paolo ciarpaglini
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venerdì 16 febbraio 2007
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il mercante.
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Si tratta di un grande film, sotto ogni punto di vista. Al Pacino, inestinguibile, ineguagliabile mostro sacro del cinema. Assieme a Jeremy Irons, forma una coppia antagonista perfetta, impeccabile. Lo Scylock di Al è inarrivabile. Antonio, un grande Jeremy Irons. Appena sufficiente Fiennes, troppo pieno di se, stucchevole, oltremodo infantile, il 'bello' che stroppia. Portia, la bellissima LYnn Collins, affascinante, comoda nei suoi abiti di fiore impalpabile, maliziosa, ammiccante, seducente, femminile. Scylock è l'ebreo, che vive nel ghetto di uno splendido affresco Veneziano. Giusto, più di Antonio, più della legge dei Dogi, più dell'umana ignoranza. Ad un'analisi affrettata, è il 'solito' ebreo, gretto, sfruttatore, ghettizzato, odioso.
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Si tratta di un grande film, sotto ogni punto di vista. Al Pacino, inestinguibile, ineguagliabile mostro sacro del cinema. Assieme a Jeremy Irons, forma una coppia antagonista perfetta, impeccabile. Lo Scylock di Al è inarrivabile. Antonio, un grande Jeremy Irons. Appena sufficiente Fiennes, troppo pieno di se, stucchevole, oltremodo infantile, il 'bello' che stroppia. Portia, la bellissima LYnn Collins, affascinante, comoda nei suoi abiti di fiore impalpabile, maliziosa, ammiccante, seducente, femminile. Scylock è l'ebreo, che vive nel ghetto di uno splendido affresco Veneziano. Giusto, più di Antonio, più della legge dei Dogi, più dell'umana ignoranza. Ad un'analisi affrettata, è il 'solito' ebreo, gretto, sfruttatore, ghettizzato, odioso. Ma a ben vedere è lui la vera vittima, lui il giusto. Chì sopportebbe gli sputi in faccia, se non l'uomo saggio, l'uomo che all'insulto più grave risponde con la 'gentilezza', l'astuzia, la saggezza. Solo dopo che la figlia fugge, la libbra di carne diviene odio cieco, furente rancore. Il monologo di Pacino che spiega, perchè, tanta sete di 'giustizia', da antologia. La sua colpa unica è riversare la rabbia per la figlia fuggita su Antonio. Ma Antonio è anche quello che maggiormente ha offeso Scylock. Lo scontro mortale è inevitabile. "Non scorre forse nelle mie vene il vostro stesso sangue....". Capita raramente di assistere ad interpretazioni del genere, di tale intensità. Le parole di Pacino 'carnefice', sono la purificazione ultima di un popolo da sempre odiato, per la capacità di crescere dal niente. E non parlo di Shoa, perchè la misura è colma. Ogni occasione è buona per ricordare, quelle che sembrano essere state, le uniche vittime della 2° Guerra Mondiale. Per abbattere la Germania di Hitler, mai si ricorda nei telegiornali, nei dibattiti, i 13.000.000 di caduti russi. Sono loro, che hanno pagato il prezzo più alto in termine di vite umane. La Shoa, è il dramma storico di un popolo non soldato, perseguitato, troppo facile anche se giusta la commozione. Scylock nel dramma di Shakespeare, è l'aguzzino spietato, ciò dimostra che già nel 16° secolo, l'antisemitismo era diffuso, perpetrato dalla Chiesa Cristiana. Il messaggio di Shackespeare, non è forse quello di un grido di giustizia, di una richiesta di spiegazione plausibile davanti a tanto odio?. Chì in 'giustizia' umana, negherebbe la ragione, si schiererebbe dalla parte di Antonio, che prima con odio sprezzante sputa in volto 'all'ebreo', e poi con il volto della peggiore genia va a chiedere lui aiuto. Antonio, Bassanio e tutta la giustizia di Venezia è una offesa, un plauso all'ingiustizia umana. Un film da vedere e rivedere. Trasposto in modo pressochè perfetto da Redford, coraggioso, intelligente. Molti critici fanno notare, come incredibilmente, direi in modo vergognoso, sia mancata una candidatura all'oscar. Perchè questa è una pellicola che ritengo, potesse aspirare e ricevere molto, molto di più. Ma ciò, niente toglie allo spettatore. L'amore di Antonio per Bassanio, scapestrato giovincello sperperone, antipatico è da brivido. Pare di assistere realmente alla tragedia quasi consumata. Antonio, 'padre' perfetto, Al Pacino 'troppo grande' per la serata degli Oscar, un fuoriclasse. Stupendo!!!
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giuggianello
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venerdì 18 febbraio 2005
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bello, ma non é un film per i bambini!
