paolp78
|
domenica 9 agosto 2020
|
passioni, segreti e sentimenti nell''alta società
|
|
|
|
Pellicola straordinaria che costituisce la quinta essenza del cinema elegante e raffinato del grande Ernst Lubitsch.
Il soggetto, molto ricorrente nelle opere del cineasta di origini ebraiche, è quello dei rapporti coniugali, resi complicati dalla necessità di tenere sempre vivi i sentimenti. L'impianto narrativo è certamente grave e si fa sempre più serio col procedere della storia, pertanto stavolta non ci troviamo di fronte ad una commedia brillante (genere preferito dal regista), bensì ad una pellicola più complessa, sentimentalmente intricata e capace di un'eccezionale intensità emotiva, che coinvolge a pieno lo spettatore, facendolo palpitare.
[+]
Pellicola straordinaria che costituisce la quinta essenza del cinema elegante e raffinato del grande Ernst Lubitsch.
Il soggetto, molto ricorrente nelle opere del cineasta di origini ebraiche, è quello dei rapporti coniugali, resi complicati dalla necessità di tenere sempre vivi i sentimenti. L'impianto narrativo è certamente grave e si fa sempre più serio col procedere della storia, pertanto stavolta non ci troviamo di fronte ad una commedia brillante (genere preferito dal regista), bensì ad una pellicola più complessa, sentimentalmente intricata e capace di un'eccezionale intensità emotiva, che coinvolge a pieno lo spettatore, facendolo palpitare.
Lo scenario in cui si svolge la storia è quello dell'upper class, consueto per Lubitsch, che lo rappresenta sullo schermo in modo impeccabile: la forma diviene anch'essa sostanza. Questa ambientazione conferisce alla storia un carattere quasi irreale e magico, sicché la pellicola si presta particolarmente a far sognare gli spettatori, che ne restano ammirati.
I personaggi, inseriti in questo contesto d'élite, appaiono distanti, addirittura inarrivabili: proprio in questa chiave, gli interpreti scelti sono tra i più adatti che si potessero immaginare per rappresentarli sullo schermo. La recitazione è di livello altissimo: lo stile elegante dei tre protagonisti è perfetto per la cornice sofisticata; allo stesso tempo l'intenso coinvolgimento passionale viene trasmesso magistralmente grazie all'espressività di questi grandiosi attori.
La sceneggiatura è misurata e geniale; specialmente apprezzabile il gioco di mistero e di attrazione che si innesta tra la Dietrich e Melvyn Douglas, che poi torna a rivestire un ruolo centrale nel proseguo della trama, con piccoli particolari (il motivetto musicale parigino, ad esempio) che svelano pian piano i segreti, in uno sviluppo sempre più avvincente ed intrigante della narrazione.
Magnifica la direzione di Lubitsch.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolp78 »
[ - ] lascia un commento a paolp78 »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
mercoledì 16 gennaio 2019
|
intrigo sentimentale
|
|
|
|
Maria Barker è la moglie di un diplomatico inglese il quale, per via del suo lavoro, dedica poco tempo alla donna. Maria decide così di avventurarsi in qualche nuova esperienza sentimentale a Parigi, città dell'amore per definizione. Lì incontrerà Anthony, giovane galante che si innamora perdutamente della donna che fugge via da Parigi e ritorna dal marito. Il destino però alle volte gioca brutti scherzi.. Commedia sentimentale diretta da Lubitsch, sicuramente non uno dei suoi capolavori, ma comunque apprezzabile.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
arnaco
|
sabato 6 febbraio 2016
|
angelo o diavoletto
|
|
|
|
Non si può dire che il soggetto del film sia invecchiato; il tema del tradimento in amore è sempre d'attualità. La narrazione è sequenziale (ma siamo nel '37) con i flash back affidati alla parola. Quanto al resto ... diciamo subito che Marlene se non fa vedere le gambe è poco interessante: un viso scialbo, slavato, freddo, inespressivo, con delle sopracciglia ridicolmente sottili e la fronte bombata. Si muove, come del resto gli altri interpreti, in modo artificiale. Tutti troppo misurati, troppo per bene. Ma più di tutto mi infastidisce il modo compiaciuto con cui il regista descrive il bel mondo della nobiltà e soprattutto della servitù che la circonda, ossequiente, ammirata, come se fosse un modello da imitare.
