aggiò
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sabato 11 agosto 2018
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e' una fotografia dello spirito yankee?
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Il film è decisamente bello e vale la pena di riverderlo.Io l'ho visto in TV l'11.8.2018. Ma il fim è anche una rappresentazione dello spirito yankee, cioè di quello spirito che gli yankee di ieri, del secolo scorso (meno cawboy di John Wayne, ma sempre amanti dell'individualismo un po' spaccone, un po' manicheo e puritano) vorrebbero rappresentare e realizzare.
Però gli yankee del terzo millennio non sono così. Oggi prevale lo spirito affaristico, sbruffone e amorale ben rappresentato dalla destra economica di Trump. Operazioni come "In mezzo scorre il fiume", oppure "Sul lago dorato" che per l'ambientazione e certi versi intimisti e puritani lo ricorda, ci parlano di nostalgia di un mondo che non c'è più.
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Il film è decisamente bello e vale la pena di riverderlo.Io l'ho visto in TV l'11.8.2018. Ma il fim è anche una rappresentazione dello spirito yankee, cioè di quello spirito che gli yankee di ieri, del secolo scorso (meno cawboy di John Wayne, ma sempre amanti dell'individualismo un po' spaccone, un po' manicheo e puritano) vorrebbero rappresentare e realizzare.
Però gli yankee del terzo millennio non sono così. Oggi prevale lo spirito affaristico, sbruffone e amorale ben rappresentato dalla destra economica di Trump. Operazioni come "In mezzo scorre il fiume", oppure "Sul lago dorato" che per l'ambientazione e certi versi intimisti e puritani lo ricorda, ci parlano di nostalgia di un mondo che non c'è più. Ammesso che sia esistito al di fuori della fantasia dei romanzieri del novecento americano
Vedetelo uesto film, rivedetelo, e meditate, perché un buon film non è solo divertimento, ma è stimolo alla riflessione,
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vandamme84
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mercoledì 9 marzo 2016
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un film nostalgico che fa riflettere
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come dice la recensione che presenta questo film "un ritorno alla bellezza, alla purezza e che la nostra civiltà ha dimenticato". E' un film che fa riflettere, di quanto la vita scorra via come un fiume e di quanto tutto sia solo transitorio, così che da momenti assolutamente perfetti o bei tempi, ci si ritrovi poi a ricordare il passato ad avere nostalgia per quando si è stati felici e rimpianti per quando si è stati tristi. Proprio riguardo ai rimpianti ci si sofferma sul fatto che spesso non si riescono ad aiutare proprio coloro che sono sono più vicini e che si amano di più.
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come dice la recensione che presenta questo film "un ritorno alla bellezza, alla purezza e che la nostra civiltà ha dimenticato". E' un film che fa riflettere, di quanto la vita scorra via come un fiume e di quanto tutto sia solo transitorio, così che da momenti assolutamente perfetti o bei tempi, ci si ritrovi poi a ricordare il passato ad avere nostalgia per quando si è stati felici e rimpianti per quando si è stati tristi. Proprio riguardo ai rimpianti ci si sofferma sul fatto che spesso non si riescono ad aiutare proprio coloro che sono sono più vicini e che si amano di più.
Personalmente trovo Brad Pitt perfetto ad interpretare personaggi che hanno vissuto in quel periodo storico, in un ambiente in cui la natura la fa da padrona. Anche in "vento di passioni" era stato magnifico
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luca scial�
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martedì 2 settembre 2014
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nostalgico amarcord firmato redford
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Terzo film per Robert Redford, dopo l'ottimo esordio con Gente comune e il meno esaltante Milagro. Si conferma regista di talento, capace di raccontare storie e caratterizzare i personaggi. Qui traspone l'omonimo romanzo autobiografico di Norman McLean, in cui parla della sua giovinezza, trascorsa tra la timidezza, la rigidità religiosa del padre e il carattere ribelle del fratello. Ad aiutarlo nella riuscita del film, la bravura di un Brad Pitt prossimo all'ascesa e la fotografia di Philippe Rousselot, autentici affreschi del Montana, che gli valsero l'oscar.
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lamax61°
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sabato 2 gennaio 2010
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la pesca con la mosca
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Grande fotografia, luoghi stupendi e riconferma che, dietro ad un buon film, c'è sempre un buon libro. Leggo il libro e apprezzo il film. Guardo il film e apprezzo il libro. La pesca con la mosca che unisce una famiglia, sopra ogni altra cosa. Il silenzio e la bellezza dei luoghi per sconfiggere il mal dell'essere. Bello perchè parla un linguaggio semplice. La miglior produzione di Redford alla regia.
[+] film bellissimo
(di orazio svejo)
[ - ] film bellissimo
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mike651
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domenica 14 settembre 2008
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bello ma doloroso per chi sa pensare...
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il tempo inesorabile annienta il nostro mondo fisico,la nostra a volte anmabile realtà...lasciandoci solo ricordi spesso rimpianti e quand'anche teneri allegri i nostri ricordi restano dolorosi perchè non v'è più nessun riscontro con il presente.Questa è la nostalgia..che strazio, ma ne abbiamo bisogno per riflettere e forse migliorarci.......
[+] bello
(di cosimo)
[ - ] bello
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giuli
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venerdì 5 settembre 2008
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invedibile
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è noioso e insignificante
[+] i giudizi immotivati...
