simone tognarelli
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domenica 15 aprile 2007
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il medium è il messaggio... sbagliato però!
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Max Renn (James Woods), proprietario di un’emittente televisiva che trasmette roba forte (perlopiù materiale pornografico) riesce, con l’aiuto di un amico, ad intercettare una produzione clandestina che mette in onda violenza, torture e omicidi. Max vuole ad ogni costo acquistare i diritti di questo spettacolo, che si chiama Videodrome, perché lo giudica la nuova frontiera del videointrattenimento. C’è però una cosa che Max all’inizio non sa: le immagini che si vedono su Videodrome non sono solo finzione… Videodrome trasmette la morte in diretta. Quando Max se ne renderà conto sarà ormai troppo tardi, perché nel frattempo un tumore si è radicato nel suo cervello ed ha alterato tutte le sue percezioni, inglobandolo nella spirale di violenza originata dallo schermo televisivo.
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Max Renn (James Woods), proprietario di un’emittente televisiva che trasmette roba forte (perlopiù materiale pornografico) riesce, con l’aiuto di un amico, ad intercettare una produzione clandestina che mette in onda violenza, torture e omicidi. Max vuole ad ogni costo acquistare i diritti di questo spettacolo, che si chiama Videodrome, perché lo giudica la nuova frontiera del videointrattenimento. C’è però una cosa che Max all’inizio non sa: le immagini che si vedono su Videodrome non sono solo finzione… Videodrome trasmette la morte in diretta. Quando Max se ne renderà conto sarà ormai troppo tardi, perché nel frattempo un tumore si è radicato nel suo cervello ed ha alterato tutte le sue percezioni, inglobandolo nella spirale di violenza originata dallo schermo televisivo.
L’intuizione che Cronenberg ha avuto girando questa pellicola ci appare oggi più lampante che mai… Scorrendo i canali di proprietà delle attuali emittenti televisive e satellitari è facile rendersi conto che ci stiamo sempre più avvicinando a ciò che aveva preconizzato il regista canadese: la televisione che si impadronisce delle nostre menti, veicolandoci verso uno stato di catarsi totale, raggiunto il quale non saremo più in grado di essere padroni delle nostre azioni.
Il tumore che cresce nel cervello di Max ne distrugge le cellule neurali, e lo schermo televisivo diventa un’estensione del corpo (vedi le teorie di McLuhan sui media), fino a che non si sostituirà completamente alla realtà (che Max non sarà più in grado di percepire come tale).
Videodrome: l’arena del video… Viene quasi automatico pensare ai Reality e alle mille immagini che appaiono sullo schermo ogni giorno e ci bombardano la mente… Purtroppo la triste realtà è che la televisione sta diventando sempre più uno strumento di potere, in mano a persone sbagliate…
George Orwell nel 1948 (in clima postbellico) scrisse un libro: “1984”… La morale? Pensare, prima che sia troppo tardi.
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jonny
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domenica 4 novembre 2018
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videodrome
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Max Renn è il proprietario di un emittente telivisiva di nome Civic tv,questa trasmette per lo piú materiale pornografico ma anche contenuti di violenza esplicita.Un giorno insieme ad un amico riesce ad intercettare una produzione pirata(di nome videodrome)che mette in onda torture ed omicidi che alla fine scopriranno veri e non finzione.
Il capolavoro assoluto di Cronenberg datato 1983 guardato nei nostri giorni risulta molto attuale.
Videodrome parla della capacità della telivisione d'influenzare le nostre idee e le nostre vite,fa un discorso su cosa alla fine sia la differenza tra reale e finzione,infatti nel film il nostro protagonista non riuscirà piú a distinguerle,la tv diventerà la sua realtà, e la realtà la sua finzione;la scena in cui gli viene infilata la videocassetta nel corpo(oltre ad avere un impatto visivo e drammatico notevole)fa capire tutto ció,lui stesso diventa videodrome,il video diventa carne.
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Max Renn è il proprietario di un emittente telivisiva di nome Civic tv,questa trasmette per lo piú materiale pornografico ma anche contenuti di violenza esplicita.Un giorno insieme ad un amico riesce ad intercettare una produzione pirata(di nome videodrome)che mette in onda torture ed omicidi che alla fine scopriranno veri e non finzione.
Il capolavoro assoluto di Cronenberg datato 1983 guardato nei nostri giorni risulta molto attuale.
