annainno
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martedì 8 settembre 2009
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un matrimonio combinato e qualche sorpresa...
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Film delizioso, interessante e ...dalla parte delle donne.
Memorabile la scena in cui l'amante sposato lascia nei guai la giovane fanciulla, mentre la sua unica preoccupazione è trovare la giusta bugia per la moglie.
Un matrimonio che ha solo la forma della tradizione, ma che, forse per questo, presenta aspetti di incredibile modernità
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marvelman (quello vero!)
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domenica 8 marzo 2009
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altro che the millionaire !!!
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Questo è un vero capolavoro indiano , con musiche meravigliose e storia bellissima : Se non lo avete ancora visto ve lo consiglio !!!
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letizia
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giovedì 5 giugno 2008
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un film di grande eleganza
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un film di grande eleganza,da vedere.
"Monsoon Wedding" è stato vincitore del Leone d'Oro nel 2000,e i film indiani sono belli,eleganti e di grande particolarità.
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giovedì 5 giugno 2008
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un film di grande eleganza
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"Monsoon Wedding" è stato vincitore del Leone d'Oro nel 2000,e i film indiani sono belli,eleganti e di grande particolarità.
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letizia
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giovedì 5 giugno 2008
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un film di grande eleganza
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un film di grande eleganza,da vedere.
"Monsoon Wedding" è stato vincitore del Leone d'Oro nel 2000,e i film indiani sono belli,eleganti e di grande particolarità.
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alessandra
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martedì 22 febbraio 2005
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sensazioni e sentimenti, al femminile
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Avvolti dal ritmo coinvolgente dalle musiche, affascinati da un trionfo di colori sgargianti, sedotti dai sinuosi movimenti delle danze, dalla vellutata freschezza delle sete, vorremmo poterci tuffare nella scena e partecipare anche dei sapori speziati, degli intensi profumi di questo film da vedere con i cinque sensi.
Attraverso le vicende di una famiglia di Nuova Delhi alla vigilia di un matrimonio combinato, viene ritratto, tra tradizione e modernità, il forte approccio emotivo alla vita proprio della cultura punjab.
Una spessa cappa di tradizioni, formalismi, cose taciute, avvolge la vita dei personaggi, che cercano di sfuggire a modo loro, segretamente, a quanto sembra inevitabile.
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Avvolti dal ritmo coinvolgente dalle musiche, affascinati da un trionfo di colori sgargianti, sedotti dai sinuosi movimenti delle danze, dalla vellutata freschezza delle sete, vorremmo poterci tuffare nella scena e partecipare anche dei sapori speziati, degli intensi profumi di questo film da vedere con i cinque sensi.
Attraverso le vicende di una famiglia di Nuova Delhi alla vigilia di un matrimonio combinato, viene ritratto, tra tradizione e modernità, il forte approccio emotivo alla vita proprio della cultura punjab.
Una spessa cappa di tradizioni, formalismi, cose taciute, avvolge la vita dei personaggi, che cercano di sfuggire a modo loro, segretamente, a quanto sembra inevitabile. Ma dietro questa facciata s’intreccia silenziosa una trama di delicati sentimenti visti, una volta tanto, al femminile. E quando, vinta la paura, cadono le maschere, si rompono i silenzi... quando, insomma, la verità viene lasciata affiorare con tutta la sua forza travolgente... l’incontro con l’altro diventa possibile, i sentimenti possono sgorgare liberi e la vita esplode in tutta la sua pienezza sotto la pioggia liberatrice dei monsoni.
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rose gaudiano
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mercoledì 17 novembre 2004
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sincretismi culturali
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L'approccio iniziale è forviante, il film rischia un giudizio scarso, dettato dall'impressione di trovarsi di fronte ad una banale storia inzuccherata, tipo serial televisivo.
Ma al contrario, il lavoro è il risultato di una regia valida e incisiva.
Mira Nair, prende spunto da un matrimonio, rito di passaggio per introdurre lo spettatore nel coloratissimo mondo della cultura indiana.
Siamo a New Delhi, in una casa di famiglia borghese ,ed una ragazza sta per contrarre matrimonio con un connazionale, ma residente negli Stati Uniti.
Il film ruota intorno ai preparativi eccentrici e chiassosi del matrimonio, alla famiglia che si ritrova anche nella memoria dei ricordi passati, e che si adopera unita a collaborare ai preparativi dell'imminente giorno.
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L'approccio iniziale è forviante, il film rischia un giudizio scarso, dettato dall'impressione di trovarsi di fronte ad una banale storia inzuccherata, tipo serial televisivo.
Ma al contrario, il lavoro è il risultato di una regia valida e incisiva.
Mira Nair, prende spunto da un matrimonio, rito di passaggio per introdurre lo spettatore nel coloratissimo mondo della cultura indiana.
Siamo a New Delhi, in una casa di famiglia borghese ,ed una ragazza sta per contrarre matrimonio con un connazionale, ma residente negli Stati Uniti.
Il film ruota intorno ai preparativi eccentrici e chiassosi del matrimonio, alla famiglia che si ritrova anche nella memoria dei ricordi passati, e che si adopera unita a collaborare ai preparativi dell'imminente giorno.
Il film comunque va aldilà della storia, perché è attraverso la stessa storia che introduce le simbologie relative alla cultura indiana, dai colori accesi e pieni di luci, come i rossi indiani, i gialli e gli arancioni, ai disegni minuziosi accuratamente dipinti con l'Hennè sulle mani e i piedi della sposa.
