ralphscott
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domenica 26 aprile 2020
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il coraggio di leslie
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La giovane ragazza della costa orientale si lascia sedurre,rapire dal ricchissimo possidente texano: cominciano i guai. Leslie non difetta di carattere e dovrà mandarne giù di rospi,in una terra di trogloditi : misoginia,machismo,razzismo,classismo,smodato culto del dio denaro la fanno da padroni,a casa Benedict,una sontuosa villa dispersa nel nulla. La messa in scena è di ariosa,grandi cieli,vento e tanta,tantissima sabbia del deserto. La vicenda è appassionante sino a quando il petrolio sgorga ed arricchisce Jett Rink poi,via via,lo diventa meno. Troppa è l'ambizione di raccontare e le sequenze si susseguono con meno coerenza,la messa in scena diventa meno coerente e convincente.
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La giovane ragazza della costa orientale si lascia sedurre,rapire dal ricchissimo possidente texano: cominciano i guai. Leslie non difetta di carattere e dovrà mandarne giù di rospi,in una terra di trogloditi : misoginia,machismo,razzismo,classismo,smodato culto del dio denaro la fanno da padroni,a casa Benedict,una sontuosa villa dispersa nel nulla. La messa in scena è di ariosa,grandi cieli,vento e tanta,tantissima sabbia del deserto. La vicenda è appassionante sino a quando il petrolio sgorga ed arricchisce Jett Rink poi,via via,lo diventa meno. Troppa è l'ambizione di raccontare e le sequenze si susseguono con meno coerenza,la messa in scena diventa meno coerente e convincente. Resta grande cinema,chiaro. Tuttavia,dal punto di vista drammaturgico,altri filmoni di quella decade hanno fatto meglio,come "La valle dell'Eden". La performance migliore spetta alla Taylor;Dean sembra proprio tonto, ben prima di arricchire e sbandare.
Tre stelle e 1/2
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il befe
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mercoledì 18 febbraio 2015
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bel classico
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domenico rizzi
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venerdì 28 novembre 2014
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nessuna ricchezza puo' compensare il mancato amore
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Da un grande romanzo di Edna Ferber – la stessa autrice del classico “Cimarron” – un film di notevole livello, autentico colossal del contemporary western, con un cast di attori collaudatissimi e popolari, da Rock Hudson, a Elizabeth Taylor, da Carroll Baker all’idolo delle nuove generazioni James Dean (“La valle dell’Eden”, “Gioventù bruciata”) che morirà accidentalmente prima della conclusione del film. “Il gigante”, diretto nel 1956 da George Stevens (regista tre anni prima de “Il cavaliere della valle solitaria”, giudicato fra i 100 migliori film di ogni tempo) e realizzato con soli 5 milioni e mezzo di dollari (ne incasserà 35) vinse l’Oscar alla regia, dopo essere stato destinatario di 9 nomination.
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Da un grande romanzo di Edna Ferber – la stessa autrice del classico “Cimarron” – un film di notevole livello, autentico colossal del contemporary western, con un cast di attori collaudatissimi e popolari, da Rock Hudson, a Elizabeth Taylor, da Carroll Baker all’idolo delle nuove generazioni James Dean (“La valle dell’Eden”, “Gioventù bruciata”) che morirà accidentalmente prima della conclusione del film. “Il gigante”, diretto nel 1956 da George Stevens (regista tre anni prima de “Il cavaliere della valle solitaria”, giudicato fra i 100 migliori film di ogni tempo) e realizzato con soli 5 milioni e mezzo di dollari (ne incasserà 35) vinse l’Oscar alla regia, dopo essere stato destinatario di 9 nomination. In sintesi, si può dire che esso rappresenta una perfetta fotografia dell’evoluzione del West sotto la spinta inarrestabile del progresso: la scoperta di giacimenti petroliferi nel Texas, patria del cowboy, trasforma gli allevatori in imprenditori industriali, ma non tutti allo stesso modo. “Bick” Benedict (Hudson) dopo qualche resistenza si arrende al cambiamento, ma senza mutare il proprio codice di comportamento né il rapporto con la sua terra; Jett Rink (Dean) subisce invece una trasformazione in senso negativo, diventando prepotente e irascibile quanto insoddisfatto, per non avere mai avuto la donna che amava, Leslie (Taylor) andata in moglie al rivale Benedict. Il tentativo di corteggiarne la figlia Luz (Baker) naufraga miseramente allorchè la ragazza scopre la vera personalità di Rink, un codardo arricchito e rancoroso che la sposerebbe soltanto per dispiacere al padre di lei. Buona parte del film insiste sulle difficoltà di ambientamento di Leslie, una ragazza del lontano Maryland, nella ruvida realtà dell’Ovest, che conserva ancora molti tratti selvaggi, conflitto che celebri autori quali Zane Grey, Owen Wister e Max Brand misero spesso in evidenza nei loro romanzi. A ciò si aggiunge l’aperta ostilità della mascolina sorella di Benedict, Luz (Mercedes Mc Cambridge) che nutre un fiero disprezzo verso la cognata e non manca di crearle problemi, ritenendola indegna del fratello. La storia si snoda attraverso un arco di alcuni decenni, passando attraverso la Seconda Guerra Mondiale. Le vicissitudini della famiglia Benedict – la morte di Luz in un incidente, l’abbandono temporaneo del marito da parte di Leslie, la questione razziale emergente, il contrastato legame di Luz, che porta il nome della zia, con l’odiato rivale del padre – fino a quando la famiglia ritrova pace e unità, nel maestoso scenario di una regione ormai molto diversa da quando Leslie la conobbe per la prima volta. Il tempo ha cancellato il selvaggio West sostituendo ai vecchi rancheros una giovane generazione, ma lo spirito che domina la nuova realtà conserva gli ideali che contano, contribuendo a mantenere viva almeno una parte dell’essenza della vecchia Frontiera.