Videodrome parla della capacità della telivisione d'influenzare le nostre idee e le nostre vite,fa un discorso su cosa alla fine sia la differenza tra reale e finzione,infatti nel film il nostro protagonista non riuscirà piú a distinguerle,la tv diventerà la sua realtà, e la realtà la sua finzione;la scena in cui gli viene infilata la videocassetta nel corpo(oltre ad avere un impatto visivo e drammatico notevole)fa capire tutto ció,lui stesso diventa videodrome,il video diventa carne.
Quindi tutti quelli che si fanno influenzare dalla tv sono dei videodrome(nel film questo è portato volutamente all'eccesso).
Il film a livello tecnico è perfetto,la regia è fatta da inquadrature fisse con qualche lento movimento di camera, la fotografia passa dal realistico,al cupo,ad inquadrature con sfumature di rosso. La trama è originale che rapisce lo spettatore questo dovuto anche al forte alone di mistero,sono presenti anche qualche colpo di scena.
Quindi Videodrome è un affresco cupo e disturbante sull'impatto della tv e dei mass media che puo avere nella nostra società.
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fedeleto
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venerdì 29 luglio 2011
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videocronenberg
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Dopo il successo di scanners,Cronenberg torna con una pellicola distrubante e allucinogena ed assolutamente eccezionale.Un direttore di tv private ,manda in onda solo programmi di sesso esplicito e violenza ,per puro caso (anche se in realta' non lo e' affatto) conosce degli spettacoli particolarmente violenti che vengono trasmessi da un'emittente pirata.Non appena vorra' entrare nella questione ,scoprira' che l'emittente genera visioni ed allucinazioni ,a questo punto non sara' facile distinguere il reale dall'irreale,soprattutto quando diventiamo videoregistratori e ci inseriscono videocassette nella pancia.Geniale ,delirante,incredibile,ma soprattutto originale.
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Dopo il successo di scanners,Cronenberg torna con una pellicola distrubante e allucinogena ed assolutamente eccezionale.Un direttore di tv private ,manda in onda solo programmi di sesso esplicito e violenza ,per puro caso (anche se in realta' non lo e' affatto) conosce degli spettacoli particolarmente violenti che vengono trasmessi da un'emittente pirata.Non appena vorra' entrare nella questione ,scoprira' che l'emittente genera visioni ed allucinazioni ,a questo punto non sara' facile distinguere il reale dall'irreale,soprattutto quando diventiamo videoregistratori e ci inseriscono videocassette nella pancia.Geniale ,delirante,incredibile,ma soprattutto originale.Videodrome e' forse la migliore pellicola di cronenberg,dove la televisione plagia,coercizza,e ipnotizza,portandoci alla totale devastazione di noi stessi anche se non e' escluso che tutto sia un'allucinazione .Non mancano inoltre scene originali (la frustata al televisore che gode),ma cronenberg si concentra sul tema della nuova carne ,ovvero la trasmigrazione digitale, l'uomo puo' essere un apparecchio da riproduzione e solo gli altri possono decidere cosa farci vedere,rendendoci completamenti estranei anche alle nostre azioni.Ottimi effetti speciali e fotografia eccellente.in poche parole:un capolavoro.
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gianmaria s
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martedì 29 aprile 2008
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televisione come mezzo di dittatura
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Direttore di un canale di una TV privata, specializzatasi nel genere porno, Max Renn capta un giorno uno strano programma, in cui si possono vedere torture ed assassini. E' un tecnico della stazione che é riuscito nella impresa di trovare le relative immagini, che sono prodotte per il programma intitolato "Videodrome". Max verrà immesso in un delirio di allucinazioni e poi di delitti, dovuti alla dittatura ipnotica che Barry Convex, il direttore di Videodrome, esercita su di lui come su altri.
Horror dalla trama complessa e dai molti significati, dai riferimenti al sesso come via di controllo e punizione, alla televisione come mezzo di dittatura.
Proprio utilizzando la simbologia delle vhs che contengono dei messaggi che permettono di programmare le persone, Cronenberg lancia il messaggio sulla potenza e pericolosità di questo mezzo a una via ( al quale non si può dare risposta ma dal quale si assorbe solo il messaggio) nel controllo della mente.
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Direttore di un canale di una TV privata, specializzatasi nel genere porno, Max Renn capta un giorno uno strano programma, in cui si possono vedere torture ed assassini. E' un tecnico della stazione che é riuscito nella impresa di trovare le relative immagini, che sono prodotte per il programma intitolato "Videodrome". Max verrà immesso in un delirio di allucinazioni e poi di delitti, dovuti alla dittatura ipnotica che Barry Convex, il direttore di Videodrome, esercita su di lui come su altri.
Horror dalla trama complessa e dai molti significati, dai riferimenti al sesso come via di controllo e punizione, alla televisione come mezzo di dittatura.
