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ppp92
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giovedì 8 settembre 2011
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alta tensione fra i ghiacci
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Antartide, 1982. La quiete di una base scientifica statunitense viene interrotta dall’arrivo di un elicottero che sta inseguendo un husky; scesi due uomini intenti ad uccidere il cane, vengono freddati dall’equipe di americani. Inconsapevoli delle conseguenze e ancora scossi dall’accaduto gli americani rinchiudono l’animale con gli altri husky nel canile della base. Pochi minuti dopo l’attenzione degli uomini viene richiamata al canile a causa di lamenti terribili provenienti da quello: il cane si è rivelato un mostro ed ha mangiato i suoi simili… Il dottore della base quindi teorizza che nell’animale si sia installata una ‘cosa’, una creatura aliena che assale gli esseri viventi e ne prende le sembianze, dopo averli uccisi.
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Antartide, 1982. La quiete di una base scientifica statunitense viene interrotta dall’arrivo di un elicottero che sta inseguendo un husky; scesi due uomini intenti ad uccidere il cane, vengono freddati dall’equipe di americani. Inconsapevoli delle conseguenze e ancora scossi dall’accaduto gli americani rinchiudono l’animale con gli altri husky nel canile della base. Pochi minuti dopo l’attenzione degli uomini viene richiamata al canile a causa di lamenti terribili provenienti da quello: il cane si è rivelato un mostro ed ha mangiato i suoi simili… Il dottore della base quindi teorizza che nell’animale si sia installata una ‘cosa’, una creatura aliena che assale gli esseri viventi e ne prende le sembianze, dopo averli uccisi. Inizia così la caccia alla ‘cosa’ , che finirà con l’eliminazione di tutto l’equipaggio e (forse) della forma aliena.
Ottima rivisitazione di John Carpenter de ‘La cosa da un altro mondo’ (Howard Hawks, 1951) a basso costo, ha inspiegabilmente ottenuto bassi incassi all’uscita nei cinema diventando però con il tempo un vero e proprio film cult del genere fantascienza-horror. Nel cast, sempre all’altezza, spicca l’interpretazione di Kurt Russell, già messosi in evidenza con lo stesso regista in ‘1997: Fuga da New York’. Notevoli gli effetti speciali utilizzati e il trucco affidato a Rob Bottin per costruire i cadaveri e i corpi infestati dalla ‘cosa’. Da segnalare l’ottima colonna sonora composta dal nostro sempre eccelso Ennio Morricone. Secondo me i punti di forza del film sono la sensazione di claustrofobia e di solitudine dovute al luogo scelto e l’altissima suspense mantenuta nel corso degli eventi con una sensazione di ansia data non tanto da semplici spaventi continui, ma da una vera e propria costruzione narrativa ben sviluppata dal regista. Da profano del genere, lo consiglio.
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alex41
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lunedì 4 luglio 2011
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rivalutato:
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Se la notte di Halloween io e i miei amici siamo in montagna o al lago e non riusciamo a dormire e vogliamo un film horror con effetti speciali paurosi e una storia agghiacciante, questo è il film top per eccellenza per questa occasione. Uno dei migliori Carpenter.
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bloodydreadnought
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lunedì 30 maggio 2011
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dandy
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domenica 3 aprile 2011
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il più clamoroso colpo di sfortuna di carpenter.
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Carpenter ha sempre avuto un pregio rispetto ad altri suoi colleghi,molto più fortunati di lui.Nella stragrande maggioranza della sua carriera ha girato sempre e solo quello che lui voleva girare,e come lo voleva girare.Senza badare troppo alle aspettative di produttori,distributori,e soprattutto di un pubblico per cui un film deve per forza essere così o per forza deve essere cosà.Altrimanti niente incassi.E così è stato,per la maggiorparte dei suoi film.Ma qui la storia è un pò diversa."La cosa" ebbe la sventura di uscire nelle sale più o meno contemporaneamente a "E.T."Il pubblico(con tutto il rispetto per il mitico film di Spielberg),ormai intestardito dall'immagine dell"'alieno buono",trovò intollerabile l'idea di una così terrificante minaccia dallo spazio.