Domenico Rizzi, scrittore
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onufrio
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venerdì 15 marzo 2013
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dinastia benedict
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Jordan Benedict (R.Hudson) è un ricco proprietario di bestiame nel Texas, enormi terre che la sua famiglia possiede di generazione in generazione. Sposa la bella Leslie (E.Taylor) e vivranno nelle distese del Texas in una solitaria villa, assieme alla sorella "zitella" di Jordan, Luz, sorella che morirà a causa di un incidente a cavallo e che lascerà nel suo testamento un considerevole pezzo di terreno a Jett Rink (J.Dean), ragazzo che lavora in casa Benedict. Jett in quelle terre troverà il petrolio e diventerà straricco, modificando l'economia del Texas e non solo, trasformando quelle terre prima utilizzate per il bestiame, in enormi pozzi petroliferi, al quale anche i Benedict dovranno cederne il passo, diventando anche loro comunque più ricchi di prima.
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Jordan Benedict (R.Hudson) è un ricco proprietario di bestiame nel Texas, enormi terre che la sua famiglia possiede di generazione in generazione. Sposa la bella Leslie (E.Taylor) e vivranno nelle distese del Texas in una solitaria villa, assieme alla sorella "zitella" di Jordan, Luz, sorella che morirà a causa di un incidente a cavallo e che lascerà nel suo testamento un considerevole pezzo di terreno a Jett Rink (J.Dean), ragazzo che lavora in casa Benedict. Jett in quelle terre troverà il petrolio e diventerà straricco, modificando l'economia del Texas e non solo, trasformando quelle terre prima utilizzate per il bestiame, in enormi pozzi petroliferi, al quale anche i Benedict dovranno cederne il passo, diventando anche loro comunque più ricchi di prima. Molte tematiche vengono affrontate in questo film del 1956, tra tutte spicca il razzismo,con gli indios poco considerati dai texani,che solo col tempo troveranno una convivenza pacifica, ma con molti ostacoli. Cast stellare, James Dean scapigliato, Rock Hudson padre padrone ma non troppo, Elizabeth Taylor donna forte ed intelligente.
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ralphscott
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lunedì 24 dicembre 2012
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film fiume con qualche scena memorabile
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Ricorderò Il gigante per l'intensa e drammatica figura di Jett Rink,solo col suo sogno di poter amare Leslie. Dean farà i soldi,e tanti,ma diverrà un alcolizzato infelice. Ricorderò anche i coniugi Benedict invecchiati dal trucco per gran parte del film,con Bick (Hudson) imbolsito in modo impressionante,e tuttavia credibile,finire ko in una scazzottata da bar. I temi scottanti sono vari,sempre quelli cari al drammone anni '50: arrivismo e corsa al denaro,le frustrazioni dell'istituzione familiare,il razzismo. Bello il montaggio alternato tra confessioni di padre-figlia e madre-figlio al caldo delle poltrone di casa,ma anche i dialoghi tra i coniugi prima di dormire.
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Ricorderò Il gigante per l'intensa e drammatica figura di Jett Rink,solo col suo sogno di poter amare Leslie. Dean farà i soldi,e tanti,ma diverrà un alcolizzato infelice. Ricorderò anche i coniugi Benedict invecchiati dal trucco per gran parte del film,con Bick (Hudson) imbolsito in modo impressionante,e tuttavia credibile,finire ko in una scazzottata da bar. I temi scottanti sono vari,sempre quelli cari al drammone anni '50: arrivismo e corsa al denaro,le frustrazioni dell'istituzione familiare,il razzismo. Bello il montaggio alternato tra confessioni di padre-figlia e madre-figlio al caldo delle poltrone di casa,ma anche i dialoghi tra i coniugi prima di dormire. Molto impattante il soliloquio che Jett farà svegliandosi dalla sbronza,davanti ad una platea ormai assente,spiato dalla ragazzina che scopre quanto il ricco smargiasso abbia anelato per anni l'amore di sua madre.
