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sir gient
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martedì 3 febbraio 2015
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...pensando alla cosa....
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Pensando a Campbell e ai suoi racconti di fantascienza che leggeva mio padre (i figli di Mu) mi viene da pensare che ai giorni nostri la fantasia e l'amore per la fantascienza pura hanno lasciato spazio ad un disordine reale in cui spesso si cerca di fantasticare poco e basare la proiezione del futuro fantascientifico su concetti reali attuali e immaginare come la tecnologia del momento possa evolversi nel tempo. Resta un concreto modo di pensare legato più alla fisica che alla quantistica. A me piace pensare alla fantascienza come ad un'immagginario mondo futuristico dove la fantasia oltrepassa di gran lunga la realtà e non viceversa.
Detto questo, parlando de "La Cosa" che dire se non assolutamente splendido.
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Pensando a Campbell e ai suoi racconti di fantascienza che leggeva mio padre (i figli di Mu) mi viene da pensare che ai giorni nostri la fantasia e l'amore per la fantascienza pura hanno lasciato spazio ad un disordine reale in cui spesso si cerca di fantasticare poco e basare la proiezione del futuro fantascientifico su concetti reali attuali e immaginare come la tecnologia del momento possa evolversi nel tempo. Resta un concreto modo di pensare legato più alla fisica che alla quantistica. A me piace pensare alla fantascienza come ad un'immagginario mondo futuristico dove la fantasia oltrepassa di gran lunga la realtà e non viceversa.
Detto questo, parlando de "La Cosa" che dire se non assolutamente splendido... un film che rispecchia molto il libro di Campbell e che rende anche omaggio, al primo film "the thing from another world" tratto dal racconto originale, film del 1951 se non ricordo male, in bianco e nero.
Qui Carpenter magistralmente, aiutato da un cast arricchito da un incredibile Kurt Russel e da effetti speciali che lasciano lo spettatore incollato al seggiolino, riesce ad addentrarsi nel più profondo del nostro inconscio arricchendo ancora di più il nostro animo della paura dell'ignoto, della cosa sconosciuta, che porta morte e distruzione e che riesce a nascondersi, a mimetizzarsi tra di noi, come un male oscuro, la cui unica cura è la morte.
Le musiche, le scene iniziali del cane che scappa inseguito da un elicottero norvegese, lasciano lo spettatore in attesa....non sa ancora cosa sta per accadere, non sa che tra i ghiacci perenni si annida un alieno, un mostro, un essere, una COSA che può essere tutto e niente, una minaccia per gli operatori della base antartica e per l'intera umanità.
Se non lo avete visto, prendetevi una birra ghiacciata, attaccatevi sul divano e state attenti a chi avete vicino...non si sa mai....e se sarete troppo stanchi per fuggire... sedetevi ed aspettate, vedremo cosa succederà !!
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elgatoloco
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sabato 10 gennaio 2015
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un"alien"veramente polisemico
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Percorso"erratico"eppure anche"logico-razionale-sequenziale", questo"The Thing"di Carpenter(forse non è il capolavoro di questo autore-regista), sia a livello di regia sia a livello di montaggio, per cui il plot, di per sé per nulla"complicato"va seguito nelle sue diffrazioni. L'"alieno"non viene -non può essere-identificato con qualcuno/meglio "qualcosa"di preciso, ma va inseguito nei diversi"passaggi"del film. Resa intelligente del racconto di John Campbell, per nulla influenzata dall'essere(meglio non essere, come intelligentemente sottolineato nella recensione "ufficiale")remake del film di Howard Hawks, vede anzi fa vedere"la cosa"(nulla a che vedere con il documentario, posteriore di otto anni e decisamente"mirato"di Moretti)quale metafora di tutto quello che lo spettatore, secondo esperienze, cultura, concezione della vita, vuole vedervi.
