elgatoloco
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martedì 15 maggio 2018
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modesto ma non disprezzabile
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"il Tenente dei Carabinieri"(Maurizio Ponzi; 1986)è in complesso un film "discreto", ossia non certo eccelso, ossia di qualità media, scritta dallo stesso Ponzi con Benvenuti e De Bernardi, dove il genere comico, presente in forma"tenue", sweet, moderata, si coniuga con il film poliziesco(alll'italiana, senza cupi riferimenti chandleriani o l'esistenzialismo di un noir francese), con l'azione, senza deludere gli spettatori dei tre generi citati, forse lasciando interdetti gli altri, che conoscevano Nino Manfredi anche come solido attore drammatico, aspettando "al varco"Enrico Montesano, prettamente attor comico ma non privo di spunti anche drammatici, o magari melanconico-tristi, aspettando la prova di Marisa Laurito o di Massimo Boldi, che qui fatalmente"contengono"le loro possibilità espressive segnatamente comiche; Mattia Sbragia, allora, era quasi un esordiente, altri/e interpreti, invece, non sono particolarmente rilevanti anche perché in seguito non si sono affermati(e)in modo clamoroso.
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"il Tenente dei Carabinieri"(Maurizio Ponzi; 1986)è in complesso un film "discreto", ossia non certo eccelso, ossia di qualità media, scritta dallo stesso Ponzi con Benvenuti e De Bernardi, dove il genere comico, presente in forma"tenue", sweet, moderata, si coniuga con il film poliziesco(alll'italiana, senza cupi riferimenti chandleriani o l'esistenzialismo di un noir francese), con l'azione, senza deludere gli spettatori dei tre generi citati, forse lasciando interdetti gli altri, che conoscevano Nino Manfredi anche come solido attore drammatico, aspettando "al varco"Enrico Montesano, prettamente attor comico ma non privo di spunti anche drammatici, o magari melanconico-tristi, aspettando la prova di Marisa Laurito o di Massimo Boldi, che qui fatalmente"contengono"le loro possibilità espressive segnatamente comiche; Mattia Sbragia, allora, era quasi un esordiente, altri/e interpreti, invece, non sono particolarmente rilevanti anche perché in seguito non si sono affermati(e)in modo clamoroso. Il film è, appunto, vedibile e non sciocco(si notino anche le considerazioni sui"falsari"d'arte, ma anche su altro, senza eccedere in"genialità", peraltro), espressione , appunto, di quel"cinema medio"o meglio di livello medio che negli anni Ottanta esisteva, mentre oggi sembra relegato a poche espressioni, spesso troppo decisamente e inutilmente"tendenti all'alto", senza riuscire a d attingere un "empireo"solo sperato... El Gato
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elgatoloco
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martedì 23 marzo 2021
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tra commedia"very italian"e poliziesco
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"Il tenente dei carabinieri"(Maurizio Ponzi, anche socatuore di soggetto e sceneggiatura con Piero De Bernardi e Leo Venvenuti, 1986)narra di una superapina, di un geniale falsario che viene ucciso, di altre vicende poco chiare, sempre avvenute tra Roma e Milano, condotte da un tenente dei carabinieri molto brillante quanto poco ligio ai regolamenti, che il suo colonnello supporta anche se mugugna, fino a un vero e proprio attentato alla casa(nuova e da arredare)del tenente, ma poi fino alla (in realtà cattura del colpevole di tutto a Londra). Decisamente ben "giocato"(alla francese, ma anche all9nglese, dove play e played esprimono molto bene il concerto) da un Enrico Montesano in gran forma(straordinaria l'imitazione del camorrista made in Naples, dove il cabarettista e l'inteprete e in pare autore di tanti spettacoli teatrali viene fuori prepotentemente).
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"Il tenente dei carabinieri"(Maurizio Ponzi, anche socatuore di soggetto e sceneggiatura con Piero De Bernardi e Leo Venvenuti, 1986)narra di una superapina, di un geniale falsario che viene ucciso, di altre vicende poco chiare, sempre avvenute tra Roma e Milano, condotte da un tenente dei carabinieri molto brillante quanto poco ligio ai regolamenti, che il suo colonnello supporta anche se mugugna, fino a un vero e proprio attentato alla casa(nuova e da arredare)del tenente, ma poi fino alla (in realtà cattura del colpevole di tutto a Londra). Decisamente ben "giocato"(alla francese, ma anche all9nglese, dove play e played esprimono molto bene il concerto) da un Enrico Montesano in gran forma(straordinaria l'imitazione del camorrista made in Naples, dove il cabarettista e l'inteprete e in pare autore di tanti spettacoli teatrali viene fuori prepotentemente). da un Nino Manfredi nei panni del collnnello che rende , nella prima parte, più che altro quasi degli"intermezzi"ma nell'ultima parte è pienamente con il tenente Montesano, da una Marisa Laurito come molgie di Montesano, da Massimo Boldi nell'avventura milanese-barvo quando non era ancora nel top come"Cipollino"e come re delle commedia da cinepanettone e da film estivi , da Mattia Sbragia come vilain, il film sa armonizzare le parti comiche(prevalenti senza soffocare la suspense che comunque pervade il film)con la detection e la ricerca e poi cattura del coplevole, merito dlela regia di Ponzi(la sceneggiatura, volendo, è un po'"franta"ma comunque funzionale alla produzione di senso del film) dove nella parte finale si raggiunge, come giusto , l'acme della suspense. Decisamente piacevole, non sciocco e non banale, "Il tenente dei carabinieri"è un giusto compromesso tra l'omaggio all'Arma dei Carabinieri, che ha collaborato alla realizzazione dei film, la spettacolarità, che appunto non manca e non"cade"mai, ke esigenze attorali(con un film così, che coinvolge questi interpreti, il pubblico giustammente vuole vederli pienamente in azione, nelle loro migliori performances, nei numeri pià efficaci, senza sonnecchiare o aspettare altre parti del film)e riesce ad armonizzare tutto questo senza "strafare"ma anche senza rimanere al di sotto della aspettative. Natrualemnte questa considerazione vale per l'epoca, ossia la metà degli anni 1980-oggi i telefilm hanno soppiantato il cinema, proprio per quanto riguarda la"celebrazione"delle forze dell'ordine quanto a inseguimenti e cattura di rapinatori, falsare, assassini etc. Curiosa, tra l'altro, la breve parte nella quale si scarata l'evneutale rivednicazione terroritstica relativa segnatamente alla rapina-considerazione non da poco, se pensiamo che gli anni "Eighties" paticamente nella loro interezza erano gli"anni di piombo"...Le musiche di Bruno Zambrini, senza essere memorabili, sono decisamente adatte al film e naturalmente in linea con la produzione di"Musica leggera"(come la si deifniva un tempo)dell'epoca. NOn rimarrà forse la migliore interpretazione di Manfredi, ma è una partecipazione, che nellla prate finale si intesnisifca di molto, di tutto rispetto e certo da riporoporre. El Gato
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