francesco2
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domenica 12 agosto 2012
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oltre la poetica di verga
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Altro eccellente cinema di Raimi, che ha preceduto di oltre dieci anni l'ottimo "Drag me to Hell", e che in Italia è stato -Credo- assai sfortunato al botteghino.
Chi cerchi di analizzarlo, andando oltre l'"apparenza di film poliziesco"(?) potrebbe avanzare un'obiezione: sarà sì interessante, anche ben recitato, ma ciò non toglie che non dica nulla di nuovissimo. in fondo Verga, molto più di un secolo fa, ci aveva anticipato che i poveri, quando cercano di uscire dalla propria condizione, si imbarcano (Letteralmente!) in tragedie più grandi di loro.
Se qualcuno lo dicesse, credo si sbagli. Perché ad avere la reazione peggiore è la coppia più "Middle class" rispetto agli altri, e quanto a tenore di vita (Non altissimo, in realtà, stando alle parole della moglie), e quanto a livello socio-culturale.
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Altro eccellente cinema di Raimi, che ha preceduto di oltre dieci anni l'ottimo "Drag me to Hell", e che in Italia è stato -Credo- assai sfortunato al botteghino.
Chi cerchi di analizzarlo, andando oltre l'"apparenza di film poliziesco"(?) potrebbe avanzare un'obiezione: sarà sì interessante, anche ben recitato, ma ciò non toglie che non dica nulla di nuovissimo. in fondo Verga, molto più di un secolo fa, ci aveva anticipato che i poveri, quando cercano di uscire dalla propria condizione, si imbarcano (Letteralmente!) in tragedie più grandi di loro.
Se qualcuno lo dicesse, credo si sbagli. Perché ad avere la reazione peggiore è la coppia più "Middle class" rispetto agli altri, e quanto a tenore di vita (Non altissimo, in realtà, stando alle parole della moglie), e quanto a livello socio-culturale. Anzi: è proprio il personaggio stesso della Fonda (In un eccesso di misoginia, forse?), che dopo una perplessità iniziale dà al marito suggerimenti assai perversi, e che avrà alla fine un ruolo decisivo.
In conclusione, una spirale da cui non si esce più, una volta entrati. In apparenza.....Non svelo oltre, per chi non abbia visto il film. Ma probabilmente Raimi, con un finale diverso, ne avrebbe tradito lo spirito.
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fabal
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giovedì 3 luglio 2014
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il rimorso batte l'avidità
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Hank, Jacob e Lou trovano il relitto di un aereo seppellito sotto la neve. Al suo interno c'è un borsone con una fortuna: quattro milioni di dollari in contanti. I tre decidono di tenere il malloppo, ma prima di spartirselo devono assicurarsi che nessuno lo reclami. La custodia spetta ad Hank: ma l'attesa si rivela snervante.
Sam Raimi, amico e collaboratore dei Coen (produttori del famoso La Casa), dimostra un certo feeling narrativo con Fargo, a cui Soldi Sporchi è affine non solo a livello formale. Che il ritrovamento anticipi tragedie appare scontato, ed anche la catena di violenze impreviste è un tipo marchio dei Coen. A simple plan, però, rinuncia allo sfondo vagamente ironico, ripulendo di qualsiasi connotato grottesco le situazioni e i personaggi.
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Hank, Jacob e Lou trovano il relitto di un aereo seppellito sotto la neve. Al suo interno c'è un borsone con una fortuna: quattro milioni di dollari in contanti. I tre decidono di tenere il malloppo, ma prima di spartirselo devono assicurarsi che nessuno lo reclami. La custodia spetta ad Hank: ma l'attesa si rivela snervante.
