stefania callisto
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giovedì 25 ottobre 2007
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quando l'amore ci passa accanto.
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Tratto dall'opera di Puskin,il film descrive la storia del giovane Eugenio Onegin,ricco latinfondista russo,uomo coraggioso,ma nichilista,ironico e disincantato.Insieme all'amico Vladimir,durante un soggiorno in campagna, conosce le sorelle Olga e Tatiana, due ragazze semplici ed allegre.Vladimir si fidanza con Olga,mentre Onegin non accetta l'amore di Tatiana ritenendola poco raffinata per i suoi gusti.Le cose si complicano quando Onegin uccide in duello l'amico Vladimir e d è costretto a tornare a Pietroburgo.L'episodio campestre sembra superato e Onegin riprende la sua vita mondana,sfarzosa e dissipata.Il suo carattere non mostra cambiamenti,nè rimpianti,la sua freddezza è inalterata come la sua alterigia di uomo annoiato.
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Tratto dall'opera di Puskin,il film descrive la storia del giovane Eugenio Onegin,ricco latinfondista russo,uomo coraggioso,ma nichilista,ironico e disincantato.Insieme all'amico Vladimir,durante un soggiorno in campagna, conosce le sorelle Olga e Tatiana, due ragazze semplici ed allegre.Vladimir si fidanza con Olga,mentre Onegin non accetta l'amore di Tatiana ritenendola poco raffinata per i suoi gusti.Le cose si complicano quando Onegin uccide in duello l'amico Vladimir e d è costretto a tornare a Pietroburgo.L'episodio campestre sembra superato e Onegin riprende la sua vita mondana,sfarzosa e dissipata.Il suo carattere non mostra cambiamenti,nè rimpianti,la sua freddezza è inalterata come la sua alterigia di uomo annoiato.Ma in uno dei soliti balli gli viene presentata una giovane nobile ,bella,ricercata e sposata ad un generale ricchissimo e stimato.E'Tatiana,la ragazza disprezzata da Onegin perchè tropo grossolana.Onegin la rincontra,la rivede,la ritrova dentro se.La amava,ora comprende e non ha avuto il coraggio di accettarlo ed ora la ama ancora.Ma anche per un uomo come Onegin è troppo tardi,svaniti i dubbi e l'arroganza egli la rincorre senza più dignità,si fa ricevere nel suo palazzo e le propone di fuggire con lui,lasciando tutto.Tatiana lo rifiuta,decisa e consapevole,e fa bene,perchè si rende conto che è facile essere amati,quando si ha tutto bellezza ,richezza,nobiltà,titoli.Onegin non potrà fare altro che rimpiangerla ,come spesso succede nella vita,quando l'amore vero ci passa accanto,ma siamo troppo chiusi in noi stessi per capirlo.Ottimo film,con un intenso (oltre che bellissimo)Ralph Finnies,che veste splendidamente i panni del ricco Onegin,all'altezza la giovane Liv Tyler
bella ed onesta,meravigliosa la fotografia per un film emozionante,suggestivo,pieno di significato e di lirismo.da vedere.stefania
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luigi chierico
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giovedì 4 febbraio 2016
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il romanticismo
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In un periodo in cui si è presi dal sesso più che dall’ amore ed in cui non si ha più cognizione di cosa sia il romanticismo, dovremmo dire che questo film appare anacronistico. Cosa dovremmo dire allora di Ben Hur o di Via col vento e mille altri? Ancora una volta sostengo che un film va valutato per quel che è, che sia piaciuto o no. Dipende da quando lo si vede, di come e con chi lo si vede. Quindi questo è un ottimo film, ricco di romanticismo ma anche di bellissime immagini. Trionfa nel suo candore e nei suoi sentimenti di innamorata la figura di Tatiana nei cui panni si è calata la bravissima quanto bella Liv Tyler. I suoi primi piani sono eccezionali, un collo ed un candore da cigno su una donna fedele come un cigno.
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In un periodo in cui si è presi dal sesso più che dall’ amore ed in cui non si ha più cognizione di cosa sia il romanticismo, dovremmo dire che questo film appare anacronistico. Cosa dovremmo dire allora di Ben Hur o di Via col vento e mille altri? Ancora una volta sostengo che un film va valutato per quel che è, che sia piaciuto o no. Dipende da quando lo si vede, di come e con chi lo si vede. Quindi questo è un ottimo film, ricco di romanticismo ma anche di bellissime immagini. Trionfa nel suo candore e nei suoi sentimenti di innamorata la figura di Tatiana nei cui panni si è calata la bravissima quanto bella Liv Tyler. I suoi primi piani sono eccezionali, un collo ed un candore da cigno su una donna fedele come un cigno. Le riprese dei lussuosi palazzi di Pietroburgo o della dimora di campagna di Eugenio Onegin, ottimamente interpretato da un malinconico Ralph Fiennes, come quelle all’aperto, portano indietro di circa due secoli è vero, ma si può forse non rimpiangere un’epoca del genere? Le danze in quei saloni con enormi specchi e candelabri, gli stessi in cui ballò l’affascinante Keira Knightley interpretando la fedifraga Anna Karenina, non sono certo i pubs o le sale da ballo al buio o con luci psichedeliche del XX secolo. Altri tempi certo quando la donna non veniva offesa,stuprata ed uccisa dallo stesso amante o addirittura marito, ma il cui onore veniva difeso, da chi veramente l’ amava, a viso aperto, a duello, a costo di morire. Il poeta Lensky (Toby Stephens) sebbene amico carissimo di Eugenio Onegin difenderà l’onore di Olga(Lena Headey), sorella di Tatiana.
