luca g
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sabato 12 ottobre 2024
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meglio di sergio leone quasi john ford
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Ricordo che su rai tre Vieri Razzini lo presentò con Gemma e disse finamente che i western all'italiana erano, almeno alcuni, ben condotti, ben sviluppati e che una pistola per ringo era particolarmente riuscito,
Tessari fu un ottimo regista, era notevolmente più sensibile di L., certamente più raffinato,
ricordo, ai tempi in cui abitavo a Genova, che i miei genitori lo conoscevano, assieme a Dado Trionfo, era piuttosto snob ma se lo poteva permettere, talmente snob che snobbava persino i western che faceva, e fu un grave errore perché avrebbe potuto realizzare opere ben notevoli, come questa, mentre sbagliò il ritorno di ringo e gli altri film non-western, ritornò al west con 'vivi o preferibilmente morti', piacevole, ma film come questo non ne fece più, eppure, anche qui nelle recensioni, piacque moltissimo e non capisco perché non abbia proseguito su questo registro,
il west serio interpretato come un gioco, non il western farsesco di Barboni-trinità, vero capolavoro di stupidità;
T.
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Ricordo che su rai tre Vieri Razzini lo presentò con Gemma e disse finamente che i western all'italiana erano, almeno alcuni, ben condotti, ben sviluppati e che una pistola per ringo era particolarmente riuscito,
Tessari fu un ottimo regista, era notevolmente più sensibile di L., certamente più raffinato,
ricordo, ai tempi in cui abitavo a Genova, che i miei genitori lo conoscevano, assieme a Dado Trionfo, era piuttosto snob ma se lo poteva permettere, talmente snob che snobbava persino i western che faceva, e fu un grave errore perché avrebbe potuto realizzare opere ben notevoli, come questa, mentre sbagliò il ritorno di ringo e gli altri film non-western, ritornò al west con 'vivi o preferibilmente morti', piacevole, ma film come questo non ne fece più, eppure, anche qui nelle recensioni, piacque moltissimo e non capisco perché non abbia proseguito su questo registro,
il west serio interpretato come un gioco, non il western farsesco di Barboni-trinità, vero capolavoro di stupidità;
T. è chiaramente superiore a L., sviluppa molto bene la vicenda, certo il Pugno è più spettacolare ma T. è meglio di L., Sadoul L. non lo nomina neanche di T. invece fa un ritratto lusinghiero, lo descrive come un ottimo cineasta, con il suo fornaretto di venezia (che non ho mai visto),
ringo è molto simpatico, arrivano in quattro nel villaggio messicano 'ehi tu sai dove si trova ringo faccia d'angelo?' 'peggio per voi se lo trovate',
ringo sta giocando con i ragazzini nella rotonda 'sei tu ringo faccia d'angelo?' 'sì sono io' e giù i classici spari dei western italiani in cui sembra che con un solo sparo l'eroe butti giù gli avversari come birilli, e quando lo sceriffo gli dice 'ringo hai ucciso quattro uomini' risponde 'legittima difesa sceriffo legittima difesa' alzando le mani in modo teatrale, Eastwood in 'impiccalo più in alto' deve ammonire gli avventori del saloon a mettere per iscritto la loro testimonianza 'avete agito per legittima difesa sceriffo nessuno ve ne farà una colpa''mettilo per iscritto' gli americani si preoccupavano che tutto fosse fatto secondo la legge, ringo se ne infischiava, questo era il gioco del west italiano, non semiserio, assolutamente serio ma nel contempo un gioco,
il film poi procede come una commedia con l'azione concentrata nella casa assediata con i messicani dentro, un west 'da camera' dice morandini, un west teatrale si legge in una delle recensioni qui sotto,
vi sono certe scene in cui T. mette assieme l'incanto Lorella de Luca con Gemma e lui dice 'ah ma allora voi credete nell'amore' ch'è una scena di Antonioni in un western, c'è la de Luca che dice a G. 'ah vi credete bello?!' come T. conosceva le donne!
e l'altera Nieves Navarro di lì a poco Susan Scott che viene corteggiata da ... ah come si chiama, si vedeva sempre, beh il gentiluomo padrone di casa, 'ehi ragazzina ...' la rivalità fra le due donne ... ah le donne,
le massime semiserie di G. qui 'è una questione di principio' ... 'poi ti spiego' in il ritorno di ringo ... 'ci devo pensare' in arizona colt,
una bella avventura, film simpatici irresistibili che piacevano,
come mai accadde questo?
è chiaro ... a quei tempi esisteva la donna femminile.
