cineofilo92
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venerdì 25 agosto 2006
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giù la testa, c******e.
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Giù la testa, oltre ad essere la prova generale di Leone prima del capolavoro C'era una volta in America, è anche un wester piuttosto moderno, riferendoci al periodo storico. Ambientato in messocp durante la rivoluzione, dove già esistevano mitragliatrici, camion, motociclette e composti esplosivi liquidi, emerge una storia che attacca facilmente, diverte e commuove, la fotografia nitida e i pochi effetti speciali (intesi come esplosioni di treni e carrozze) sono puramente artigianali. Come sempre la bizzarra musica di Morriconr contorna lo spettacolo. E poi c'è da notare qualche riferimento alla seconda guerra mondiale e alla fuga del Duce. E poi, quella bizzara carrozza a inizio film, fuori spoglia e dentro vittoriana e spaziosa? Cose da Sergio Leone.
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Giù la testa, oltre ad essere la prova generale di Leone prima del capolavoro C'era una volta in America, è anche un wester piuttosto moderno, riferendoci al periodo storico. Ambientato in messocp durante la rivoluzione, dove già esistevano mitragliatrici, camion, motociclette e composti esplosivi liquidi, emerge una storia che attacca facilmente, diverte e commuove, la fotografia nitida e i pochi effetti speciali (intesi come esplosioni di treni e carrozze) sono puramente artigianali. Come sempre la bizzarra musica di Morriconr contorna lo spettacolo. E poi c'è da notare qualche riferimento alla seconda guerra mondiale e alla fuga del Duce. E poi, quella bizzara carrozza a inizio film, fuori spoglia e dentro vittoriana e spaziosa? Cose da Sergio Leone.
Splendido
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luigim
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venerdì 21 aprile 2006
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...soltanto un western?
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Inizialmente un film che Leone fu costretto a girare soltanto per adempiere ad un contratto, in quanto la casa produttrice (*) non aveva accettato la sceneggiatura di C'era una volta in America (che poi Leone perfezionò e modificò infinite volte fino a quando non riuscì a girarlo come lo voleva e l'aveva sempre desiderato). Poi, a lavoro ultimato, l'ennesimo capolavoro. Purtroppo devo ammettere di non essere del tutto imparziale, da fan sfegatato di questo genio del cinema italiano, leggermente sottovalutato rispetto agli onori che avrebbe meritato in vita e che meriterebbe tuttora dopo la morte. Ma Giù la testa completa un ciclo a dir poco perfettamente simmetrico e a 360° sull'epopea del West.
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Inizialmente un film che Leone fu costretto a girare soltanto per adempiere ad un contratto, in quanto la casa produttrice (*) non aveva accettato la sceneggiatura di C'era una volta in America (che poi Leone perfezionò e modificò infinite volte fino a quando non riuscì a girarlo come lo voleva e l'aveva sempre desiderato). Poi, a lavoro ultimato, l'ennesimo capolavoro. Purtroppo devo ammettere di non essere del tutto imparziale, da fan sfegatato di questo genio del cinema italiano, leggermente sottovalutato rispetto agli onori che avrebbe meritato in vita e che meriterebbe tuttora dopo la morte. Ma Giù la testa completa un ciclo a dir poco perfettamente simmetrico e a 360° sull'epopea del West. Infatti, Sergio Leone, in soli cinque film (molti di meno rispetto a quanti ne ha girati John Ford, considerato il maestro in questo genere), ha trattato tutti gli argomenti e i topoi ricorrenti del genere western (considerando che le guerre contro gli indiani non appartengono all'epopea del Far West): il cacciatore di taglie, il desiderio di vendetta implacabile a distanza di anni, la guerra di Secessione, la caccia al tesoro, i duelli all'ultimo sangue, la rivoluzione dei campesinos, la costruzione della ferrovia come metafora del progresso e quindi della fine dell'epopea stessa. Molto più maturo (ma non per questo più riuscito) delle opere precedenti, Giù la testa è infarcito di un'ideologia politica testimoniata chiaramente dall'aforisma di Mao con cui si apre il film. Inoltre è anche il percorso d'iniziazione di un bandito ignorante ma molto furbo (da antologia il discorso sugli "uomini che leggono i libri" che decidono che le cose devono cambiare e coloro che ci vanno a perdere