film crudo, più che nelle immagini nei concetti, che sicuramente è in grado appassionare coloro che viaggiano con il corpo e con la mente, con la consapevolezza che la felicita non la si incontra in un luogo.
Consigliatissimo.
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matteo ciotola
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sabato 18 gennaio 2014
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the beach,la filosofia al cinema
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Probabilmente tutti voi conosceranno Leonardo DiCaprio,attore di Hollywood che ha dato volto al famoso Jack di Titanic.È proprio Leo il protagonista di The Beach,scritto e diretto da Danny Boyle.Il film racconta di Richard,un turista in cerca di avventure inThailandia. In compagnia di una coppia di giovani francesi,Etienne e Francoise,il nostro si spinge a nuoto fino ad un'isola segreta e paradisiaca,trovando il luogo più bello del mondo.Man mano,però,gli eventi degenereranno in qualcosa che i protagonisti non si sarebbero mai aspettati. Questo è stato definito da molti un film che si perde per strada,ed apparentemente può sembrare così;in realtà,riflettendo su ciò che si vede,si arriva a capire che è un gran film.
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Probabilmente tutti voi conosceranno Leonardo DiCaprio,attore di Hollywood che ha dato volto al famoso Jack di Titanic.È proprio Leo il protagonista di The Beach,scritto e diretto da Danny Boyle.Il film racconta di Richard,un turista in cerca di avventure inThailandia. In compagnia di una coppia di giovani francesi,Etienne e Francoise,il nostro si spinge a nuoto fino ad un'isola segreta e paradisiaca,trovando il luogo più bello del mondo.Man mano,però,gli eventi degenereranno in qualcosa che i protagonisti non si sarebbero mai aspettati. Questo è stato definito da molti un film che si perde per strada,ed apparentemente può sembrare così;in realtà,riflettendo su ciò che si vede,si arriva a capire che è un gran film.La ricerca disperata di un luogo perfetto ed incontaminato,in pratica di un paradiso in terra,soddisfa i protagonisti fino al momento in cui si rendono conto che per l'uomo il paradiso in terra non può esistere;da questo punto di vista il film è molto pessimistico:rappresenta la perpetua condizione di infelicità dell'uomo,indipendentemente dalla situazione in cui esso si trova. Danny Boyle dà prova ancora una volta del suo grandissimo e sconfinato talento,un talento che sa sorprendere qualsiasi tipo di spettatore.The Beach è quindi un film consigliato,ma solo a chi è aperto a riflettere su chi davvero siamo e su quello che davvero vogliamo dalla nostra vita.
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kondor17
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sabato 5 ottobre 2013
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carino a 3/4
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Richard (Di Caprio) incontra Daffy (Carlyle) in una maleodorante bettola di Bangkok; questi è in preda ad una profonda crisi esistenziale, anche grazie all'alcohol e alla droga, e, prima di suicidarsi, gli dà la mappa di un'isola, che descrive come la meta ultima di ogni viaggiatore alla ricerca della Spiaggia. I suoi vicini di stanza sono due francesi, anche loro in viaggio chissà per dove, coi quali decide di condividere l'avventura. Messisi in cammino, riescono infine a raggiungere un isola vicina, ultimo approdo per natanti a motore, dalla quale devono poi continuare a nuoto. Legatosi ciascuno in vita un sacco di nylon contenente il proprio zaino, arrivano a nuoto a destino.
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Richard (Di Caprio) incontra Daffy (Carlyle) in una maleodorante bettola di Bangkok; questi è in preda ad una profonda crisi esistenziale, anche grazie all'alcohol e alla droga, e, prima di suicidarsi, gli dà la mappa di un'isola, che descrive come la meta ultima di ogni viaggiatore alla ricerca della Spiaggia. I suoi vicini di stanza sono due francesi, anche loro in viaggio chissà per dove, coi quali decide di condividere l'avventura. Messisi in cammino, riescono infine a raggiungere un isola vicina, ultimo approdo per natanti a motore, dalla quale devono poi continuare a nuoto. Legatosi ciascuno in vita un sacco di nylon contenente il proprio zaino, arrivano a nuoto a destino. Addentrandosi poi in una foresta intricatissima, si trovano improvvisamente di fronte un mare di marjiuhana, che però scoprono ben presto essere una piantagione in piena regola, gestita e controllata da narcotrafficanti armati fino ai denti. Fuggendo da loro, seguendo un torrente, si trovano di fronte, ad un certo punto, ad un'altissima cascata, che Francoise decide per prima di affrontare saltando, seguita poi a ruota da Richard ed Etienne. La cascata è il confine e di là c'è già chi li aspetta e li accoglie a braccia aperte. Paradiso che poi si rivelerà una prigione dorata vestita da ShangriLa. Ma la prigione sono i nostri desideri? La felicità si trova in luogo o dentro noi stessi?
