paolo bisi
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martedì 8 marzo 2011
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un film molto ambizioso
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Grande saga della famiglia Benedict, i più importanti allevatori di bestiame nel Texas. Un film molto ambizioso, forse troppo, tenta di affrontare tantissimi temi: la famiglia, l'amore, la ricchezza, il successo e infine anche il razzismo. Il difetto e il limite più grande nel film di Stevens è proprio questo: l'aver tentato di mettere troppa 'carne al fuoco', specialmente nella seconda parte, dove la descrizione e la storia dei personaggi principali lasciano il posto a temi complessi, che il regista analizza con un pò di fretta e superficialità. Nonostante questi eccessi ed imprecisioni si coglie in ogni caso un'opera importante, soprattutto per la bellezza della prima parte, dove i paesaggi desolati del Texas e la bravura degli attori protagonisti emergono notevolmente.
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Grande saga della famiglia Benedict, i più importanti allevatori di bestiame nel Texas. Un film molto ambizioso, forse troppo, tenta di affrontare tantissimi temi: la famiglia, l'amore, la ricchezza, il successo e infine anche il razzismo. Il difetto e il limite più grande nel film di Stevens è proprio questo: l'aver tentato di mettere troppa 'carne al fuoco', specialmente nella seconda parte, dove la descrizione e la storia dei personaggi principali lasciano il posto a temi complessi, che il regista analizza con un pò di fretta e superficialità. Nonostante questi eccessi ed imprecisioni si coglie in ogni caso un'opera importante, soprattutto per la bellezza della prima parte, dove i paesaggi desolati del Texas e la bravura degli attori protagonisti emergono notevolmente. Passato alla storia, probabilmente più di ogni altro elemento del film, il personaggio di Jett Rink, terza ed ultima interpretazione di James Dean, morto in un incidente stradale pochi giorni prima della fine delle riprese. Singolare caso di un film che ha ricevuto ben 14 nomination agli oscar e ne ha vinto solo uno, pesantissimo, quello per la regia. Rock Hudson ed Elizabeth Taylor si confermano due grandi star, adattissimi alla parte, così come lo furono Clark Gable e Vivien Leigh in "Via col vento". E' uno di quei grandi film molto amati dal pubblico, di diverse generazioni.
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vanessa alias italia87
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domenica 23 marzo 2008
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l'amore perduto
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"Il gigante"è l'ultimo film di James Dean, il bel tenebroso che aveva fatto sognare e riflettere nel celebre "Rebel without a cause"(per noi "Gioventù bruciata"). Anche qui incarna un giovane insoddisfatto: Jett, un bracciante come tanti che lavora al servizio della facoltosa famiglia Benedict.
Il Texas fa da sfondo alla storia, ma oltre a fornire l'ambientazione è anche motivo di profonda passione e orgoglio. La Terra come luogo dell'anima e dei ricordi più cari. Questo è per Bick Benedict, che cercherà fino alla fine di tramandare ciò che ha costruito al figlio Jordy, il quale tuttavia si iscriverà alla facoltà di medicina. "Il gigante" parla ( lasciatemi passare il termine) dell'amore che lega irrimediabilmente i componenti della famiglia, delle speranze e delle aspettative tradite come nel caso di Bick nei confronti del figlio, di una passione mai consumata tra la bella e sensuale Leslie (Liz Taylor) e Jett e di una gelosia fraterna così forte da condurre alla morte.
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"Il gigante"è l'ultimo film di James Dean, il bel tenebroso che aveva fatto sognare e riflettere nel celebre "Rebel without a cause"(per noi "Gioventù bruciata"). Anche qui incarna un giovane insoddisfatto: Jett, un bracciante come tanti che lavora al servizio della facoltosa famiglia Benedict.
Il Texas fa da sfondo alla storia, ma oltre a fornire l'ambientazione è anche motivo di profonda passione e orgoglio. La Terra come luogo dell'anima e dei ricordi più cari. Questo è per Bick Benedict, che cercherà fino alla fine di tramandare ciò che ha costruito al figlio Jordy, il quale tuttavia si iscriverà alla facoltà di medicina. "Il gigante" parla ( lasciatemi passare il termine) dell'amore che lega irrimediabilmente i componenti della famiglia, delle speranze e delle aspettative tradite come nel caso di Bick nei confronti del figlio, di una passione mai consumata tra la bella e sensuale Leslie (Liz Taylor) e Jett e di una gelosia fraterna così forte da condurre alla morte.