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Carpenter ha sempre avuto un pregio rispetto ad altri suoi colleghi,molto più fortunati di lui.Nella stragrande maggioranza della sua carriera ha girato sempre e solo quello che lui voleva girare,e come lo voleva girare.Senza badare troppo alle aspettative di produttori,distributori,e soprattutto di un pubblico per cui un film deve per forza essere così o per forza deve essere cosà.Altrimanti niente incassi.E così è stato,per la maggiorparte dei suoi film.Ma qui la storia è un pò diversa."La cosa" ebbe la sventura di uscire nelle sale più o meno contemporaneamente a "E.T."Il pubblico(con tutto il rispetto per il mitico film di Spielberg),ormai intestardito dall'immagine dell"'alieno buono",trovò intollerabile l'idea di una così terrificante minaccia dallo spazio.E così quello che avrebbe dovuto diventare un cult fantascientifico/horrorifico alla pari di "Alien",fù l'ennesimo flop dello sventuratissimo maestro.Ora veniamo al film di persè.E' il remake del classico del'51 firmato Howard hawks"La cosa da un altro mondo".Carpenter va ben aldilà del semplice omaggio.E' indubbio che con gli effetti speciali di Rob Bottin(davvero strabilianti per l'epoca)volesse colpire il pubblico,ancora estraneo a effetti digitali e in grado di stupirsi più facilmente.Ma come sempre non dimentica di omaggiare i suoi generi preferiti,cinematografici e non(oltre a reminiscenze da western,c'è un tocco di H.P.Lovecraft).Se da un lato le truculente trasformazioni dell'alieno sono le vere protagoniste,non mancano mai gli elementi tipici del cinema personale Carpenteriano:tensione e suspence magistrali,attori diretti come si deve,progressione drammatica ben orchestrata,e finale pessimista nonchè "aperto, in questo caso(non si sa per certo se la cosa è definitivamente annientata,ne che ne srà dei due superstiti).Sempre in linea con lo stile del regista non tutto è proprio chiaro(come ha fatto Blair a venire infettato e come si costruisce l'astronave?).E' lo scotto da pagare se si è fan del regista.E se lo siete,non vi pentirete minimamente di riscoprire questo gioiello ingiustamente stroncato,ancora in attesa come altri film di Carpenter di ricevere il successo che merita.Due piccole curiosità:la colonna sonora una volta tanto non è del regista,ma di Ennio Morricone.E la voce del computer con cui Mac Ready gioca è di Adrienne Barbeau,moglie del regista.
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stefano burini
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giovedì 6 gennaio 2011
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il top di carpenter: un capolavoro fanta-horror.
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Angosciante e claustrofobico fanta-horror, con ogni probabilità il capolavoro del grandissimo (e purtroppo decaduto) John Carpenter; uscì in piena E.T.-mania finendo per rivelarsi un flop al botteghino in virtù della sua natura oscura e maligna che si contrapponeva alla visione buonista spielbergiana, per poi diventare un cult movie negli anni successivi e recuperare terreno nel mercato dell’home video. Carpenter condensa in un unico film la summa della propria poetica e le tematiche apocalittiche e orrorifche che hanno sempre contraddistinto il suo modo di fare cinema: un universo ostile in cui il genere umano rappresenta una specie in via d’estinzione, assediata sul proprio pianeta da spaventose forme di vita aliene mutaforma e in cui l’ultimo baluardo prima dell’invasione è rappresentato da un manipoli di scienziati asserragliati in una base di ricerca in antartide.
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Angosciante e claustrofobico fanta-horror, con ogni probabilità il capolavoro del grandissimo (e purtroppo decaduto) John Carpenter; uscì in piena E.T.-mania finendo per rivelarsi un flop al botteghino in virtù della sua natura oscura e maligna che si contrapponeva alla visione buonista spielbergiana, per poi diventare un cult movie negli anni successivi e recuperare terreno nel mercato dell’home video. Carpenter condensa in un unico film la summa della propria poetica e le tematiche apocalittiche e orrorifche che hanno sempre contraddistinto il suo modo di fare cinema: un universo ostile in cui il genere umano rappresenta una specie in via d’estinzione, assediata sul proprio pianeta da spaventose forme di vita aliene mutaforma e in cui l’ultimo baluardo prima dell’invasione è rappresentato da un manipoli di scienziati asserragliati in una base di ricerca in antartide.