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L'altro giorno sono andato con Castoro, Bruno e Palude a vedere questo film, devo dire molto impegnato. Belli i vestiti antichi e quelli che cantavano quelle musiche antiche, poi erano belle le parole che dicevano, che sicuramente avevano un bel significato che pero' io non capivo, per esempio perché quello voleva un libro di carne? E poi mi sono addormentato e mi sono svegliato che le donne erano maschi e i maschi donne e non si capiva piu' niente! Mamma mia che confusione! Tuttavia quello li' inglese, autore del libro, é sicuramente molto bravo; il film pero' annoia un po'. Tuttavia andatelo a vedere perché é istruttivo. Meno male che non sono venuti: Bianchina, Peppino, i francesi e tutti gli amici della festa perché non so se avrebbero capito qualcosa.
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L'altro giorno sono andato con Castoro, Bruno e Palude a vedere questo film, devo dire molto impegnato. Belli i vestiti antichi e quelli che cantavano quelle musiche antiche, poi erano belle le parole che dicevano, che sicuramente avevano un bel significato che pero' io non capivo, per esempio perché quello voleva un libro di carne? E poi mi sono addormentato e mi sono svegliato che le donne erano maschi e i maschi donne e non si capiva piu' niente! Mamma mia che confusione! Tuttavia quello li' inglese, autore del libro, é sicuramente molto bravo; il film pero' annoia un po'. Tuttavia andatelo a vedere perché é istruttivo. Meno male che non sono venuti: Bianchina, Peppino, i francesi e tutti gli amici della festa perché non so se avrebbero capito qualcosa. Giuggianello vi saluta e ci risentiamo per la prossima recensione. Ciao ciao!
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alessandra verdino
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venerdì 5 giugno 2009
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la realta' e il sogno
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"Il Mercante di Venezia" di Michael Radford é una perfetta trasposizione cinematografica del "Mercante di Venezia" di William Shakespeare.
La realtà e il sogno.
La caratteristica di questa commedia drammatica. Un'opera anomala di William Shakespeare.
La realtà é rappresentata dal personaggio di Shylock, l'ebreo.
Si tratta di una realtà dura, dell'immagine di un uomo deriso dalla vita, che cerca un riscatto morale e materiale da un mondo che l'ha sempre umiliato e sfruttato.
Un'immagine altamente tragica, resa magnificamente da Al Pacino. Un grande attore. In questo ruolo, superlativo.
Sa tratteggiare, molto bene, la rabbia, il desiderio di rivalsa e di vendetta verso una società che lo ha sempre tenuto ai margini, considerandolo solo per avere favori.
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"Il Mercante di Venezia" di Michael Radford é una perfetta trasposizione cinematografica del "Mercante di Venezia" di William Shakespeare.
La realtà e il sogno.
La caratteristica di questa commedia drammatica. Un'opera anomala di William Shakespeare.
La realtà é rappresentata dal personaggio di Shylock, l'ebreo.
Si tratta di una realtà dura, dell'immagine di un uomo deriso dalla vita, che cerca un riscatto morale e materiale da un mondo che l'ha sempre umiliato e sfruttato.
Un'immagine altamente tragica, resa magnificamente da Al Pacino. Un grande attore. In questo ruolo, superlativo.
Sa tratteggiare, molto bene, la rabbia, il desiderio di rivalsa e di vendetta verso una società che lo ha sempre tenuto ai margini, considerandolo solo per avere favori.
Ed ecco il sogno.
Belmont. Una bellissima favola, con una Porzia incantevole, un'immagine di femminilità e di dolcezza. Una fata.
D'altra parte, Shakespeare é un maestro nel dipingere l'irrealtà, la fiaba, l'essenza dei sogni.
Il gioco dei tre scrigni: un prestito delle fiabe orientali e, allo stesso tempo, l'essenza di Venezia, una città volta verso l'oriente, con le sue colonie ed i suoi traffici d'oltremare.
Gli spasimanti accettati e rifiutati: la rivelazione della femminilità di Porzia, che vuole scegliere il suo sposo da sé, seguendo il suo cuore.
Shakespeare ha sempre dipinto molto bene le donne, dotandole di bellezza, sagacia ed intelligenza.
Le donne, in questo film, sono tre: tutte intelligenti, pronte al sacrificio per amore, e scaltre. Ognuna a modo suo.
Michael Radford ha fatto un film sontuoso, giocato su chiaroscuri e su una Venezia da sogno.
Quello che ognuno di noi immagina sia o sia stata questa città.
Vestita di broccati, illuminata da solitari raggi di sole, oscurata dal buio delle sue calli, romanticissima con la pioggia e le nuvole.
E orientaleggiante. L'oriente del mondo moderno.
Un viaggio per gli occhi.