E' un film abbastanza lungo, è vero ma forse per raccontare l'epopea di una famiglia era necessario dilungarsi sulle personalità dei vari personaggi, forse c'è davvero bisogno di tre ore di pellicola per addentrarsi nell'animo tormentato di Jett che nonostante la ricchezza e la fama ottenute non riuscirà mai a darsi pace per il suo unico amore perduto o per comprendere fino in fondo quale forza si celi dietro alle azioni a volte impulsive di Bick.
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fiffa89
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lunedì 1 agosto 2011
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in quel momento eri il mio eroe...
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Jordan e Leslie si conoscono nella tenuta inglese di lei, si innamorano e si sposano senza neppure avere il tempo di conoscersi.
Lui, texano dala mentalità chiusa e retrograda; lei proveniente dalla moderna società inglese, di indole indomabile e ribelle che, come sottolinea il marito durante una lite, ricorda Giovanna D'Arco.
Un film che mette mostra i cambiamenti socio-economici avvenuti a cavallo tar le due guerre mondiali e che evidenzia il razzismo di quei tempi...razzismo che seppur diminuito, non ancora abbandona l'uomo bianco convinto della predominazione della propria razza su ogni altra che popola la Terra.
Bello vedere come cambia l'espressione di Jordan dai primi anni del matrimonio con Leslie, in cui disprezzava gli indios, fino al dopoguerra in cui sorride al nipotino ibrido e lotta per difenderne la reputazione iniziando così "la guerra destinata a migliorare il futuro".
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Jordan e Leslie si conoscono nella tenuta inglese di lei, si innamorano e si sposano senza neppure avere il tempo di conoscersi.
Lui, texano dala mentalità chiusa e retrograda; lei proveniente dalla moderna società inglese, di indole indomabile e ribelle che, come sottolinea il marito durante una lite, ricorda Giovanna D'Arco.
Un film che mette mostra i cambiamenti socio-economici avvenuti a cavallo tar le due guerre mondiali e che evidenzia il razzismo di quei tempi...razzismo che seppur diminuito, non ancora abbandona l'uomo bianco convinto della predominazione della propria razza su ogni altra che popola la Terra.
Bello vedere come cambia l'espressione di Jordan dai primi anni del matrimonio con Leslie, in cui disprezzava gli indios, fino al dopoguerra in cui sorride al nipotino ibrido e lotta per difenderne la reputazione iniziando così "la guerra destinata a migliorare il futuro"...
Che altro dire...un capolavoro d'altri tempi. Voto 10
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luca scialò
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giovedì 10 giugno 2010
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storia del texas della prima metà del '900
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Rick Benedict, ricco proprietario terriero e di bestiame del Texas, sposa una bella ragazza del Maryland appartenente alla medio-alta borghesia, Leslie Lynnton; i due, sebbene i tanti litigi quotidiani e le iniziali difficoltà di adattamento alla faticosa vita texana di quest'ultima, mettono su una famiglia con tre splendidi bambini e un'attività che prosegue alla grande. Col passar degli anni le cose inevitabilmente cambiano, con i loro figli che intraprendono strade diverse, di cui i loro genitori non sono accondiscendenti. Nella loro vita è sempre costante la figura di un vicino, Jett Rink, lavoratore della terra diventato un ricco magnate del petrolio, avendo, l'appezzamento di terra lasciatogli in eredità dalla sgorbutica domestica dei Benedict, una grande quantità di oro nero che egli ha scoperto fortuitamente, e che gli ha permesso così la radicale e repentina scalata nella società.
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Rick Benedict, ricco proprietario terriero e di bestiame del Texas, sposa una bella ragazza del Maryland appartenente alla medio-alta borghesia, Leslie Lynnton; i due, sebbene i tanti litigi quotidiani e le iniziali difficoltà di adattamento alla faticosa vita texana di quest'ultima, mettono su una famiglia con tre splendidi bambini e un'attività che prosegue alla grande. Col passar degli anni le cose inevitabilmente cambiano, con i loro figli che intraprendono strade diverse, di cui i loro genitori non sono accondiscendenti. Nella loro vita è sempre costante la figura di un vicino, Jett Rink, lavoratore della terra diventato un ricco magnate del petrolio, avendo, l'appezzamento di terra lasciatogli in eredità dalla sgorbutica domestica dei Benedict, una grande quantità di oro nero che egli ha scoperto fortuitamente, e che gli ha permesso così la radicale e repentina scalata nella società. Come se non bastasse, la loro figlia più piccola si innamora di lui.