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Percorso"erratico"eppure anche"logico-razionale-sequenziale", questo"The Thing"di Carpenter(forse non è il capolavoro di questo autore-regista), sia a livello di regia sia a livello di montaggio, per cui il plot, di per sé per nulla"complicato"va seguito nelle sue diffrazioni. L'"alieno"non viene -non può essere-identificato con qualcuno/meglio "qualcosa"di preciso, ma va inseguito nei diversi"passaggi"del film. Resa intelligente del racconto di John Campbell, per nulla influenzata dall'essere(meglio non essere, come intelligentemente sottolineato nella recensione "ufficiale")remake del film di Howard Hawks, vede anzi fa vedere"la cosa"(nulla a che vedere con il documentario, posteriore di otto anni e decisamente"mirato"di Moretti)quale metafora di tutto quello che lo spettatore, secondo esperienze, cultura, concezione della vita, vuole vedervi. Senz'altro non ha a che vedere con la"reductio"di tipo politicistico-maccartista per cui"cosa"sarebbe il "pericolo comunista", anzi, in epoca ancora di guerra fredda(1982, presidente USA era duramente Ronald Reagan)esclude o comunque decisamente appanna quasi escludendola tale chiave di lettura, decisamente presente, invece, sia nel racconto di Campbell sia nel primo film trattone.Interpreti assolutamente funzionali al film e un giorno ci si dovrà seriamente interrogare, saggisticamente, sul Carpenter compositore,un aspetto, a mio parere, ancora sottovalutato o comunque non adeguamente studiato. El Gato
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tomdoniphon
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domenica 7 settembre 2014
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la disintegrazione dell'umanità
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Antardide. Un gruppo di scienziati è minacciato da un mostro riportato alla vita dalle radiazioni e capace di assumere qualsiasi sembianza. Gioiellino della fantascienza e dell'horror, due generi che spesso nella storia del cinema sono andati a braccetto. Il film inizia e termina con due sequenze magistrali: la bellissima scena del cane inseguito dall'elicottero, che fa subito precipitare lo spettatore nel bianco della neve, teatro della vicenda; e la scena finale dei due soli sopravvissuti in mezzo all'Antardide, condannati a morire di freddo, senza poter sapere se la "Cosa" sia stata o meno sconfitta. Nel mezzo, un senso di inquietudine che lascia un senso di pura angoscia.
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Antardide. Un gruppo di scienziati è minacciato da un mostro riportato alla vita dalle radiazioni e capace di assumere qualsiasi sembianza. Gioiellino della fantascienza e dell'horror, due generi che spesso nella storia del cinema sono andati a braccetto. Il film inizia e termina con due sequenze magistrali: la bellissima scena del cane inseguito dall'elicottero, che fa subito precipitare lo spettatore nel bianco della neve, teatro della vicenda; e la scena finale dei due soli sopravvissuti in mezzo all'Antardide, condannati a morire di freddo, senza poter sapere se la "Cosa" sia stata o meno sconfitta. Nel mezzo, un senso di inquietudine che lascia un senso di pura angoscia. Molti l'hanno scambiato per una nuova versione di "Alien": ma qui l'attenzione, più che sulla "Cosa" (e sui suoi significati ed allusioni), è concentrata "sulla disintegrazione dell'umanità e la mancanza di fiducia della gente" (Carpenter). Un pessimismo cupo e disperato ma non fine a se stesso. Tra i migliori di Carpenter.
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onufrio
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mercoledì 16 luglio 2014
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un mostro tra i ghiacci
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Tra i film horror storicamente più apprezzati, "La Cosa" è un Horror/Fantasy diretto dal maestro Carpenter, ambientato tra i ghiacci dell'Antartide, un gruppo di scienziati americani viene turbato da un elicottero e da degli spari, a bordo ci sono due norvegesi che inseguono un povero cane per ucciderlo, cane che troverà rifugio presso la base americana, ma il norvegese sembra impazzito e prosegue la sua caccia, sparando anche agli americani che lo fredderanno in un amen. Ma perchè quell'uomo inseguiva quel cane? cosa si cela dietro, o meglio, dentro quella dolce bestiolina? il gruppo lo scoprirà col passare dei giorni e ne pagherà a caro prezzo le conseguenze.