(di allix)
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max
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domenica 24 agosto 2008
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noioso e non dice nulla che in qualche modo aiuti
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Ho visto il film, e a parte i panorami veramente belli e alcune scene iniziali che mi ricordavano fight club, mi sono annoiato per tutta la serata.
Non capisco dove il film voleva arrivare, non capivo cosa voleva insegnare e farmi capire, era una banale storia, come ce ne sono tantissime altre.
In confronto Il posto di ermanno Olmi è molto meglio, nonstante sia molto lento. La motivazione la ricerco nel fatto che "Il Posto" è girato con inquadrature da documentario di una Milano e Brianza anni '60, e soprattutto la durata non è eccessiva e riesce a far appassionare lo spettatore che segue le imprese di un ragazzo indeciso sul proprio futuro (cose molto più vicine a noi e soprattutto nelle quali ci riusciamo ad immedesimare grazie a una regia che ce le fa vivere).
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Ho visto il film, e a parte i panorami veramente belli e alcune scene iniziali che mi ricordavano fight club, mi sono annoiato per tutta la serata.
Non capisco dove il film voleva arrivare, non capivo cosa voleva insegnare e farmi capire, era una banale storia, come ce ne sono tantissime altre.
In confronto Il posto di ermanno Olmi è molto meglio, nonstante sia molto lento. La motivazione la ricerco nel fatto che "Il Posto" è girato con inquadrature da documentario di una Milano e Brianza anni '60, e soprattutto la durata non è eccessiva e riesce a far appassionare lo spettatore che segue le imprese di un ragazzo indeciso sul proprio futuro (cose molto più vicine a noi e soprattutto nelle quali ci riusciamo ad immedesimare grazie a una regia che ce le fa vivere).
Il fatto che sono riuscito a scrivere più cose su "Il Posto" che su questo film all'interno di questo spazio, è un altro indice della vuotezza di questo film.
saluti
Max
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terry
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sabato 10 maggio 2008
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lo consiglio davvero
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Un film veramente gradevole, soprattutto per gli scenari, da favola. Anche la storia è molto interessante e il finale è denso di drammaticità e ti fa capire quanto è fugace la vita, ma anche come non si interrompe mai il legame con le persone che abbiamo amato.
Bello. Poillice in su, lo consiglio davvero.
Terry
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renato74
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martedì 29 aprile 2008
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la giovinezza sfugge
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ho visto questo film dopo 15 anni dalla sua uscita, è penso che sia straordinario vedere quei paesaggi dal vivo ancora oggi. Perfetto il direttore della fotografia a catturare tale bellezza ed esprimerla in pellicola. Gli attori sono molto veri e bravi. Ritengo che è sia giusto fare un elogio a colui che non c'è più e che ha dato la sua voce per rendere ancora più bello lo scorrere del film. Ovviamente mi riferisco a Barbetti. La Colonna sonora del film si fa ascoltare...e per finire vorrei chiudere dicendo che le frasi finali del film danno un peso maggiore al concetto di vivere la propria giovinezza poichè sfugge terribilmente. Bello il paragone con le rocce del fiume e il tempo che passa.
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claudio meneghetti
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martedì 12 febbraio 2008
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un film controcorrente
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il film racconta la storia della famiglia mclean, soprattutto del rapporto tra due fratelli educati dal padre pastore presbiteriano con l'aiuto della bibbia e della pesca con la mosca. il film è diventato l'icona dei pescatori con la mosca su scala mondiale. al di là di ciò che più appare, ossia la pesca con la mosca come tema unificante del film in cui vengono scanditi i vari momenti dell'esistenza, il tema specifico trattato riguarda i rapporti umani e i condizionamenti psicoesistenziali che spesso non trovano razionale risposta. il tema centrale è la domanda che si pone norman mclean, l'autore della storia della sua famiglia e docente di letteratura presso l'università di chicago: perchè ci capita nella vita di non riuscire ad aiutare proprio chi ci sta più vicino? norman assiste alla fine tragica del fratello non riuscendo ad aiutarlo a sanare quei debiti di gioco che ne decreteranno l'omicidio.
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il film racconta la storia della famiglia mclean, soprattutto del rapporto tra due fratelli educati dal padre pastore presbiteriano con l'aiuto della bibbia e della pesca con la mosca. il film è diventato l'icona dei pescatori con la mosca su scala mondiale. al di là di ciò che più appare, ossia la pesca con la mosca come tema unificante del film in cui vengono scanditi i vari momenti dell'esistenza, il tema specifico trattato riguarda i rapporti umani e i condizionamenti psicoesistenziali che spesso non trovano razionale risposta. il tema centrale è la domanda che si pone norman mclean, l'autore della storia della sua famiglia e docente di letteratura presso l'università di chicago: perchè ci capita nella vita di non riuscire ad aiutare proprio chi ci sta più vicino? norman assiste alla fine tragica del fratello non riuscendo ad aiutarlo a sanare quei debiti di gioco che ne decreteranno l'omicidio. e non l'aiuta perchè il fratello, brad pitt, innalza una barriera psicologica che fa capire al fratello maggiore che non dev'essere superata. non sfondare quella barriera fu il codice silenziosamente condiviso di comportamento che caratterizzò tutto il rapporto tra i fratelli maclean fin dall'infanzia. un tema esistenziale di prima grandezza trattato in un film alla redford in cui violenza palese ed effetti speciali sono messi al bando.
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