Tratto da un romanzo di Edna Ferber (1887-1968), il film offre, attraverso le vicende della famiglia Benedict, uno squarcio del Texas della prima metà del '900; in particolare, la trasformazione socio-economica della società texana, dovuta al passaggio da un'economia basta sull'allevamento di bestiame, ad una petrolifera, favorita e fomentata dall'esplosione della seconda guerra Mondiale. Una guerra assurda che però fece la fortuna dei petrolieri, tra cui, come detto, Jett Rink.
Oltre alle buone interpretazioni dei protagonisti Rock Hudson e Elizabeth Taylor (alias i coniugi Benedict), e (l'ultima) di James Dean, si segnala anche quella di un giovanissimo Dennis Hopper (già esordiente in "Gioventù bruciata), il quale prepara il terreno per diventare una leggenda del cinema americano.
Il film può essere considerato, senza esagerazioni, un colossal, di quelli che ti offrono una dettagliata descrizione di un'epoca, anche di come essa sia cambiata nel tempo, attraverso le vicende di una famiglia e lo scontro generazionale al suo interno. Mettendo sempre sullo sfondo un'America con tanti pregi ma anche tanti (a volte drammatici) difetti.
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ralphscott
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lunedì 24 dicembre 2012
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film fiume con qualche scena memorabile
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Ricorderò Il gigante per l'intensa e drammatica figura di Jett Rink,solo col suo sogno di poter amare Leslie. Dean farà i soldi,e tanti,ma diverrà un alcolizzato infelice. Ricorderò anche i coniugi Benedict invecchiati dal trucco per gran parte del film,con Bick (Hudson) imbolsito in modo impressionante,e tuttavia credibile,finire ko in una scazzottata da bar. I temi scottanti sono vari,sempre quelli cari al drammone anni '50: arrivismo e corsa al denaro,le frustrazioni dell'istituzione familiare,il razzismo. Bello il montaggio alternato tra confessioni di padre-figlia e madre-figlio al caldo delle poltrone di casa,ma anche i dialoghi tra i coniugi prima di dormire.
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Ricorderò Il gigante per l'intensa e drammatica figura di Jett Rink,solo col suo sogno di poter amare Leslie. Dean farà i soldi,e tanti,ma diverrà un alcolizzato infelice. Ricorderò anche i coniugi Benedict invecchiati dal trucco per gran parte del film,con Bick (Hudson) imbolsito in modo impressionante,e tuttavia credibile,finire ko in una scazzottata da bar. I temi scottanti sono vari,sempre quelli cari al drammone anni '50: arrivismo e corsa al denaro,le frustrazioni dell'istituzione familiare,il razzismo. Bello il montaggio alternato tra confessioni di padre-figlia e madre-figlio al caldo delle poltrone di casa,ma anche i dialoghi tra i coniugi prima di dormire. Molto impattante il soliloquio che Jett farà svegliandosi dalla sbronza,davanti ad una platea ormai assente,spiato dalla ragazzina che scopre quanto il ricco smargiasso abbia anelato per anni l'amore di sua madre.
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samanta
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domenica 15 dicembre 2024
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petrolio e tori
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Il fim uscito nel 1956 è uno di quei colossal che appartengono alla storia di Hollywood ebbe ben 10 nomination all'Oscar anche se ne conseguì uno solo, è il terzo film interpretato da James Dean mito del cinema che morì poco dopo il termine delle riprese. La regia è di George Stevens che aveva già vinto un Oscar con Un posto al sole, ottimo regista diresse anche un capolavoro del cinema western: Il cavaliere della valle solitaria. I protagonisti sono Rock Hudson ed Elisabethh Taylor per la sua parte era stata designata Grace Kelly che però per i suoi problemi sentimentali non accettò, certamente la parte dell'aristocratica del East Coast le era congeniale.
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Il fim uscito nel 1956 è uno di quei colossal che appartengono alla storia di Hollywood ebbe ben 10 nomination all'Oscar anche se ne conseguì uno solo, è il terzo film interpretato da James Dean mito del cinema che morì poco dopo il termine delle riprese. La regia è di George Stevens che aveva già vinto un Oscar con Un posto al sole, ottimo regista diresse anche un capolavoro del cinema western: Il cavaliere della valle solitaria. I protagonisti sono Rock Hudson ed Elisabethh Taylor per la sua parte era stata designata Grace Kelly che però per i suoi problemi sentimentali non accettò, certamente la parte dell'aristocratica del East Coast le era congeniale.
