il cinefilo
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giovedì 22 luglio 2010
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il fascino del mistero secondo jacques tourneur
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TRAMA: Una donna dal passato misterioso si innamora di un uomo ma teme che,baciandolo,si risvegli un antica maledizione che la trasformerebbe in una feroce pantera...COMMENTO: IL BACIO DELLA PANTERA è un intrigante film horror degno di ogni cineteca e dove,a livello tecnico-stilistico risulta assolutamente vincente l'idea di non mostrare quasi mai in "diretta" la pantera demoniaca ma facendone solamente "intuire" l'inquietante presenza(la meravigliosa sequenza in piscina a cui si ispirò Dario Argento per SUSPIRIA e quella in cui l'amica del marito potrebbe essere "pedinata" dal mostro sul marciapiede che sono dei veri capolavori di tensione senza l'uso di qualsivoglia musica,soprattutto per l'epoca a cui risale la pellicola).
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TRAMA: Una donna dal passato misterioso si innamora di un uomo ma teme che,baciandolo,si risvegli un antica maledizione che la trasformerebbe in una feroce pantera...COMMENTO: IL BACIO DELLA PANTERA è un intrigante film horror degno di ogni cineteca e dove,a livello tecnico-stilistico risulta assolutamente vincente l'idea di non mostrare quasi mai in "diretta" la pantera demoniaca ma facendone solamente "intuire" l'inquietante presenza(la meravigliosa sequenza in piscina a cui si ispirò Dario Argento per SUSPIRIA e quella in cui l'amica del marito potrebbe essere "pedinata" dal mostro sul marciapiede che sono dei veri capolavori di tensione senza l'uso di qualsivoglia musica,soprattutto per l'epoca a cui risale la pellicola).
Questo film può vantare anche un attrice protagonista perfetta per il ruolo che ricopre(il volto "felino" di Simone Simon sembrerebbe calzare a pennello con la storia)e una colonna sonora ben elaborata che alimenta ulteriormente il fascino misterioso e "sensuale" della vicenda che viene raccontata.
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mondolariano
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martedì 19 aprile 2011
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una metafora della sessualità repressa
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I vecchi film possono essere più affascinanti di quelli odierni anche per la carenza di effetti speciali. Le roboanti scene intrise di azione, sangue e sesso dicono poco rispetto ad una sottile velatura che lascia spazio all’immaginazione. In questo modo, la trasformazione della donna in pantera resta nascosta dietro un velo fantastico che oggi scadrebbe nel solito spettacolone di facile effetto. Certo, la povertà di mezzi dev’essere compensata da una qualità ottimale di tutto l’insieme - e forse 73 minuti sono pochi per permettere un pieno svolgimento della trama - ma tutto è condensato per lasciare posto ad un’atmosfera nera dove l’elemento horror è tacitamente presente in ogni momento. Memorabili i ruggiti nella piscina che richiamano il fascino della “femme fatale”, complice una Simmons dal volto inconfondibile, perfettamente calata nella sua parte.
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I vecchi film possono essere più affascinanti di quelli odierni anche per la carenza di effetti speciali. Le roboanti scene intrise di azione, sangue e sesso dicono poco rispetto ad una sottile velatura che lascia spazio all’immaginazione. In questo modo, la trasformazione della donna in pantera resta nascosta dietro un velo fantastico che oggi scadrebbe nel solito spettacolone di facile effetto. Certo, la povertà di mezzi dev’essere compensata da una qualità ottimale di tutto l’insieme - e forse 73 minuti sono pochi per permettere un pieno svolgimento della trama - ma tutto è condensato per lasciare posto ad un’atmosfera nera dove l’elemento horror è tacitamente presente in ogni momento. Memorabili i ruggiti nella piscina che richiamano il fascino della “femme fatale”, complice una Simmons dal volto inconfondibile, perfettamente calata nella sua parte. Inutile dire che il mostro dalle sembianze umane è l’ombra sfuggente di un incubo quale straordinaria metafora della sessualità repressa.
