pinous
|
venerdì 28 settembre 2001
|
un grande fratello da vedere
|
|
|
|
Altra pellicola di valore per i Coen. Personaggi pittoreschi in un road movie ispirato all’Odissea, con Ulisse che ha le fattezze di Clooney in versione Gable, accompagnato da altri due galeotti in fuga di straordinaria stupidità. Si agitano, nell’allucinante viaggio dei tre, figure quali Polifemo-Goodman, che mette nel sacco il suo epico avversario prendendolo a legnate e derubandolo, Sirene ammalianti ma infide, una Penelope capricciosa e votata al tradimento, politici scaltri pronti a cavalcare l’onda del momento, coreografici riti del K.K.K, un criminale esaltato ma con la faccia da bravo ragazzo.
Alle scene fa da supporto la musica, in pratica onnipresente, una miscela di country e blues che scorre piacevole nelle sequenze come il fiume Mississipi.
[+]
Altra pellicola di valore per i Coen. Personaggi pittoreschi in un road movie ispirato all’Odissea, con Ulisse che ha le fattezze di Clooney in versione Gable, accompagnato da altri due galeotti in fuga di straordinaria stupidità. Si agitano, nell’allucinante viaggio dei tre, figure quali Polifemo-Goodman, che mette nel sacco il suo epico avversario prendendolo a legnate e derubandolo, Sirene ammalianti ma infide, una Penelope capricciosa e votata al tradimento, politici scaltri pronti a cavalcare l’onda del momento, coreografici riti del K.K.K, un criminale esaltato ma con la faccia da bravo ragazzo.
Alle scene fa da supporto la musica, in pratica onnipresente, una miscela di country e blues che scorre piacevole nelle sequenze come il fiume Mississipi. La fotografia tende ad assecondare le sfumature delle sterminate piantagioni d’America, teatro del viaggio, mentre i dialoghi sono a tratti serratissimi e infarciti dell’ormai proverbiale umorismo nero coeniano.
Tanto ritmo, tanti volti bizzarri, ed un pizzico di nonsense in un film che diverte lo spettatore con intelligente brio e superba leggerezza.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pinous »
[ - ] lascia un commento a pinous »
|
|
d'accordo? |
|
paranoidandroid
|
sabato 4 giugno 2005
|
odissea
|
|
|
|
ulteriore testimonianza della genialità dei fatelli coen.
il film è un rifacimento comico e leggero dell'odiessea.
i personaggi sono studiatissi e dotati di una personalità fumettistica geniale. la fotografia è un insieme di citazioni e tributi. il "color seppia" che accompagna il film aiuta nella immedesimazione.
la storia parla di tre evasi (clooney, turturro, tim blake nelson) alla ricerca di un fantomatico tesoro. un vecchio ceco (tiresia) gli predice il futuro. l'odissea dei tre galeotti è esilarante. da polifemo (goodman) alle sirene, da poseidone al ritorno a itaca (nel missisipi). film da vedere più e più volte per apprezzarne al meglio gli spunti registici e per gustare le ottime interpretazioni di un cast ottimo.
[+] ciao paranoidandroid!
(di hanabi3)
[ - ] ciao paranoidandroid!
[+] ciao hanabi3!
(di paranoidandroid)
[ - ] ciao hanabi3!
[+] povero omero...
(di dido93)
[ - ] povero omero...
[+] povera te
(di evil86)
[ - ] povera te
|
|
[+] lascia un commento a paranoidandroid »
[ - ] lascia un commento a paranoidandroid »
|
|
d'accordo? |
|
andrea zagano
|
venerdì 3 maggio 2013
|
ennesimo film di culto, da ricordare.
|
|
|
|
Ennesimo, fantastico film di culto diretto da Joel ed Ethan Coen. La pellicola è ambientata nell’arido Mississippi ed ha come protagonisti tre detenuti che fuggono dal carcere e si imbattono lungo il cammino in una serie di personaggi folli ed avventure di ogni tipo. Una straordinaria fotografia color seppia rende il film ancora più interessante.
