tony17
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sabato 24 luglio 2010
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racconto di un amore-odio
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Una vecchia signora aristocratica ed ebrea ha un incidente con l’auto e la famiglia le impedisce di guidare ancora. Così il figlio decide di metterle a disposizione un autista nero. Questo è il semplice intreccio, che mette in scena momenti di vita quotidiana, sorretto in realtà da un fittissimo impianto narrativo. La vecchia, interpretata superlativamente da Jessica Tandy (che vinse l’oscar a 80 anni) non accetta di avere a disposizione l’autista, tanto più che ha un carattere estremamente scorbutico e che, nonostante si proclami liberale, è imbottita di pregiudizi e fondamentalmente razzista. Così si scontra una razzista contro un nero, ma anche un’aristocratica contro un povero. L’autista Hoke, nei primi tempi vivrà un inferno assieme alla signora, ma pian piano, l’odio tra i due si trasforma in una profonda amicizia, quasi amore.
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Una vecchia signora aristocratica ed ebrea ha un incidente con l’auto e la famiglia le impedisce di guidare ancora. Così il figlio decide di metterle a disposizione un autista nero. Questo è il semplice intreccio, che mette in scena momenti di vita quotidiana, sorretto in realtà da un fittissimo impianto narrativo. La vecchia, interpretata superlativamente da Jessica Tandy (che vinse l’oscar a 80 anni) non accetta di avere a disposizione l’autista, tanto più che ha un carattere estremamente scorbutico e che, nonostante si proclami liberale, è imbottita di pregiudizi e fondamentalmente razzista. Così si scontra una razzista contro un nero, ma anche un’aristocratica contro un povero. L’autista Hoke, nei primi tempi vivrà un inferno assieme alla signora, ma pian piano, l’odio tra i due si trasforma in una profonda amicizia, quasi amore. La vicenda diventa poi metafora di un’epoca di transizione in America, in cui la questione del razzismo si avviava verso una risoluzione, e non a caso compare un personaggio quale Martin Luther King. La signora alla fine riesce a superare i suoi pregiudizi, grazie alla grande umanità di Hoke, e ciò è il simbolo del cambio della mentalità di un epoca. Ma ciò che più colpisce del film non è questo, bensì la straordinaria tenerezza e delicatezza con cui viene trattato il difficile rapporto tra i due protagonisti e la loro lenta e profonda evoluzione. I protagonisti mutano infatti durante il film e sono dunque visti, prima che come tipi sociali, come uomini dotati di sentimenti(“io sono un uomo di 70 anni” dice Hoke a un certo momento), e talvolta la storia si colora di sentimentalismo e riesce commovente. Da un intreccio semplice, il regista Bresford è riuscito a trarre un film di grande spessore; si tratta di alta scuola, e l’interpretazione dei protagonisti(Morgan Freeman e Jessica Tandy) è inarrivabile. Meritato l’oscar come miglior film. Capolavoro.
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(di rudy_50)
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toty bottalla
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giovedì 24 marzo 2016
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straordinaria jessica tandy!
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Non è certo un film da vedere sgranocchiando patatine e non è certo adatto a un pubblico di cinepanettoni, "A Spasso Con Daisy" è un film che attraverso la storia ci porta in un angolo ad osservare il trionfo dei buoni sentimenti, c'è una vecchia signora burbera che usa questa condizione come difesa e il suo servitore gentile e paziente che man mano riesce ad abbassare le sue difese rivelando il lato nobile di Daisy, Oscar meritato per Jessica Tandy che 5 anni dopo l'avrebbe rimeritato in: "La Vita A Modo Mio" a fianco di Paul Newman nella sua ultima volta (morì poco dopo la fine delle riprese) buone: la regia, la fotografia e le prove di Aykroyd e Freeman.
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Non è certo un film da vedere sgranocchiando patatine e non è certo adatto a un pubblico di cinepanettoni, "A Spasso Con Daisy" è un film che attraverso la storia ci porta in un angolo ad osservare il trionfo dei buoni sentimenti, c'è una vecchia signora burbera che usa questa condizione come difesa e il suo servitore gentile e paziente che man mano riesce ad abbassare le sue difese rivelando il lato nobile di Daisy, Oscar meritato per Jessica Tandy che 5 anni dopo l'avrebbe rimeritato in: "La Vita A Modo Mio" a fianco di Paul Newman nella sua ultima volta (morì poco dopo la fine delle riprese) buone: la regia, la fotografia e le prove di Aykroyd e Freeman. Saluti.
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aristoteles
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mercoledì 31 agosto 2016
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i servi mangiano in cucina
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Indubbiamente è un film molto delicato,impreziosito dalle splendide interpretazioni di Freeman e della Tandy.
Lei è tremendamente ancorata,nonostante non voglia ammetterlo,alla propria classe sociale ed ai pregiudizi che l'hanno accompagnata per una vita intera.
Lui non sa leggere ma sa vivere e riuscirà a farsi rispettare ed apprezzare anche tramite il sorriso ed una buffa risata.
Insieme formano una coppia ammirabile di indomiti anziani che catturano la nostra attenzione attraverso dialoghi forbiti,ficcanti, alla ricerca di chi avrà l'ultima parola.
Oltre ai due splendidi protagonisti troviamo l'altrettanto ammirabile Aykroyd,vero metronomo della pellicola e simbolo di una evoluzione già in atto.
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Indubbiamente è un film molto delicato,impreziosito dalle splendide interpretazioni di Freeman e della Tandy.
Lei è tremendamente ancorata,nonostante non voglia ammetterlo,alla propria classe sociale ed ai pregiudizi che l'hanno accompagnata per una vita intera.
Lui non sa leggere ma sa vivere e riuscirà a farsi rispettare ed apprezzare anche tramite il sorriso ed una buffa risata.
Insieme formano una coppia ammirabile di indomiti anziani che catturano la nostra attenzione attraverso dialoghi forbiti,ficcanti, alla ricerca di chi avrà l'ultima parola.
Oltre ai due splendidi protagonisti troviamo l'altrettanto ammirabile Aykroyd,vero metronomo della pellicola e simbolo di una evoluzione già in atto.
Basta vedere come tratta la propria servitù e come fin dall'inizio gestisce il rapporto con Freeman.
Impossibile non gradire il tutto,tuttavia la pellicola soffre di un certa ripetitività e con il passare dei minuti sappiamo già,più o meno,cosa Miss Daisy contesterà al buon Hook e come lui,con estremo garbo,riuscirà a cavarsela.
Tuttavia il trascorrere degli anni porterà a una sorta di rivisitazione del rapporto,fino a quando anche il servo riuscirà a sedere alla stesso tavolo del padrone,ma questa volta come amico.
Ne consiglio la visione a tutti,sopratutto a quelli che non hanno ancora capito che su questa terra siamo tutti uguali.
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