Atmosfere lovecraftiane (basti pensare a At The Mountain Of Madness..), a metà tra horror, thriller e leggenda, un clima morboso ed insinuante e gli stupefacenti (e truculenti) effetti visivi curti da Stan Winston e Albert Whitlock rappresentano i punti cardine di una pellicola innovativa, ricca di influenze tra le più disparate e di un inquietante sottobosco di metafore e suggestioni riconducibili a un immaginario tipicamente carpenteriano e cronenbergiano in cui le fattezze del corpo umano rappresentano semplici vestigia in cui si annida il male, sopito, latente e pronto a tornare prepotentemente alla luce, fattezze destinate ad essere trasformate, dilaniate e a rivelare da un punto di vista visivo ciò che è già scritto dentro di noi.
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tony montana
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mercoledì 17 novembre 2010
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paranoico e terrificante capolavoro di carpenter
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Antartico. Un cane fugge dal campo norvegese e si rifugia presso quello statunitense, ma nella notte si trasforma in un essere tentacolato che tenta di uccidere gli altri animali. Spaventati, gli uomini lo bruciano, e un sopralluogo nel campo norvegese rende chiaro che la “cosa” era un essere proveniente dallo spazio…
Primo episodio della cosiddetta “Trilogia dell’Apocalisse” di John Carpenter insieme con Il Signore del Male e Il Seme della Follia, La Cosa è tratto dal racconto Who goes there? di John W. Campbell Jr, che già aveva ispirato La “cosa” da un altro mondo diretto da Christian Nyby e prodotto da Howard Hawks.
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Antartico. Un cane fugge dal campo norvegese e si rifugia presso quello statunitense, ma nella notte si trasforma in un essere tentacolato che tenta di uccidere gli altri animali. Spaventati, gli uomini lo bruciano, e un sopralluogo nel campo norvegese rende chiaro che la “cosa” era un essere proveniente dallo spazio…
Primo episodio della cosiddetta “Trilogia dell’Apocalisse” di John Carpenter insieme con Il Signore del Male e Il Seme della Follia, La Cosa è tratto dal racconto Who goes there? di John W. Campbell Jr, che già aveva ispirato La “cosa” da un altro mondo diretto da Christian Nyby e prodotto da Howard Hawks. Rispetto al film del ’51, Carpenter rispetta molto di più il materiale originale e crea grazie agli effetti speciali di Rob Bottin qualcosa di assolutamente inedito. Per gli standard cinematografici di inizio anni ’80, La Cosa è una pellicola indipendente (seppur prodotta dalla Universal) votata all’horror e dotata di una grande capacità di spaventare. Allo sguardo di oggi appare invece come un film d’azione violenta con un mostro extraterrestre al posto del classico cattivone. Ma è evidente fin dall’inizio come ciò che Carpenter voleva affrontare con questa pellicola era il concetto di “paranoia”. Non a caso se si esula la figura del mostro dal film, ciò che resta è una pellicola piuttosto intimista, estremamente claustrofobica, che fa della rottura della fiducia tra i personaggi il suo tema principale. Uscito negli Stati Uniti solo due settimane dopo E.T., e lo stesso giorno di Blade Runner, il film andò incontro ad un clamoroso insuccesso commerciale: costata 10 milioni di dollari, la pellicola ne incassò in patria poco più di 13, ma generò un fenomeno di culto che ancora oggi sembra in costante crescita. A questo certo non è estraneo il lavoro dell’allora ventiduenne Rob Bottin, cui si deve il concetto di “polimorfismo conglobante” della Cosa (che è in grado di imitare qualunque essere con il quale sia precedentemente entrata in contatto) e che ha nascosto a molti la precisione della sceneggiatura di Bill Lancaster, l’efficacia delle musiche di Ennio Morricone (e Carpenter), l’ottimo lavoro del direttore della fotografia Dean Cundey e soprattutto la capacità di John Carpenter di muoversi con facilità in un ambiente ristretto popolato però da molti