Sam Raimi, amico e collaboratore dei Coen (produttori del famoso La Casa), dimostra un certo feeling narrativo con Fargo, a cui Soldi Sporchi è affine non solo a livello formale. Che il ritrovamento anticipi tragedie appare scontato, ed anche la catena di violenze impreviste è un tipo marchio dei Coen. A simple plan, però, rinuncia allo sfondo vagamente ironico, ripulendo di qualsiasi connotato grottesco le situazioni e i personaggi. Raimi si cala in una dimensione più intima, in cui non vige la leggerezza morale degli antieroi di Fargo o di Non è un paese per vecchi. Hank e Jacob, invece, sono legati da un rapporto emotivo sempre visibile, che ben presto estromette l'asettico Lou - il bruto di turno - dalla vicenda.
E' la sottintesa alleanza tra i due fratelli a costituire il vero elemento di tensione del film, più di un thrilling comunque autorevole nel finale. Il sangue versato non è un capriccio, ma il frutto di una perdita di controllo sugli eventi, un incidente di percorso (obbligato) che nulla ha a che vedere con la grottesca follia dei criminali alla Stormare o alla Bardem. I tre amici diventano assassini più che mai improvvisati, incapaci di gestire un'emotività precariamente in equilibrio tra la razionalità di Paxton e la fragilità di Thornton. Ciascuno ne esce con la propria piccolezza, fallendo nel gestire una situazione dominata più dai rimorsi che dal cinismo e, in ultima analisi, dall'avidità. E' questa la lezione partorita da un Sam Raimi in grande spolvero che firma una delle sue più belle e sottovalutate pellicole.
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achab50
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lunedì 29 agosto 2016
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congegno ad orologeria
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Doveroso rimpianto che non abbiano tradotto il titolo originale che suona "un piano semplice", ma sembra che i titolisti italiani si divertano a straziare i film.
Risparmio la trama che si trova ovunque; quello che mi preme far passare è la straordinaria progressione di incrudelimento degli animi che il regista e lo sceneggiatore riescono ad esprimere, evitando quei salti mortali che facilmente rendono non credibile una trama e ridicole marionette gli attori. Qui siamo di fronte ad un cast splendido. Assolutamente straordinario Billy Bob Thornton il "fratello scemo" che con l'avanzare della vicenda si rivela essere l'unica persona umana che meriti questo titolo; notevole che tutto avvenga con l'uso di un paio d'occhiali che si rompono e si ricompongono quasi a sottolineare i vari passaggi.
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Doveroso rimpianto che non abbiano tradotto il titolo originale che suona "un piano semplice", ma sembra che i titolisti italiani si divertano a straziare i film.
Risparmio la trama che si trova ovunque; quello che mi preme far passare è la straordinaria progressione di incrudelimento degli animi che il regista e lo sceneggiatore riescono ad esprimere, evitando quei salti mortali che facilmente rendono non credibile una trama e ridicole marionette gli attori. Qui siamo di fronte ad un cast splendido. Assolutamente straordinario Billy Bob Thornton il "fratello scemo" che con l'avanzare della vicenda si rivela essere l'unica persona umana che meriti questo titolo; notevole che tutto avvenga con l'uso di un paio d'occhiali che si rompono e si ricompongono quasi a sottolineare i vari passaggi.
Brutale Bridget Fonda che a dispetto della sua innata grazia rivela qui un risvolto noir del tutto inatteso. Un po' sotto tono Bill Paxton.
E' abbastanza sorprendente che un film come questo non abbia aperto un intero filone di genere, anche se mettere in scena una macchina così perfetta, che non perde un colpo nemmeno nel finale, davvero a sorpresa, deve aver scoraggiato qualche tentativo.
Anche l'atmosfera ghiacciata, l'assenza continua di sole, gli interni claustrofobici contribuiscono allo scopo. Bella la colonna sonora con echi del mondo classico e persino dell'epoca barocca.
Super consigliato, fossero tutti così i film
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ennio
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lunedì 10 dicembre 2018
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e' comunque meglio il romanzo originale
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Prima di recensire il film consiglio a tutti il romanzo originale "Un piano semplice". Uno dei migliori thriller letti negli ultimi anni.
