Videodrome |
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Un film di David Cronenberg.
Con James Woods, Debbie Harry, Sonja Smits, Peter Dvorsky.
continua»
Fantastico,
durata 90 min.
- Canada 1983.
- Cineteca di Bologna
uscita lunedì 19 settembre 2022.
- VM 14 -
MYMONETRO
Videodrome
valutazione media:
3,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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televisione come mezzo di dittaturadi Gianmaria SFeedback: 0 |
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martedì 29 aprile 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Direttore di un canale di una TV privata, specializzatasi nel genere porno, Max Renn capta un giorno uno strano programma, in cui si possono vedere torture ed assassini. E' un tecnico della stazione che é riuscito nella impresa di trovare le relative immagini, che sono prodotte per il programma intitolato "Videodrome". Max verrà immesso in un delirio di allucinazioni e poi di delitti, dovuti alla dittatura ipnotica che Barry Convex, il direttore di Videodrome, esercita su di lui come su altri. Horror dalla trama complessa e dai molti significati, dai riferimenti al sesso come via di controllo e punizione, alla televisione come mezzo di dittatura. Proprio utilizzando la simbologia delle vhs che contengono dei messaggi che permettono di programmare le persone, Cronenberg lancia il messaggio sulla potenza e pericolosità di questo mezzo a una via ( al quale non si può dare risposta ma dal quale si assorbe solo il messaggio) nel controllo della mente. Proprio il protagonista subirà questa influenza mettendo a rischio la propria vita e quella di tanti altri. Non è un horror classico con un finale ben definito e un mistero da risolvere, è soprattutto un film di riflessione che tratta tanti temi complessi cari al regista (sesso, dipendenza, controllo, dittatura, mass-media, cultura americana) usando come mezzo l'orrore, allucinazioni e omicidi. Insomma l'horror come mezzo e non come fine. Film in anticipo sui tempi, anche se allora passato inosservato, notevole la teoria della televisione come sostituto della realtà: "La realtà non è quella che viviamo, am quella che ci viene mostrata". Sicuramente uno dei film più complessi di Cronenberg. Nonostante tutti questi pregi, la narrazione per quanto appassionante non coinvolge appieno e le metafore contenute a volte distraggono dal film vero e proprio. Ha il grande pregio di portare ad una bella e profonda riflessione, ma proprio a causa di questo diminuisce il suo potere cinematografico.
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