siper
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sabato 6 novembre 2010
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la perfetta commedia d'oltremanica
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Dalla geniale penna comica di Charles Crichton nasce “Un pesce di nome Wanda”. Il film è la storia di un furto ad opera di quattro ladri o presunti tali che porta uno di loro in carcere ( Tom Georgeson) e gli altri a cercare di accaparrarsi il bottino. In questo tourbillon di interessi entra in ballo anche un avvocato (John Cleese), il quale si innamora della scaltra e furba Wanda (Jamie Lee Curtis). Ma il re di questa commedia è senza dubbio Kevin Cline che interpreta Otto West, killer ibrido tra il tonto e il geniale, interpretazione che gli varrà l’oscar come miglior attore non protagonista. “Un pesce di nome Wanda” è la clasica commedia inglese degli anni ’80 arricchita con situazioni assurde come equivoci e giochi di parole che la rendono piacevolissima.
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Dalla geniale penna comica di Charles Crichton nasce “Un pesce di nome Wanda”. Il film è la storia di un furto ad opera di quattro ladri o presunti tali che porta uno di loro in carcere ( Tom Georgeson) e gli altri a cercare di accaparrarsi il bottino. In questo tourbillon di interessi entra in ballo anche un avvocato (John Cleese), il quale si innamora della scaltra e furba Wanda (Jamie Lee Curtis). Ma il re di questa commedia è senza dubbio Kevin Cline che interpreta Otto West, killer ibrido tra il tonto e il geniale, interpretazione che gli varrà l’oscar come miglior attore non protagonista. “Un pesce di nome Wanda” è la clasica commedia inglese degli anni ’80 arricchita con situazioni assurde come equivoci e giochi di parole che la rendono piacevolissima. La bravura dei protagonisti e la grande carica comica del film sopperiscono appieno ad una trama un po’ superficiale. Ma lo scopo del film di Crichton è chiaro, cioè quello di trarre il massimo coefficiente comico dalla tradizione britannica e renderlo accessibile ad un pubblico su scala mondiale, ebbene il film raggiunge il suo scopo molto bene, passando per situazioni grottesche sfruttate al massimo dalla premiata ditta Crichton – Cleese. Questa è una commedia che si prefissa l’obiettivo di regalarci un’ora e mezza di allegria non demenziale e ci riesce benissimo incollando lo spettatore allo schermo e sfruttando al massimo il materiale umano e comico-situazionale a sua disposizione risultando un piacevolissimo intrattenimento per una serata diversa con tutta la famiglia.
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alex41
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mercoledì 7 novembre 2012
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un classico della commedia inglese
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"Un Pesce Di Nome Wanda" è un bellissimo film del genere british comedy, un mix di comicità grottesca e amarissima, romanticismo, quasi mai volgare, scritto e realizzato veramente in modo elegante e indimenticabile. Inoltre ricordiamoci che nel film ci sono addirittura due degli attori comici geni del gruppo comico inglese Monty Python (avete presente "Brian Di Nazareth"?), ovvero John Cleese, nel ruolo dell'avvocato Archie, e Michael Palin nel ruolo di Ken, un buffo e tenero balbuziente che finisce per fare stragi di cani involontariamente (due attori fenomenali); la sceneggiatura è stata scritta dal regista accompagnato proprio dallo stesso Cleese, perciò le battute e vari momenti del film risultano efficienti e geniali.
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"Un Pesce Di Nome Wanda" è un bellissimo film del genere british comedy, un mix di comicità grottesca e amarissima, romanticismo, quasi mai volgare, scritto e realizzato veramente in modo elegante e indimenticabile. Inoltre ricordiamoci che nel film ci sono addirittura due degli attori comici geni del gruppo comico inglese Monty Python (avete presente "Brian Di Nazareth"?), ovvero John Cleese, nel ruolo dell'avvocato Archie, e Michael Palin nel ruolo di Ken, un buffo e tenero balbuziente che finisce per fare stragi di cani involontariamente (due attori fenomenali); la sceneggiatura è stata scritta dal regista accompagnato proprio dallo stesso Cleese, perciò le battute e vari momenti del film risultano efficienti e geniali. Nel cast abbiamo anche molte sorprese: Jamie Lee Curtis, la classica ragazza dei film horror slasher anni '70-'80 che in questo film dimostra una gigantesca maturità e Kevin Kline nel ruolo di Otto West, uno dei personaggi più indimenticabili e fenomenali mai visti in una pellicola cinematografica: in questo film Kline dimostra di essere un grandissimo attore, forse in assoluto la sua miglior intepretazione che regala al film un altro tocco di genialità. Sequenze memorabili, tre nomination all'Oscar di cui uno vinto per Kline, un gioiello del genere: film di questo tipo putroppo oggi raramente riusciremo a vedere, semplicemente perchè la comicità più pura, geniale e grottesca ormai sembra appartenga soltanto agli inglesi.