Ancora più interessante sarà il sequel di due anni dopo: “Il giardino delle streghe”.
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gianleo67
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sabato 23 marzo 2013
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atavico dualismo di una primitiva ferinità
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Giovane progettista di uno studio navale incontra e si innamora di una affascinante e bella disegnatrice di moda di origini serbe che nasconde un terribile segreto legato ad una maledizione avita. Dapprima scettico dovrà ricredersi dopo il matrimonio quando, in seguito agli strani comportamenti della consorte, emergeranno chiari i segni di una sanguinaria vocazione omicida. Indissolubilmente legato al binomio eros-tanathos il piccolo gioiello di suspense dell'abile Tourneur, dissemina l'ordinario quotidiano con i segni ambigui e allarmanti del fantastico orrifico, elaborando a livello iconografico e scenografico la suggestione di eventi e presentimenti che scandiscono una lenta ed inesorabile azione drammatica sempre in bilico tra il razionale e l'irrazionale, tra la psicoanalisi e la superstizione, tra l'umano e l'inumano che dimora nei reconditi recessi di una natura oscura e misteriosa.
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Giovane progettista di uno studio navale incontra e si innamora di una affascinante e bella disegnatrice di moda di origini serbe che nasconde un terribile segreto legato ad una maledizione avita. Dapprima scettico dovrà ricredersi dopo il matrimonio quando, in seguito agli strani comportamenti della consorte, emergeranno chiari i segni di una sanguinaria vocazione omicida. Indissolubilmente legato al binomio eros-tanathos il piccolo gioiello di suspense dell'abile Tourneur, dissemina l'ordinario quotidiano con i segni ambigui e allarmanti del fantastico orrifico, elaborando a livello iconografico e scenografico la suggestione di eventi e presentimenti che scandiscono una lenta ed inesorabile azione drammatica sempre in bilico tra il razionale e l'irrazionale, tra la psicoanalisi e la superstizione, tra l'umano e l'inumano che dimora nei reconditi recessi di una natura oscura e misteriosa. Lo fa sia ricorrendo alla oggettivazione di un esplicito simbolismo narrativo (l'ossessione per la pantera della bella protagonista, il richiamo al facile sincretismo di una tradizione culturale che contamina sacro e profano, la elaborazione degli oggetti psicoanalitici di un'infanzia segnata da eventi indicibili,etc.) sia soprattutto attraverso l'abilità inarrivabile di una regia elusiva, allusiva, che si muove sinuosa e invisibile nella penombra di ambienti urbani crepuscolari e brumosi (splendida la fotografia espressionista del fidato Musuraca), dove il passo felino di una oscura presenza lascia solo le orme labili di un inquietante sospetto. Non ostante la pochezza dei mezzi e l'esiguità della storia (un mediometraggio di 73 minuti scarsi) Tourneur riesce a trarne un film raffinato e avvincente dove (come sempre) l'ombra del dubbio si proietta minacciosa sugli ignari protagonisti (di rara bellezza le sequenze della piscina e del pedinamento felino) e dove emerge la sensualità ferina di una splendida Simone Simon, dolce presenza dagli occhi di ghiaccio. Finale drammatico e concitato dove si compie l'oscura maledizione e la lama affilata di un Re Giovanni 'in doppio petto' trafigge mortalmente la pantera, per uccidere la donna (simbolo antico di fecondità e di morte). Discreto remake di Paul Schrader del 1982 con una giovanissima e sensualissima Nastassja Kinski. Prodotto in economie dalla gloriosa RKO, la salvò dal disastro incassando più di 4 milioni di dollari ed ebbe un modesto sequel ('The Curse of the Cat People' nel 1944) sempre prodotto da Val Lewton. Dal 1993 conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso. Nobili origini del cinema di genere americano.
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