Titolo originale | O Samba Que Mora em Mim |
Anno | 2010 |
Genere | Documentario |
Produzione | Brasile |
Durata | 72 minuti |
Regia di | Georgia Guerra-Peixe |
Attori | Timbaca, Cosminho, Vó Luciola, Hevalcy, Mestre Taranta, DJ Glauber . |
Tag | Da vedere 2010 |
MYmonetro | 3,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 12 marzo 2013
Premiato al Festival de Cine Documental Musical di Barcellona, il film è un documentario su uno dei quartieri più poveri di Rio de Janeiro.
CONSIGLIATO SÌ
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Dietro ogni musicista e ballerino del Carnevale di Rio si nasconde una storia. Storie di intimità e amori, gioie e dolori, povertà e morte, lavoro e disoccupazione, quartiere, famiglia, educazione e sopravvivenza. Storie "importanti", come suggerisce Vó Luciola, nipote libera(ta) di una schiava, autentica dispensatrice di una saggezza marginale e "nonna di tutti". Motivata dal desiderio di scoprire quale storia si nascondesse dietro ogni persona, Georgia Guerra-Peixe si spinge fino al cuore della favela di Mangueira - dove è situtata una delle scuole più importanti di Rio de Janeiro, la Estação Primeira, vincitrice di due Carnevali - per riprendere queste persone e consegnare alla luce del proiettore la samba che è dentro ognuno di loro.
The Samba Within Me è un viaggio emozionante tra i bassifondi di una realtà altra che se non fosse per la macchina da presa della cineasta - che cerca di trovare la bellezza dove gli altri vedono solo violenza - sarebbe ancora immersa nel mistero assoluto. Attraverso la lente della regista Mangueira si rivela una società organizzata dove tutti, uomini, bambini, mulatte (che con i loro sandali raschiano il pavimento ruvido) e anziani ballano, battono le mani, muovono i piedi a un ritmo invisibile che li tiene uniti e li rende unici. A fare da sfondo c'è la città di Rio, con lo stadio Maracanã e il Cristo Redentore mostrati da distante, perché quella che vuole narrare Guerra-Peixe è un'altra storia. È il quotidiano che le interessa, la semplicità ordinaria resa straordinaria dagli stessi protagonisti. La miseria passa in secondo piano. Grazie a riprese perfette e una fotografia eccelsa, il quartiere s'illumina di una nuova luce e risplende in un carnevale di colori. La musica, che sia la samba, la samba canção, ma anche il funk, il pagode, il forró, funge da colonna sonora mentre la camera si sofferma sui volti e i corpi dei protagonisti, tutti nati e cresciuti nella favela, tutti portatori di un sound originale e riconoscibile. "La nostra tradizione è costituita dal floreado e dal repique. E tutto scorre con la samba. Perché a un tizio che non piace la samba ha qualcosa che non va nella testa", spiega Mestre Taranta, una vera star, vincitore nel 1990 del primo premio come miglior percussionista. "Fino a oggi nessun altro c'è riuscito".
Girato nell'arco di tre mesi, il documentario della regista brasiliana è un inno all'umanità, un ritratto di una società (emarginata) che trasuda dignità e armonia. Se è vero che non c'è modo migliore per vendere un paese che attraverso il cinema - perché con il cinema si vende di tutto, il cibo, lo stile di vita, i paesaggi, il turismo, la musica - The Samba Within Me permette di entrare in un mondo chiuso, proibito, capace di toccare corde profonde e affascinare tutti gli appassionati di storie di vita reale. Con o senza samba.