nathan
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mercoledì 14 febbraio 2007
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quando finisce la musica spara,se ti riesce
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Uno dei miei preferiti del grande Leone.Anche se rispetto agli altri film può risultare più carente di invenzioni stilistiche per quanto riguarda la regia,la storia è assemblata in un modo perfetto,coinvolge sempre anche dopo averla vista una ventina di volte.
Ma soprattutto i vari personaggi sono assemblati alla perfezione.
Non c'è n'è uno che si possa dimenticare,oltre i tre protagonisti:dal furbo ragazzino al vecchio pazzo,dal lercio barista alla vecchia battona,e soprattutto la banda dell'Indio,in cui tutti i "cattivi" hanno una caratterizzazione particolare.Una galleria di personaggi così strambi rimarrà nella memoria!Anche la storia è bellissima,le sparatorie ed i duelli si susseguono,le ambientazioni sono affascinanti,l'ironia scorre a fiume come il sangue in un film divertentissimo!Grande la colonna sonora di Leone,e soprattutto l'invenzione del carillon.
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Uno dei miei preferiti del grande Leone.Anche se rispetto agli altri film può risultare più carente di invenzioni stilistiche per quanto riguarda la regia,la storia è assemblata in un modo perfetto,coinvolge sempre anche dopo averla vista una ventina di volte.
Ma soprattutto i vari personaggi sono assemblati alla perfezione.
Non c'è n'è uno che si possa dimenticare,oltre i tre protagonisti:dal furbo ragazzino al vecchio pazzo,dal lercio barista alla vecchia battona,e soprattutto la banda dell'Indio,in cui tutti i "cattivi" hanno una caratterizzazione particolare.Una galleria di personaggi così strambi rimarrà nella memoria!Anche la storia è bellissima,le sparatorie ed i duelli si susseguono,le ambientazioni sono affascinanti,l'ironia scorre a fiume come il sangue in un film divertentissimo!Grande la colonna sonora di Leone,e soprattutto l'invenzione del carillon.Semplicemente grandioso Gian Maria Volontè nella parte dell'Indio,forse il miglior ritratto di cattivo nella storia del cinema!Capolavoro
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marco michielis
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lunedì 29 agosto 2011
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aspettando il capolavoro...
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Il grandissimo successo del primo film della trilogia, ottenuto con un budget che non era certo dei più ricchi, permette a Leone di abbellire e rendere ancora più affascinante la sua visione tutta personale del western. "Per qualche dollaro in più" è chiaramente una pellicola superiore dal punto di vista tecnico a "Per un pugno di dollari" (comunque illustre capostipite del genere): oltre alla maggior complessità della trama, bisogna rilevare come lo stesso intreccio sia reso in modo molto più ricercato, vedasi per esempio i numerosi flashback che ci mostrano lo stupro commesso dall'Indio in sequenza, le sparatorie stesse siano sempre più avvincenti e dettagliate e le battute argute e sagaci tipiche degli spaghetti-western non manchino affatto.
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Il grandissimo successo del primo film della trilogia, ottenuto con un budget che non era certo dei più ricchi, permette a Leone di abbellire e rendere ancora più affascinante la sua visione tutta personale del western. "Per qualche dollaro in più" è chiaramente una pellicola superiore dal punto di vista tecnico a "Per un pugno di dollari" (comunque illustre capostipite del genere): oltre alla maggior complessità della trama, bisogna rilevare come lo stesso intreccio sia reso in modo molto più ricercato, vedasi per esempio i numerosi flashback che ci mostrano lo stupro commesso dall'Indio in sequenza, le sparatorie stesse siano sempre più avvincenti e dettagliate e le battute argute e sagaci tipiche degli spaghetti-western non manchino affatto. Leone quindi percepisce la necessità di offrire un'opera ancora migliore della precedente a un pubblico che era rimasto estasiato di fronte all' insolita descrizione di una realtà che forse non aveva mai veramente conosciuto a fondo.
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laurence316
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giovedì 22 maggio 2014
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sei stato poco attento, vecchio
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2° passo della "trilogia del dollaro", Per qualche dollaro in più è un film più complesso ed articolato del precedente Per un pugno di dollari, ricalcato su La sfida dei samurai di Kurosawa. E' il prototipo dello spaghetti-western, uno dei suoi più alti risultati, insieme col successivo film di Leone, Il buono, il brutto, il cattivo. Qui Leone approfondisce e perfeziona ancora una volta la sua inconfondibile cifra stilistica, la maestria che lo renderà uno dei maestri della storia del cinema. Tutto è magistralmente incastrato, assume toni epici. Accentuati dal consueto ricorso che Leone fa dei primi e primissimi piani, vero e proprio suo marchio di fabbrica, tecnica che raggiunge il suo apice nella strepitosa sequenza finale, abilmente orchestrata dall'altro maestro, Morricone.