“Fratello, dove sei?” è un’opera chiaramente ispirata all’Odissea di Omero. Sono presenti dozzine di riferimenti: dal nome del protagonista interpretato da George Clooney (Ulysses) al canto delle ninfee, passando per l’incontro con un venditore di bibbie (Polifemo) alla riconquista della moglie Penelope, e così via…
Ciò che lega le avventure dei tre personaggi principali è una semplice canzoncina folk che viene cantata proprio dai Soggy Bottom Boys; questa piacevolissima melodia accompagna lo spettatore per tutta la durata del film all’interno di un’atmosfera estremamente solare, facendolo sentire sereno e a proprio agio.
[+]
Ennesimo, fantastico film di culto diretto da Joel ed Ethan Coen. La pellicola è ambientata nell’arido Mississippi ed ha come protagonisti tre detenuti che fuggono dal carcere e si imbattono lungo il cammino in una serie di personaggi folli ed avventure di ogni tipo. Una straordinaria fotografia color seppia rende il film ancora più interessante.
“Fratello, dove sei?” è un’opera chiaramente ispirata all’Odissea di Omero. Sono presenti dozzine di riferimenti: dal nome del protagonista interpretato da George Clooney (Ulysses) al canto delle ninfee, passando per l’incontro con un venditore di bibbie (Polifemo) alla riconquista della moglie Penelope, e così via…
Ciò che lega le avventure dei tre personaggi principali è una semplice canzoncina folk che viene cantata proprio dai Soggy Bottom Boys; questa piacevolissima melodia accompagna lo spettatore per tutta la durata del film all’interno di un’atmosfera estremamente solare, facendolo sentire sereno e a proprio agio. Al termine della pellicola le allegre note di “I Am a Man of Constant Sorrow” continueranno a riecheggiare nella testa dello spettatore come se non fosse ancora finita.
Come in tutte le opere firmate Coen c’è spazio per mille assurdità, chiari riferimenti, sottili provocazioni e libere interpretazioni.
La fantasia di questi due terribili genietti non ha limiti. Il film ha ricevuto tre nomination agli Oscar non vincendone nemmeno uno (la statuetta per la miglior fotografia sarebbe stata strameritata). Detto questo, “Fratello, dove sei?” è una commedia unica nel suo genere, caratterizzata da decine di sottotesti che stimolano l’intelligenza umana nel coglierli.
Si dice che George Clooney abbia accettato la parte senza nemmeno leggere la sceneggiatura, tanto era ansioso di lavorare con i Coen, dimostrandolo in un’interpretazione tra le migliori della sua importante carriera.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andrea zagano »
[ - ] lascia un commento a andrea zagano »
|
|
d'accordo? |
|
fabiooo12
|
sabato 26 febbraio 2011
|
ottimo direi
|
|
|
|
Davvero un bel film!! Regia impeccabile e grandi attori danno vita ad un epopea decisamente sopra le righe che mischia sorrisi e malinconie della vecchia America in una trama non innovativa ma di certo mai banale. Il tema del viaggio (tanto caro ai Coen) ci regala un film che cerca di prendersi sul serio ma che ha il pregio di farti ridere più di molti film comici attraverso uno genuinità rara. Buona Visione
|
|
[+] lascia un commento a fabiooo12 »
[ - ] lascia un commento a fabiooo12 »
|
|
d'accordo? |
|
bella earl!
|
sabato 23 luglio 2011
|
o brother, where are thou?
|
|
|
|
- Lui è il governatore Menelao "Passami i biscotti Pappy" O'Daniel, e sarebbe molto contento se voi usaste la sua farina. E anche se lo votaste al ballottaggio. -
L'opera satirica dei fratelli Coen è una ripresa dell'"Odissea" del grande Omero e racconta le bizzare vicende che hanno colpito i tre personaggi Ulysses, Pete e Delmar. I Coen dirigono un cast d'eccezione con cui lavorano in sintonia e in maniera perfetta. La loro direzione è impeccabile, come sempre, e il loro umorismo molto ricercato. Clooney, Turturro e Blake Nelson lavorano splendidamente insieme e i loro personaggi sono ben caratterizzati e da ricordare.
