La morte e' una cosa stupida, tragicamente stupida, dolorosamente idiota (...perche' soffrire per morire). Chi ne ha paura per tutta la vita, spreca tutta la sua vita. Il film dice di scampare alla propria morte "quotidiana", guardando alla vita per viverla. La morte coglie in un attimo o giorno dopo giorno, non importa, l'importante e che non occupi la tua testa e si occupi solo del tuo corpo (...e il corpo, se riesce, va dietro alla testa). Il film parla di stupide e tragiche morti quotidiane, inaspettate o attese, dolorose per chi le vive e per chi le vede, ma ne parla col linguaggio naif di chi guarda spontaneamente alla vita quotidiana, che continua se si vuole. Un linguaggio di immagini semplici e bellissime musiche, a cui si aggiunge lo splendido contributo grafico di disegni animati e scatti fotografici.
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La morte e' una cosa stupida, tragicamente stupida, dolorosamente idiota (...perche' soffrire per morire). Chi ne ha paura per tutta la vita, spreca tutta la sua vita. Il film dice di scampare alla propria morte "quotidiana", guardando alla vita per viverla. La morte coglie in un attimo o giorno dopo giorno, non importa, l'importante e che non occupi la tua testa e si occupi solo del tuo corpo (...e il corpo, se riesce, va dietro alla testa). Il film parla di stupide e tragiche morti quotidiane, inaspettate o attese, dolorose per chi le vive e per chi le vede, ma ne parla col linguaggio naif di chi guarda spontaneamente alla vita quotidiana, che continua se si vuole. Un linguaggio di immagini semplici e bellissime musiche, a cui si aggiunge lo splendido contributo grafico di disegni animati e scatti fotografici. Il film acquista coerenza di linguaggio lentamente e raggiunge la perfezione negli ultimi 30 minuti: fresco, originale, spontaneo,(... assolutamente inadatto ai superstiziosi "toccaferro"). Quasi 50 anni fa Ingmar Bergman affrontava con una profondita' ineguagliabile il tema della morte, usando soltanto dialoghi e luce; oggi ho ritrovato Sarah Watt che torna a parlarne, con coraggio e spontaneita' ineguagliabili.
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[+] maleducatamente superstiziosi
(di gus da mosca)
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[+] figurati!
(di marezia)
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