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2° passo della "trilogia del dollaro", Per qualche dollaro in più è un film più complesso ed articolato del precedente Per un pugno di dollari, ricalcato su La sfida dei samurai di Kurosawa. E' il prototipo dello spaghetti-western, uno dei suoi più alti risultati, insieme col successivo film di Leone, Il buono, il brutto, il cattivo. Qui Leone approfondisce e perfeziona ancora una volta la sua inconfondibile cifra stilistica, la maestria che lo renderà uno dei maestri della storia del cinema. Tutto è magistralmente incastrato, assume toni epici. Accentuati dal consueto ricorso che Leone fa dei primi e primissimi piani, vero e proprio suo marchio di fabbrica, tecnica che raggiunge il suo apice nella strepitosa sequenza finale, abilmente orchestrata dall'altro maestro, Morricone. La colonna sonora: uno degli altri pilastri portanti della sua filmografia. La sapiente concatenazione delle scene, in continua alternanza fra silenzi, madornali dilatazioni dello spazio e sprazzi di violenza improvvisa, e la sensazione di libertà, di infinto, che trasmettono anche le musiche, fanno il resto. Giustamente campione d'incassi.
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cineofilo92
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martedì 22 agosto 2006
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per qualche dollaro in più
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Leone firma il secondo episodio della trilogia del dollaro. E si vede che la sua firma porta bene. Il secondo episodio, all'altezza del primo, ha alcune particolarità: Gian Maria Volontè e Eastwood vengono riconfermati, stavolta il primo sempre nella parte di un eccentrico e irresistibile antagonista, il secondo, dopo il Joe di Per un pugno di dollari, anche se si tiene i suoi vestiti, diventa il Monco.
La struttura della trama è uguale a quella del primo episodio, che viene evidentemente riproposta con ottimi risultato. Musiche sempre di Ennio Morricone. Il western italiano ha un creatore, e questi è Sergio Leone, nella sua fortunata e prodigiosa scalata verso C'era una volta in america.
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(di santo)
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nicolò
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lunedì 30 aprile 2007
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2° atto della "trilogia del dollaro"
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Nella cittadina di El Paso c’è una banca sicurissima, che solo un criminale pazzo e drogato può pensare di svaligiare. Questi è l’Indio (G.M. Volonté), sulle cui tracce si mettono due bounty-killer: il Monco (C. Eastwood), pistolero abile e senza passato, e il colonnello Mortimer (L. Van Cleef) che deve vendicare la morte della sorella. Dopo Per un pugno di dollari, Leone firma un altro classico dello spaghetti-western, con altrettanto grande successo. Al risultato contribuiscono parecchio l’apporto di Morricone per le musiche, Dallamano per la fotografia e degli attori: sia Van Cleef che Volonté vennero lanciati dal film. Da antologia la sequenza finale con il conteggio dei cadaveri calcolato in dollari.
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Nella cittadina di El Paso c’è una banca sicurissima, che solo un criminale pazzo e drogato può pensare di svaligiare. Questi è l’Indio (G.M. Volonté), sulle cui tracce si mettono due bounty-killer: il Monco (C. Eastwood), pistolero abile e senza passato, e il colonnello Mortimer (L. Van Cleef) che deve vendicare la morte della sorella. Dopo Per un pugno di dollari, Leone firma un altro classico dello spaghetti-western, con altrettanto grande successo. Al risultato contribuiscono parecchio l’apporto di Morricone per le musiche, Dallamano per la fotografia e degli attori: sia Van Cleef che Volonté vennero lanciati dal film. Da antologia la sequenza finale con il conteggio dei cadaveri calcolato in dollari. Figura al 3° posto nella classifica dei film italiani più visti con 14.252.000 spettatori.
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gianni lucini
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venerdì 16 settembre 2011
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si uccide per soldi
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Per il suo secondo western all’italiana Sergio Leone decide di puntare su una figura dalla quale il western classico di Hollywood si è sempre tenuto un po’ distante: il bounty killer. «Gli Americani hanno sempre dipinto il West in termini romantici, con cavalli che corrono al fischio del padrone. Non hanno mai trattato il West seriamente, come noi non abbiamo mai trattato l'antica Roma seriamente. Forse il più serio dibattito sull'argomento è stato fatto da Kubrick in Spartacus: gli altri film sono sempre stati favole di cartone. È stata questa superficialità che mi ha colpito e interessato». Per questa ragione quando si tratta di rimettere in sella il suo “uomo senza nome” dopo il successo di Per un pugno di dollari sceglie di farne un cacciatore di taglie.
