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Otto e' un giovane gay che si risveglia zombi e vaga per la periferia di Berlino e poi nella citta'. Incontra 2 cineasti che lo ingaggiano per un film (nel film) sugli zombi. I 2 film, quello esterno e quello simulato, si alternano con formati diversi e simili contenuti. Il film dei cineasti e' in 21:9, in bianco e nero, con una forte dominante di scene di necrofilia e cannibalismo su situazioni piu' sfumate di omosessualita'. Il film con la storia di Otto, redivivo zombi, e' a colori, in 16:9, propone situazioni di amori omosessuali e saffici, mescolando buffe scene di cannibalismo per "fame": Otto si mangia un gatto, un piccione e persino un suo amico gay, dopo averci fatto l'amore. La scarna fotografia di bassissima qualita' e la forzatissima recitazione (degna di un trash di Waters), in inglese con fortissimo accento tedesco, sono amalgamate da un variegato e imponente commento sonoro, che spazia disordinatamente tra ballate rock, arie classiche, inserti di ambient industriale e rumori. Un'amica della cineasta e' un'attrice di film muti ed appare sempre in bianco e nero, in abiti anni 20, anche nelle scene a colori, parlando solo con i classici cartelli del muto. Il film lascia sconcertati ed incapaci di esprimere un giudizio a caldo. A freddo ci si ritrova bruciati dall'ardito accostamento di tematiche gay e necrofile, ma ci si rende conto che il film non e' soltanto una disgustosa provocazione. Difficilissimo dare un voto ad un'opera come questa: troppo facile ridurla a volgare performance trash. (Avviso il pubblico che il film contiene diverse brevi scene pornografiche di natura gay).
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