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Tra i film horror storicamente più apprezzati, "La Cosa" è un Horror/Fantasy diretto dal maestro Carpenter, ambientato tra i ghiacci dell'Antartide, un gruppo di scienziati americani viene turbato da un elicottero e da degli spari, a bordo ci sono due norvegesi che inseguono un povero cane per ucciderlo, cane che troverà rifugio presso la base americana, ma il norvegese sembra impazzito e prosegue la sua caccia, sparando anche agli americani che lo fredderanno in un amen. Ma perchè quell'uomo inseguiva quel cane? cosa si cela dietro, o meglio, dentro quella dolce bestiolina? il gruppo lo scoprirà col passare dei giorni e ne pagherà a caro prezzo le conseguenze..
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aronnemepar
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venerdì 31 gennaio 2014
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gran bel film di tensione e paura
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Uno dei migliori film horror nonostante gli anni.
Se piace il genere è un film assolutamente da guardare.
Hanno fatto un presequel nel 2012, valido, ma non all'altezza di quello di Carpenter.
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brando fioravanti
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lunedì 2 dicembre 2013
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ottimo horror
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Se Carpenter è sempre stato un regista cosi e cosi, qui da il meglio del suo stile. Anche per Russel bravo,ma in questo caso un po più impegnato del solito. Buoni anche i risvolti fantascentifici seppure hanno preso spunto da un altro film ha del suo.
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byrne
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venerdì 23 agosto 2013
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alle prese con le origini
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John Carpenter è un regista a suo modo fondamentale. Le opere più riuscite sono tutte entrate a far parte del vocabolario cinematografico, e, nel bene e nel male, l'hanno influenzato. Quante sono le fotocopie cyberpunk di Fuga da New York? Quante quelle horror di Halloween? Non ho dita sufficienti a contarle, neppure se aggiungo quelle dei piedi e me ne faccio prestare altre. Questa è la prima occasione in cui l'originale cineasta si sofferma con tanto di lacrimucce a guardare ai propri miti. E ad omaggiarli. Nell'enciclopedia fantahorror, La "cosa" da un altro mondo occupa un posto d'eccezione. Carpenter è stato ben attento a non farne una fotocopia, ma ha omaggiato il seminale film aggiornandone l'estetica e i ritmi alla propria epoca.
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John Carpenter è un regista a suo modo fondamentale. Le opere più riuscite sono tutte entrate a far parte del vocabolario cinematografico, e, nel bene e nel male, l'hanno influenzato. Quante sono le fotocopie cyberpunk di Fuga da New York? Quante quelle horror di Halloween? Non ho dita sufficienti a contarle, neppure se aggiungo quelle dei piedi e me ne faccio prestare altre. Questa è la prima occasione in cui l'originale cineasta si sofferma con tanto di lacrimucce a guardare ai propri miti. E ad omaggiarli. Nell'enciclopedia fantahorror, La "cosa" da un altro mondo occupa un posto d'eccezione. Carpenter è stato ben attento a non farne una fotocopia, ma ha omaggiato il seminale film aggiornandone l'estetica e i ritmi alla propria epoca. Sangue (ma nelle giuste dosi), tensione (a dosi generose), ignoto (a tonnellate). Come aveva insegnato, pochissimo tempo prima, l'Alien di Scott. E il suo mostro si trasforma per nascondersi, come lo xenomorfo dal cranio oblungo evolveva Nietzschianamente in nome della cieca sopraffazione. Girato con consumata maestria ed efficacemente (nulla di più) sceneggiato e recitato, il film trova i suoi punti di forza indiscutibili nell'ambientazione naturalmente spettrale e nel lavoro svolto sugli effetti speciali, ancora adesso sbalorditivi. Carpenter ha dato a Cesare quel che era di Cesare. Non è al livello dell'originale. Ma è diventato, incredibilmente, anche questo un archetipo. Quello del remake appassionato, divergente e ben riuscito.