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Per il suo secondo western all’italiana Sergio Leone decide di puntare su una figura dalla quale il western classico di Hollywood si è sempre tenuto un po’ distante: il bounty killer. «Gli Americani hanno sempre dipinto il West in termini romantici, con cavalli che corrono al fischio del padrone. Non hanno mai trattato il West seriamente, come noi non abbiamo mai trattato l'antica Roma seriamente. Forse il più serio dibattito sull'argomento è stato fatto da Kubrick in Spartacus: gli altri film sono sempre stati favole di cartone. È stata questa superficialità che mi ha colpito e interessato». Per questa ragione quando si tratta di rimettere in sella il suo “uomo senza nome” dopo il successo di Per un pugno di dollari sceglie di farne un cacciatore di taglie. Con lo stesso cappello, lo stesso poncho e lo stesso, identico sigaro del film precedente Clint Eastwood diventa il Monco, un professionista dell’assassinio pagato dalla legge che fa tutto con la mano sinistra come se fosse un mancino ma spara con la destra. Ad affiancarlo c’è il Colonnello Mortimer, cacciatore di taglie più per necessità che per scelta se si dà retta alle osservazioni del profeta («...era un gran militare e ora s’è ridotto a fare il bounty killer) o, come si scopre alla fine, in qualche caso anche per vendetta. E proprio per sottolineare l’importanza assoluta del denaro il conteggio finale dei cadaveri viene effettuato utilizzando come unità di misura il valore in dollari delle taglie.
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alex
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sabato 24 novembre 2007
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per qualche dollaro in più
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Il colonnello Mortimer e il pistolero solitario soprannominato "il Monco", due spietati cacciatori di taglie, si mettono sulle tracce di un temutissimo bandito evaso, l'Indio, capo di una banda di "desperados" messicani, sul quale pende una taglia di 10.000 $. L'obbiettivo dei banditi è l'impenetrabile banca di El Paso, le cui riserve ammonterebbero a 500.000 £, ed è ad El Paso che i due pistoleri si incontrano, scoprendo, con non poco dispiacere, di essere entrambi a caccia dello stesso uomo. Dopo un incruento duello di abilità con le pistole, i due decidono di associarsi nella caccia per poi dividere a metà l'ammontare delle taglie, perciò studiano un piano, che tra l'altro prevede l'ingresso del Monco nella banda per conoscere meglio i movimenti dei banditi.
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Il colonnello Mortimer e il pistolero solitario soprannominato "il Monco", due spietati cacciatori di taglie, si mettono sulle tracce di un temutissimo bandito evaso, l'Indio, capo di una banda di "desperados" messicani, sul quale pende una taglia di 10.000 $. L'obbiettivo dei banditi è l'impenetrabile banca di El Paso, le cui riserve ammonterebbero a 500.000 £, ed è ad El Paso che i due pistoleri si incontrano, scoprendo, con non poco dispiacere, di essere entrambi a caccia dello stesso uomo. Dopo un incruento duello di abilità con le pistole, i due decidono di associarsi nella caccia per poi dividere a metà l'ammontare delle taglie, perciò studiano un piano, che tra l'altro prevede l'ingresso del Monco nella banda per conoscere meglio i movimenti dei banditi. Il giorno della rapina i due pistoleri si preparano a ricevere in un'imboscata i banditi a El Paso, ma lo svolgimento del furto, che ha completo successo per i delinquenti, li coglie impreparati. Essi allora, dopo un breve diverbio, inseguono la banda sino ad Agua Caliente, un'ostile villaggio dove i banditi vogliono attendere che si calmino le acque prima di spartirsi il bottino. Per agire indsturbato anche il colonnello entra a far parte della banda e, in collaborazione con il Monco, si appropriano del bottino della rapina. Disgraziatamente vengono scoperti dall'Indio, che nutriva sospetti sulla loro condotta, e vengono brutalmente malmenati da tutti i componenti della banda. Prima di essere uccisi, però, è lo stesso capobanda a salvarli, avendo per essi altri obbiettivi, e cioè sfruttare la loro abilità di pistoleri per far fuori tutta la banda, eccetto lui e il suo uomo più fidato, Nino, con il quale condividere tutta la refurtiva. Ma il piano dell'Indio viene scoperto da un altro mebro della banda, Groggy, che uccide Nino. I due si ritrovano così soli ad affrontare il colonnello e il Monco. Ma per tutti il colpo di scena è in agguato: la vera ragione per cui il colonnello Mortimer si è messo sulle tracce dell'Indio è l'intenzione di vendicare la sorella, morta suicida anni prima per sfuggire ad un tentativo di stupro dell'Indio stesso. Sotto gli occhi vigili del Monco, fra il colonnello e l'Indio si svolge un tesissimo duello finale, scandito dal carillon di un orologio. Alla fine il colonnello ucciderà l'Indio, vendicando la sorella, e lascerà al socio l'intero ammontare delle taglie. Il Monco, dopo aver tolto di mezzo l'ultimo rimasto, Groggy, e dopo aver recuperato la refurtiva della banca, si avvia così verso El Paso con un carretto carico di preziosi cadaveri.