Jordan Benedict II "Bick) è un giovane e ricco prprietario del Texas (siamo all'incirca nel 1915-1920), la proprietà è immensa 595.000 acri (240.000 ht), creata dal nonno siamo alla terza generazione dei Benedict. Bick si reca nel Maryland dove il benestante dottore Horace Lynton (Paul Fix) per diletto alleva cavalli e tori di razza, vuole comprare un toro per l'allevamento, incontra la sofisticata figlia Leslie (Elisabeth Taylor) di cui s'innamora ricambiato, i 2 si sposano e dopo il viaggio di nozze Bick ritorna nel Texas con la moglie nella grande casa di sua proprietà. Leslie all'inizio incontra molte difficoltà non solo per l'ambiente completamente diverso, ma anche per l'ostilità dell'autoritaria cognata Luz (Mercedes McCambridge brava attrice: Johnny Guitar, Oscar come migliore attrice n.p. in Tutti gli uomini del re) che gestisce la casa, Leslie riesce a fronteggiare Luz e a superare le difficoltà. Tra i dipendenti di Bick c'é Jett (James Dean) giovane introverso, disadattato e scansafatiche, Luz lo ha in simpatia e lo protegge, per un incidente muore e nel testamento lascia un piccolo appezzamento di terreno a Jett, Bick vorrebbe dargli dei soldi in cambio (una lauta somma), ma il ragazzo rifiuta e va a vivere nella sua proprietà. Passano gli anni vengono 3 figli che crescono: Judy (Fran Bennet) Jordan III (Dennis Hopper) e infine la bella Luz II (Carrol Baker), contemporaneamente Jett scopre un ricco giacimento di petrolio e diventa un ricco petroliere texano, Benedict che è contrario alla trivellazione è costretto alla fine a cedere per ragioni economiche. I figli però lo deludono: Jordan vive vicino è medico ha sposato un'infermiera messicana Juana non curandosi dei pregiudizi razziali, Judy ama la terra ma con suo marito prende una fattoria non volendo curare la proprietà Benedict, quanto a Luz s'innamora Jett che le fa la corte perché le ricorda Leslie, il petroliere è diventato potente e megalomane, Bick si scontra con lui e dopo una scazzottatura Luz si ricrede e lo lascia, Bick ha accettato Juana anzi la protegge affrontando un barista razzista, il film finisce con Leslie e Bick che parlano dei tempi passati guardando i nipoi figli di Juana e di Judy.
E' una grande saga familiare che George Stevens dirige abilmente non solo cronologicamente (la storia si sviluppa nell'arco di alcuni decenni) ma anche spazialmente, mediante suggestive riprese della grande casa dei Bendict che sembra piccola da lontano circondata com'è da immense praterie, dando cosi allo spettatore visivamente il senso della grandezza del Texas: Il Gigante (2 volte e mezzo l'Italia), Stevens era un maestro in questo tipo di inquadrature: ne Il cavaliere della valle solitaria, una montagna che era lontana dal villaggio dove si effettuavano le riprese lavorando con la cineripresa realizzò il trucco di avvicinarla al villaggio per mostrare anche visimamente, l'incombente minaccia. Stevens comunque riesce a realizzare saga familiare in modo efficace nella prima parte, nella seconda parte (il film dura più di 3 ore) la vicenda mostra un pò di stanchezza e ci sono alcune smagliature nella storia (ad esempio la scazzottatura di Bick nel bar con il barista razzista). Peraltro Stevens riesce a centrare i personaggi: James Dean quia al suo terzo e ultimo film ( prima Gioventù bruciata e La valle dell'Eden) ebbe la terza nomination, a mio avviso era un attore con talento naturale , la sua recitazione risultava ingessata dal retaggio dell'Actor's Studio che imponeva un realismo psicologico troppo manierato, nel prosieguo di carriera sarebbe maturato e diventando un grande attore (come avvenne per Paul Newman), nel film fa un giovane Jett perfetto, invece non convince quando diventa anziano (sui 60 anni); Rock Hudson era un attore prestante agli inizi di carriera poco espressivo, partecipò a molti film specie western (in uno fece addirittura un capo indiano), passato alla MGM interpretò agilmente parti drammatiche e Il gigante lo fece affermare definitivamente. Infine Elisabeth Taylor recita molto bene dando luogo ad una performance notevole, interpretando con sicurezza da giovane l'aristocratica WASP e poi da matura e anziana la moglie di un texano. In conclusione un buon film, uno spettacolo con un'ottima fotografia e una bella colonna sonora di Dimitri Tiomkin che merita ancora adesso di essere visto.
