antoniopagano
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martedì 6 febbraio 2018
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italiani in viaggio
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Due treni si incrociano, nella narrazione: un Palermo-Milano, negli anni ’60, e un Milano-Palermo, nei primi anni ’90. Gli stessi personaggi vivono uno stesso viaggio, ma all’inverso, e fanno il bilancio della propria esistenza, segnata anche in virtù degli eventi del viaggio di tanti anni prima. Tanto rammarico, disillusione e speranze ancora vive, rispetto ad un’Italia che negli anni ’60 mischiava le sue carte per costruire un Paese socialmente più omogeneo.
Il conduttore del wagon lit (Giulio Scarpati) a cui riappare il fantasma (Vanessa Gravina) di un passato malinconico, l’infermiera e il maestro elementare aspirante scrittore (Giuliana De Sio e Roberto Citran) che si lasciano con la stessa subitanea indecisione con cui si sono incontrati e amati, la giovane siciliana (Tiziana Lodato) che baratterà l’amore con la stabilità, l’imprenditore amorale (Ivano Marescotti) che lascia a suo figlio i totem della propria rapacità (l’impresa e l’amante), il prete (Claudio Bigagli) che ha scalato la gerarchia ecclesiastica conservando nostalgica tenerezza per la ragazza madre calabrese (Maria Grazia Cucinotta).
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Due treni si incrociano, nella narrazione: un Palermo-Milano, negli anni ’60, e un Milano-Palermo, nei primi anni ’90. Gli stessi personaggi vivono uno stesso viaggio, ma all’inverso, e fanno il bilancio della propria esistenza, segnata anche in virtù degli eventi del viaggio di tanti anni prima. Tanto rammarico, disillusione e speranze ancora vive, rispetto ad un’Italia che negli anni ’60 mischiava le sue carte per costruire un Paese socialmente più omogeneo.
Il conduttore del wagon lit (Giulio Scarpati) a cui riappare il fantasma (Vanessa Gravina) di un passato malinconico, l’infermiera e il maestro elementare aspirante scrittore (Giuliana De Sio e Roberto Citran) che si lasciano con la stessa subitanea indecisione con cui si sono incontrati e amati, la giovane siciliana (Tiziana Lodato) che baratterà l’amore con la stabilità, l’imprenditore amorale (Ivano Marescotti) che lascia a suo figlio i totem della propria rapacità (l’impresa e l’amante), il prete (Claudio Bigagli) che ha scalato la gerarchia ecclesiastica conservando nostalgica tenerezza per la ragazza madre calabrese (Maria Grazia Cucinotta).
I viaggi ci segnano, questo è il messaggio, e le nostre storie individuali, più o meno riuscite, si compongono nel respiro unico di una collettività vasta e ingiudicabile che vorremmo fosse popolo: gli Italiani. Il treno è protagonista a sua volta, come palcoscenico e contenitore delle tante storie, e per i molteplici richiami nelle inquadrature e nei dialoghi. Proprio la percezione del treno da parte del conduttore della carrozza letto a tanti anni di distanza offre una lettura dello story telling: all’entusiasmo iniziale (“mi piace tutto del treno … un odore pieno di cose, e poi il rumore, mi piace il rumore che non finisce mai … e poi le rotaie sempre davanti che corrono via”) subentra l’amaro disincanto di trent’anni dopo (“i treni sì, quelli non mia hanno mai deluso, ma anche loro hanno un difetto, vanno sempre avanti e indietro, non cambiano mai direzione”).
Le storie dei personaggi, però, non muoiono con la fine del film: si può continuare a immaginare le loro prosecuzioni. Emblematica è l’inquadratura finale della famiglia siciliana che arriva a Milano negli anni ’60 e discende, sola, lo scalone monumentale di Milano Centrale: da quelle scale ricomincerà la loro vita e ancora non sanno se saranno accolti dalla metropoli o solo inghiottiti. Di loro, il piccolo Nino si realizzerà diventando macchinista: lo ritroveremo (Claudio Botosso) proprio alla conduzione della locomotiva negli anni ’90 e sarà l’unico dei personaggi a conservare le immagini sognanti che aveva tanti anni prima (“i binari sembrano d’argento”).