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michela papavassiliou
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lunedì 30 aprile 2012
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un oscar di nome kline
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Film cult per la produzione britannica, dove una banda bassotti coi guanti bianchi tenta di svaligiare una gioielleria nel cuore di Londra. Unica donna del gruppo di questi atipici ladri professionisti, la fascinosa Wanda, interpretata da una memorabile Jamie Lee Curtis. Regista del colpo il bandito da strapazzo George Thomason. La rapina riesce infine ma il capo viene preso e ammanettato. L'amante degli animali Ken Pile, affetto da balbuzie , subisce gli attentati dello spavaldo compagno di ventura Otto, un imperdibile Kevin Kline, ai danni dei suo amati pesci rossi . A Ken , un bravo Palin, l'arduo compito di eliminare una vecchietta che sa troppe cose. Esilaranti le scene dei suoi omicidi falliti e le conseguenze sul maldestro attentatore.
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Film cult per la produzione britannica, dove una banda bassotti coi guanti bianchi tenta di svaligiare una gioielleria nel cuore di Londra. Unica donna del gruppo di questi atipici ladri professionisti, la fascinosa Wanda, interpretata da una memorabile Jamie Lee Curtis. Regista del colpo il bandito da strapazzo George Thomason. La rapina riesce infine ma il capo viene preso e ammanettato. L'amante degli animali Ken Pile, affetto da balbuzie , subisce gli attentati dello spavaldo compagno di ventura Otto, un imperdibile Kevin Kline, ai danni dei suo amati pesci rossi . A Ken , un bravo Palin, l'arduo compito di eliminare una vecchietta che sa troppe cose. Esilaranti le scene dei suoi omicidi falliti e le conseguenze sul maldestro attentatore. Wanda nella gang, si finge sorella di Otto, mentre in realta' ne e' la focosa amante. Vestita di abitini che coprono il minimo indispensabile, la Curtis ricopre in questo film uno dei suoi ruoli migliori. Simpatica, disinibita e travolgente cerchera' di sedurre l'impettito avvocato Archie, per carpirgli informazioni relative alla refurtiva di cui George, rinchiuso in prigione e difeso dall'uomo, detiene il nascondiglio segreto. Otto dovra' combattere con
la sua incontenibile gelosia, per non mandare a monte gli sforzi di Wanda. Fantastica la scena in cui Jhon Cheese abbandona i lacci di una educazione rigida tutta British, per lanciarsi in uno streep tease epocale e , mentre i proprietari arrivano nella casa scelta dalla improvvisata coppietta come alcova, Archie nudo si copre le parti intime con la loro foto di famiglia. Gran finale per i due amanti Wanda ed Otto ormai miliardari, sulle spiagge di Rio de Janeiro. Kline da Oscar e 108 minuti tutti da ridere. Impossibile mancarlo. MIchela Papavassiliou
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great steven
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domenica 15 febbraio 2015
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quartetto sgangherato di ladri a briglia sciolta.
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UN PESCE DI NOME WANDA (USA, 1988) diretto da CHARLES CHRICTON. Interpretato da JOHN CLEESE, JAMIE LEE CURTIS, KEVIN KLINE, MICHAEL PALIN, MARIA AITKEN, TOM GEORGESON, STEPHEN FRY, JEREMY CHILD, ROGER HUME, NEVILLE PHILLIPS, PATRICIA HAYES, ROBERT PUTT
Americani trapiantati a Londra e compagni d’amore in gran segreto, Wanda e Otto si fingono fratelli per ingannare i loro due complici, il balbuziente Ken e il benestante George, dopo che insieme hanno portato a termine una rapina in un celeberrimo centro di gioielleria. In altre parole, mirano a farsi vicendevolmente le scarpe, con la collaborazione fino a un certo punto ignara di un rispettabile avvocato londinese di nome Archie, che finirà per tradire ripetutamente la moglie con Wanda ed essere vivacemente minacciato di morte più volte da Otto, ma coronerà insperatamente un sogno che aveva da tempo nel cassetto, alla fine di questa strampalata avventura dove ogni evento stravolgerà con inaspettata forza quello precedente.