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onufrio
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venerdì 15 marzo 2013
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dinastia benedict
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Jordan Benedict (R.Hudson) è un ricco proprietario di bestiame nel Texas, enormi terre che la sua famiglia possiede di generazione in generazione. Sposa la bella Leslie (E.Taylor) e vivranno nelle distese del Texas in una solitaria villa, assieme alla sorella "zitella" di Jordan, Luz, sorella che morirà a causa di un incidente a cavallo e che lascerà nel suo testamento un considerevole pezzo di terreno a Jett Rink (J.Dean), ragazzo che lavora in casa Benedict. Jett in quelle terre troverà il petrolio e diventerà straricco, modificando l'economia del Texas e non solo, trasformando quelle terre prima utilizzate per il bestiame, in enormi pozzi petroliferi, al quale anche i Benedict dovranno cederne il passo, diventando anche loro comunque più ricchi di prima.
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Jordan Benedict (R.Hudson) è un ricco proprietario di bestiame nel Texas, enormi terre che la sua famiglia possiede di generazione in generazione. Sposa la bella Leslie (E.Taylor) e vivranno nelle distese del Texas in una solitaria villa, assieme alla sorella "zitella" di Jordan, Luz, sorella che morirà a causa di un incidente a cavallo e che lascerà nel suo testamento un considerevole pezzo di terreno a Jett Rink (J.Dean), ragazzo che lavora in casa Benedict. Jett in quelle terre troverà il petrolio e diventerà straricco, modificando l'economia del Texas e non solo, trasformando quelle terre prima utilizzate per il bestiame, in enormi pozzi petroliferi, al quale anche i Benedict dovranno cederne il passo, diventando anche loro comunque più ricchi di prima. Molte tematiche vengono affrontate in questo film del 1956, tra tutte spicca il razzismo,con gli indios poco considerati dai texani,che solo col tempo troveranno una convivenza pacifica, ma con molti ostacoli. Cast stellare, James Dean scapigliato, Rock Hudson padre padrone ma non troppo, Elizabeth Taylor donna forte ed intelligente.
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ralphscott
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domenica 26 aprile 2020
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il coraggio di leslie
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La giovane ragazza della costa orientale si lascia sedurre,rapire dal ricchissimo possidente texano: cominciano i guai. Leslie non difetta di carattere e dovrà mandarne giù di rospi,in una terra di trogloditi : misoginia,machismo,razzismo,classismo,smodato culto del dio denaro la fanno da padroni,a casa Benedict,una sontuosa villa dispersa nel nulla. La messa in scena è di ariosa,grandi cieli,vento e tanta,tantissima sabbia del deserto. La vicenda è appassionante sino a quando il petrolio sgorga ed arricchisce Jett Rink poi,via via,lo diventa meno. Troppa è l'ambizione di raccontare e le sequenze si susseguono con meno coerenza,la messa in scena diventa meno coerente e convincente.
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La giovane ragazza della costa orientale si lascia sedurre,rapire dal ricchissimo possidente texano: cominciano i guai. Leslie non difetta di carattere e dovrà mandarne giù di rospi,in una terra di trogloditi : misoginia,machismo,razzismo,classismo,smodato culto del dio denaro la fanno da padroni,a casa Benedict,una sontuosa villa dispersa nel nulla. La messa in scena è di ariosa,grandi cieli,vento e tanta,tantissima sabbia del deserto. La vicenda è appassionante sino a quando il petrolio sgorga ed arricchisce Jett Rink poi,via via,lo diventa meno. Troppa è l'ambizione di raccontare e le sequenze si susseguono con meno coerenza,la messa in scena diventa meno coerente e convincente. Resta grande cinema,chiaro. Tuttavia,dal punto di vista drammaturgico,altri filmoni di quella decade hanno fatto meglio,come "La valle dell'Eden". La performance migliore spetta alla Taylor;Dean sembra proprio tonto, ben prima di arricchire e sbandare.
Tre stelle e 1/2
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