Proprio utilizzando la simbologia delle vhs che contengono dei messaggi che permettono di programmare le persone, Cronenberg lancia il messaggio sulla potenza e pericolosità di questo mezzo a una via ( al quale non si può dare risposta ma dal quale si assorbe solo il messaggio) nel controllo della mente.
Proprio il protagonista subirà questa influenza mettendo a rischio la propria vita e quella di tanti altri.
Non è un horror classico con un finale ben definito e un mistero da risolvere, è soprattutto un film di riflessione che tratta tanti temi complessi cari al regista (sesso, dipendenza, controllo, dittatura, mass-media, cultura americana) usando come mezzo l'orrore, allucinazioni e omicidi. Insomma l'horror come mezzo e non come fine.
Film in anticipo sui tempi, anche se allora passato inosservato, notevole la teoria della televisione come sostituto della realtà: "La realtà non è quella che viviamo, am quella che ci viene mostrata". Sicuramente uno dei film più complessi di Cronenberg.
Nonostante tutti questi pregi, la narrazione per quanto appassionante non coinvolge appieno e le metafore contenute a volte distraggono dal film vero e proprio. Ha il grande pregio di portare ad una bella e profonda riflessione, ma proprio a causa di questo diminuisce il suo potere cinematografico.
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ipno74
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lunedì 16 maggio 2011
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la tv malata
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Cronenberg crea questo capolavoro con eleganza e con una trama senza sbavature.
Il film, nonostante siano passati quasi 30 anni, ha un ritmo eccezionale.
Ogni volta che lo vedo trovo sempre qualcosa di angosciante e vero.
Woods è perfetto nella parte di produttore di film porno.
All'inizio il film parla di un segnale televisivo che trasmette solo torture ma poi si rivela come qualcosa di vivo, una mente ditro questo segnale.
Questo è uno dei precursori di Matrix.
La televisione come mezzo per cambiare il mondo.
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peer gynt
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martedì 5 agosto 2014
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l'immagine dominante
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Tutto, nel film di Cronenberg, è giocato sul doppio, a partire ovviamente dal duplice piano narrativo: alla realtà si contrappone, per il protagonista, la dimensione allucinatoria provocata dalle immagini televisive, così come alla giovane e bella Nicki si sostituisce, nelle fantasie di Max Renn, l'anziana maitresse Masha, la prima immagine televisiva, l'altra figura reale. E anche i personaggi che si oppongono al progetto Videodrome vengono duplicati in una creatura reale, Bianca O'blivion, e nel suo corrispettivo televisivo, il padre professore, ormai morto da tempo ma tenuto in vita dalle immagini televisive preregistrate (e non va dimenticato il cognome del personaggio, che sta per oblio, dimenticanza, caratteristica che allude metaforicamente a chi è trapassato e giace nell'oblio, ma la cui morte l'immagine televisiva registrata, intesa come salvataggio di dati, tende a negare).
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Tutto, nel film di Cronenberg, è giocato sul doppio, a partire ovviamente dal duplice piano narrativo: alla realtà si contrappone, per il protagonista, la dimensione allucinatoria provocata dalle immagini televisive, così come alla giovane e bella Nicki si sostituisce, nelle fantasie di Max Renn, l'anziana maitresse Masha, la prima immagine televisiva, l'altra figura reale. E anche i personaggi che si oppongono al progetto Videodrome vengono duplicati in una creatura reale, Bianca O'blivion, e nel suo corrispettivo televisivo, il padre professore, ormai morto da tempo ma tenuto in vita dalle immagini televisive preregistrate (e non va dimenticato il cognome del personaggio, che sta per oblio, dimenticanza, caratteristica che allude metaforicamente a chi è trapassato e giace nell'oblio, ma la cui morte l'immagine televisiva registrata, intesa come salvataggio di dati, tende a negare).
E a questo punto non può più stupire che Max Renn muoia due volte, la prima volta nel piano allucinatorio ucciso da uno schermo televisivo che subito dopo sanguina (scena che avrebbe fatto la felicità dei surrealisti), subito dopo in un suicidio mistico che riempie di sé il piano della realtà.
Ma quello del film è anche un doppio disordinato, confuso, che non si lascia ben suddividere. Cronenberg punta volutamente ad una certa commistione/confusione narrativa, per far risaltare non tanto la storia, quanto piuttosto la riflessione teorica che ci sta sotto. Che a dirla potrebbe sembrare quasi banale (il mondo dell'immagine, da cui siamo dominati, oggi ancor più che nel 1983, è un cancro che ci divora, erodendo sempre più il nostro rapporto col reale e costringendoci a vivere anche i rapporti umani e le passioni che li riguardano in modo puramente virtuale), ma a farla vedere con la visionarieta' delle immagini di Videodrome resta impressa e scava dentro.