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elgatoloco
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giovedì 8 luglio 2021
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spaghetti western (italo.spagnolo, per meglio dire
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"UNa pstiola per Ringo"(Duccio Tessari, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 1965)è un film che parla, per la prima volta, di Ringo, pistolero che qui assume la funzione di raccordo tra lo sceriffo locale e la banda di tale Sancho, mexicano(e l'attore, ironia della sorte, era Fernando Sancho in persona...), dove, però, oltre alla"plata"(dinero, money, argent, Geld)si tratta anche di una donna, amata dallo sceriffo. Da"furbacchion"che venivva chiamato da vari membri della banda e da Sancho stesso, riuscirà a dimostrare la propria innocenza, precedentemente messa in dubbio(era stato prigioniero e per questo era alla disperata ricerca della fmosa"colt"del tittolo, più gnericamente denominata"pistola")e poi invece sancita anche per legge.
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"UNa pstiola per Ringo"(Duccio Tessari, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 1965)è un film che parla, per la prima volta, di Ringo, pistolero che qui assume la funzione di raccordo tra lo sceriffo locale e la banda di tale Sancho, mexicano(e l'attore, ironia della sorte, era Fernando Sancho in persona...), dove, però, oltre alla"plata"(dinero, money, argent, Geld)si tratta anche di una donna, amata dallo sceriffo. Da"furbacchion"che venivva chiamato da vari membri della banda e da Sancho stesso, riuscirà a dimostrare la propria innocenza, precedentemente messa in dubbio(era stato prigioniero e per questo era alla disperata ricerca della fmosa"colt"del tittolo, più gnericamente denominata"pistola")e poi invece sancita anche per legge. In qualche modo, alla fine del film, sia lo sceriffo sia la banda rimarranno non del tutto conteneti ma neppur edle uttto"derubati"" gabbati, quasi che Ringo fosse stato un mediatore abile anche a non scontentate nessuno, oltre che, appunto, un"furbacchione". Sulle orme dei primi film id Sergio Leone, grande e geniale cineasta, dotato anche di nooteovle cultura, vari epigoni si erano cimentati nel genere e tra questi Duccio Tessari, probabilmente uno dei migliori"allievi"di Leone(ma alcune opera di Sergio Corbucci, il fatto è da ricordare, non sono da meno, dove"Il grande silenzio"spicca certamente)ha realizzato un sotto.genere di successo, ma anche intelligente, a modo suo, che certo ha prodotto un"marcho"(inutile dettagliare, trattandosi di circostanze note), Qui contano denaro, impegni presi(che però sono "adattabili", a seconda delle opportunità-vedansi i giochi al rialzo di Ringo per ottenre percentuali semprepiù alti sugli"utili"...), ma, in questa chiave certo molto materialistica(non propriamente materialsitico-storica come in Leone, di tendenze anche politiche dichiarate e inequivocabili), non manca anche un riferimento all'amore, dove non si vuole che esso sia riservato a machones senza scrupoli, indegni delle donne amate o per meglio dire solamente"concupite"-bramate. Giuliano Gemma era protagonsita "nato per il ruolo", Fernando Sancho efficace contralare "vilain"e come tale ampiamente usato non solo in quest'occasione(era un"ritornante"del genere), Hally Hemmond e Nieves Navarro adatte alle parti rispettive e decisamente belle, George Martin si veniva affermando nelle sue prime partecipazoni al cast. Le musiche, sempre azzeccate, sono di quel compostiore giustamtne omaggiato e irrordato sempre che era Ennio Morricone, vero maestro del genere, abituale compiositore e a suo tempo anche compagno di scuola di Sergio Leone. El Gato
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onufrio
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giovedì 4 giugno 2015
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faccia d'angelo
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Simpatico western con Giuliano Gemma che ricopre i panni del famoso Ringo, diretto ancora una volta dal fido Duccio Tessari, il cast è identico a "Il ritorno di Ringo", le musiche sono ancora una volta di Ennio Morricone. Il film si lascia vedere, un western senza pretese e per l'appunto simpatico, un aggettivo che non si addice molto per la riuscita di un vero film del genere western in quanto la si butta più su toni commediali con il comunque bravo e aitante Giuliano Gemma.
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santonit
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martedì 26 maggio 2015
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una pistola per ringo
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Quattro stelle sicuro. Malgrado il tempo trascorso, il film e' del 1965, e' pienamente godibile con qualche ingenuita' di racconto dovuto penso anche all'epoca in cui e'stato girato, con un canovaccio che Sergio Leone ha reso famoso ma con una vena di sottile ironia e con una buona caratterizzazione dei personaggi anche se con delle forzature che credo fossero volute dal regista. Per un appassionato di western ritengo sia da vedere o come piu' probabile, da rivedere con piacere.