e poi non avvertono il cambiamento quando c'è sono gli "uomini che non sanno leggere"). Poi, che Ennio Morricone sia un maestro di colonne sonore (come si fa a non premiare tutti i suoi film con l'Oscar!?) già lo sapevamo, ma questo è uno dei rari casi in cui supera veramente se stesso: soltanto lui riesce a dare ai continui flash-back di Sean/John l'intensità che richiedono. Rod Steiger ricorda molto l'Eli Wallach de Il buono, il brutto, il cattivo e non riusciremmo a immaginare nessun'altro nel ruolo di Juan, mentre più che James Coburn (che riprende quella tenebrosa inespressività che tanto piaceva a Sergio Leone e che già era stata appannaggio di Clint Eastwood e Charles Bronson) bisogna elogiare Romolo Valli, perfetto nei panni del dottor Villega, uomo dai forti ideali ma dalla morale non tanto pulita. Insomma, un capolavoro.
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med
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mercoledì 28 dicembre 2005
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giù la testa!!
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un capolavoro senza tempo,nel suo genere ovvio.
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gianpaolo
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mercoledì 19 ottobre 2005
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la borghesia
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Da antologia la scena d'apertura,..in cui Leone compone una sorta di magistrale ritratto della borghesia, evidenziandone il lato opulente e classista,....grazie soprattutto ad un uso assai intelligente della macchina da presa,....la quale si sofferma sui primi piani delle bocche mentre masticano avidamente del cibo, e nel contempo pronunciano frasi discriminatorie nei confronti di Rod-Steiger, lercio rappresentante della cosidetta "plebe".
Nota di merito alla colonna sonora di Ennio-Morricone,..la quale ha il non indifferente merito, di compensare alcune lievi "falle" narrative.
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vincenzo anicito
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lunedì 5 settembre 2005
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un film per chi ama il cinema
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E' uno dei più bei film della storia del cinema. Innanzitutto la regia è sensazionale, Sergio Leone utilizza dei meccanismi raffinati, degli zoom efficaci e soprattutto degli effetti speciali di pregevole fattura. Gli attori sono semplicemente perfetti, in quanto incarnano i due personaggi, protagonisti della vicenda. Steiger e Coburn mostrano di amare il ruolo che Leone gli ha destinato, rientrando così nell'ottica del regista. Infine le musiche. Secondo me non esiste una colonna sonora più bella di questa. Ascoltatela, rifletteteci su, vi farà sentire meglio, vi farà superare gli ostacoli, così come Sean e Juan affrontarono la rivoluzione contro Porfirio Diaz. Giù la testa è sublime!
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riccardo
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giovedì 3 marzo 2005
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che belle recensioni
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E' un film controverso e imperfetto, come tutti quelli di Sergio Leone, lo testimoniano le recensioni che son state scritte a favore e contro. Il tema trattato e il modo in cui è stato fatto rivelano il genio di Leone. Steiger esagera, ma chi sa come sarebbe stato con un'altro attore... magari un film diverso.
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luigim
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lunedì 5 luglio 2004
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film minore di leone,ma sempre capolavoro
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Inizialmente un film che Leone fu costretto a girare soltanto per adempiere ad un contratto, in quanto la casa produttrice non aveva accettato la sceneggiatura di C'era una volta in America (che poi Leone perfezionò e modificò infinite volte fino a quando non riuscì a girarlo come lo voleva e l'aveva sempre desiderato). Poi, a lavoro ultimato, l'ennesimo capolavoro. Purtroppo devo ammettere di non essere del tutto imparziale, da fan sfegatato di questo genio del cinema italiano, leggermente sottovalutato rispetto agli onori che avrebbe meritato in vita e che meriterebbe tuttora dopo la morte. Ma Giù la testa completa un ciclo a dir poco perfettamente simmetrico e a 360° sull'epopea del West.