[+]
- Lui è il governatore Menelao "Passami i biscotti Pappy" O'Daniel, e sarebbe molto contento se voi usaste la sua farina. E anche se lo votaste al ballottaggio. -
L'opera satirica dei fratelli Coen è una ripresa dell'"Odissea" del grande Omero e racconta le bizzare vicende che hanno colpito i tre personaggi Ulysses, Pete e Delmar. I Coen dirigono un cast d'eccezione con cui lavorano in sintonia e in maniera perfetta. La loro direzione è impeccabile, come sempre, e il loro umorismo molto ricercato. Clooney, Turturro e Blake Nelson lavorano splendidamente insieme e i loro personaggi sono ben caratterizzati e da ricordare. La sceneggiatura, curata da Ethan Coen, è impeccabile e il miscuglio di generazioni percepibile nel film è piacevole.
Un capolavoro del cinema e una grandissima interpretazione dell'"Odissea".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a bella earl! »
[ - ] lascia un commento a bella earl! »
|
|
d'accordo? |
|
greatsteven
|
mercoledì 22 novembre 2017
|
citazionista, metaforico, un capolavoro d'eleganza
|
|
|
|
FRATELLO, DOVE SEI? (USA, 2000) diretto da JOEL & ETHAN COEN. Interpretato da GEORGE CLOONEY, TIM BLAKE NELSON, JOHN TURTURRO, JOHN GOODMAN, HOLLY HUNTER, CHRIS THOMAS KING, CHARLES DURNING, DEL PENTECOST, MICHAEL BADALUCCO, WAYNE DUVALL, ED GALE, RAY MCKINNON
In un campo di pietre del Mississippi lavorano tre detenuti bianchi, unici in un vasto carcere popolato interamente da neri: Everett Ulysses McGill, Delmar O’Donnell e Pete Hogwallop. Il primo convince gli altri due a filarsela a gambe levate dai lavori forzati e dalla vita di stenti in prigione con la promessa di andare a recuperare un fastoso (ma fantomatico) tesoro. Intraprenderanno un lungo viaggio per tutto lo Stato, venendo più volte braccati e ricercati dalla Polizia Federale (addirittura Pete, per un periodo, ritornerà sotto i ceppi a spaccare sassi), incontreranno donne-ninfee che fanno il bagno nei laghi seminude, gruppi del Ku Klux Klan, un giovanissimo chitarrista afroamericano profondamente religioso, i parenti di Pete che lo lasceranno a becco asciutto contro ogni sua aspettativa, e anche la fortuna di incidere (cosa che tornerà loro molto utile in futuro, al punto da permettergli di salvarsi la vita) un brano musicale che raccoglie tonalità dai vecchi canti degli spaccapietre di carnagione scura, intitolato “I’m A Man of Constant Sorrow”, presso una vecchia stazione radio, accompagnati dalla chitarra del simpatico Tommy Johnson.