Il film in realtà nella prima parte è molto fedele al romanzo, e il lettore-spettatore rimane affascinato dalla riproposizione a volte molto dettagliata di certe particolarità (il corvo che becca Hank, la volpe con la gallina in bocca, il ponte dove cade la motoslitta esattamente identico a come me l'ero immaginato!). Uno sforzo ammirevole da parte della produzione.
Nella seconda metà il film cade in quella che sembra la "maledizione del film tratto da romanzo", cambiando, a mio avviso inutilmente, parti importanti del plot.
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Prima di recensire il film consiglio a tutti il romanzo originale "Un piano semplice". Uno dei migliori thriller letti negli ultimi anni.
Il film in realtà nella prima parte è molto fedele al romanzo, e il lettore-spettatore rimane affascinato dalla riproposizione a volte molto dettagliata di certe particolarità (il corvo che becca Hank, la volpe con la gallina in bocca, il ponte dove cade la motoslitta esattamente identico a come me l'ero immaginato!). Uno sforzo ammirevole da parte della produzione.
Nella seconda metà il film cade in quella che sembra la "maledizione del film tratto da romanzo", cambiando, a mio avviso inutilmente, parti importanti del plot. E ciò nonostante il fatto che Scott Smith, l'autore del libro, sia anche soggettista e sceneggiatore del film! Bisogna però ammettere che la sostanza della storia rimane quella originale. Ciò che manca, purtroppo ma non gli si può fare una colpa, è la fine lettura psicologica che l'autore dà ai personaggi del romanzo, prima tra tutte la descrizione del gorgo di violenza e cinismo in cui, rendendosene conto ma accettandolo coscientemente pur tra sporadici sensi di colpa, cade il protagonista, affiancato dalla moglie complice e suggeritrice dei suoi misfatti.
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kondor17
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martedì 23 giugno 2015
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ottimo per tre quarti
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Sam raimi, maestro dell'horror, si cimenta con successo in un buon thriller dal ritmo serrato, con continui colpi di scena. Riprendendo temi a lui cari quali i corvi e le situazioni senza via di scampo, lo spettatore viene trascinato verso una sorta di cupa spirale, fatta di decisioni drastiche e cruente, necessarie a coprire una serie di misfatti resisi necessari per coprire il furto del denaro ed impedirne la scoperta da parte delle forze dell'ordine. L'immensa quantità di banconote trasforma quindi i tre fortunati avventori in criminali e assassini, costretti ad eliminare tracce e testimoni prima che questi possano pregiudicare l'esito del colpo - ritrovamento. La presenza sempre più invadente di Sarah (Bridget fonda, moglie di Hank, Bill Paxton) alla fine stanca e ci si domanda cosa c'entri e come possa una neo mamma avere idee tanto precise e chirurgicamente infallibili, a distanza, tra l'altro.
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Sam raimi, maestro dell'horror, si cimenta con successo in un buon thriller dal ritmo serrato, con continui colpi di scena. Riprendendo temi a lui cari quali i corvi e le situazioni senza via di scampo, lo spettatore viene trascinato verso una sorta di cupa spirale, fatta di decisioni drastiche e cruente, necessarie a coprire una serie di misfatti resisi necessari per coprire il furto del denaro ed impedirne la scoperta da parte delle forze dell'ordine. L'immensa quantità di banconote trasforma quindi i tre fortunati avventori in criminali e assassini, costretti ad eliminare tracce e testimoni prima che questi possano pregiudicare l'esito del colpo - ritrovamento. La presenza sempre più invadente di Sarah (Bridget fonda, moglie di Hank, Bill Paxton) alla fine stanca e ci si domanda cosa c'entri e come possa una neo mamma avere idee tanto precise e chirurgicamente infallibili, a distanza, tra l'altro. Nel finale quindi perde, ma il film per una buona ora è veramente ottimo. L'interpretazione di Billy Bob Thornton da sola vale il prezzo del biglietto. Voto 7.
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