mikemaister
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venerdì 2 marzo 2012
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spartacus: la starz della disinibizione
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La serie narra l’avvincente storia di Spartacus, il disertore trace delle truppe ausiliarie di Roma ridotto in schiavitù. Indomito, ribelle, passionale e sanguinario, sotto la guida del lanista Quinto Lenulo Batiato, Spartacus conseguirà gloria e fama, divenendo di fatto il più grande gladiatore che l’arena di Capua avesse mai ospitato. Ma il suo successo sarà solo l’incipit della popolarità che raggiungerà in seguito. Giustizia e libertà saranno le sabbie che Spartacus bagnerà al di fuori dell’arena col sangue dei romani, capeggiando una delle più grandi rivolte schiaviste mai viste dalla storia dell’Impero Romano.
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La serie narra l’avvincente storia di Spartacus, il disertore trace delle truppe ausiliarie di Roma ridotto in schiavitù. Indomito, ribelle, passionale e sanguinario, sotto la guida del lanista Quinto Lenulo Batiato, Spartacus conseguirà gloria e fama, divenendo di fatto il più grande gladiatore che l’arena di Capua avesse mai ospitato. Ma il suo successo sarà solo l’incipit della popolarità che raggiungerà in seguito. Giustizia e libertà saranno le sabbie che Spartacus bagnerà al di fuori dell’arena col sangue dei romani, capeggiando una delle più grandi rivolte schiaviste mai viste dalla storia dell’Impero Romano.
Questa serie ha del rivoluzionario in sé, e non perché il protagonista di fatto lo sia, no, questa serie ha della rivoluzionarietà intrinseca. La storicità della stessa non ha sede nella narrazione delle mille avventure di Spartacus: il Trace ribelle, no, la storicità vera, quella persuadente, quella che piace a noi va letta tra le righe, va intravista nel contesto, va cercata nella storicità stessa. Il buon Steven S. DeKnight ha fortemente voluto due storici accanto a sé nella produzione della serie, non per ricostruire dettagliatamente le eroiche imprese del protagonista, le quali sono facilmente reperibili da un qualsiasi libro di storia, la stessa Wikipedia ha una pagina molto curata in merito, bensì per erigere un “teatro storico” adeguato a far sì che venga inscenato lo spettacolo che tratti le gesta dell’eroico Spartacus. Infatti, come noterete, la storia del nostro protagonista non sarà pignola e spigolosa come le pagine di un manuale anzi, al contrario, sarà una narrazione “morbida” delle sue imprese inserite però in un contesto storico molto ben ricostruito e curato, e sarà proprio questo contesto storico a godere delle sovracitate caratteristiche di spigolosità e pignoleria. Insomma, in Spartacus potrete notare un mondo storico fedele più che mai alla verità di quel tempo, un climax decisamente forte e denudato da tutti quei filtri ipocriti che il cinema del buon costume ci impone. Sesso e violenza saranno il cemento della forte struttura narrativa: l’erotismo è costantemente dietro l’angolo, e la nudità praticamente onnipresente scinde da noi quel senso di inadeguatezza e meraviglia che si potrebbe provare in un qualsiasi altro contesto che inneggia alla moralità e al buon costume… ma qui la moralità è una farsa, e il buon costume è solo il suo abito da cerimonia. Ed ecco allora che Spartacus si fa leader di un’altra rivolta: una guerra ideale, che vede opporsi corruzione, ricchezze, intrighi e cinismo da un lato, moralità, rispetto, onore e fedeltà dall’altro.
Con un capitale più cospicuo la serie sarebbe stata indubbiamente molto più attenta su alcuni dettagli, gli effetti speciali molto spesso sono grossolani e maldestri, a discapito di una regia mozzafiato, lo stesso Frank Miller a mio avviso non avrebbe potuto fare di meglio. Per chi non lo conoscesse, Miller è il padre dei capolavori Sin City, The Spirit e il romanzo grafico 300, film distintisi nella storia per una regia altamente particolareggiata ed una forte saturazione dei colori, in particolar modo per il rosso, che assume accezioni diverse in base al contesto scenografico: un mantello, una cravatta, del sangue… e di sangue in Spartacus se ne potrà godere in abbondanza.
Ultraviolenza da Kubrick, erotismo da Brass, effettistica da Méliès e regia da Miller… troppi nomi strani ed inconcludenti nella stessa frase forse direte, ma vi assicuro che non è una finzione, cadono tutti a pennello nel dipingere i tratti di una serie cruenta e disinibita come mai avrete visto.