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mr.duff
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sabato 14 aprile 2012
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a distanza di 40 anni...
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Vedere un film del genere nel 2012 fa tutto un altro effetto. Gran bel film sicuramente,tratta tematiche importanti soprattutto per l'epoca, forse molto oggi non le si comprendono al meglio ma ci si può immedesimare facilmente. Ho trovato l'interpretazione di James Dean ottima anche se gli era quasi cucita addosso, e il resto del cast è stato più che credibile. L'unica pecca che devo ammettere è la durata. Un film del genere visto al cinema è un agonia!Sicuramente oggi è riassumibilile facilmente in 2 orette, ma 3 ore diventano pesanti da digerire. Per il resto sicuramente un cult con molte scene memorabili che rendono Il Gigante un kolossal degli anni '50
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fiffa89
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lunedì 1 agosto 2011
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in quel momento eri il mio eroe...
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Jordan e Leslie si conoscono nella tenuta inglese di lei, si innamorano e si sposano senza neppure avere il tempo di conoscersi.
Lui, texano dala mentalità chiusa e retrograda; lei proveniente dalla moderna società inglese, di indole indomabile e ribelle che, come sottolinea il marito durante una lite, ricorda Giovanna D'Arco.
Un film che mette mostra i cambiamenti socio-economici avvenuti a cavallo tar le due guerre mondiali e che evidenzia il razzismo di quei tempi...razzismo che seppur diminuito, non ancora abbandona l'uomo bianco convinto della predominazione della propria razza su ogni altra che popola la Terra.
Bello vedere come cambia l'espressione di Jordan dai primi anni del matrimonio con Leslie, in cui disprezzava gli indios, fino al dopoguerra in cui sorride al nipotino ibrido e lotta per difenderne la reputazione iniziando così "la guerra destinata a migliorare il futuro".
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Jordan e Leslie si conoscono nella tenuta inglese di lei, si innamorano e si sposano senza neppure avere il tempo di conoscersi.
Lui, texano dala mentalità chiusa e retrograda; lei proveniente dalla moderna società inglese, di indole indomabile e ribelle che, come sottolinea il marito durante una lite, ricorda Giovanna D'Arco.
Un film che mette mostra i cambiamenti socio-economici avvenuti a cavallo tar le due guerre mondiali e che evidenzia il razzismo di quei tempi...razzismo che seppur diminuito, non ancora abbandona l'uomo bianco convinto della predominazione della propria razza su ogni altra che popola la Terra.
Bello vedere come cambia l'espressione di Jordan dai primi anni del matrimonio con Leslie, in cui disprezzava gli indios, fino al dopoguerra in cui sorride al nipotino ibrido e lotta per difenderne la reputazione iniziando così "la guerra destinata a migliorare il futuro"...
Che altro dire...un capolavoro d'altri tempi. Voto 10
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paolo bisi
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martedì 8 marzo 2011
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un film molto ambizioso
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Grande saga della famiglia Benedict, i più importanti allevatori di bestiame nel Texas. Un film molto ambizioso, forse troppo, tenta di affrontare tantissimi temi: la famiglia, l'amore, la ricchezza, il successo e infine anche il razzismo. Il difetto e il limite più grande nel film di Stevens è proprio questo: l'aver tentato di mettere troppa 'carne al fuoco', specialmente nella seconda parte, dove la descrizione e la storia dei personaggi principali lasciano il posto a temi complessi, che il regista analizza con un pò di fretta e superficialità. Nonostante questi eccessi ed imprecisioni si coglie in ogni caso un'opera importante, soprattutto per la bellezza della prima parte, dove i paesaggi desolati del Texas e la bravura degli attori protagonisti emergono notevolmente.