[+]
FRATELLO, DOVE SEI? (USA, 2000) diretto da JOEL & ETHAN COEN. Interpretato da GEORGE CLOONEY, TIM BLAKE NELSON, JOHN TURTURRO, JOHN GOODMAN, HOLLY HUNTER, CHRIS THOMAS KING, CHARLES DURNING, DEL PENTECOST, MICHAEL BADALUCCO, WAYNE DUVALL, ED GALE, RAY MCKINNON
In un campo di pietre del Mississippi lavorano tre detenuti bianchi, unici in un vasto carcere popolato interamente da neri: Everett Ulysses McGill, Delmar O’Donnell e Pete Hogwallop. Il primo convince gli altri due a filarsela a gambe levate dai lavori forzati e dalla vita di stenti in prigione con la promessa di andare a recuperare un fastoso (ma fantomatico) tesoro. Intraprenderanno un lungo viaggio per tutto lo Stato, venendo più volte braccati e ricercati dalla Polizia Federale (addirittura Pete, per un periodo, ritornerà sotto i ceppi a spaccare sassi), incontreranno donne-ninfee che fanno il bagno nei laghi seminude, gruppi del Ku Klux Klan, un giovanissimo chitarrista afroamericano profondamente religioso, i parenti di Pete che lo lasceranno a becco asciutto contro ogni sua aspettativa, e anche la fortuna di incidere (cosa che tornerà loro molto utile in futuro, al punto da permettergli di salvarsi la vita) un brano musicale che raccoglie tonalità dai vecchi canti degli spaccapietre di carnagione scura, intitolato “I’m A Man of Constant Sorrow”, presso una vecchia stazione radio, accompagnati dalla chitarra del simpatico Tommy Johnson. Faranno anche la conoscenza con George Nelson, rapinatore di banche che si proclama il più temibile bandito che l’America abbia mai conosciuto, che poi però si ritirerà lasciando ai tre ex galeotti anche la sua parte di bottino, e che rivedranno più avanti catturato dalle forze dell’ordine. Meno felice sarà l’incontro con Big Dan Teague, venditore ambulante di Bibbie che li malmenerà tutti e tre, forte della sua massiccia corporatura, perché gli avevano in precedenza sottratto l’automobile. Malgrado si scopra, verso la fine del penoso e impegnativo viaggio, che l’unico obiettivo che Everett aveva in testa era quello di raggiungere la ex moglie Penelope per convincerla a non risposarsi, un’alluvione provocata dal cedimento di una diga risolverà in modo inaspettato e rocambolesco le sorti dei tre irriducibili amiconi. Sullo sfondo, la campagna elettorale del governatore del Mississippi in carica Pappy O’Daniel contro lo sfidante Homer Stokes. Dei tre, Pete è un manigoldo con pochi scrupoli e vari parenti campagnoli sparsi un po’ dappertutto, Delmar è alquanto babbeo e dunque preferisce affidare la sua sorte agli altri due, mentre l’unico a possedere un po’ di buonsenso e intelligenza è Everett, il quale è più che altro, però, dotato di una irrefrenabile parlantina. Il trio Clooney-Nelson-Turturro mette insieme un terzetto di protagonisti che, sotto l’egida protettrice e guidatrice dei fratelli più in gamba del cinema statunitense, strappa sonore risate con l’inconfondibile humour nero e lo stile caustico e malinconico che da oltre trent’anni costituisce il marchio di fabbrica incancellabile dei Coen. I tre personaggi principali sanno imbastire un’eccezionale intesa di squadra e un gioco di scambi di vedute molto interessante, ma anche gli altri interpreti non son da meno: la Hunter è una moglie divisa fra il nuovo marito, gentiluomo mingherlino e azzimato, che sta per sposare, e l’affetto che sotto sotto prova ancora per il consorte divorziato, finito dietro le sbarre per aver esercitato la professione di avvocato senza la licenza, e ci mette la sua consueta carineria femminile abbinata ad un piglio volenteroso che non si fa mettere i piedi in testa; J. Goodman è un venditore ambulante di testi sacri che tiene sempre una benda sull’occhio malgrado poi sappia picchiare a dovere chi gli fa dei torti, pur avendolo dapprima blandito con false promesse e raggiri prontamente architettati; C. T. King è l’unico personaggio completamente positivo, che il trio summenzionato salva dal linciaggio dei razzisti per riconoscenza in quanto precedentemente avevano inciso in studio un pezzo che passavano costantemente tutte le radio dello Stato, riscuotendo ovunque un successo strepitoso; C. Durning