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bella earl!
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giovedì 28 luglio 2011
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secondo capolavoro di leone.
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- Colonnello Mortimer: Cosa succede ragazzo? -
- Il monco: Niente vecchio, non mi tornavano i conti. Ne mancava uno. -
Il Colonnello Mortimer vuole vendicare la morte della sorella. Il Monco, grande pistolero, arbitrerà il suo duello finale e guadagnera molti, moltissimi dollari.
Il regista italiano per eccellenza ritorna con il secondo capitolo di una trilogia diventata, ormai, leggenda. Le inquadrature lente, i primi piani e i duelli Leoneschi lo consacrano ancora una volta nell'olimpo del cinema mondiale e capomastro del cinema western. Eastwood è grande anche questa volta, nonostante non sia esattamente il protagonista di questo capolavoro. Van Cleef convince e Volonté fa ancora una volta bene la parte del cattivo nonostante non risulti convincente come nel precedente film.
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- Colonnello Mortimer: Cosa succede ragazzo? -
- Il monco: Niente vecchio, non mi tornavano i conti. Ne mancava uno. -
Il Colonnello Mortimer vuole vendicare la morte della sorella. Il Monco, grande pistolero, arbitrerà il suo duello finale e guadagnera molti, moltissimi dollari.
Il regista italiano per eccellenza ritorna con il secondo capitolo di una trilogia diventata, ormai, leggenda. Le inquadrature lente, i primi piani e i duelli Leoneschi lo consacrano ancora una volta nell'olimpo del cinema mondiale e capomastro del cinema western. Eastwood è grande anche questa volta, nonostante non sia esattamente il protagonista di questo capolavoro. Van Cleef convince e Volonté fa ancora una volta bene la parte del cattivo nonostante non risulti convincente come nel precedente film. Il preludio al capolavoro: "Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo."
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great steven
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martedì 6 novembre 2012
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il monco e l'ex ufficiale contro il feroce bandito
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PER QUALCHE DOLLARO IN PIù (IT, 1965)
Diretto da SERGIO LEONE. Interpretato da CLINT EASTWOOD – LEE VAN CLEEF – GIAN MARIA VOLONTé – KLAUS KINSKI – MARIO BREGA.
Colonna sonora di ENNIO MORRICONE.
Il colonnello sudista Douglas Mortimer (Van Cleef) parte alla ricerca di Guy l'Indio (Volonté), pericolosissimo bandito su cui pende una taglia di 20.000 dollari, che gli ha violentato la sorella per poi ucciderla insieme al cognato. Lo affianca il Monco (Eastwood), focoso e determinato cacciatore di taglie che spara sempre con la mano destra, le cui intenzioni stanno nell'intascare integralmente le taglie che pendono sul malvivente e su tutti i suoi scagnozzi.
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PER QUALCHE DOLLARO IN PIù (IT, 1965)
Diretto da SERGIO LEONE. Interpretato da CLINT EASTWOOD – LEE VAN CLEEF – GIAN MARIA VOLONTé – KLAUS KINSKI – MARIO BREGA.
Colonna sonora di ENNIO MORRICONE.
