Remissivo e introverso venditore di pesci tropicali, conosce, a causa di un furto perpretato dalla figlia, venditore di pesci ricco, esuberante e col bernoccolo degli affari (almeno in apparenza). La situazione familiare per il piccolo venditore è piuttosto disastrata: la figlia ruba e odia la routine familiare soprattutto a causa della new entry rappresentata dalla donna che ha sostituito la madre sposando in seconde nozze il padre, la nuova consorte del padre, dal canto suo, è insoddisfatta e amareggiata per la scelta di aver azzardato un matrimonio con annessi mille problemi. Il ricco e arrogante venditore, con la scusa dell'assunzione della figlia presso il suo negozio, e la volontà di intraprendere remunerativi affari col protagonista, lo trascinerà, tramite il ricatto, in una spirale di violenza, omicidii e raggri. Al piccolo venditore non rimarrà che apprendere la lezione portandola alle estreme conseguenze.
Il film, visivamente parlando, non risparmia nulla allo spettatore soverchiandolo con scene di violenza, massacro e sesso abusante. A livello contenutistico viene messa (anche fuor di metafora) molta carne al fuoco. Il gioco è quello della dissoluzione di ogni senso etico ed infatti a questo tritacarne non sfugge nessuno: donne manipolatrici e prive di scrupoli, ammansite e ammaliate unicamente da potere e violenza, la nuova generazione (rappresentata dalla figlia) desiderosa di liberarsi il più presto possibile dell'insensata zavorra genitoriale per poter perseguire, senza remora, l'esclusivo principio del piacere. Le figure adulte maschili, per completare il quadretto, sembrano obbedire invariabilmente alla legge del più forte, restituendo anche nei modi e nella recitazione, una cruda ferinità.
La quota d'odio che viene sprigionata è molta e la storia "rimane", non soltanto a causa del raccapricciante impatto visivo.
[+] lascia un commento a blackredblues »
[ - ] lascia un commento a blackredblues »
|