[+]
Non si può dire che il soggetto del film sia invecchiato; il tema del tradimento in amore è sempre d'attualità. La narrazione è sequenziale (ma siamo nel '37) con i flash back affidati alla parola. Quanto al resto ... diciamo subito che Marlene se non fa vedere le gambe è poco interessante: un viso scialbo, slavato, freddo, inespressivo, con delle sopracciglia ridicolmente sottili e la fronte bombata. Si muove, come del resto gli altri interpreti, in modo artificiale. Tutti troppo misurati, troppo per bene. Ma più di tutto mi infastidisce il modo compiaciuto con cui il regista descrive il bel mondo della nobiltà e soprattutto della servitù che la circonda, ossequiente, ammirata, come se fosse un modello da imitare. Noblesse oblige! Il nobile marito scopre che lei è stata una prostituta (d'alto bordo s'intende) e che ha avuto da poco un'avventura di un giorno, pare senza sesso, con uno incontrato nel bordello che lei frequentava prima di sposarsi, camuffato da salotto di una nobildonna russa esiliata a Parigi. La milady (attualmente) ci è ritornata perchè si sentiva trascurata dal milord, indaffaratissimo diplomatico rampante, prendendo un aereo privato da Londra. Ci è tornata una volta sola o è una belle de jour ante-litteram? Comunque lui la perdona e partono per una seconda luna di miele a Vienna, dove già avevano trascorso la prima da bohemiennes. E' l'Amore che lo fa agire così o il desiderio di salvare le apparenze? Il regista ci tiene a farci capire che il sir i soldi non li ha ereditati in quanto rubati dai suoi antenati, ma se li è fatti da solo, rubando come politico, dico io. Il tizio della breve avventura si è innamorato di lei sul serio, ma quanto capita per caso in casa dei due coniugi lo dissimula in maniera ... nobile, anche se è solo un ricco gaudente americano. Ci rimane male quando il rappresentante del vecchio mondo ha la meglio, ma solo perchè la nobiltà non può perdere contro un borghese qualunque e un po' ridicolo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a arnaco »
[ - ] lascia un commento a arnaco »
|
|
d'accordo? |
|
luca scial�
|
venerdì 19 luglio 2013
|
quando il diavolo ci mette la coda
|
|
|
|
In una lussuosa casa d'appuntamenti a Parigi un ricco americano incrocia un'affascinante bionda, che non gli svela niente di sè. Lui così la chiama Angelo e si danno appuntamento la settimana dopo. Ma il destino vuole che quell'uomo sia un amico del marito...
Da una piece teatrale, un film fatto di equivoci, enigmi. La Dietrich è misteriosa, sembra quasi una spia da Guerra Fredda. Ma altro non è che una donna insoddisfatta che cerca negli estranei le attenzioni non datele da un marito indaffarato nel lavoro.
|
|
[+] lascia un commento a luca scial� »
[ - ] lascia un commento a luca scial� »
|
|
d'accordo? |
|
ralphscott
|
sabato 31 ottobre 2009
|
lieve come un angelo
|
|
|
|
Una storia romantica dove riconosciamo il marchio di fabbrica del regista:leggerezza e sogno,ma anche spassosissime gags (es. la servitù che commenta gli avanzi dei signori). Inutile parlare della cura dell'allestimento,da stropicciarsi gli occhi. Marlene fa innamorare tutti,attori e spettatori. Il ritmo é meno sostenuto rispetto a tanta filmografia di Lubitsch
|
|
[+] lascia un commento a ralphscott »
[ - ] lascia un commento a ralphscott »
|
|
d'accordo? |
|
|