Un film fatto con il cuore e l'anima.
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avvkobayashi
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venerdì 18 febbraio 2005
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il regista potevo farlo io
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A parte la fotografia un poco tetra, il vero dramma del film è che c'è una messinscena inesistente. non basta certo pensare che sia per assecondare la recitazione degli attori e che sia volutamente antimoderna per coerenza, perchè per recitare gli attori di solito si muovono...qui ci sono solo pp immobili, campi controcampi banali e, cosa non banale, errori di continuità. non 1 stacco su un movimento. come fa a non risultare noioso?poi se non ricordo male ci sono un paio di salti di campo assolutamente ingiustificati, visto lo stile così antimoderno.
bravi gli attori, qualcuno dice che il doppiaggio di giannini è sopra le righe, ma a me piace sempre, ad esclusione di fiennes, impalato con la stessa espressione per 2 ore, forse ad assecondare l'impalamento del regista.
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A parte la fotografia un poco tetra, il vero dramma del film è che c'è una messinscena inesistente. non basta certo pensare che sia per assecondare la recitazione degli attori e che sia volutamente antimoderna per coerenza, perchè per recitare gli attori di solito si muovono...qui ci sono solo pp immobili, campi controcampi banali e, cosa non banale, errori di continuità. non 1 stacco su un movimento. come fa a non risultare noioso?poi se non ricordo male ci sono un paio di salti di campo assolutamente ingiustificati, visto lo stile così antimoderno.
bravi gli attori, qualcuno dice che il doppiaggio di giannini è sopra le righe, ma a me piace sempre, ad esclusione di fiennes, impalato con la stessa espressione per 2 ore, forse ad assecondare l'impalamento del regista.
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paride86
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lunedì 15 novembre 2010
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bello ma di maniera
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Trasposizione fedele dll'omonima opera di Shakespeare, "Il Mercante di Venezia" è un film bello da vedere che risente, però, dell'impianto teatrale e del manierismo con cui è girato.
Sicuramente va apprezzata la fedeltà al testo originale, però pesa anche non aver saputo reinterpretare l'opera e non aver saputo adattarla all'arte cinematografica adottando nuovi codici e nuovi ritmi.
Molto bravi Al Pacino e Jeremy Irons, attori trainanti del film.
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maryluu
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giovedì 6 dicembre 2007
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lotta contro se stessi
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Davvero un'ottima rappresentazione. Le ambientazioni, i costumi, gli attori. Una fine del 1500 riportata sul grande schermo degnamente. L'opera spinge a molte riflessioni. Non sul tanto criticato rapporto tra ebrei e cristiani. Infondo il film mostra la realtà documentata degli ebrei del tempo, che si arricchivano con l'usura, senza pietà per molti uomini oberrati dai debiti nei loro confronti. Shylock è solo una figura stereotipata della maggiorparte dell'icone di avidità dell'epoca. Il tema centrale è l'avarizia in genere. La mediocrità dell'essere. Shylock è solo uno strumento di rappresentazione di questo. Ha occhi solo per il denaro e odio nei confronti dei cristiani. Quando sua figlia scappa piange solo per i gioielli rubati , e dichiara di volerla vedere addirittura morta.
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Davvero un'ottima rappresentazione. Le ambientazioni, i costumi, gli attori. Una fine del 1500 riportata sul grande schermo degnamente. L'opera spinge a molte riflessioni. Non sul tanto criticato rapporto tra ebrei e cristiani. Infondo il film mostra la realtà documentata degli ebrei del tempo, che si arricchivano con l'usura, senza pietà per molti uomini oberrati dai debiti nei loro confronti. Shylock è solo una figura stereotipata della maggiorparte dell'icone di avidità dell'epoca. Il tema centrale è l'avarizia in genere. La mediocrità dell'essere. Shylock è solo uno strumento di rappresentazione di questo. Ha occhi solo per il denaro e odio nei confronti dei cristiani. Quando sua figlia scappa piange solo per i gioielli rubati , e dichiara di volerla vedere addirittura morta. La vendetta lo spinge a voler uccidere addirittura, ma quando sente di dover rinuciare per questo a tutti i suoi averi si tira indietro. Per non perdere nulla, che equiparra alla vita, rinuncia pure alla sua fede. Divenendo cristiano. Un uomo davvero di basse fattezze.Un uomo che è ebreo ma potrebbe essere anche cristiano o di qualsiasi altra religione. Il suo opposto lo riscontriamo in Antonio. Generoso, gentile, riflessivo ma anche capace di perdonare e concedere denaro all'uomo che stava per ucciderlo. Un animo nobile e altruista. Due opposti resi magistralmente da Al Pacino, irriconoscibile nelle sembianze di Shylock e da Jeremy Irons , onesto e nobile Antonio. Fantastica l'atmosfera al palazzo della bella Porzia e tutta la trama intessuta su di lei. Uomo di legge dotto e bellissima creatura. Anche qui un contrasto di opposti, questa volta nella stessa persona: donna-uomo, donna senza un'adeguata istruzione ( lo dichiara lei stessa a Bassanio prima di sposarlo) e dotto uomo di legge. Insomma un film fatto di opposti, di incastramenti perfetti , di sfuggevoli e sottili riferimenti morali. Il finale ammonisce gli uomini che la natura dell'uomo non può cambiare perchè la lotta se stessi è una lotta contro un nemico troppo grande. Una lotta inutile ( Come scagliare frecce in acqua). Antonio resterà tale. Shylock lo stesso. E anche sua figlia non potrà che guardare l'anello e sentire dentro di se la sua natura, il suo sangue. Un capolavoro che non poteva che provenire dall'abile penna di William Shakespeare.
