La cosa

e gliè bosssssssss... ma stanotte non si dorme diahane

"La cosa" è il capolavoro di John Carpenter, il suo film-manifesto, il più rappresentativo della sua filmografia, la summa della sua poetica, racchiude e comprende tutti gli altri. Basta vedere questo per capire il regista. Il film da solo vale tutti gli altri di Carpenter.

il film di fantascienza più bello che ho visto, con un regista fra i migliori della cinematografia mondiale dopo capolavori come halloween la notte delle streghe e 1997 fuga da new york non ci si può apettare di più

dico solo che è un ottimo film,non c'è nient'altro da dire

film serissimo con una trama geniale , in poche parole : GUARDATELO !

CAPOLAVORO. ASSOLUTAMENTE DA VEDERE. ED EVITASSERO I NEOFITI DI CINEMA COMMENTI RIDICOLI

il capolavoro di carpenter,inspiegabilmente non apprezzato dalla critica..grande kurt russell,ottimi gli effetti speciali,una trama veramente geniale(anche se è un rifacimento)....questo è il vero terrore quindi ringraziamone il maestro.

fantastico e perfettamente riuscito. Chiaro il richiamo all'opera di Lovecraft "alle montagne della follia" e al mondo di Cthulhu soprattutto riguardo al tema degli "antichi". Le atmosfere e la tensione ricorda molto Alien anche per quanto riguarda il tema della sopravvivenza claustrofobica in un luogo chiuso e isolato.

Probabilmente il massimo capolavoro di Carpenter (regista di "Halloween - La notte delle Streghe" e di "1997: Fuga Da New York") questo film, tratto dal racconto breve "Chi va là?" di John W. Campbell Jr., narra la storia di una spedizione antartica a che si ritrova a fronteggiare un' alieno precipitato sulla Terra migliaia di anni fa, risvegliato dal suo sonno glaciale da un gruppo di scienziati norvegesi. La creatura assimila gli esseri con i quali viene a contatto per poi rendersi perfettamente simili a loro. Paura e paranoia dilagano: l'unico modo per liberarsi di questa orrenda creatura (magnifici gli effetti speciali di Roy Arbogast) è darle fuoco, ma come scoprire di quale corpo si è impadronito l'alieno? Nonostante col tempo questa pellicola sia stata rivalutata quale vero e proprio cult di genere, al suo debutto nelle sale nel 1982, si rivelò un flop. [+]

Probabilmente il massimo capolavoro di Carpenter (regista di "Halloween - La notte delle Streghe" e di "1997: Fuga Da New York") questo film, tratto dal racconto breve "Chi va là?" di John W. Campbell Jr., narra la storia di una spedizione antartica a che si ritrova a fronteggiare un' alieno precipitato sulla Terra migliaia di anni fa, risvegliato dal suo sonno glaciale da un gruppo di scienziati norvegesi. La creatura assimila gli esseri con i quali viene a contatto per poi rendersi perfettamente simili a loro. Paura e paranoia dilagano: l'unico modo per liberarsi di questa orrenda creatura (magnifici gli effetti speciali di Roy Arbogast) è darle fuoco, ma come scoprire di quale corpo si è impadronito l'alieno? Nonostante col tempo questa pellicola sia stata rivalutata quale vero e proprio cult di genere, al suo debutto nelle sale nel 1982, si rivelò un flop. Questo rifiuto da parte del pubblico e della critica (che arrivò a definire Carpenter un 'pornografo della violenza) diventa comprensibile se immedesimato in quel periodo, carattterizzato da un ottimismo diffuso e dall'uscita di "E.T.- L'Extraterrestre" di Steven Spielberg, film dove gli alieni erano dipinti come esseri rassicuranti ed amichevoli. Non dobbiamo quindi stupirci se "La Cosa" si trovò a lottare controcorrente. Al di là della maschera splatter è evidente la vera intenzione del regista: quella di tratteggiare un ritratto nichilista e paranoico dell'uomo attraverso il crollo di ogni fiducia provocato dall'avvento dell' alieno. L'isteria, lo scoppio di tensioni preesistenti trovano una giustificazione e vengono interpretati in modo ottimale dal cast. Tra gli attori (tutti uomini, cosa che portò a infondate accuse di omossesualità per Carpenter) spicca il colonnello McReady (un magistrale Kurt Russell) che riesce a mantenere freddezza e determinazione senza farsi influenzare dall' emotività. Le musiche di impronta elettronica composte da Ennio Morricone accrescono la tensione senza invadere la scena. A concludere questo imperdibile film un finale (che al contrario di molte produzioni hollywoodiane) non si tradisce e coniuga in un'unica scena l'atmosfera dell'intero film. [-]

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