Allegro e scoppiettante, come un fuoco d'artificio, divertente, garbato ed elegante. Un cammeo del cinema francese degli anni cinquanta, il cinema dei papà, così ingiustamente snobbato dai giovani registi della Nouvelle vouge. Diretto da Cristhian Jacques con mano tanto sicura e leggera, da rendere simpatica e naturale anche una giovanissima Lollobrigida e da far entrare nella leggenda Gerard Philipe, mattatore di un film, che forse, tra i suoi non è il più bello, ma certamente il più famoso.
Un piccolo gioiello la scena in cui Fanfan, ubriaco, si dichiara alla ragazza che immagina infilata nel fondo del bicchiere. Bello il frenetico duello sui tetti, interrotto da una maliziosa sbirciata del guascone alla generosa scollatura della Lollo.
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Allegro e scoppiettante, come un fuoco d'artificio, divertente, garbato ed elegante. Un cammeo del cinema francese degli anni cinquanta, il cinema dei papà, così ingiustamente snobbato dai giovani registi della Nouvelle vouge. Diretto da Cristhian Jacques con mano tanto sicura e leggera, da rendere simpatica e naturale anche una giovanissima Lollobrigida e da far entrare nella leggenda Gerard Philipe, mattatore di un film, che forse, tra i suoi non è il più bello, ma certamente il più famoso.
Un piccolo gioiello la scena in cui Fanfan, ubriaco, si dichiara alla ragazza che immagina infilata nel fondo del bicchiere. Bello il frenetico duello sui tetti, interrotto da una maliziosa sbirciata del guascone alla generosa scollatura della Lollo...insomma, un film senza tempo, una pellicola tutta da godere anche per chi (e la sottoscritta NON è tra questi) non ama i vecchi film e le storie di cappa e spada.
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