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Inizialmente un film che Leone fu costretto a girare soltanto per adempiere ad un contratto, in quanto la casa produttrice non aveva accettato la sceneggiatura di C'era una volta in America (che poi Leone perfezionò e modificò infinite volte fino a quando non riuscì a girarlo come lo voleva e l'aveva sempre desiderato). Poi, a lavoro ultimato, l'ennesimo capolavoro. Purtroppo devo ammettere di non essere del tutto imparziale, da fan sfegatato di questo genio del cinema italiano, leggermente sottovalutato rispetto agli onori che avrebbe meritato in vita e che meriterebbe tuttora dopo la morte. Ma Giù la testa completa un ciclo a dir poco perfettamente simmetrico e a 360° sull'epopea del West. Infatti, Sergio Leone, in soli cinque film (molti di meno rispetto a quanti ne ha girati John Ford, considerato il maestro), ha trattato tutti gli argomenti e i topoi ricorrenti del genere western (considerando che le guerre contro gli indiani non appartengono all'epopea del Far West): il cacciatore di taglie, il desiderio di vendetta implacabile a distanza di anni, la guerra di Secessione, la caccia al tesoro, i duelli all'ultimo sangue, la rivoluzione dei campesinos, la costruzione della ferrovia come metafora del progresso e quindi della fine dell'epopea stessa. Molto più maturo (ma non per questo più riuscito) delle opere precedenti, Giù la testa è infarcito di un'ideologia politica testimoniata chiaramente dall'aforisma di Mao con cui si apre il film. Inoltre è anche il percorso d'iniziazione di un bandito ignorante ma molto furbo (da antologia il discorso sugli "uomini che leggono i libri" che decidono che le cose devono cambiare e coloro che ci vanno a perdere e poi non avvertono il cambiamento quando c'è, sono gli "uomini che non sanno leggere"). Poi, che Ennio Morricone sia un maestro di colonne sonore (come si fa a non premiare tutti i suoi film con l'Oscar!?) già lo sapevamo, ma questo è uno dei rari casi in cui supera veramente se stesso: soltanto lui riesce a dare ai continui flash-back di Sean/John l'intensità che richiedono. Rod Steiger ricorda molto l'Eli Wallach de Il buono, il brutto, il cattivo e non riusciremmo a immaginare nessun'altro nel ruolo di Juan, mentre più che James Coburn (che riprende quella tenebrosa inespressività che tanto piaceva a Leone e che già era stata appannaggio di Clint Eastwood e Charles Bronson) bisogna elogiare Romolo Valli, perfetto nei panni del dottor Villega, uomo dai forti ideali ma dalla morale non tanto pulita.
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gimbo
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sabato 2 febbraio 2002
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giù la testaaaa?!
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E'un film stupendo dovete guardarlo assolutamente!!Se lo dico io è perkè è veramente un bel film!!! Un BACIONE a tutti i fans di Sergio Leone(come il mio prof.di musica...)!Da Greta
[+] grazie, greta!
(di valentino)
[ - ] grazie, greta!
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nino mavi
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domenica 18 novembre 2001
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il preferito
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E'probabilmente il film più sofferto ed amato del " maestro " , quello nel quale egli si riconosceva maggiormente. Questa opera , originale, geniale e spettacolare, contiene al suo interno una profonda analisi sociale e politica. Film dal forte contenuto allegorico che getta le basi per l'eterno e testamentario " C'era una volta in America ".
[+] è un sicuramente un gran film
(di w sergio)
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rosso werner
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martedì 9 ottobre 2001
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ric si sbaglia
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Purtroppo ti sbagli,caro amico co-cultore di Leone.Sono del parere che il film è il piùriuscito,avventuroso e spettacolare,uno spettacolo imperdibile,ricco di qualità che ogni Kolossal odierno dovrebbe invidiare.Ric,riguardalo meglio.
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