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Grande saga della famiglia Benedict, i più importanti allevatori di bestiame nel Texas. Un film molto ambizioso, forse troppo, tenta di affrontare tantissimi temi: la famiglia, l'amore, la ricchezza, il successo e infine anche il razzismo. Il difetto e il limite più grande nel film di Stevens è proprio questo: l'aver tentato di mettere troppa 'carne al fuoco', specialmente nella seconda parte, dove la descrizione e la storia dei personaggi principali lasciano il posto a temi complessi, che il regista analizza con un pò di fretta e superficialità. Nonostante questi eccessi ed imprecisioni si coglie in ogni caso un'opera importante, soprattutto per la bellezza della prima parte, dove i paesaggi desolati del Texas e la bravura degli attori protagonisti emergono notevolmente. Passato alla storia, probabilmente più di ogni altro elemento del film, il personaggio di Jett Rink, terza ed ultima interpretazione di James Dean, morto in un incidente stradale pochi giorni prima della fine delle riprese. Singolare caso di un film che ha ricevuto ben 14 nomination agli oscar e ne ha vinto solo uno, pesantissimo, quello per la regia. Rock Hudson ed Elizabeth Taylor si confermano due grandi star, adattissimi alla parte, così come lo furono Clark Gable e Vivien Leigh in "Via col vento". E' uno di quei grandi film molto amati dal pubblico, di diverse generazioni.
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luca scialò
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giovedì 10 giugno 2010
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storia del texas della prima metà del '900
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Rick Benedict, ricco proprietario terriero e di bestiame del Texas, sposa una bella ragazza del Maryland appartenente alla medio-alta borghesia, Leslie Lynnton; i due, sebbene i tanti litigi quotidiani e le iniziali difficoltà di adattamento alla faticosa vita texana di quest'ultima, mettono su una famiglia con tre splendidi bambini e un'attività che prosegue alla grande. Col passar degli anni le cose inevitabilmente cambiano, con i loro figli che intraprendono strade diverse, di cui i loro genitori non sono accondiscendenti. Nella loro vita è sempre costante la figura di un vicino, Jett Rink, lavoratore della terra diventato un ricco magnate del petrolio, avendo, l'appezzamento di terra lasciatogli in eredità dalla sgorbutica domestica dei Benedict, una grande quantità di oro nero che egli ha scoperto fortuitamente, e che gli ha permesso così la radicale e repentina scalata nella società.
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Rick Benedict, ricco proprietario terriero e di bestiame del Texas, sposa una bella ragazza del Maryland appartenente alla medio-alta borghesia, Leslie Lynnton; i due, sebbene i tanti litigi quotidiani e le iniziali difficoltà di adattamento alla faticosa vita texana di quest'ultima, mettono su una famiglia con tre splendidi bambini e un'attività che prosegue alla grande. Col passar degli anni le cose inevitabilmente cambiano, con i loro figli che intraprendono strade diverse, di cui i loro genitori non sono accondiscendenti. Nella loro vita è sempre costante la figura di un vicino, Jett Rink, lavoratore della terra diventato un ricco magnate del petrolio, avendo, l'appezzamento di terra lasciatogli in eredità dalla sgorbutica domestica dei Benedict, una grande quantità di oro nero che egli ha scoperto fortuitamente, e che gli ha permesso così la radicale e repentina scalata nella società. Come se non bastasse, la loro figlia più piccola si innamora di lui.
Tratto da un romanzo di Edna Ferber (1887-1968), il film offre, attraverso le vicende della famiglia Benedict, uno squarcio del Texas della prima metà del '900; in particolare, la trasformazione socio-economica della società texana, dovuta al passaggio da un'economia basta sull'allevamento di bestiame, ad una petrolifera, favorita e fomentata dall'esplosione della seconda guerra Mondiale. Una guerra assurda che però fece la fortuna dei petrolieri, tra cui, come detto, Jett Rink.
Oltre alle buone interpretazioni dei protagonisti Rock Hudson e Elizabeth Taylor (alias i coniugi Benedict), e (l'ultima) di James Dean, si segnala anche quella di un giovanissimo Dennis Hopper (già esordiente in "Gioventù bruciata), il quale prepara il terreno per diventare una leggenda del cinema americano.
Il film può essere considerato, senza esagerazioni, un colossal, di quelli che ti offrono una dettagliata descrizione di un'epoca, anche di come essa sia cambiata nel tempo, attraverso le vicende di una famiglia e lo scontro generazionale al suo interno. Mettendo sempre sullo sfondo un'America con tanti pregi ma anche tanti (a volte drammatici) difetti.
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domenico rizzi
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lunedì 2 febbraio 2009
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un gigante in tutti i sensi...!
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A di oltre 50 anni, rimane un caposaldo della cinematografia western della "Quarta Frontiera". Il passaggio dal West dei pionieri a quello degli affaristi, dal contesto romantico alla spietata società del business ed il vuoto che questa trasformazione reca con sè sono mirabilmente rappresentati dal crogiuolo di Jordan Benedict (Hudson) e Jett Rink (James Dean)i due protagonisti principali. Stupenda l'interpretazione di Elizabeth Taylor,che vede messi a dura prova i suoi principi di donna cresciuta nell'Est. Battute finali da vero capolavoro, soprattutto nell'immagine del crollo di Rink e nella scazzottata di Benedict con un ristoratore razzista
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