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dandy
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mercoledì 22 aprile 2015
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pioooombo a natal....
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Tessari riprende la formula utilizzata in "Per un pugno di dollari"(di cui era stato uno degli sceneggiatori)e crea un altro eroe doppiogiochista,infallibile e cinico,doppiogiochista ma assai più scanzonato del personaggio di Eastwood.E soprattutto con un nome.Le novità rispetto a Leone sono poche:assai meno raffinato,ugualmente zeppo di morti ammazzati ma ben ritmato, irriverente e a tratti gustosamente parodico(vedi l'inizio).Gemma,qui sotto lo pseudonimo di Montgomery Wood(che utilizzerà in altri due film),è simpatico e acrobatico e divenne una star dello spaghetti-western.Sceneggiatura tra gli altri dello stesso Tessari e Fernando di Leo.Musiche di Ennio Morricone.
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Tessari riprende la formula utilizzata in "Per un pugno di dollari"(di cui era stato uno degli sceneggiatori)e crea un altro eroe doppiogiochista,infallibile e cinico,doppiogiochista ma assai più scanzonato del personaggio di Eastwood.E soprattutto con un nome.Le novità rispetto a Leone sono poche:assai meno raffinato,ugualmente zeppo di morti ammazzati ma ben ritmato, irriverente e a tratti gustosamente parodico(vedi l'inizio).Gemma,qui sotto lo pseudonimo di Montgomery Wood(che utilizzerà in altri due film),è simpatico e acrobatico e divenne una star dello spaghetti-western.Sceneggiatura tra gli altri dello stesso Tessari e Fernando di Leo.Musiche di Ennio Morricone.Con un seguito nominale e infiniti tentativi di imitazione,con tanto di nome Ringo nel titolo per attirare il pubblico.
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ignazio1975
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sabato 3 gennaio 2015
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poca roba
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Decisamente un brutto film. Quando parlano di spaghetti western, si riferiscono a questo genere di film. Per rispetto, vorrei che i film di Leone, venissero censiti sotto la voce CAPOLAVORI.
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opidum
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martedì 23 settembre 2014
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è una questione di principio.
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Quello di Ringo è veramente un personaggio atipico che purtroppo non è stato ripreso .
in questo film faccia d'angelo Giuliano Gemma ( riposa in pace grande ) è infinitamente più cattivo, più letale , più laido, più canaglia , più duro e più doppogiochista dei vari Eastwood e Franco Nero.
Django e Sartana non sono veramente nessuno : Ringo è veramente il peggio del peggio del peggio .
spara nella schiena ad un uomo eppure il pubblico continua ad amarlo e a tifare per lui .
questo grazie al suo phisic du role, alle battutine , alla parlantina simpatica e appunto al sorriso smagliante e alla frase " è una questione di principio"( che verrà ripresa da jason Statman in Parker del 2014) riesce a risultare simpaticissimo.
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Quello di Ringo è veramente un personaggio atipico che purtroppo non è stato ripreso .
in questo film faccia d'angelo Giuliano Gemma ( riposa in pace grande ) è infinitamente più cattivo, più letale , più laido, più canaglia , più duro e più doppogiochista dei vari Eastwood e Franco Nero.
Django e Sartana non sono veramente nessuno : Ringo è veramente il peggio del peggio del peggio .
spara nella schiena ad un uomo eppure il pubblico continua ad amarlo e a tifare per lui .
questo grazie al suo phisic du role, alle battutine , alla parlantina simpatica e appunto al sorriso smagliante e alla frase " è una questione di principio"( che verrà ripresa da jason Statman in Parker del 2014) riesce a risultare simpaticissimo.
gran film e gran personaggio
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elgatoloco
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martedì 5 agosto 2014
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dio li fa uguali, la colt li divide, ma tessari ..
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"Dio fa gli uomini uguali, è la Colt a dividerli", si dice nel film: DUccio Tessari, in questo vecchio spaghetti-spanish-western, alterna violenza, romanticismo(parecchie donne nel film, a iniziare da una bella Nieves Navarro)e humor, quello humor che segna anche un distacco(metafilmico?Anche, forse)rispetto a quanto viene narrato, a suon di sparatorie ma non solo. Lasciando nell'empireo Sergio Leone, inarrivab ile sempre, è un film che possiamo anzi dovremmo considerare un piccolo classico. Con l'ambientazione natalizia... e un Fernando Sancho forse mai così adeguato al ruolo che interpreta. El Gato
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gianni lucini
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sabato 17 settembre 2011
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da wyler a shakespeare passando per john ford
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In Una pistola per Ringo le citazioni abbondano, a partire dalla stessa storia che, per ammissione esplicita di Duccio Tessari è la trascrizione western di Ore disperate di William Wyler, un classico thriller di derivazione teatrale del 1955 con Humphrey Bogart nel ruolo che in teatro interpretava Paul Newman. Anche il nome di Ringo è preso in prestito dal solitario pistolero interpretato da John Wayne in Ombre rosse, il film diretto da John Ford unanimemente considerato il primo western “moderno” della storia del cinema. Addirittura rivelata è la citazione shakespeariana di Ringo che, mentre sta iniziando la resa dei conti finale tra ostaggi e banditi, rannicchiato dietro a un riparo urla «Una pistola, lamia vita per una pistola» e poi aggiunge «Deve averlo già detto qualcuno…».