è il tipico uomo politico d’oltreoceano, in puro stile e senza una sola sbavatura: arrogante, megalomane, pronto a qualunque scorrettezza, determinato e pungente; infine, M. Badalucco è un efficiente ladro di prima categoria, per intenderci uno di quelli che col mitra in pugno fanno sul serio, insofferente al nomignolo per lui riduttivo di Babyface, ma in fondo di buon cuore quando abbandona l’attività criminosa per avviarsi verso un destino che anche lui ignora. Bellissima colonna sonora country che mescola pezzi blues e folk nella migliore tradizione made in USA. I Coen sanno poi coprirsi di collaboratori tecnici che non deludono mai le loro aspettative: alle musiche vediamo T Bone Burnett e Carter Burwell, che impreziosiscono le sequenze di ritmi allegri e concitati; alla fotografia abbiamo Roger Deakins, abilissimo nel prologo nel passare dal bianco e nero iniziale al colore successivo mediante sfumature graduali; un’ottima Nancy Haigh si è occupata della scenografia, ricostruendo con dovizioso rigore stilistico gli Stati Uniti all’epoca della Grande Depressione, con attenzione precipua anche ai costumi che fanno viaggiare con la mente anche lo spettatore più giovane, catapultandolo indietro nel tempo. Il soggetto è liberamente tratto dall’Odissea di Omero e, nonostante la pesantezza e la ridicolaggine della parodia, l’effetto conclusivo è molto più che dignitoso e apprezzabile: una commedia da vedere e rigustare dal principio al termine, senza una sola caduta di tono o un solo momento deprecabile. Come d’abitudine, Joel scrive la sceneggiatura, Ethan produce e insieme dirigono: squadra vincente non si cambia, e questa volta l’eccezione non manda a farsi friggere la regola! Una pellicola davvero squisita, che sa anche far riflettere su temi importanti, e che solo la fucina dei Coen poteva concepire: veramente deliziosa, altissima e divertente oltre ogni previsione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a greatsteven »
[ - ] lascia un commento a greatsteven »
|
|
d'accordo? |
|
achab50
|
lunedì 25 maggio 2015
|
on the road a cinque palle
|
|
|
|
Non mi perdo un film "On the road" perchè trovo che sia una maniera intelligente di conoscere (mutatis mutandis) la vita degli americani marginali, quasi sempre emarginati, e c'è sempre qualcosa di nuovo e di sorprendente se considerato nella nostra ottica.
Il film inizia con una citazione dell'Odissea e si svolge fra campagne desolate, acutamente rese ancora più deprimenti da una fotografia virata nei colori seppiati che è essa stessa un capolavoro nel capolavoro.
I tre evasi durante la loro Odissea, non altrimenti si può definire, incontrano una quantità indescrivibile di personaggi a tutto tondo (qui emerge la maestria dei registi) descritti con pochi tratti ma vivissimi e soprattutto credibili.
[+]
Non mi perdo un film "On the road" perchè trovo che sia una maniera intelligente di conoscere (mutatis mutandis) la vita degli americani marginali, quasi sempre emarginati, e c'è sempre qualcosa di nuovo e di sorprendente se considerato nella nostra ottica.
Il film inizia con una citazione dell'Odissea e si svolge fra campagne desolate, acutamente rese ancora più deprimenti da una fotografia virata nei colori seppiati che è essa stessa un capolavoro nel capolavoro.
I tre evasi durante la loro Odissea, non altrimenti si può definire, incontrano una quantità indescrivibile di personaggi a tutto tondo (qui emerge la maestria dei registi) descritti con pochi tratti ma vivissimi e soprattutto credibili. Straordinarie le performances di molti caratteristi, praticamente perfetti i tre sgangherati protagonisti. Anche se direi che la vera protagonista è l'America rurale, semplificatoria. In una parola Yankee.
Deliziosi i dialoghi.
Tutta la macchina gira alla perfezione, non una sbavatura. Su tutto, ad omogeneizzare un così bel prodotto, una colonna musicale da oscar.
Film da vedere e rivedere
[-]
|
|
[+] lascia un commento a achab50 »
[ - ] lascia un commento a achab50 »
|
|
d'accordo? |
|
aristoteles
|
domenica 4 ottobre 2015
|
soggy bottom boys
|
|
|
|
Tre fuggiaschi in una avventura divertente e spettacolare.