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raysugark
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sabato 19 dicembre 2015
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david cronenberg's videodrome
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Dopo che il pubblico ha guardato con entusiasmo le pellicole fantascientifiche come 2001 A space Odyssey, Star Wars, Alien, Blade Runner, ecc.
David Cronenberg ha elaborato una pellicola fantascientifica diversa e particolarmente disturbante, da poter scioccare il pubblico con il suo capolavoro Videodrome.
La pellicola segue Max Renn, che è il direttore di una stazione televisiva pornografica e di filmati malati, è alla ricerca di un nuovo programma da poter offrire al pubblico qualcosa di nuovo. Un giorno scopre con grande interesse e disperazione, una VHS chiamata Videodrome. In questa VHS vengono mostrate scene di torture e omicidi, proseguendo la pellicola, Max diventa ossessionato al Videodrome assieme la sua fidanzata Niki, una sadomachista conduttrice radiofonica psichiatrica.
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Dopo che il pubblico ha guardato con entusiasmo le pellicole fantascientifiche come 2001 A space Odyssey, Star Wars, Alien, Blade Runner, ecc.
David Cronenberg ha elaborato una pellicola fantascientifica diversa e particolarmente disturbante, da poter scioccare il pubblico con il suo capolavoro Videodrome.
La pellicola segue Max Renn, che è il direttore di una stazione televisiva pornografica e di filmati malati, è alla ricerca di un nuovo programma da poter offrire al pubblico qualcosa di nuovo. Un giorno scopre con grande interesse e disperazione, una VHS chiamata Videodrome. In questa VHS vengono mostrate scene di torture e omicidi, proseguendo la pellicola, Max diventa ossessionato al Videodrome assieme la sua fidanzata Niki, una sadomachista conduttrice radiofonica psichiatrica.
Videodrome è una pellicola che mostra come l'uomo s'interessa a guardare dei filmati talmente disturbanti, da spingersi oltre per provare il piacere malato al proprio corpo. Mostrando scene erotiche e mutazioni carnali da diventare stomachevoli, con dei make-up magistrali elaborati dal maestro Rick Baker.
Videodrome è una delle migliore pellicole fantascientifiche, da non sottovalutare.
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alexander 1986
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lunedì 6 aprile 2015
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la dittatura catodica
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Max Renn (James Woods) dirige una piccola emittente privata specializzata in pornografia. Nella ricerca di prodotti sempre nuovi, utili a scongiurare il pericolo di un'assuefazione del pubblico, un giorno egli si imbatte in un programma clandestino - il 'Videodrome' del titolo - a base di sevizie mortali. Rimane colpito e cerca di contattarne i produttori. Cadrà vittima di un gioco più grande di lui: forze occulte e incomprensibili, celate dietro lo schermo televisivo, lo assoggettano a un mostruoso controllo rendendolo il possibile antesignano di un futuro che non vorremmo mai vedere.
Non il migliore film di Cronenberg ma quello che forse resta più impresso nella memoria del suo pubblico. A detta della critica, che lo stroncò all'epoca della sua uscita, ciò si deve allo spettacolo trash degli effetti speciali firmati da Rick Baker: tanto splatter, molto più realistico (e stomachevole) di quello che si vede oggi con tutta la nostra tecnologia di nuova generazione.
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Max Renn (James Woods) dirige una piccola emittente privata specializzata in pornografia. Nella ricerca di prodotti sempre nuovi, utili a scongiurare il pericolo di un'assuefazione del pubblico, un giorno egli si imbatte in un programma clandestino - il 'Videodrome' del titolo - a base di sevizie mortali. Rimane colpito e cerca di contattarne i produttori. Cadrà vittima di un gioco più grande di lui: forze occulte e incomprensibili, celate dietro lo schermo televisivo, lo assoggettano a un mostruoso controllo rendendolo il possibile antesignano di un futuro che non vorremmo mai vedere.