E' un film dove trionfa la simbologia, ricca di storia, che affonda le radici nel passato dei segni, come puro e semplice materiale comunicativo, riducendosi ad atomi elementari di un linguaggio organizzato. E' tutto quello che si legge guardando il film, dai sontuosi e ricchi costumi, agli addobbi floreali, ai drappeggi coloratissimi, alla memoria dei morti .
La regista ci porge immagini contrapposte, il chiuso concitato ambiente familiare e sapienti flash sulla quotidianità di New Delhi, filtrata dalla pioggia scrosciante e la luce soffusa del tramonto.
Il film vuole anche essere un messaggio positivo sulla consapevolezza che il mondo è in comunicazione, in ogni punto del globo e con ogni mezzo.
Il fenomeno dell'internazionalizzazione delle culture è inevitabile. Prima o poi raggiunge chiunque, grazie anche alla tecnologia informatica. E la famiglia del film rappresenta appunto una comunità catturata dal dilagare dell'occidentalizzazione, ormai situata in un sincretismo culturale rilevabile dagli arredi della casa, alle letture di giornali di moda e di informazione come la rivista “Cosmopolitan”, al gioco del golf, pur tuttavia rispettando forme rituali relative alla cultura d'appartenenza. La danza indiana introduce diversità di codici comunicativi, dal facciale, facendo di un volto la metafora di una cultura, al corporeo, fino a mediare diversi registri espressivi come l'amore, la sensualità, la collera ed il disgusto.
Le donne della famiglia fanno clan, si supportano a vicenda in una condizione di vera complicità, fino a denunciare soprusi ricevuti.
E tutto trapela dalla costruzione delle relazioni familiari, che dipanano con estrema naturalezza la qualità dei rapporti fra gli stessi membri.
la pioggia inattesa e scongiurata, infine allieta, se così possiamo dire, il giorno delle nozze. E' l'elemento unificatore della grande famiglia che danza, sotto ombrelli variopinti, che lasciano trasparire una vita che, comunque, avanza in manifestazioni di tradizionale mimica gestuale.
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sublimity
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giovedì 3 gennaio 2002
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gocce di vita
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Ci sono delle fiabe moderne, non piu` su pergamena
o libri antichi consumati da tarli e decorati da polvere di anni
o nel cuore di cantastorie ma su celluloide
che raccontano di atmosfere magiche in posti lontani
di profumi, sentite ora quel profumo di sandalo o di incenso
di movimenti suadenti, mani che danzano decorate d'henne`
di colori e tessuti ricamati e fatti a mano e su telai di legno antico
e di musiche, flauti di Ney, sitar cornette e tamburi di pelle
di storie semplici e storie complicate
Allora spiagge e giungle e sitar che resistono
caparbiamente tra trillii di cellulari
ed ebbrezze di whiskey e auto che attraversano gruppi di mucche sacre
e madri che informano figli innamorati di quotazioni in borsa
templi di denaro e non piu` di Ganesh, Shiva e Brahma
E in quelle spiagge e in quelle atmosfere
il viaggio simbolico e` nei sentimenti nell'umanita`
Quelli sono comuni, transculturali, nel bene e nel male
Ebbrezze estatiche emotive e frantumazione di anime e corpi
per amori proibiti e violenti stupranti piccole vite che crescono
Ma i colori?
Le mani che danzano?
Ritmi tribali, 'bisturi per l'anima' direbbe Solipsegirl
Il linguaggio macchina della danza che porta all'estasi?
Ritmi ipnotici e danze forti?
Corteggiamenti sinuosi di corpi che danzano con le loro anime dentro.
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Ci sono delle fiabe moderne, non piu` su pergamena
o libri antichi consumati da tarli e decorati da polvere di anni
o nel cuore di cantastorie ma su celluloide
che raccontano di atmosfere magiche in posti lontani
di profumi, sentite ora quel profumo di sandalo o di incenso
di movimenti suadenti, mani che danzano decorate d'henne`
di colori e tessuti ricamati e fatti a mano e su telai di legno antico
e di musiche, flauti di Ney, sitar cornette e tamburi di pelle
di storie semplici e storie complicate
Allora spiagge e giungle e sitar che resistono
caparbiamente tra trillii di cellulari
ed ebbrezze di whiskey e auto che attraversano gruppi di mucche sacre
e madri che informano figli innamorati di quotazioni in borsa
templi di denaro e non piu` di Ganesh, Shiva e Brahma
E in quelle spiagge e in quelle atmosfere
il viaggio simbolico e` nei sentimenti nell'umanita`
Quelli sono comuni, transculturali, nel bene e nel male
Ebbrezze estatiche emotive e frantumazione di anime e corpi
per amori proibiti e violenti stupranti piccole vite che crescono
Ma i colori?
Le mani che danzano?
Ritmi tribali, 'bisturi per l'anima' direbbe Solipsegirl
Il linguaggio macchina della danza che porta all'estasi?
Ritmi ipnotici e danze forti?
Corteggiamenti sinuosi di corpi che danzano con le loro anime dentro...
Avete "percezione" della mistica che abbraccia
sentimenti anime emozioni e passioni?
Un "intossicante gusto per la vita" della gente indiana,
dipinto in un trionfo di colori, rosso, arancio, giallo, che
inebriano, dicono
Scusate, devo andare, c'e` il cellulare che squilla
Il lassi e` pronto
Namaste!
http://groups.yahoo.com/group/RitiDiGoa/message/1349
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