personaggi. Riguardo l’aspetto visivo non si era mai vista una cosa del genere. Tutti gli effetti speciali sono realizzati con lattice e cavi elettrici – come il recente Alien vs Predator – e ci regalano degli alieni veramente spaventosi. Meglio di così non si poteva fare. La scena, inoltre, della creatura che si fa strada dalla bocca del cane, sventrando il povero animale, è sicuramente una delle più spaventose, se non la più spaventosa, della storia del cinema, fa proprio paura, si respira un’aria paranoica e claustrofobica quasi come in Alien di Ridley Scott. Un sanguinario gioco al gatto e al topo che culmina nella tragedia. E poi, lo ammetto, è un film di trent’anni fa, ma mi sono veramente cagato addosso. Poi ogni volta che lo rimettevano in TV, sul serio, avevo una fifa nera. Straordinario il cast, al primo posto un giovane Kurt Russell. Vietato ai minori di 18 anni. Capolavoro.
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chriss
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mercoledì 18 agosto 2010
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il più terrificante horror di carpenter...
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"Ci troviamo di fronte ad un organismo che imita le altre forme viventi. E le imita perfettamente... Questa Cosa ha attaccato i nostri cani ed ha tentato di digerirli, di assimilarli. E nel frattempo ha tentato di plasmarsi in modo da imitarli... Quella Cosa vuol diventare come noi. Se le sue cellule si diffondono potrebbero imitare qualunque essere sulla faccia della Terra... Forse ogni sua parte era qualcosa di intero. Ogni pezzettino era un singolo animale con un desiderio innato di proteggere la propria vita... Non usciremo vivi di qui, ma neanche la Cosa!" Nell' inverno del 1982, in Antartide, in una base scientifica americana, un husky viene inseguito da un elicottero norvegese.
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"Ci troviamo di fronte ad un organismo che imita le altre forme viventi. E le imita perfettamente... Questa Cosa ha attaccato i nostri cani ed ha tentato di digerirli, di assimilarli. E nel frattempo ha tentato di plasmarsi in modo da imitarli... Quella Cosa vuol diventare come noi. Se le sue cellule si diffondono potrebbero imitare qualunque essere sulla faccia della Terra... Forse ogni sua parte era qualcosa di intero. Ogni pezzettino era un singolo animale con un desiderio innato di proteggere la propria vita... Non usciremo vivi di qui, ma neanche la Cosa!" Nell' inverno del 1982, in Antartide, in una base scientifica americana, un husky viene inseguito da un elicottero norvegese. In realtà, il cane, non è quello che sembra. Uno dei due stranieri spara all' animale, ma finisce per ferire un uomo della base. Nella sparatoria successiva il cane si salverà, ma non l' inseguitore. La bestia, successivamente, verrà messa assieme alle altre in un recinto interno della base: dopo un pò si trasformerà in qualcosa di mai visto sulla faccia della Terra. Da questo punto in poi, comincerà una caccia alla Cosa, un nemico invisibile che può imitare prima e tramutarsi dopo in quel che vuole: cane, essere umano o qualsiasi altro essere vivente! Solo chi avrà i nervi più saldi riuscirà a salvare la pelle: ma per quanto? La Cosa sarà stata definitivamente uccisa o vive ancora dentro qualcuno? Non lo sapremo mai! La Cosa, di John Carpenter, è uno dei migliori film horror degli Anni Ottanta. E' anche il capolavoro del regista americano, il quale pare abbia anche contribuito a comporre le musiche. Con l' inquietante sottofondo musicale di Ennio Morricone, gli effetti speciali di Rob Bottin ed una trama angosciante, la Cosa entra di diritto nel firmamento dei più grandi horror mai fatti. Ci sono situazioni, in questo film, che raggelano lo spettatore fino all' ultimo secondo. La Cosa, infatti, è un organismo, un' entità invisibile che si aggira indisturbata per la base, prendendo di mira il primo malcapitato abitante per fonderlo col suo corpo. Ma la Cosa non ha un corpo, è questo