Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Un felicissimo titolo per un film egualmente piacevole e felice. Oltre a tutto, un film comico italiano non costruito su misura per un attor comico, ma abilmente affidato all’intreccio amabile di un’amabile commedia. Una commedia intenzionalmente paradossale, a volte vicina al “grottesco”, a volte pervasa perfino di un sospetto di umorismo inglese, una girandola di casi imprevisti, uno scoppiettio di situazioni allegre e garbate, mai farsesche.
Al centro della commedia, una strana coppia: lui, un marito vecchissimo, teneramente innamorato della moglie, anzi, così innamorato, da preoccuparsi di trovarle a tutti i costi un fidanzato da farle sposare subito dopo la sua morte; lei così innamorata da non volere a nessun costo tradirlo e, perciò, decisa, con una sua personalissima e singolarissima morale, ad ammazzarlo al più presto perché si è trovata, da sola, uno spasimante cui vorrebbe unirsi subito. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (4542 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 11 febbraio 1968