Il colonnello sudista Douglas Mortimer (Van Cleef) parte alla ricerca di Guy l'Indio (Volonté), pericolosissimo bandito su cui pende una taglia di 20.000 dollari, che gli ha violentato la sorella per poi ucciderla insieme al cognato. Lo affianca il Monco (Eastwood), focoso e determinato cacciatore di taglie che spara sempre con la mano destra, le cui intenzioni stanno nell'intascare integralmente le taglie che pendono sul malvivente e su tutti i suoi scagnozzi. L'Indio progetta di rapinare la ricca banca di El Paso; il Monco tenta di neutralizzare i suoi piani infiltrandosi nella sua banda, mentre il colonnello ne rimane fuori per osservarne le mosse a distanza. Sfortunatamente, per un imprevisto, la rapina riesce, il bottino racchiuso in una casa viene portato in uno squallido paese messicano e i due cacciatori vengono smascherati: non resta loro che affrontare a carte scoperte l'Indio e i suoi uomini.
Nonostante le scene rimangano tutte bloccate su una certa crudità e rozzezza che Leone adopera per dipingere di violenza la storia, il regista romano ha fatto dei progressi dal film precedente (Per un pugno di dollari, 1964): 1.) firma la regia col suo vero nome e senza uno pseudonimo americaneggiante, a riprova che il nuovo western italiano ha la stoffa per affermarsi; 2.) toglie dalla vicenda i personaggi superflui per poter approfondire sul piano narrativo e psicologico una coppia di protagonisti, un antagonista ben pensato e pochi aiutanti dell'antagonista; 3.) inserisce come movente del viaggio la vendetta familiare (che appare solo nei flashback) che si trasforma in risoluzione violenta dei torti e delle crudeltà. A proposito, nella sequenza finale, arbitrando il duello decisivo, il personaggio del Monco offre la salvezza a quello del flemmatico colonnello, salvezza che l'uomo otterrà eliminando per sempre la causa dei suoi travagli, che vive in un altro uomo, aggressivo, cleptomane e sleale perfino nei riguardi dei suoi complici. Al Monco interessa solo la pecunia, tant'è vero che andrà tutto in tasca a lui, quando ad ogni morto caricato sul carro attribuirà la somma di denaro da incassare. Sempre funzionale e appassionante la musica del maestro Ennio Morricone. Leone sta già facendo strada, mostrandosi un autore fuori da ogni corrente che rivoluziona non solo un genere, ma proprio un modo di fare cinema. Tra gli attori secondari, spiccano Kinski e Brega. Buona scenografia. Voci italiane: Enrico Maria Salerno (Eastwood), Emilio Cigoli (Van Cleef), Nando Gazzolo (Volonté).
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filippo catani
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sabato 30 marzo 2013
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mi sembrava che ne mancasse uno
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El Indo è il capo di una spietata banda di criminali e sulla sua testa pende una ingente taglia. Un bounty killer con problemi ad una mano si mette sulle sue tracce così come un ex colonnello dell'esercito. I due si troveranno a stringere una alleanza per raggiungere il comune obbiettivo. Secondo film della cosiddetta trilogia del dollaro.
Un ottimo film targato Segio Leone che si giova delle tre grandi interpretazioni dei suoi protagonisti uno mpiù bravo dell'altro. Eastwood è perfetto nei panni del killer gelido, di poche parole ma di molto sarcasmo (specialmente negli ultimi minuti delle pellicola). Van Cleef è ottimo nei panni del colonnello in cerca di vendetta e dalla spaventosa velocità nell'impugnare la pistola e fare fuoco.
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El Indo è il capo di una spietata banda di criminali e sulla sua testa pende una ingente taglia. Un bounty killer con problemi ad una mano si mette sulle sue tracce così come un ex colonnello dell'esercito. I due si troveranno a stringere una alleanza per raggiungere il comune obbiettivo. Secondo film della cosiddetta trilogia del dollaro.
Un ottimo film targato Segio Leone che si giova delle tre grandi interpretazioni dei suoi protagonisti uno mpiù bravo dell'altro. Eastwood è perfetto nei panni del killer gelido, di poche parole ma di molto sarcasmo (specialmente negli ultimi minuti delle pellicola). Van Cleef è ottimo nei panni del colonnello in cerca di vendetta e dalla spaventosa velocità nell'impugnare la pistola e fare fuoco. E poi c'è Volontè perfetto nella parte del bandito anche se come sappiamo sono stati ben altri i ruoli che ne hanno sugellato la carriera. Colonna sonora impeccabile di Morricone, primi piani sugli occhi insomma tutto quello che serve per un film di Leone. Forse la parte centrale è un tantino troppo lenta ma non stiamo a guardare il pelo nell'uovo. Nel film c'è molta vena ironica e davvero divertente è l'intera sequenza di quando Eastwood arriva per registrarsi in una camera. Da vedere senza ombra di dubbio.
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