Arrivo in ritardo a vedere questo fim, più per Di Caprio che per altro. Il film è nel complesso ben fatto, ma alla poteva essere reso anche meglio. L'evasione e la ricerca del Shangri La vengono miseramente castrati; la comunità stessa è surreale: dei figli dei fiori alla ricerca del paradiso perduto, che si fanno comandare a bacchetta da Sal (Tilda Wilson - odiosa e bravissima), una donna prepotente ed aggressiva, e dal suo compagno non meno violento; addirittura lasciano morire di cancrena un loro compagno, continuando a divertirsi e a giocare a pallavolo, seguendo gli ordini ovviamente di Sal. Il finale invece non mi è dispiaciuto. E' un pò strano, ma almeno fa riflettere.
Film più che vedibile. Bellissima fotografia; curatissimi i costumi e l'ambientazione.
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jayan
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venerdì 13 settembre 2013
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la ricerca della felicità e dell'amore
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Il regista Danny Boyle, insieme al grande attore Leonardo DiCaprio, hanno realizzato un grande e memorabile film, anche se spesso non apprezzato completamente dalla critica. La storia inizia con due uomini e una donna che partono alla ricerca di un'isola favolosa, dove sembra ci sia il paradiso in terra. Dopo numerose peripezie, vi arrivano e vi trascorrono un lungo periodo separati dal mondo. Lì vive una comunità di neo hippies comandati da una donna. Nessuno deve sapere dell'esistenza dell'isola, pena la fine di quel paradiso. Quando arriveranno tante altre persone finirà la pace e inizieranno le appropiazioni dei turisti e degli speculatori. Loro vivono protetti da un gruppo di coltivatori di marujana.
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Il regista Danny Boyle, insieme al grande attore Leonardo DiCaprio, hanno realizzato un grande e memorabile film, anche se spesso non apprezzato completamente dalla critica. La storia inizia con due uomini e una donna che partono alla ricerca di un'isola favolosa, dove sembra ci sia il paradiso in terra. Dopo numerose peripezie, vi arrivano e vi trascorrono un lungo periodo separati dal mondo. Lì vive una comunità di neo hippies comandati da una donna. Nessuno deve sapere dell'esistenza dell'isola, pena la fine di quel paradiso. Quando arriveranno tante altre persone finirà la pace e inizieranno le appropiazioni dei turisti e degli speculatori. Loro vivono protetti da un gruppo di coltivatori di marujana. C'è un patto tra di loro che non deve essere spezzato. Ma succede l'inevitabile e la comunità finisce di esistere. Il film è sviluppato con la voce narrante dell'attore protagonista Leonardo DiCaprio. All'inizio è chiaro e solare, poi si incupisce e diviene un mondo tra la realtà della veglia e la fantasia, ma ancora più vera, del sonno. La frase che viene citata alla fine è la chiave di tutto il film: "Ed io? Io credo ancora nel paradiso, ma almeno ora so che non è un posto da cercare fuori, perché non è dove vai, lo trovi dentro quando senti per un momento nella tua vita di far parte di qualcosa… e se lo trovi quel momento… dura per sempre!" La felicità è dentro di noi non all'esterno. Anche il mondo paradisiaco che Richard aveva provato in quella comunità non era niente rispetto ai momenti di felicità interiore. E questi momenti erano completamente suoi, non costavano nulla e nessuno poteva toglierglieli. C'è il messaggio del pensiero orientale, il messaggio universale della vera gioia. Da vedere con attenzione, anche più volte. Ci aiuta a capire la vita!
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