mackz
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venerdì 18 marzo 2005
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il miglior film sui viaggi nel tempo!
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Un Cult della fantascienza che riensce benissimo a non far sentire la mancanza dei moderni effetti speciali. Consigliato a TUTTI, anche ai non amanti del genere.
La chicca: Mary Steenburgen, che interpreta la ragazza di H.G. Wells, anni dopo interpreterà la ragazza di Doc Brown su Ritorno al futuro III
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paolp78
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lunedì 8 agosto 2022
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cultura popolare assemblata alla carlona
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Il viaggio nel tempo è uno degli espedienti fantascientifici più popolari e più utilizzati sia al cinema che in letteratura; questa pellicola diretta dall’americano Nicholas Meyer ha l’ambizione di utilizzare tale idea richiamando addirittura uno dei romanzieri che per primo ne fece uso, lo scrittore britannico Herbert George Wells (autore de “La macchina del tempo”), che l’originale sceneggiatura utilizza come protagonista del film. In modo altrettanto audace nella parte dell’antagonista viene inserito niente di meno che “Jack lo squartatore”, il serial killer per antonomasia della cultura popolare, che introduce un elemento thriller in una trama fantascientifica.
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Il viaggio nel tempo è uno degli espedienti fantascientifici più popolari e più utilizzati sia al cinema che in letteratura; questa pellicola diretta dall’americano Nicholas Meyer ha l’ambizione di utilizzare tale idea richiamando addirittura uno dei romanzieri che per primo ne fece uso, lo scrittore britannico Herbert George Wells (autore de “La macchina del tempo”), che l’originale sceneggiatura utilizza come protagonista del film. In modo altrettanto audace nella parte dell’antagonista viene inserito niente di meno che “Jack lo squartatore”, il serial killer per antonomasia della cultura popolare, che introduce un elemento thriller in una trama fantascientifica.
Tutta l’operazione non pare però sorretta da un adeguato lavoro preparatorio; sembra invece che si sia fatto ricorso a tutti questi espedienti (la macchina del tempo, il famigerato maniaco assassino) per mettere in piedi senza troppo sforzo una storia accattivante, che però nella fase della sceneggiatura dimostra gravi limiti non riuscendo a valorizzare nessuno degli importanti elementi utilizzati.
Meyer, non pago dei vari generi toccati, sovraccarica ulteriormente la pellicola inserendovi una storia d’amore da commedia leggera tra il gentiluomo d’altri tempi e la moderna ragazza emancipata: l’idea sarebbe anche piacevole, se non fosse necessariamente sacrificata dentro un’opera incentrata su altre tematiche preponderanti (la stessa idea verrà sviluppata ampliamente nel più recente “Kate & Leopold” di James Mangold). Il risultato finale è che nessuna delle tre componenti della pellicola è sviluppata in modo approfondito, benché comunque il film nel suo complesso resti abbastanza godibile per lo spettatore medio.
Nella parte del protagonista c'è Malcolm McDowell che però con la sua faccia da guitto malandrino, non risulta minimamente credibile nei panni del cavalleresco scienziato ottocentesco; se la cava molto meglio invece David Warner nel difficile ruolo di Jack lo squartatore, qui inteso come un geniale maniaco criminale, caratteristica che Warner ben esprime; infine la protagonista femminile è Mary Steenburgen, deliziosa come al solito, tanto che forse per la convincente prestazione offerta, oltre dieci anni dopo sarà chiamata di nuovo a ricoprire il ruolo della dolce innamorata dello scienziato viaggiatore temporale nel terzo capitolo di “Ritorno al futuro” di Robert Zemeckis.
Molto ben girata la scena iniziale, con qualche virtuosismo registico e la felice scelta di non svelare l’identità dell’assassino; scelta che ahimè Meyer si rimangia nel giro di pochi minuti. Buona anche l’ambientazione nella Londra di fine ‘800.
Ben girate le scene thrilling, molto cariche di tensione.
Deludente e mal riuscito il finale.
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figliounico
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venerdì 25 agosto 2023
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buono il cast pessimo il plot
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Libero adattamento cinematografico di un romanzo di H. G. Wells, La macchina del tempo, in cui alla trama fantascientifica del libro si aggiungono e si mescolano alla meno peggio personaggi di fine ottocento reali, Jack lo squartatore, e letterari, Sherlock Holmes, citato a sproposito in qualche battuta che dovrebbe risultare divertente ma non lo è, in un guazzabuglio di generi, da quello romantico sentimentale alla commedia nera fino al thriller, che avrebbero reso senz’altro la visione di questo film del ‘79 di Nicholas Meyer impossibile con un cast diverso, se non ci fosse stata l’interpretazione, nel classico schema da fiaba, dell’eroe e del suo antagonista, rispettivamente di Malcolm McDowell, l’indimenticabile protagonista di Arancia meccanica, e David Warner e della donzella svampita da salvare di Mary Steenburgen .
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