E' un ottimo film di avventure ambientato nel 1754 al tempo delle guerre tra francesi e inglesi per la conquista dell'America del Nord. La storia tratta da un romanzo storico di Kenneth Roberts (solo la prima parte), riguarda vicende e fatti reali in particolare la figura del maggiore Rogers nativo americano che costitui un reparto c.d. rangers inquadrati nell'esercito britannico e che fece numerose imprese contro i francesi e i loro alleati indiani.
Trama: il giovane Langdon (Robert Young (attore che ebbe discreta fama negli anni '30 e '40: Il molto onorevole Mr. Pulham, Odio implacabile) ritorna a Portsmouth, espulso per sua impertinenza dall'Università di Harvard, vorrebbe dedicarsi alla pittura, ma ha problemi con la giustizia perché critica le autorità britanniche, fugge con l'aiuto dell'amico Hunk (Walter Brennan uno dei migliori caratteristi di Hollywood basti citare: Un dollaro di onore e Fiume rosso), incontra il maggiore Rogers (Spencer Tracy) che con inganno li arruola nel suo reparto di ranger. Il maggiore Rogers ha il compito di vendicare i massacri compiuti dagli indiani Abenaki alleati dei francesi e di colpire la loro base presso il villaggio di S. Francis. La missione dopo un viaggio periglioso viene compiuta ma il ritorno inseguiti dagi indiani sarà ancora piu arduo con molti ranges che cadono (tra l'altro la fuga ha analogie con l'episodio dei ranger inseguiti dagli indiani in Tamburi lontani). I rangers vengono poi recuperati dalle truppe britanniche e Langdon ritorno alla sua vocazione di pittore con la sua fidanzata Elisabeth, mentre Rogers prepara la spedizione per cercare il famoso Passaggio a Nord Ovest (che costituisce la seconda parte del romanzo, ma i produttori decisero di non fare il sequel).
Un commento sul film e sulla verità storica. Il film ha la regia di King Vidor un noto e valido regista americano con una carriera di 50 anni nel cinema, prima muto e poi sonoro ((Duello al sole, Guerra e Pace, Salomone e la regina di Saba), cominciata nel 1915, la direzione è abile, ben realizzate le scene di guerra, delineate con cura le personalità dei diversi personaggi, l'attacco all'accampamento indiano e alla fortezza francese è da manuale, cosi è suggestiva la fuga inseguiti dagli Abenaki inferociti e le crudeltà e gli eccessi (da entrambe le parti). Il film del 1940 è a colori con una bella fotografia e dei bei paesaggi, il finale sembra un pò tronco quasi a prevedere un sequel che mai fu realizzato, ottima poi la recitazione di Spencer Tracy e bravi gli altri comprimari. Ovviamente la realtà storica fu un pò diversa , il maggiore Rogers che viene presentato come un campione dell'americanismo contro i superbi inglesi, nella realtà scoppiata la rivoluzione combattè nelle file degli inglesi fatto che destò scalpore stante la sua fama, specie per l'impresa contro gli Abenati. D'altra parte è una parte della storia quasi nascosta dagli americani, che una folta parte della popolazione (forse la maggioranza) era a favore del Re, solo la violenza e la fuga in Canada di molti nativi delle colonie diede un popolo a grande maggioranza a favore dell'indipendenza. Questo nel libro di Roberts non viene nascosto come gli aspetti oscuri della figura di Rogers che viene descritto (come era in realtà ) come un uomo disinvolto: fregò la fidanzata a Langdon e si riempì di debiti.
In conclusione un bel film di avventura ben diretto e ben interpretato che a distanza di 80 anni si vede volentieri.
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