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typemismatch
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domenica 18 luglio 2010
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emozioni a non finire
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Questo film è uno dei migliori che abbia mai visto, regala emozioni a non finire... Quando ormai ti sei quasi "affezionato" ai personaggi iniziali vederli 30 anni dopo ti stupisce continuamente, scena dopo scena. Nulla di esplicito ti dice come si sono evolute le vite dei passeggeri, ma con i loro dialoghi capisci tutto da te, lo spettatore è reso così partecipe dei drammi, delle gioie e delle malinconie. Ottimi gli attori, un Giulio Scarpati che ti fa provare l'entusiasmo prima e la stanchezza e tristezza dopo, Maria Grazia Cucinotta bravissima i suoi occhi dicono tutto senza parlare, trasmettono tutta la profondita della sofferenza di una donna siciliana. Il film alla fine dice tutto e niente puoi continuare ad immaginare a costruire dei possibili avvenimenti futuri per quei personaggi.
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Questo film è uno dei migliori che abbia mai visto, regala emozioni a non finire... Quando ormai ti sei quasi "affezionato" ai personaggi iniziali vederli 30 anni dopo ti stupisce continuamente, scena dopo scena. Nulla di esplicito ti dice come si sono evolute le vite dei passeggeri, ma con i loro dialoghi capisci tutto da te, lo spettatore è reso così partecipe dei drammi, delle gioie e delle malinconie. Ottimi gli attori, un Giulio Scarpati che ti fa provare l'entusiasmo prima e la stanchezza e tristezza dopo, Maria Grazia Cucinotta bravissima i suoi occhi dicono tutto senza parlare, trasmettono tutta la profondita della sofferenza di una donna siciliana. Il film alla fine dice tutto e niente puoi continuare ad immaginare a costruire dei possibili avvenimenti futuri per quei personaggi... BELLISSIMO!
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peppe
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lunedì 2 febbraio 2009
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è il treno del sud
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Il viaggio Palermo- Milano e poi il ritorno molti anni dopo, le cose sono cambiate, ma qualcosa di vecchio è rimasto... Il capotreno, interpretato da un ottimo Giulio Scarpati, è ormai vecchio e stanco della propria vita... Merita un 10 solamente la scena dei due treni che si incrociano, l'uno per un verso l'altro per l'altro, e i due "Scarpati" che si guardano... Un treno è diretto a Milano negli anni '60 pieno di valigie di cartone e tante speranze, mentre l'altro stanco ritorna a Palermo trent'anni dopo...
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ale83
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lunedì 31 dicembre 2007
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data di uscita?
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Qualcuno sa la data precisa di uscita nei cinema di questo film? Grazie.
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peppe
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domenica 19 agosto 2007
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giulio scarpati e la sua vita su un treno
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un treno con gli occhi di un controllore di viaggio, prima un giovane e inesperiente scarpati, sul palermo-milano, e poi il ritorno da vecchio, con gli stessi personaggi, dopo diversi anni. un flashback continuo, un viaggio tra realtà e fantasia, molto introverso, un inno all'italia e alla sua storia, all'emigrazione al nord nel dopoguerra, e ai problemi che ci assalgono.
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odraccir
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mercoledì 4 luglio 2007
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bellissimo!
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Questo film è bellissimo. Ti regala emozioni incredibili. E' bellissimo vedere l'evoluzione delle vite dei personaggi molti anni dopo. Per alcuni i sogni si sono avverati, per altri no... E' uno dei migliori film italiani di tutti i tempi. DA VEDERE, REGISTRARE E RI-VEDERE!
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