Non il migliore film di Cronenberg ma quello che forse resta più impresso nella memoria del suo pubblico. A detta della critica, che lo stroncò all'epoca della sua uscita, ciò si deve allo spettacolo trash degli effetti speciali firmati da Rick Baker: tanto splatter, molto più realistico (e stomachevole) di quello che si vede oggi con tutta la nostra tecnologia di nuova generazione. Tale idea è in buona parte giustissima. Per il resto, pur non raggiungendo quei livelli, ''Videodrome'' può essere storicamente accostato a ''Blade Runner'' (1982) e a ''Brazil'' (1985) fra le opere che hanno introdotto nel cinema quel filone cyberpunk che in quegli anni fermentava nella letteratura fantascientifica. Rispetto ai due illustrissimi colleghi, purtroppo il film di Cronenberg è quello invecchiato peggio perché la nostra società ha già esaurito gli incubi dell'era televisiva ed è passata oltre. Ciò mette purtroppo in evidenza una trama un po' raffazzonata, in cui plot-holes e incongruenze vengono nascoste a malapena. Da vedere però almeno per gustarsi alcune trovate registiche: su tutte, geniale è l'apertura pseudo-vaginale nella pancia di Renn/Woods. Roba letteralmente per stomaci forti.
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carloalberto
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mercoledì 15 luglio 2020
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nascita dell''adamo contemporaneo
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Visionario, macabro, profetico, geniale film, epigono del Grande fratello orwelliano e delle perversioni desadiane delle 120 giornate di Sodoma, anticipatore della realtà virtuale e della dittatura dei social network, che inglobano cervelli e risucchiano corpi e anime in bolge infernali, dove precipitano, oramai, non soltanto le nuove generazioni. Non è una critica razionale verso il mezzo televisivo come Quinto potere di Sidney Lumet del 1976, ma prende spunto dal rapporto patologico tra grande pubblico e trasmissioni televisive per immaginare una metamorfosi dell’uomo in un essere ciberneticamente modificato dal mezzo. La carne si apre e riceve come un videoregistratore una palpitante cassetta, che nelle modalità di un software inizia a riprogrammare l’ospite dalle viscere, fino a regolarne pensieri ed emozioni.
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Visionario, macabro, profetico, geniale film, epigono del Grande fratello orwelliano e delle perversioni desadiane delle 120 giornate di Sodoma, anticipatore della realtà virtuale e della dittatura dei social network, che inglobano cervelli e risucchiano corpi e anime in bolge infernali, dove precipitano, oramai, non soltanto le nuove generazioni. Non è una critica razionale verso il mezzo televisivo come Quinto potere di Sidney Lumet del 1976, ma prende spunto dal rapporto patologico tra grande pubblico e trasmissioni televisive per immaginare una metamorfosi dell’uomo in un essere ciberneticamente modificato dal mezzo. La carne si apre e riceve come un videoregistratore una palpitante cassetta, che nelle modalità di un software inizia a riprogrammare l’ospite dalle viscere, fino a regolarne pensieri ed emozioni. E’ lo spirito informatico che si fa carne, in una trasfigurazione della genesi biblica dell’Adamo contemporaneo, con evidenti simbologie erotiche e rinvii al potere fallocratico, che penetra squarciando l’anima dell’uomo-cittadino, forgiandolo a somiglianza del sistema. La rappresentazione cromatica in toni pastello e la scenografia minimalista di intimità casalinghe, di finti negozi di ottica o di retrobottega in disordine fa esplodere, inaspettata, la carica di violenza e di ributtante, sanguinolento, lordume nascosto, nelle mutazioni e fusioni di umani e macchine tecnologiche. Uomo e mezzo sullo stesso piano, coinvolti in una reciproca trasformazione simbiotica, diventano una cosa sola in una apocalittica visione di un mondo governato da una nuova specie, che si divide in fazioni, di cui una parodisticamente si proclama chiesa catodista, che si combattono per istituzionalizzare ex novo il concetto di realtà, che si amplifica fagocitando quel che resta di una umanità riconoscibile ma ancora per poco. Perfetto il giovane James Woods nella parte dell’imprenditore televisivo che, con una piccola emittente televisiva, cerca di arrivare al successo e ai soldi dando in pasto allo spettatore, già involgarito dal mezzo, spettacoli boccacceschi e parapornografici, lo scandalizzatore opportunista di un’opinione pubblica ipocrita e perbenista che sarà scandalizzato dal meccanismo infernale che si prepara in segreto e diretto al controllo totale delle menti, fino all’assorbimento integrale di ogni residuo di coscienza e di libertà individuale. Rivisto dopo circa quarant’anni è facile constatare l’avveramento delle più catastrofiche immaginazioni sul futuro, bollate all’epoca come fantascienza horror, definizione che ancor oggi qualcuno si azzarda a usare, con una terminologia evidentemente riduttiva e spregiativa, per quest’opera che non è soltanto il capolavoro di Cronenberg ma è la messa in scena di un pensiero preveggente del destino dell’uomo nel XXI secolo.
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