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In Una pistola per Ringo le citazioni abbondano, a partire dalla stessa storia che, per ammissione esplicita di Duccio Tessari è la trascrizione western di Ore disperate di William Wyler, un classico thriller di derivazione teatrale del 1955 con Humphrey Bogart nel ruolo che in teatro interpretava Paul Newman. Anche il nome di Ringo è preso in prestito dal solitario pistolero interpretato da John Wayne in Ombre rosse, il film diretto da John Ford unanimemente considerato il primo western “moderno” della storia del cinema. Addirittura rivelata è la citazione shakespeariana di Ringo che, mentre sta iniziando la resa dei conti finale tra ostaggi e banditi, rannicchiato dietro a un riparo urla «Una pistola, lamia vita per una pistola» e poi aggiunge «Deve averlo già detto qualcuno…». Il maggiore Brown, pur ferito, trova il tempo di rispondergli: «Shakespeare»!
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gianni lucini
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sabato 17 settembre 2011
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la violenza si scatena a natale
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Con la storia del pistolero Ringo detto “Faccia d’angelo”, eroe per soldi e non per caso, Duccio Tessari, dopo aver firmato soggetto e sceneggiatura di Per un pugno di dollari, si diverte a forzare un po’ i codici del genere che ha appena contribuito a definire nel film del suo amico Leone. Lo fa lavorando anche con ironia sui personaggi e sulle situazioni, ma senza rinunciare alla suggestione della violenza o alla figura dell’antieroe solitario senza troppi ideali. Il Tessari di Una pistola per Ringo non svolge il suo lavoro con lo spirito dissacrante che caratterizzerà il genere da Trinità in poi. I tempi non sono maturi e, soprattutto, non è questa la sua intenzione.
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Con la storia del pistolero Ringo detto “Faccia d’angelo”, eroe per soldi e non per caso, Duccio Tessari, dopo aver firmato soggetto e sceneggiatura di Per un pugno di dollari, si diverte a forzare un po’ i codici del genere che ha appena contribuito a definire nel film del suo amico Leone. Lo fa lavorando anche con ironia sui personaggi e sulle situazioni, ma senza rinunciare alla suggestione della violenza o alla figura dell’antieroe solitario senza troppi ideali. Il Tessari di Una pistola per Ringo non svolge il suo lavoro con lo spirito dissacrante che caratterizzerà il genere da Trinità in poi. I tempi non sono maturi e, soprattutto, non è questa la sua intenzione. Affronta il suo primo western da regista con l’impronta dello sperimentatore convinto che la forza e la vitalità del western all’italiana derivino proprio dalla sua capacità di costante modificazione e adattamento. Il periodo in cui è ambientata la storia, cioè i giorni a ridosso di Natale, costringe la sceneggiatura a far muovere i protagonisti tra atmosfere e decorazioni natalizie mentre il massimo della violenza con lo scontro finale tra Ringo e i banditi avviene proprio alla mattina di Natale. Gran parte di ferimenti, uccisioni e torture avvengono tra festoni, campane, palle colorate e abeti addobbati con una campanella decorativa che ha un ruolo decisivo nel duello finale tra Ringo e Sancho. Paradossale è anche la notte della vigilia con sequestratori e ostaggi che cenano insieme e cantano in coro canzoni natalizie mentre gli assedianti, presi dalla nostalgia, vorrebbero lasciare la postazione e tornare a casa per far gli auguri alla famiglia. Tra le forzature dei codici del genere va invece annoverato il ruolo delle due donne Dolores e Ruby che in questo film è tutt’altro che decorativo. C’è infine l’estremizzazione dell’indifferenza del pistolero per tutto ciò che può diminuirne l’efficacia con la pistola. Se Django o Clint Eastwood il pistolero senza nome del primo film di Leone evitano di ubriacarsi per non sbagliare la mira Ringo fa di più: è astemio e beve soltanto latte.
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