La trama è banale ed è tipica dell’epoca in cui la concepì l’autore Puskin che a soli 37 anni morì in duello! Tuttavia l’amore struggente tra Tatiana e Onegin è l’eterno sentimento attorno a cui si annoda ogni storia, il nodo indissolubile del matrimonio che ora tanti sciolgono o non vogliono avere, meglio essere compagni che sposi! Tatiana innamorata alla follia, all’epoca nessuna ragazza avrebbe confessato il proprio amore, respinta resterà fedele al principe Nokitin (Martin Donovan), cugino di Eugenio. Un film che avrebbe meritato maggiore accoglienza da parte del pubblico e della critica. Trova un suo limite soltanto nell’assordante continua colonna sonora di Magnus Fiennes, fratello dell’attore protagonista Ralph e della regista Martfa Fiennes, che sacrifica il dialogo e quindi la sceneggiatura dello sfortunato autore russo morto nel 1837. Peccato non solo si perde parte del dialogo, ma distrae e non si addice alla leggerezza dei sentimenti e del dolore degli amanti, innamorati, in un tenero ricordo di un felicità respinta.chibar22@libero.it
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michele pietragallo
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lunedì 30 gennaio 2006
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pathos e ironia
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Onegin. Splendido poema in versi (o romanzo) scritto dal byroniano poeta russo Puskin all'inizio del diciannovesimo secolo, racconta di un amore contrastato tra Onegin (Ralph Fiennes nel film), cinico annoiato appartenente all'aristocrazia pietroburghese dell'epoca, e Tatjana (Liv Tyler), una vigorosa ragazza della borghesia provinciale dai sentimenti sani ed appassionati. Così il film, diretto nel 1998 da Martha Fiennes, sorella dell’attore principale. Una confezione molto ben curata, a partire dai costumi e dalle ambientazioni (anche se qualcuno ha trovato da ridire sulle pettinature!) ma che ahimè si fa notare solo per questa. Una serie di interminabili piano sequenza e stile abbastanza piatto ne fanno un film a tutti gli effetti lento ed abbastanza manierato, molto simile a tanti adattamenti tratti da molti romanzi dell'ottocento.
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Onegin. Splendido poema in versi (o romanzo) scritto dal byroniano poeta russo Puskin all'inizio del diciannovesimo secolo, racconta di un amore contrastato tra Onegin (Ralph Fiennes nel film), cinico annoiato appartenente all'aristocrazia pietroburghese dell'epoca, e Tatjana (Liv Tyler), una vigorosa ragazza della borghesia provinciale dai sentimenti sani ed appassionati. Così il film, diretto nel 1998 da Martha Fiennes, sorella dell’attore principale. Una confezione molto ben curata, a partire dai costumi e dalle ambientazioni (anche se qualcuno ha trovato da ridire sulle pettinature!) ma che ahimè si fa notare solo per questa. Una serie di interminabili piano sequenza e stile abbastanza piatto ne fanno un film a tutti gli effetti lento ed abbastanza manierato, molto simile a tanti adattamenti tratti da molti romanzi dell'ottocento. Ma chi ama il romanzo (o poema in versi) non può nascondere di amare, segretamente forse, anche questo film, perché mette in scena lo stesso tragico amore che ha commosso i lettori dell'ottocento russo; perché non dovrebbe commuovere anche noi? Certo, qui manca del tutto la splendida ironia del narratore che si divertiva a giudicare il “suo” personaggio rivolgendosi al lettore, e, francamente, non sarebbe stato il caso di creare per questo film un narratore intradiegetico che guarda in macchina lasciandosi andare a commenti divertiti sulla cinica indifferenza di Onegin. Né poteva, la regista, farlo fare a Ralph Fiennes che, con la sua recitazione misurata riesce a trasmettere i patemi del protagonista solo con uno sguardo infinitamente malinconico o il gesto solenne con cui si abbottona (molto lentamente!) la camicia prima di andare a trovare la sua amata che lo respingerà per sempre tra le lacrime. Chiaro esempio, per gli studiosi di cinema derivato dalla letteratura, di un caso in cui all’ironia della fonte letteraria originale si sostituisce il pathos del mezzo cinematografico. Bello il campo lungo finale in cui si mostra Onegin andare via, incontro al suo destino solitario.
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