Al ritmo di musica country si susseguono storie al limite dell'incredibile e del surreale.
Come al solito,in alcune parti,i fratelli Coen eccedono, tuttavia credo che questo sia il loro prodotto migliore.
Famiglie e tesori nascosti,gruppi musicali,confraternite di razzisti,ladri di banche,ciechi premonitori,politici e tante altre situazioni e personaggi divertenti accompagnano i galeotti verso un nuovo finale delle loro vite disastrate.
Un'avventura frizzante e dal ritmo frenetico ma mai troppo confusionario.
Fantastiche le interpretazioni di Clooney,Nelson e Turturro.
|
|
[+] lascia un commento a aristoteles »
[ - ] lascia un commento a aristoteles »
|
|
d'accordo? |
|
kondor17
|
sabato 28 febbraio 2015
|
unico
|
|
|
|
Assolutamente geniale. Ho rivisto ieri questo film e ogni volta mi svela nuove facce e dettagli che nelle precedenti visioni mi erano sfuggite. Questo accade solo per i capolavori, categoria di cui quest'opera fa parte di diritto. È un piacere per gli occhi la mente la storia il sogno. Non esiste una battuta, una scena un fotogramma fuori posto. Grandissimo.
Riguardare per credere :-)
Ottima la recensione del sig. Farinotti
|
|
[+] lascia un commento a kondor17 »
[ - ] lascia un commento a kondor17 »
|
|
d'accordo? |
|
rmarci 05
|
domenica 26 maggio 2019
|
delizioso, divertente, metaforico e riflessivo
|
|
|
|
Dopo la consacrazione con il Premio Oscar alla sceneggiatura per Fargo, i fratelli Coen si cimentano nella realizzazione di un film ironicamente ispirato all’Odissea di Omero: apparentemente una futile parodia del celebre poema epico, Fratello, dove sei? è in realtà una gigantesca metafora che prende spunto dalla letteratura del passato per rispecchiarla nell’epoca contemporanea, con lo scopo di compiere un viaggio nell’America degli anni ‘30 e mostrarne la società in tutti i suoi aspetti: la corruzione, l’odio razziale e la criminalità, ma anche la sincerità degli amici e l’amore per la famiglia, elementi che trasmettono una punta di bontà in un mondo decadente, raccontati con un ottimismo misurato e mai buonista.
[+]
Dopo la consacrazione con il Premio Oscar alla sceneggiatura per Fargo, i fratelli Coen si cimentano nella realizzazione di un film ironicamente ispirato all’Odissea di Omero: apparentemente una futile parodia del celebre poema epico, Fratello, dove sei? è in realtà una gigantesca metafora che prende spunto dalla letteratura del passato per rispecchiarla nell’epoca contemporanea, con lo scopo di compiere un viaggio nell’America degli anni ‘30 e mostrarne la società in tutti i suoi aspetti: la corruzione, l’odio razziale e la criminalità, ma anche la sincerità degli amici e l’amore per la famiglia, elementi che trasmettono una punta di bontà in un mondo decadente, raccontati con un ottimismo misurato e mai buonista. Tutte le tematiche trattate ed i numerosi spunti di riflessione presenti nel film sono esaltati da un tono meravigliosamente ironico e leggero, arricchito da dialoghi ironici e brillanti nonché da una sceneggiatura a dir poco geniale. La fotografia splendidamente vivace e la colonna sonora country seguono con brio i tre protagonisti, che si muovono davanti alla macchina da presa con una naturalezza più unica che rara. L’unico, piccolo difetto è la recitazione leggermente sottotono di John Turturro, probabilmente limitato da un personaggio poco approfondito. Comunque è , probabilmente, uno dei migliori film dei Coen, e per questo imperdibile. 4 stelle su 5.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rmarci 05 »
[ - ] lascia un commento a rmarci 05 »
|
|
d'accordo? |
|
|