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angusyoung95
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lunedì 29 luglio 2013
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epico
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Sicuramente uno dei film horror/fantascienza/thriller più belli che abbia mai visto... "La cosa" di Carpenter racconta di un gruppo di esploratori statunitensi che, trovandosi al polo sud, in seguito all'incontro/scontro con alcuni esploratori norvegesi, deve fronteggiare la più grande delle minacce: loro stessi. Un organismo alieno, infatti, infiltrandosi nel corpo di qualsiasi organismo umano o animale riesce a produrre delle copie dello stesso, e anche ucciderlo nutrendosi di esso. Come proteggersi da questa minaccia? La risposta (pessimista) che il film ci vuole dare é: non fidarti di nessuno. Perché é proprio in questo clima di ansia e di insicurezza come la Guerra Fredda che Carpenter ci trasmette un messaggio non certo rassicurante.
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Sicuramente uno dei film horror/fantascienza/thriller più belli che abbia mai visto... "La cosa" di Carpenter racconta di un gruppo di esploratori statunitensi che, trovandosi al polo sud, in seguito all'incontro/scontro con alcuni esploratori norvegesi, deve fronteggiare la più grande delle minacce: loro stessi. Un organismo alieno, infatti, infiltrandosi nel corpo di qualsiasi organismo umano o animale riesce a produrre delle copie dello stesso, e anche ucciderlo nutrendosi di esso. Come proteggersi da questa minaccia? La risposta (pessimista) che il film ci vuole dare é: non fidarti di nessuno. Perché é proprio in questo clima di ansia e di insicurezza come la Guerra Fredda che Carpenter ci trasmette un messaggio non certo rassicurante... L'ambientazione del film é molto realistica, la scelta degli attori (su tutti Kurt Russell, storico collaboratore di Carpenter in film come 1997- Fuga da New York, La cosa, Fuga da Los Angeles, Grosso guaio a Chinatown, ma anche Wilford Brimley nei panni di Dr. Blair fa la sua bellissima figura) é azzeccata, la regia di Carpenter é come sempre impeccabile e soprattutto gli effetti speciali di Rob Bottin sono fantastici (tanto che lo portarono ad essere uno dei tecnici più apprezzati di Hollywood)... insomma, ho detto tutto, ma potrei continuare per ore. "La cosa" é uno di quei film che va visto e rivisto per gli amanti della fantascienza/horror senza però nulla togiere ad Alien!
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trofio
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giovedì 30 maggio 2013
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da vedere senza se e senza ma.
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Al pari di Alien, un CAPOLAVORO del genere fanta/horror. Da vedere senza se e senza ma.
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ibracadabra 8
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martedì 26 febbraio 2013
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the thing.
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la cosa di John Carpente,è un remake del 1951 di THE TING(la cosa) appunto.io non ho visto l'originale e quindi non posso fare paralleli o confronti, ma devo dire,che questo è davvero un bel film,l'ambientanzione sotozzero dell'antartide,le atmosfere fitte e cupe,con nebbia e freddo,rendono al film un lato "oscuro"della vicenda,un male invisibbile ma,spaventoso e inquietante,un essere alieno che si cela tra i personaggi,che abbia sembianze animali o umane,una danza macabra,che mette uno contro l'altro, un gioco al massacro, con giochi d'ombra e colpi di scena improvvisi,effetti speciali di prim'ordine,azione e suspence,un bravissimo kurt russel con barba stile 'SERPICO" ,belle sequenze come quella iniziale dell'elicottero che insegue il cane/alieno,o quella della prova del sangue.
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la cosa di John Carpente,è un remake del 1951 di THE TING(la cosa) appunto.io non ho visto l'originale e quindi non posso fare paralleli o confronti, ma devo dire,che questo è davvero un bel film,l'ambientanzione sotozzero dell'antartide,le atmosfere fitte e cupe,con nebbia e freddo,rendono al film un lato "oscuro"della vicenda,un male invisibbile ma,spaventoso e inquietante,un essere alieno che si cela tra i personaggi,che abbia sembianze animali o umane,una danza macabra,che mette uno contro l'altro, un gioco al massacro, con giochi d'ombra e colpi di scena improvvisi,effetti speciali di prim'ordine,azione e suspence,un bravissimo kurt russel con barba stile 'SERPICO" ,belle sequenze come quella iniziale dell'elicottero che insegue il cane/alieno,o quella della prova del sangue.finale al cardiopalma,da vedere
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