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UN PESCE DI NOME WANDA (USA, 1988) diretto da CHARLES CHRICTON. Interpretato da JOHN CLEESE, JAMIE LEE CURTIS, KEVIN KLINE, MICHAEL PALIN, MARIA AITKEN, TOM GEORGESON, STEPHEN FRY, JEREMY CHILD, ROGER HUME, NEVILLE PHILLIPS, PATRICIA HAYES, ROBERT PUTT
Americani trapiantati a Londra e compagni d’amore in gran segreto, Wanda e Otto si fingono fratelli per ingannare i loro due complici, il balbuziente Ken e il benestante George, dopo che insieme hanno portato a termine una rapina in un celeberrimo centro di gioielleria. In altre parole, mirano a farsi vicendevolmente le scarpe, con la collaborazione fino a un certo punto ignara di un rispettabile avvocato londinese di nome Archie, che finirà per tradire ripetutamente la moglie con Wanda ed essere vivacemente minacciato di morte più volte da Otto, ma coronerà insperatamente un sogno che aveva da tempo nel cassetto, alla fine di questa strampalata avventura dove ogni evento stravolgerà con inaspettata forza quello precedente. Questo quartetto immorale e pittoresco di lestofanti mette in piedi un ballo di ladri che risulta la carta vincente di questa commedia angloamericana, fra le più divertenti, aguzze e intelligenti degli anni 1980. È anche il caso spesso insolito di un film che riesce a mettere d’accordo tutti, critica e pubblico, e specialmente i critici fra loro. La regia di Chricton (1910-1999), qui all’opera conclusiva della sua pluridecennale carriera, dà carta bianca al simpaticissimo e affiatato gruppo di attori protagonisti per esprimersi al meglio in un bailamme scatenato ma coerente di situazioni al limite del paradossale che sfruttano l’effetto sorpresa portato alle sue estreme conseguenze e il capovolgimento delle condizioni di vantaggio e svantaggio di cui la trama usufruisce come espediente narrativo per esporre i fatti con una regolarità serrata e inarrestabile. Cleese è eccezionale nel ruolo del giureconsulto che possiede alcuni scheletri nell’armadio, appassionato di gioielli preziosi e con velleità sessuali non indifferenti, ligio al proprio dovere ma disposto sovente e volentieri alle trasgressioni. J. L. Curtis, figlia del compianto Tony e di Janet Leigh, sfodera tutta la sua irriverente e birichina simpatia per dipingere a tinte forti una ladra di prima categoria, piuttosto puttanella e vogliosa, che seduce gli uomini per ottenere da loro quanto le serve per sfuggire alle punizioni e condurre una vita all’insegna delle sue trasgressioni preferite e dell’amore libero e disinteressato. M. Balin si impegna a fondo per raffigurare il timido e imbranato complice affetto da una balbuzie che alla fine riesce miracolosamente a superare, e dedito alla cura di una vasca di pesciolini che adora con tutto il cuore. Ma il meglio fico del bigoncio è Kline, con la sua avversione inacidita per l’aggettivo ‘stupido’, la sua fissazione con la meditazione buddhista e la filosofia di Nietzsche e la sua antipatia incancellabile per i difetti degli statunitensi, che odia con una velenosità non priva di sarcasmo. Le scene andate a segno per una maggiore dose di comicità, divertimento, spensieratezza e acume narrativo: l’incontro notturno in casa dell’avvocato, dove Otto finge di essere un agente della CIA e in tale veste si presenta di fronte alla sbigottita moglie (Aitken) di Archie; lo spogliarello del difensore prima di un agognato rapporto sessuale con Wanda che poi non avverrà e che lo costringerà involontariamente a mostrarsi nudo di fronte a una coppia di visitatori coi loro figli; la sevizia di Otto ai danni di Ken, con le patatine infilate nelle narici e la fagocitazione dei suoi pesciolini vivi; il sottofinale, in cui Ken investe Otto, vendicandosi definitivamente, con una schiacciasassi sopra un mucchio di cemento, ma l’irriducibile e testardo malvivente riuscirà a sopravvivere. K. Kline, alla cerimonia del 1989, portò a casa un meritatissimo Oscar per il miglior attore non protagonista, e coronò con questo successo personale una delle sue interpretazioni più felici e scanzonate. Ottima anche l’ambientazione, che ritrae una parte di Londra che solitamente non viene ripresa dalle immagini audiovisive del cinema straniero, per come è osservata con occhio indagante, critico e valutatore.
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