pietro viola
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martedì 5 novembre 2013
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la potenza del genio
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Rivisto a distanza di molti anni, il primo film a colori di Fellini sprigiona la fragranza tipica delle opere senza tempo, capaci contemporaneamente di raccontare la società e le persone del periodo in cui vengono prodotte, e l'essere umano di ogni tempo e di ogni luogo, in fondo riassumibile nell'eterna sete di sapere, di amore, di senso. Il progressivo sfaldarsi delle certezze e delle illusioni di Giulietta, il baluginio di una nuova vita fatta di libertà e di felicità, l'ebbrezza della vita stessa contro la rigidità mortifera del conformismo: i conflitti non vengono ricomposti, e alla fine resta il consueto senso di stupore e sospensione, il consueto mix di tristezza e speranza tipico di tutte le opere del Maestro.
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Rivisto a distanza di molti anni, il primo film a colori di Fellini sprigiona la fragranza tipica delle opere senza tempo, capaci contemporaneamente di raccontare la società e le persone del periodo in cui vengono prodotte, e l'essere umano di ogni tempo e di ogni luogo, in fondo riassumibile nell'eterna sete di sapere, di amore, di senso. Il progressivo sfaldarsi delle certezze e delle illusioni di Giulietta, il baluginio di una nuova vita fatta di libertà e di felicità, l'ebbrezza della vita stessa contro la rigidità mortifera del conformismo: i conflitti non vengono ricomposti, e alla fine resta il consueto senso di stupore e sospensione, il consueto mix di tristezza e speranza tipico di tutte le opere del Maestro. Perchè così è la vita. E poi, le immagini sature di colori e forme, bergman esploso nei minuti particolari della realtà esterna, i cappelli pazzeschi e le mises inverosimili, magiche, le suore viola, il tuffo nell'utero-piscina, gli infiniti momenti del caleidoscopio delle emozioni e della vita tutta. Ah, quanto amore e quanta bellezza sono possibili!
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luca scial�
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venerdì 15 agosto 2014
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giulietta e i suoi tormenti
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Giulietta è una donna borghese sposata con un uomo affascinante che non le da' l'affetto che vorrebbe. E' circondata da persone strambe, ipocrite, a partire dalla madre e dalla sorella, donne bellissime, che passano il loro tempo alla cura del proprio aspetto. La sua vicina della casa vacanze è una donna di facili costumi, dall'aspetto fisico esplosivo e pittoresco. Scopre che il marito ha un amante e non si da pace, e viene assalita da brutti pensieri che si incarnano in strambi spiriti e personaggi immaginari.
Critica pittoresca e visionaria della borghesia romana firmata Federico Fellini. Il quale da questa pellicola in poi caratterizzerà quasi sempre in questo modo le sue creature cinematografiche.
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Giulietta è una donna borghese sposata con un uomo affascinante che non le da' l'affetto che vorrebbe. E' circondata da persone strambe, ipocrite, a partire dalla madre e dalla sorella, donne bellissime, che passano il loro tempo alla cura del proprio aspetto. La sua vicina della casa vacanze è una donna di facili costumi, dall'aspetto fisico esplosivo e pittoresco. Scopre che il marito ha un amante e non si da pace, e viene assalita da brutti pensieri che si incarnano in strambi spiriti e personaggi immaginari.
Critica pittoresca e visionaria della borghesia romana firmata Federico Fellini. Il quale da questa pellicola in poi caratterizzerà quasi sempre in questo modo le sue creature cinematografiche. Con risultati però alterni. Il film mostra più di una debolezza e ingenuità. Ottima la contrapposizione tra Giulietta Masina, semplice ed educata, e Sandra Milo, lussuriosa e oca giuliva.
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elgatoloco
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domenica 11 agosto 2019
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giulietta non solo...degli spiriti
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"Giulietta degli spiriti"(1965, Federico Fellini), nella fimografia felliniana, ha un ruolo particolarmente importante: viene 5 anni dopo"La dolce vita", due anni dopo"8 e mezzo", altro capolavoro, tre anni prima di"Toby Dammit", geniale episodio da Edgar Allan Poe, quattro prima di "Fellini Satyricon"; altra tappa determinante del nostro autore,, è il suo primo film a colori, non nasconde, anzi in parte enfatizza l'interesse del regista-autore riminese-romanzo per l'esoterimo e lo spiritimo(noto il suo stretto legame con Gustavo Adolfo Rol e con lo junghismo inteso in un certo modo) , ma, e questo non credo vada dimenticato, gli spiriti, anzi meglio in questo caso i"fantasmi"di Giulietta in questo film sono soprattutto fantasmi psicologici, più che "spettri", ossia fantasmi legati a ricordi, fantasie inconsce che rielaborano ricordi, impressioni determinati etc.
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"Giulietta degli spiriti"(1965, Federico Fellini), nella fimografia felliniana, ha un ruolo particolarmente importante: viene 5 anni dopo"La dolce vita", due anni dopo"8 e mezzo", altro capolavoro, tre anni prima di"Toby Dammit", geniale episodio da Edgar Allan Poe, quattro prima di "Fellini Satyricon"; altra tappa determinante del nostro autore,, è il suo primo film a colori, non nasconde, anzi in parte enfatizza l'interesse del regista-autore riminese-romanzo per l'esoterimo e lo spiritimo(noto il suo stretto legame con Gustavo Adolfo Rol e con lo junghismo inteso in un certo modo) , ma, e questo non credo vada dimenticato, gli spiriti, anzi meglio in questo caso i"fantasmi"di Giulietta in questo film sono soprattutto fantasmi psicologici, più che "spettri", ossia fantasmi legati a ricordi, fantasie inconsce che rielaborano ricordi, impressioni determinati etc., insomma tutto quel repertorio che la psicoanalisi ha evidenziato così bene , anche se talora in forme diversissime. E' un film forse considerato "di transizione"nel percorso felliniano, in realtà importantissimo, anzi determinante per capire qualcosa del suo percorso. Giulietta Masina, moglie e interprete chiave dei film di Fellini è interprete felicissima, straordianria, come Mario Pisu, il marito, interprete purtroppo a lungo sottovalutato o addirittura ignorato-forcluso nella considerazione critica, per non dire di Sandra Milo, Sylva Koscina, Valentina Cortese, Mllena Vukotic e altr/e, dove non si deve dimenticare il ruolo fondamentale degli/delle interpreti dei film felliniani, mai scelti/e a caso, ma sempre rispondenti perfettamente alle esigenze della sceneggiatura(realizzata anche qui con Tullio Pinelli ed Ennio Flaiano)e naturalmente della redia felliniana. Le musiche di Nino Rota sono particolarmente adatte all'uso, per così dire, per meglio dire particolarmente adatte al carattere"fantasmatico"-immaginifico del film. El Gato.
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