Una pura formalità |
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Un film di Giuseppe Tornatore.
Con Gérard Depardieu, Roman Polanski, Nicola Di Pinto, Sergio Rubini, Paolo Lombardi.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Italia 1994.
- Penta Distribuzione
uscita lunedì 8 agosto 1994.
MYMONETRO
Una pura formalità
valutazione media:
3,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il capolavoro kafkiano di Tornatoredi JayanFeedback: 25017 | altri commenti e recensioni di Jayan |
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domenica 22 aprile 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Pur essendo molto diverso da tutti i film realizzati da Tornatore, è forse il più bello, senza nulla togliere al merito ad altri film come "Nuovo cinema Paradiso" o "La sconosciuta"... Sembra di leggere un romanzo di Kafka, a cui attinge la capacità di creare atmosfere cupe, grottesche, surreali, o meglio, in questo caso, tra realtà e sogno. Sembra tutto un incubo, ma si vede poi che è la realtà. Uno scrittore famoso è da anni recluso volontario in un casale in campagna, da sei anni isolato dal mondo perché, dice deve trovare ispirazione per i suoi libri, in realtà perché in profonda crisi, ma non si può dire di più perché si svela il mistero. Il fiilm inizia proprio con lo scrittore che fugge sotto un diluvio d'acqua e viene fermato dalla polizia e portato alla locale stazione e interrogato dal commissario, un tipo sagace, intelligente. La bellezza del film sono proprio i dialoghi tra i due attori (bravissimi - Polanski e Depardieau), dove il commissario, piano piano, scardina il muro della apparente perdita di memoria dello scrittore e lo porta, alla fine, a confessare di aver ucciso la persona che è stata ritrovata cadavere nelle vicinanze. In un'intervista il regista dice che è stato duro girare per ben 10 settimane a Cinecittà, ritrovarsi tutto quel tempo in un luogo chiuso (la ricostruzione dell'interno della stazione di polizia, dove si svolge gran parte del film). Non tutti hanno compreso ciò che è accaduto. Sono state date le più diverse interpretazioni. Anche perché Tornatore ha volutamente messo delle scene per "depistare" lo spettatore. E' un giallo ma è più di un giallo, è la rappresentazione della nostra esistenza, che vaga tra la realtà e il sogno, tra la verità e la finzione, alla ricerca di noi stessi. Da non perdere! Un film da vedere e rivedere! Una lezione di cinema come poche vengono date dai registi internazionali. Tornatore al massimo della forma. Un film poco compreso e sottovalutato. Meritava molto di più!
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