il bello! E' solo tanti corpi che "marciscono" dentro di lei. Potendosi camuffarsi in questo modo, avrebbe tutte le carte in regola per spaventare il resto della popolazione umana. Con il passare del tempo, riesce a mettere tutti e dodici gli abitanti della base uno contro l' altro, creando il panico e la sfiducia generale. In più, come se non fosse sufficiente, la Cosa riesce a mettere pure il bastone tra le ruote agli umani ogni volta che hanno un' idea brillante per sterminarla. Proprio perché ora è uno di loro! Tutta la situazione, sviluppata magnificamente sulla scena dal regista, tra la neve ed i ghiacci dell' Antartide, dà, sia agli spettatori, sia agli occupanti della base, una sensazione permanente d' impotenza e smarrimento collettivo. Di fronte ad un essere così evoluto, così determinato a sopravvivere, c' è ben poco da sperare di cavarsela. Questo lo sa benissimo il dottore, che lo ha analizzato personalmente, anche attraverso i dati che riveve dal computer. E lo sa bene pure MacReady, il barbuto Kurt Russell, qui in una delle sue migliori performance. La migliore, aggiungo io. Forse solo in 1997: Fuga da New York, Russell ha potuto ripetere quell' impresa. Voglio terminare la mia recensione parlandovi delle emozioni che provai io. Ebbene: l' isolamento, la claustrofobia, la paura per l' ignoto, per l' invisibile, per l' arcano, sono sensazioni che tutti, prima o poi, potranno assaporare sul proprio corpo, durante la visione di questo Cult dell' horror. Solo con un' astuta trovata di MacReady, riusciranno, quantomeno, a capire chi è la Cosa e quale essere umano sarà divenuto. A rivederlo oggi, questo film, non fa poi più tanta paura, ma vi giuro che in quel lontano 1982, quantomeno mi aveva scosso. E non solo me, ma anche qualcuno un pò più grandicello. Non c' è da vergognarsene in fondo, per aver provato un pò di terrore. Quattro stelle strameritate al simpatico Carpenter per il suo miglior lavoro. Anzi, per il suo miglior horror! Il più terrificante! Al prossimo incubo. Chriss...
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alex41
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domenica 25 aprile 2010
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leggermente sopravvalutato
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Molto meglio "Alien". La storia è migliore, il thriller aumenta e la musica è mozzafiato. Per gli effetti speciali, sia quelli di Alien che de La Cosa fanno venire davvero i brividi!!
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paride86
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domenica 20 dicembre 2009
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buono ma niente di più
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"La Cosa" ha lastessa struttura narrativa di "Alien": una gruppo di specialisti in un luogo isolato, il contatto alieno, il dilagante contagio. Persino la Cosa è rappresentata in maniera piuttosto simile all'alieno di Ridley Scott, ma qui gli effetti speciali, però, assomigliano più ai primi film di Cronenberg.
Insomma, una bella storia e un buon film horror che, però, sa di già visto.
[+] ....non mi pare.....
(di _mr.o_)
[ - ] ....non mi pare.....
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wanker
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giovedì 4 giugno 2009
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capolavoro fanta horror
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chi dice che la cosa di carpenter è un brutto film, significa che non è un amante della buona fantascienza/horror.
film cupo e claustrofobico. pochi attori e TUTTI efficacissimi, su cui troneggia un kurt russel in eccelsa forma.
carpenter è uno dei miei registi preferiti, e a malincuore devo ammettere che ha fatto qualche buco nell'acqua. ma per questo film era veramente ispirato, e ci ha mostrato tutta la sua maestria nel dirigere.
grande john.
grande kurt.
viva JOHN CARPENTER'S THE THING!!!!!!!!!!!!!!
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