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[+] un'ottica diversa.
(di hovolatosulnidodelcuculo!)
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nathan
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domenica 11 febbraio 2007
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al pacino al di sotto delle sue possibilità
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Ottime ambientazioni,regia sobria e convenzionale,che non toglie nulla al testo di Shakespeare,restandovi molto fedele.Mi aspettavo qualcosa di più da Al Pacino(meglio quando era giovane.e quando era doppiato da Ferruccio Amendola),che esce sconfitto nel confronto tra attori con Jeremy Irons,che ci offre al meglio un Antonio profondo e disilluso.Comunque il film si salva solo grazie a loro due,le interpreti femminili sono decisamente patetiche,anche se un pò di colpa è anche del loro doppiaggio in italiano,e bisogna ricordare che è sempre difficile trasportare un testo teatrale al cinema.
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dodo
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venerdì 18 febbraio 2005
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uno strazio
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Scelta più infelice non poteva fare il regista Michael Radford . Fare un film basato sulla riproduzione classica di un’ opera di Shakespeare è già quanto meno creativo e innovativo si possa fare. Si spera allora che i temi dell’ opera siano in qualche modo legati all’ attualità e si scopre invece con sconcerto l’ inadeguatezza della scelta del “Mercante di Venezia” proprio in prospettiva della nostro tempo.. Radford ha riprodotto un testo che non fa che dipingere la figura dell’ ebreo come una rozza caricatura colma dei difetti e delle pecche che gli sono sempre stati attribuiti fino alla tragedia dell’ Olocausto. Il servo di Shylock rappresenta il lato comico dell’ ebreo imbranato e stupido, Shylock simboleggia l’avarizia e la meschinità di cui erano accusati e anche il finale sottolinea con ironia la stupidità dell’ ebreo che si fa infinocchiare da un fumoso escamotage inventato all’ ultimo minuto dalla giovane Ponzia in abiti da avvocato.
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Scelta più infelice non poteva fare il regista Michael Radford . Fare un film basato sulla riproduzione classica di un’ opera di Shakespeare è già quanto meno creativo e innovativo si possa fare. Si spera allora che i temi dell’ opera siano in qualche modo legati all’ attualità e si scopre invece con sconcerto l’ inadeguatezza della scelta del “Mercante di Venezia” proprio in prospettiva della nostro tempo.. Radford ha riprodotto un testo che non fa che dipingere la figura dell’ ebreo come una rozza caricatura colma dei difetti e delle pecche che gli sono sempre stati attribuiti fino alla tragedia dell’ Olocausto. Il servo di Shylock rappresenta il lato comico dell’ ebreo imbranato e stupido, Shylock simboleggia l’avarizia e la meschinità di cui erano accusati e anche il finale sottolinea con ironia la stupidità dell’ ebreo che si fa infinocchiare da un fumoso escamotage inventato all’ ultimo minuto dalla giovane Ponzia in abiti da avvocato. Insomma l’ opera di Shekespeare ai suoi tempi forse poteva coinvolgere emotivamente molte persone cattoliche che si irritavano e si terrorizzavano per l’ affronto di un ebreo che intendeva prelevare una libra di carne da un cristiano, il problema sta nel fatto che oggi l’ idea di riprodurre questa “tragedia” risulta quanto mai insensata. Inoltre si aggiunge l’ inadeguatezza di tutti gli attori, con il solo Al Pacino a distinguersi, il quale speravamo rifiutasse una simile parte che per altro non valorizza affatto il suo indiscusso talento, visto che il personaggio che interpreta non possiede alcuna profondità. Ultima denotazione sta nella lunghezza esagerata del film (124 minuti) uno strazio del genere faceva fatica già a supportare la durata di un’ ora.
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[+] dodo ricoverati
(di roro)
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(di anonimo)
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(di dio)
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