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kammo
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giovedì 22 novembre 2012
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capolavoro rivoluzionario!
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innovativo in tutto, dettagliatamente accurato, creato per rappresentare al meglio un epoca ed una storia di guerrieri, passioni, ingiustizie, dolori, sangue, vendetta... con delle scene di lotta mai viste una fotografia "mitica" dei dialoghi epici sostenuti da un cast innovativo ma impeccabile specialmente il GRANDIOSO Andy Whitfield (spartacus). il tutto mostarto con una crudezza esplicita. per me la migliore serie di sempre.
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allucinato
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giovedì 6 marzo 2014
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capolavoro nei personaggi
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Il trace Spartacus rivive in una serie TV che farà storia. Non è la serie TV perfetta (per quello c'è Breaking Bad), ma Spartacus è violento, forte, crudo, tamarro, ma nonostante tutto emotivamente notevole. Ci si lega ai personaggi come non mai. E non importa se Enomao da gallo diventa di colore e se è pieno zeppo di licenze storiche.
Di Spartacus si amano i personaggi, si viene rapiti dalla storia e una volta finite le 3 stagioni, rimane solamente un grade vuoto dentro.
Andy superiore a Liam, ma spezzo una lancia verso il secondo Spartacus, che ha portato a fondo con cuore l'onere di essere il secondo trace.
Spartacus è fatto col cuore, è una serie a cui ci si lega visceralmente.
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Il trace Spartacus rivive in una serie TV che farà storia. Non è la serie TV perfetta (per quello c'è Breaking Bad), ma Spartacus è violento, forte, crudo, tamarro, ma nonostante tutto emotivamente notevole. Ci si lega ai personaggi come non mai. E non importa se Enomao da gallo diventa di colore e se è pieno zeppo di licenze storiche.
Di Spartacus si amano i personaggi, si viene rapiti dalla storia e una volta finite le 3 stagioni, rimane solamente un grade vuoto dentro.
Andy superiore a Liam, ma spezzo una lancia verso il secondo Spartacus, che ha portato a fondo con cuore l'onere di essere il secondo trace.
Spartacus è fatto col cuore, è una serie a cui ci si lega visceralmente. Non guardarla sarebbe un peccato imperdonabile
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nicksesta
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venerdì 19 giugno 2015
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un porcaio
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La sola cosa che mi ha fatto più schifo di questa serie è il fatto che nessuno pare essersi accorto di quanto fa schifo.
La trama è ridicola, i dialoghi sono smielosi e patetici, gli effetti speciali sono di un putridume che neanche i film dell'Asylum, la fotografia è la solita da film americano con le scene di combattimento in cui non si capisce nulla di chi tira i colpi e chi li riceve. Il tutto è condito da scene di nudo a caso per attirare gli smanettoni.
In pratica questa serie tenta malamente di imitare game of thrones, 300 e il gradiatore facendo scadere il tutto in un trash storico (perchè ispirato alla storia e perchè farà storia).
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La sola cosa che mi ha fatto più schifo di questa serie è il fatto che nessuno pare essersi accorto di quanto fa schifo.
La trama è ridicola, i dialoghi sono smielosi e patetici, gli effetti speciali sono di un putridume che neanche i film dell'Asylum, la fotografia è la solita da film americano con le scene di combattimento in cui non si capisce nulla di chi tira i colpi e chi li riceve. Il tutto è condito da scene di nudo a caso per attirare gli smanettoni.
In pratica questa serie tenta malamente di imitare game of thrones, 300 e il gradiatore facendo scadere il tutto in un trash storico (perchè ispirato alla storia e perchè farà storia).
E sapete cosa: ho riso come un matto. Io adoro i trash e un prodotto così squallido non lo vedevo da un pezzo. Spero tanto che Yotobi ci faccia una recensione.
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valvestino
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giovedì 24 febbraio 2011
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ormai la mitologia greco-romana e' una moda.
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Basta aprire LA GUERRA DI SPARTACO di B. Strauss per accorgersi del potere spettacolare anche nei tempi postmoderni di una mitografia come quella dello schiavo ribelle: "schiavi fuggitivi, gladiatori e barbari: una marmaglia armata", come quelle che vediamo nel televisivo."Il loro capo era tanto astuto quanto forte...Era Spartaco", nel televisivo definito "Il Trace". Memore del GLADIATORE di Scott, il prodotto non sfigura in una tradizione audiovisiva che ha come capostipite lo SPARTACUS di S. Kubrick.
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