L'astronave degli esseri perduti |
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Un film di Roy Ward Baker.
Con Duncan Lamont, James Donald, Andrew Keir, Barbara Shelley, Julian Glover.
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Titolo originale Quatermass and the Pit.
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 97 min.
- Gran Bretagna 1967.
MYMONETRO
L'astronave degli esseri perduti
valutazione media:
3,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Locuste da Martedi Gus da MoscaFeedback: 60 | altri commenti e recensioni di Gus da Mosca |
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sabato 7 novembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La sceneggiatura di questo film ha un ruolo importante nella storia della cinematografia di fantascienza. Il periodo "americano", da fine anni 40 fino a inizi 60, e' caratterizzato da sceneggiature incentrate sulla paura fisica, come minaccia e aggressione dell'americano medio. Attacchi di dischi volanti, mostri alieni sulla terra o su altri pianeti, insetti e crostacei ingigantiti o uomini rimpiccioliti, piante che camminano, meteoriti animate o venefiche, raggi-x, fludi mortali e misteriosi baccelli che duplicano il corpo. Invece questo episodio inglese del dottor Quatermass introduce in modo esplicito un collegamento tra minaccia fisica e controllo mentale. Qualcosa era gia' comparso in modo confuso sul "Pianeta Proibito", ma questa volta la minaccia mentale e' l'elemento determinante della sceneggiatura. Non solo, grazie ad una inclinazione al delirio puro, tipica di molti di questi film, si mescola controllo mentale e magia diabolica. Una civilta' di locuste, che 5milioni di anni fa popolava Marte, ha rapito dalla terra alcuni scimmiodi facendoli diventare intelligenti, dando inizio alla civilizzazione terrestre. L'uomo nacque per mano delle locuste marziane, da allora temute nell'inconsio di tutti come diavoli onnipotenti. Splendido delirio puro, appunto, ma con una forte componente psicologica, e richiami di occultismo, che si ritrovera' in alcuni film e telefilm inglesi solo dagli anni 60 in avanti. Gli extraterestri della serie UFO, col biondo capitano Straker, in molti episodi controllavano psichicamente i terrestri, cosi' come succedeva quasi in ogni episodio della piu' nota serie SPAZIO 1999 (degli stessi autori inglesi). Personalmente preferisco la fantascienza classica americana, nelle sue ambientazioni desertiche rigorosamente in Bianco e Nero, meno i film a colori come Blob o il Giorno dei Trifidi. Il dottor Quatermass, stilisticamente poverissimo, esibisce gia' in modo evidente una derivazione televisiva, che preannuncia il dirottamento del filone fantascientifico verso la massiccia serializzazione su piccolo schermo.
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